Luke Skywalker o Lord Vader? Pizza o pasta? Mamma o papà? Mare o montagna? Sono indubbiamente molti i quesiti irrisolti della vita. Scelte che rientrano nelle preferenze di ognuno di noi e che difficilmente possono essere spiegate razionalmente. Ma vi è un altro dualismo irrisolto nella vita di ogni videogiocatore appassionato di calcio. FIFA o PES? Oggi andiamo a scoprire insieme il nuovissimo FIFA 20, provato in anteprima per voi e recensito per cercare di dare una risposta al quesito dei quesiti pallonari:
Dato l’addio a CR7 sulla copertina del videogioco calcistico più venduto e famoso del pianeta, i blancos del Real Madrid accolgono in squadra la stella belga Eden Hazard che, oltre alla maglia numero 10, si prende anche la copertina di questo nuovissimo FIFA 20. Le novità sono davvero molte e la concorrenza di PES, nel frattempo, sembra arrivata davvero al suo apice. La domanda che tutti si fanno è: siamo giunti al momento del sorpasso? I ragazzi della Konami saranno riusciti a buttare giù dal trono il titolo che ormai da anni detta legge in questa ambita categoria?
La risposta, come spesso accade, non è semplice. E non è solamente una questione di gusti personali, di indole o di cosa ognuno di noi si aspetta da un gioco di calcio. Fifa 20 si conferma un gioco solidissimo, che modifica e migliora, senza stravolgere, le meccaniche non perfette, ma sicuramente divertenti, di FIFA 19. Forte di un comparto modalità di ineguagliabile spessore e profondità, può permettersi di reggere l’urto del capolavoro prettamente simulativo compiuto dai rivali giapponesi. Pad alla mano, quindi, andiamo a vedere quali e quante novità ci aspettano in questo nuovo capitolo targato EA.
La filosofia del team canadese è chiara sin dalle prime ore di prova. Come una squadra in vantaggio di un paio di goal, il piano partita è semplice, gestire, rallentare il ritmo, portare a casa il risultato con il minimo sforzo. Non ci sono grandissimi stravolgimenti rispetto a FIFA 19, questo va detto, ma giocando la sensazione di trovarsi davanti ad una grande “patch” del vecchio capitolo lascia man mano posto alla consapevolezza che le modifiche apportate siano invece molte e che i feedback della community siano stati ascoltati e tramutati in modifiche sostanziali.
Ovviamente, esiste la possibilità che le stesse indicazioni della community portino gli sviluppatori a modificare radicalmente la loro creatura con delle patch ad hoc, come successo più volte durante lo scorso anno. La grande risonanza mediatica dedicata a FIFA 19 in ambito eSport ha portato i giocatori a concentrarsi sui punti deboli del gameplay, alla ricerca di scorciatoie per scalare classifiche mondiali innescando un lungo tira e molla con gli sviluppatori fatto di correttivi mirati a ridimensionare quei vantaggi. Quello che ci troviamo a commentare è quindi il FIFA 20 punto 1, ovvero la prima versione, così come è stata presentata e non è detto che sia identica tra qualche tempo.
Come già anticipato, quello che potrebbe, a prima vista, dare l’idea di essere un gameplay in buona parte riciclato da FIFA 19, si dimostra invece più maturo e attento alle indicazioni della community di quanto si potesse sperare. Salutate dunque una serie di cose fastidiose che ci hanno accompagnato negli ultimi anni. Il pallone ha una fisica rivista e migliorata, dando l’idea di una maggiore “pesantezza” e di una certa imprevedibilità durante i contrasti e le palle vaganti. Il ritmo complessivo di gioco è notevolmente calato, restituendo una sensazione di maggiore calma durante le fasi di sviluppo della manovra e di costruzione. I giocatori finalmente necessitano di tempi più lunghi per ricevere e rigiocare la palla, evitandoci di assistere a quell’orribile effetto flipper.
Qualcosa sembra essere stato toccato anche nei famosi codici. I pali hanno perso parte del loro magnifico magnetismo, i portieri sembrano più reattivi e puntali e anche l’intelligenza artificiale è stata notevolmente migliorata nella capacità di seguire alcuni tagli senza palla. La sensazione è che le squadre tendano a creare grande intasamento al centro del campo obbligando la palla ad uscire sulle corsie laterali per aprire il gioco. Online c’è ancora una percentuale sospetta di goal realizzati dopo averne subiti, ma in misura minore rispetto al passato. Per quanto riguarda i colpi di testa invece, si registra una notevole difficoltà in questo senso, rendendo il gioco aereo molto specialistico e con enormi vantaggi per i difensori. Anche il sistema di calci piazzati è stato rivisto e corretto, ma quella non si può dire che sia una novità.
Messe da parte le modifiche al gameplay, tutte azzeccate per quanto ci è sembrato durante le nostre prove e controprove, bisogna per forza fare i conti con il vero punto di forza di questo FIFA 20, ovvero la ricchezza delle sue modalità. Questo è il campo dove PES non può e non riesce a competere ormai da anni. Tolto il FUT, per il quale è necessario il solito discorso a parte, questo è l’anno di VOLTA. Ovvero il futsal. L’idea è semplice, portare lo street soccer a casa nostra. Un’idea intrigante sulla carta, ricca di buoni propositi e di una storia che nei piani della EA doveva prendere il posto del viaggio di Hunter, andato in pensione dopo qualche anno di onorato servizio.
Purtroppo quella che sulla carta poteva essere la trovata in grado di far saltare il banco, si rivela in pratica una modalità che non riesce a tenere viva la nostra attenzione per più di un tot di ore. Le meccaniche, all’inizio divertenti e innovative, diventano ben presto meno accattivanti, portandoci a preferire altri aspetti del titolo. Una rinnovata attenzione sembra essere stata dedicata al pro club, con un nuovo sistema di progressione e costruzione del proprio giocatore. Mentre le altre modalità sono rimaste invariate. Anche il FUT, al netto di alcune modifiche nella gestione delle ricompense stagionali, risulta essere la solita inarrestabile macchina da soldi dell’EA.
Tecnicamente parlando FIFA 20 è l’apice della serie visto fino ad oggi. Il realismo di volti, maglie, stadi, animazioni ha raggiunto livello davvero incredibili. Il rallentamento del gameplay e il depotenziamento di alcune skill non fa che rendere ancora più impressionante il lavoro di realismo compiuto dagli sviluppatori. La grafica, di altissimo livello, unita ad un sonoro sempre eccezionale, rendono l’esperienza di gioco maestosa. La fluidità del titolo è notevole ed è praticamente impossibile imbattersi in cali di frame o rallentamenti.
Per quanto riguarda il gameplay non è mia intenzione quella di giudicare un impianto di gioco come sempre votato maggiormente al divertimento e alla fruibilità che alla pura simulazione. Se una critica va mossa, mi sento di muoverla contro il doloso cambio di registro nella velocità e in alcune meccaniche difensive quando si passa nella modalità FUT. La mia opinione, ormai da anni, è che il FUT sia costruito per enfatizzare alcune meccaniche psicologiche e spingere il videogiocatore a investire denaro vero per avere la sensazione di poter competere. Questo non è un difetto di per sé, ma diventa criticabile, a mio avviso, quando avviene tramite delle impercettibili ed indimostrabili modifiche alla struttura di un gioco che in altre modalità è invece molto più solida ed equilibrata.
FIFA 20 si conferma il re dei giochi calcistici. Se dal lato gameplay probabilmente PES quest’anno ha trovato la quadratura del cerchio in chiave prettamente simulativa, FIFA 20 rimane la scelta obbligata per quanto riguarda la varietà delle modalità, la ricchezza di contenuti e la fruibilità pura. Il gameplay è stato rallentato e innovato con molti piccoli innesti che emergono ora dopo ora passata sul titolo EA, segno di una grande attenzione ai suggerimenti della community. VOLTA, ovvero lo street soccer poteva essere la carta giusta per eliminare ogni discussione in merito, invece risulta una modalità interessante ma che non riesce a catturare con la longevità del FUT. Purtroppo, anche quest’anno, dobbiamo prendere atto delle solite impercettibili modifiche al gameplay proprio quando si gioca a FUT, segno della solita volontà di usare quella modalità come “cassaforte”. Se cercate un gioco calcio che sia realistico al 100% forse quest’anno FIFA 20 non è il gioco che fa per voi, se invece siete alla ricerca di un gioco di calcio divertente, curato, con un’infinità di modalità appassionanti, la scelta obbligata è proprio il prodotto EA.
Versione provata su PS4 pro, grazie alla copia omaggio per la stampa fornita da: EA
This post was published on 27 Settembre 2019 12:02
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