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Recensioni

Blood & Truth – PS4 VR | Il protagonista del film d’azione sei tu! (PS4)

Blood & Truth PS4 VR Recensione – C’è stato un giorno nella mia vita in cui ho pensato: il mondo della Virtual Reality è pronto a spiccare il balzo. Così ho acquistato un visore VR per la mia PS4. Ne è valsa la pena? Fino a pochi giorni fa vi avrei detto di no.

Se cerchi Azione ecco la risposta!

Ai nostri lettori non interessano giochi romantici; ai nostri lettori interessano giochi con la tripla A: Azione, Avventura, Atette!

Grazie a questo gioco, a scapito di una piccola carenza dell’ultimo elemento, ho avuto un’overdose di Azione e Avventura.

In Blood & Truth, un’opera magistrale di London Studio, sono stato il protagonista di un film d’azione in pieno stile John Wick 3, Shoot ’em Up, la serie Bourne… Vi giuro che l’esperienza provata, seppur non fosse nei miei canoni all’inizio, è stata tale da volerla riprovare ancora!

Sono bastati pochi istanti di gioco per convincermi che l’immedesimazione è stata curata nel massimo dettaglio. E grazie ai controller Move l’esperienza diventa qualcosa di davvero unico, ve lo posso garantire.

Chi siamo?

Cosa essere tu?

Ero Ryan Marks, un agente scelto delle forze speciali che si trova a combattere per salvare la propria famiglia dall’aggressione di un concorrente in affari senza scrupoli. Questi, appoggiato da una forza militare inspiegabilmente preparata e attrezzata mi ha dato del filo da torcere.

A fare da sfondo a questa battaglia senza esclusione di colpi, la Londra dei giorni nostri, rappresentata in una maniera convincente anche grazie ad un cast davvero di eccezione. La recitazione e il comparto sonoro rappresentano l’eccellenza che ci si aspetta di trovare in un’opera cinematografica e che raramente si trova così curata nel mondo videoludico.

Un salto spettacolare in fuga dal Fortuna Casinò

Gameplay – Come è gestito il movimento

Esplosioni verdi, gente che entra e esce volando, ah non può essere vero, io chiamo la polizia

Come sapete bene, la tematica del movimento rimane una dei punti deboli o di difficile gestione per molti prodotti VR. Il movimento libero ha i suoi vantaggi ma potrebbe causare facilmente motion sickness, le metodologie di teleport spesso uccidono una fetta di gameplay.

In questo caso, invece, è sorprendente come il team di sviluppo sia riuscito a trovare una soluzione di movimento efficace senza minare il coinvolgimento. Si alternano infatti:

  • spostamenti tra posizioni prestabilite (di solito avanzando nello scenario) o spostamenti laterali (quando saremo in situazioni di combattimento strategico),
  • posizioni statiche quando dovremo combattere con nemici che ci aggrediscono da tutte le parti,
  • spostamenti continui su binario (movimento in macchina, inseguimento a piedi, corsa) nelle fasi più cinematografiche,
  • modalità speciali di movimento come: strisciare in un condotto, arrampicarsi, salire scale a pioli e così via.

Ecco come si presenta iconograficamente la possibilità di muoversi in una nuova posizione

Gameplay – Nemici, tattica e barra della vita

Quando non sei in grado di combattere abbraccia il tuo nemico. Se ha le braccia intorno a te non può puntarti contro il fucile.

Un elemento che mi piace sottolineare è che, per quanto ci sia un susseguirsi di missioni rettilinee, le situazioni prendano pieghe differenti. Dipenderà da come affronteremo gli spostamenti, quanto saremo stealth (anche grazie ad armi con silenziatore) e dalle scelte fatte nei bivi che ci verranno proposti.

L’intelligenza artificiale che governa i nostri nemici è essenziale. Si limiteranno a cercare di spararci addosso, nascondersi e cercare di stanarci muovendosi e tirando di tanto in tanto qualche granata. Si potrebbe pretendere di più? Certo, ma non escludo che sarà possibile farlo con la patch in arrivo che introdurrà la modalità difficile!

Risulta importante considerare la gestione della nostra barra della vita. Il nostro stato di salute non è palese e non abbiamo modo di curarci. Siamo di fatto soggetti ad una rigenerazione costante che, però, potrebbe essere resa inefficace se saremo bersaglio di continui colpi da parte dei nemici. I danni subiti dapprima confonderanno la vista, poi il mondo perderà i colori e alla fine saremo morti a terra. Non ci resta che riprendere dal checkpoint precedente (non sono espliciti ma abbastanza frequenti).

A questo punto potete capire che la solida base su cui è stato costruito il gameplay non può che portare ad un risultato finale eccellente per un gioco action. E su questo davvero chapeau per London Studio.

Eccoci mentre saliamo una scala. Una faticaccia con i move…ma quanta simulazione!

PS Move: non puoi farne a meno!

Come posso rimettere a posto la linguetta di una granata? Rispondete velocemente grazie!

Il gioco regala il meglio di sé grazie ai controller PS Move. Il massimo del coinvolgimento è infatti rappresentato da scene stupende in cui dobbiamo estrarre il nostro fucile d’assalto prendendolo alle spalle, portare la mano al caricatore sul petto e inserirlo nel fucile. A quel punto spariamo ai nemici tenendolo con due mani per migliorare la precisione dei colpi. Blood & Truth rappresenta la svolta del genere action proprio per questo motivo.

A questo aggiungiamo una serie stupenda di piccoli trick che possiamo fare con le armi (e con le dita), condiamo il tutto con una sana dose di arroganza e quando faremo irruzione con due pistole automatiche uccidendo i nostri nemici con precisi headshot ci sentiremo John Wick. Assicurato.

A essere del tutto onesti, per quanto mi sia impegnato non sono riuscito a trasformarmi sempre in un militare esperto. Mi sono incastrato spesso con le azioni: facevo cadere caricatori per terra, cercavo di impugnare il fucile a due mani ma finivo per scambiarlo di mano, lanciavo granate senza togliere la sicura. Insomma, figuracce che mi hanno frustrato un pochino. E che hanno portato immancabilmente alla mia morte.

Tralasciando questi piccoli difetti (a volte abbiamo bisogno di fare un reset della posizione tenendo premuto start o ricalibrando i move) devo dire che la ciliegina sulla torta della manualità è la valigetta di attrezzi da scasso.Ci permette di forzare serrature, disattivare sistemi di allarme, sbloccare porte, togliere la corrente e far saltare in aria ostacoli fastidiosi sul percorso. È un elemento necessario? Direi di no. Ma è davvero spettacolare! Applausi.

E poi, ci sono scene di un’arroganza inaudita che meritano di essere giocate più volte. Vorrei davvero presentarvele nel dettaglio per dovere di completezza, ma vi toglierebbe il gusto di rimanere a bocca aperta quando capiteranno. Le esplosioni, i salti mozzafiato e le scene cinematografiche scorreranno al rallentatore in stile Max Payne. Sono certo che vi lasceranno con un ampio sorriso di approvazione.

Ed ecco a voi la stupenda cassetta degli attrezzi, indispensabile per disattivare gli allarmi

Storyline – E l’Oscar per miglior sceneggiatura va a…

Qualcuno di voi sa qual è una scena d’amore alla James Cagney?

È quando Cagney lascia sopravvivere il buono.

E se dovesse accadere in questo spettacolo, non mi limiterò a chiedere il rimborso del biglietto. Uccidiamo questo capolavoro.

Partiamo dal fatto che qui stiamo parlando di eccellenza. La trama per lunghi tratti promette bene e, nonostante a volte si perda in scene ad hoc per mettere in mostra il livello tecnico eccelso del gioco, scorre bene. Niente da dire. Ci sono anche scene di discreto pathos e qualche plot twist.

Al termine della modalità storia, dopo sole 5 ore di gioco (contate che una mezz’ora l’ho passata a tirarmi granate nei piedi, morire mentre non riuscivo a ricaricare l’arma e altre amenità simili), mi è rimasta una chiara sensazione: la storia si chiude quando a livello di gameplay il gioco ha terminato tutte le sue carte.

L’impressione che si volessero gettare le basi di una linea narrativa più lunga è palese, ma sono rimasto un pochino deluso da come sotto certi aspetti cerchi di essere veloce e sbrigativo. Forse proprio per la meccanica di gioco base approfondire la trama avrebbe per forza richiesto ore di chiacchiere senza azione. Non so se avrebbe funzionato.

Alla fine niente di grave perché è un gioco che si fa rigiocare volentieri. E che riproporrò agli amici come “nuovo gioiellino da provare”. E poi lo sappiamo bene che i film action non hanno mai brillato per la trama, quindi va bene così.

Infine, la promessa di London Studio è di regalarci delle patch in grado di ampliare l’esperienza con una classifica che ti permetterà di confrontare i risultati con gli amici, nuove sfide aggiuntive, modalità difficile e tanto altro ancora!

Ogni tanto bisogna anche rilassarsi un pochino

Conclusione

Io ho bisogno di credere che qualcosa di straordinario sia possibile.

Come sempre per me sbilanciarmi quando si parla di VR è difficile. Perché magari molti non lo possiedono ed è difficile giustificare l’acquisto per un solo titolo. Ma questa volta voglio credere nel progetto. Voglio pensare che questo prodotto possa gettare una solida base per il mondo VR, sperando che la longevità del visore possa superare anche quella della console PS4.

In ogni caso, chiunque possieda VR e Move deve comprare questo gioco. Speriamo che ne escano altri: che siano seguiti o DLC o giochi che prendono ispirazione da questo poco importa. Se, invece, dovete fare l’acquistone…Natale è lontano, ma si iniziano a vedere più prodotti validi che giustificano la spesa.

Per quanto riguarda Blood & Truth, potrebbe sembrare abbia un prezzo elevato per 5 ore di gameplay, ma alla fine il prezzo è quello di 5 film al cinema, e qui i protagonisti siamo noi!

This post was published on 28 Maggio 2019 6:01

Davide Rospi

1983: nasce un piccolo rospetto desideroso di dimostrare qualcosa al mondo. Si rende immediatamente miope grazie a monitor di computer che emettono come una centrale nucleare e grazie alle ore notturne passate a leggere Stephen King. Scopre così un mondo che lo renderà davvero emarginato dalla società in modo definitivo, ma non si lascerà scoraggiare. Dedicherà tutto il suo tempo allo studio diventando infine un INGEGNERE ELETTRONICO ATIPICO! Il desiderio di socializzare attraverso il mondo del gioco lo porterà, infatti, a confrontarsi con associazioni ludiche e eventi fino a diventare organizzatore delle aree GDR di Play e Torino Comics. Al sopraggiungere della tarda età decide di abbandonare temporaneamente questo mondo per darsi ai combattimenti medievali. Torna in scena nel 2018 come membro dello staff di SDDND e Player.it!

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