Ispirato al famoso film horror del 1999, il nuovo titolo di Bloober Team (autori di Layers of Fear) ci riporta nella foresta di Burkittsville per una nuova terrificante storia ambientata due anni dopo le vicende della pellicola. In questa recensione vi illustreremo quanto più possibile senza farvi spoiler.
Maryland 1996, un nuovo caso di sparizione colpisce la tranquilla cittadina di Burkittsville, il bosco ha inghiottito un’altra vittima. A mettersi sulle tracce della persona scomparsa, un ragazzino di nome Peter Shannon, oltre alla polizia c’è Ellis un ex poliziotto e veterano dell’esercito americano intento a voler aiutare le ricerche del ragazzino scomparso. Il nostro protagonista sarà dotato di pochi ma essenziali strumenti: uno zaino, una torcia, un telefono, un walkie talkie e in seguito una videocamera, ma l’elemento più importante per la sopravvivenza sarà Bullet, il nostro cane.
L’amichevole quadrupede sarà infatti la chiave principale per leggere l’ambiente di gioco dato che non sarà presente alcuna user interface. Comincia quindi la nostra ricerca nel dedalo di alberi e rovi che caratterizza la foresta di Blair, consci del fatto che non è la prima volta che le forze dell’ordine si occupano di un caso simile e che le voci riguardo la strega che vi abita si fanno sempre più frequenti.
Blair Witch si presenta come un survival horror dalle forti tendenze al walking simulator, lo scenario proposto è mozzafiato: ettari di foresta che si stagliano a perdita d’occhio da osservare e perlustrare rigorosamente in prima persona. Addentrandoci nella foresta verremo subito trascinati da un senso di smarrimento che ci porterà a girare in tondo più volte prima di completare i diversi enigmi che incontreremo: più raccoglieremo tasselli per la nostra indagine e più ci dovremo districare nella fitta trama della Strega che comincerà a giocare con la nostra psiche, modificando l’ambiente circostante e facendoci conoscere qualcosa in più sul nostro audace protagonista nei modi peggiori possibili.
Immancabile in questo titolo è la handy cam che ricoprirà un ruolo chiave nella risoluzione di molte situazioni. L’elemento paranormale si manifesta attraverso i video trovati in giro: mandando avanti e indietro il nastro nel luogo giusto sarà possibile modificare la realtà aprendoci così nuove vie d’esplorazione, inoltre potrà essere usata come vero e proprio filtro attraverso cui guardarci attorno per trovare tracce o pericoli nascosti. Naturalmente che bosco infestato sarebbe se non ci fosse qualche mostro nascosto qua e là pronto a farci saltare dalla sedia? Sorprendentemente però non ci troveremo a sparare o ingaggiare cafonissimi combattimenti, ma dovremo coordinarci con il nostro cane per vedere dove puntare la torcia per scacciare gli esseri malvagi.
Il gioco presenta un sistema chiamato tracked behaviour, un sistema che a differenza di altri giochi (come ad esempio i titoli della Quantic Dream) non ci propone una serie di scelte morali ben definite ma invece tiene traccia delle nostre azioni come un osservatore silenzioso lasciando libertà di agire al giocatore, ad esempio se ci verrà intimato di fermarci noi potremo continuare a camminare senza però che sia il gioco a suggerirti che ne hai la possibilità. Nella teoria è un concetto strabiliante ma nella pratica, almeno per il momento, non si applica un granchè dato che la maggior parte degli scenari sono unidirezionali e spesso collide con lo script dei dialoghi se non si eseguono determinate azioni nell’ordine corretto.
Menzione speciale va sicuramente a Bullet che, tolti degli sporadici momenti in cui si pianta a terra o compenetra nelle proprie zampe, è sicuramente un protagonista al pari di Ellis più che una semplice spalla: Le animazioni e l’intelligenza artificiale di Bullet sono impeccabili raggiungendo livelli di realismo tali da non solo farvici affezionare ma addirittura far reagire il mio cane durante alcune sezioni del gioco.
In conclusione:
Blair Witch rimane molto fedele al materiale d’origine trasmettendo pienamente le sensazioni di ansia tipiche del franchise, senza cadere nello scontato jumpscare, che ci porta a scendere sempre di più in una spirale di follia man mano che si proseguono le nostre indagini. Dal punto di vista artistico il titolo non delude assolutamente l’occhio dello spettatore proponendo scenari belli quanto tetri ed un comparto audio all’altezza di un film. Sfruttando la tecnologia binaurale potrete ascoltare ASMR facendovela tranquillamente addosso. Il comparto tecnico invece pecca di qualche sbavatura con alcune animazioni del cane che collidono e freeze sporadici ma nulla che rovini l’esperienza di gioco. Nonostante la cura maniacale per alcuni dettagli (come la possibilità di giocare a Snake sul cellulare) ed un sottotesto davvero impegnativo il gioco non gode di una grossa longevità ma fortunatamente finisce prima di risultare noioso, la presenza di finali multipli simili fra loro e scelte per lo più obbligate non vi spingeranno ad avviare una nuova partita. In definitiva Blair Witch si pone perfettamente in mezzo tra il bello e il brutto, dimostra veramente un potenziale enorme ma per certi versi non sembra sfruttato al massimo ma per il prezzo proposto (26,99€) può essere un acquisto mirato per chi cerca qualche brivido notturno. Personalmente lo vedrei perfetto come esperienza VR.
This post was published on 7 Settembre 2019 15:46
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