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Recensioni

The Book of Unwritten Tales 2 | Recensione (Nintendo Switch)

Chiunque ami il genere delle avventure grafiche, non potrà non aver mai sentito parlare di The Book of Unwritten Tales. Il titolo, sviluppato da King Art Games e pubblicato da Nordic Games nel lontano 2009, rappresentava quasi il meglio che i “punta e clicca” potessero offrire.

A circa sei anni di distanza, lo sviluppatore ha realizzato The Book of Unwritten Tales 2, che si ricollegava direttamente agli eventi narrati nel primo episodio, continuando a sviluppare le storie dei vari protagonisti ed aggiungendone di nuovi. In questo caso, il titolo in questione riuscì anche a superare il suo illustre predecessore, diventando un vero e proprio “must buy” per tutti gli amanti del genere.

Nel mese di Febbraio 2019 è stata pubblicata anche la versione di The Book of Unwritten Tales 2 per Nintendo Switch, facendo arrivare il videogame sull’unica piattaforma di gioco su cui non era ancora approdato.

Vale la pena fare ritorno, ancora una volta, nel Regno di Avantasia? Leggete le righe che seguono e troverete la risposta.

The Book of Unwritten Tales 2: quattro personaggi, tanto divertimento

Siete pronti a scrivere la vostra avventura?

Neanche il tempo di imbracciare i Joy-Con e subito gli eventi precipitano, nel vero senso del termine! Dopo aver fatto la conoscenza del narcisista Nate, verremo catapultati nel regno degli elfi, dove impersoneremo la principessa Ivodora, annoiata dalla sua vita regale ed alla disperata ricerca di un’avventura.

A distanza di qualche ora di gameplay, il “cast” sarà completato da Wilbur, uno gnomo mago, e da una misteriosa creatura di nome Critter. Questo improbabile gruppo di eroi dovrà partire all’avventura e combattere una sconosciuta forza magica, capace di trasformare gli animali più fieri ed imponenti in teneri cuccioli ed i castelli più grandi in piccole case delle bambole.

Inutile dire che le vicende prenderanno, sin da subito, una piega a dir poco rocambolesca; non mancheranno momenti epici, colpi di scena e, soprattutto, tanto divertimento.

La trama di gioco si presenta come la perfetta come la più classica avventura fantasy, condita da abbondanti dosi di ironia. Non mancheranno tanti riferimenti ai vari media che hanno plasmato questo genere (dal Trono di Spade al Signore degli Anelli, passando per Final Fantasy VII, fino ad arrivare a… Minecraft), dando all’avventura un tono scanzonato a dir poco gradevole.

La durata della trama principale si attesta sulle 20 ore, decisamente tante per un’avventura grafica.

Tanti enigmi da risolvere…

Elementi fantasy e tanto divertimento.

Diciamoci la verità: cosa sarebbe un’avventura grafica senza gli immancabili puzzle da risolvere? Ebbene, The Book of Unwritten Tales 2 riesce, sotto questo aspetto, a fare addirittura meglio del primo capitolo della serie, il cui unico difetto era rappresentato, per l’appunto, dalla scarsa difficoltà dei suoi enigmi.

Sotto questo aspetto, il titolo di King Art Games può vantare alcuni tra i migliori puzzle mai realizzati in un’avventura grafica, riuscendo sia a non cadere nella banalità che nel fare ragionare il giocatore. Molti enigmi, inoltre, richiederanno la “collaborazione” dei vari protagonisti della trama, garantendo una notevole profondità al videogame.

… con dei comandi un po’ legnosi

Che cosa è successo al Regno di Avantasia?

Se dal punto di vista grafico niente si può appuntare a The Book of Unwritten Tales 2, il tasto dolente è rappresentato da dei comandi decisamente da rivedere.

È risaputo che le avventure grafiche “punta e clicca” danno il meglio di sé su PC, ma è altrettanto vero che tanti illustri esempi di questa categoria di videogame sono tranquillamente approdati su console, senza troppi problemi per i giocatori.

Per quanto riguarda il titolo in questione, invece, la versione Switch presenta delle notevoli lacune sotto questo aspetto. I comandi sono decisamente legnosi e poco accurati, e potrebbero complicarvi non poco la vita nel momento in cui vogliate raggiungere ed esaminare un determinato oggetto piuttosto che un altro (soprattutto considerando che ogni scenario presenta non pochi elementi con cui dovremo interagire).

Fortunatamente, premendo il tasto X, sarà possibile evidenziare tutti gli oggetti presenti nelle varie schermate, selezionandoli accuratamente con lo stick analogico destro ed utilizzandoli con il tasto A. Nonostante questa comoda feature, tuttavia, sarà spesso possibile assistere a delle vere e proprie “piroette” dei nostri personaggi, intenti a collocarsi sul “giusto binario” per interagire con l’elemento selezionato.

Sarebbe stata gradita, sotto questo aspetto, la possibilità di ricorrere al touch screen per poter “puntare e cliccare” gli oggetti desiderati direttamente su schermo, ma pare proprio che non si possa avere tutto dalla vita.

Giudizio Finale

Se siete dei nostalgici dei “bei tempi che furono” delle avventure grafiche punta e clicca, The Book of Unwritten Tales 2 è decisamente il gioco che fa per voi. Capace di avvincere e divertire al tempo stesso, il titolo riuscirà a donarvi un corposo numero di ore di gameplay, senza mai annoiarvi.

Se i comandi rappresentano il tallone d’Achille della versione per Nintendo Switch, essi non vanno ad inficiare il lavoro svolto da King Art Games, che è e rimane di pregevolissima fattura.

Il Regno di Avantasia non aspetta altro che di essere salvato da voi!

 

 

This post was published on 19 Febbraio 2019 12:00

Claudio Albero

Nasce a Torre del Greco, una piccola metropoli alle falde del Vesuvio, nei favolosi anni ’80, che già però non avevano più niente di favoloso. Provano ad educarlo con Beatles e musica classica sin dalla più tenera età, ma lui, di tutta risposta, si appassiona all’ heavy metal ed ai videogame , spendendo un piccolo patrimonio in sala giochi, quando queste due parole erano ancora slegate dalle slot machine. Dopo aver mosso i primi passi su Sega Master System II con Alex Kidd, il Super Mario con le orecchie a sventola, si innamora dei platform, degli action/adventure e degli RPG, con particolare attenzione alla saga di Final Fantasy. Inguaribile sognatore con le radici saldamente ancorate nel passato, scopre la sua passione per la scrittura quasi per caso, in uno dei tanti pomeriggi passati tra i corridoi della Facoltà di Giurisprudenza di Napoli, dove si laureerà giusto qualche anno dopo, con una tesi in Diritto d’Autore basata sull’opera multimediale. Dopo aver scritto di attualità e musica su Lacooltura.it , Road TV Italia e Federico TV , approda sui lidi di Player.it , in cui comincia sin da subito ad apprendere e fare domande, guadagnandosi rapidamente il titolo di “ redattore rompiscatole del mese ”. Nonostante sia legatissimo alla grande famiglia di Player, non sono rare alcune sue incursioni su portali come Gameplay Café e Spazio Rock . Musica, videogame, concerti, boardgame, modellismo, fumetti, cinema e serie tv: tanti hobby diversi tra loro, ma collegati da un fil rouge che li unisce tutti: il divertimento . È proprio questo che cerca in un videogame, è proprio questo sentimento che muove le sue dita, ed è sempre il divertimento la sensazione che cerca di infondere nei suoi articoli. Al di fuori del mondo del gaming, indossa giacca e cravatta per mimetizzarsi nel mondo degli avvocati, esercitando la professione forense, con lo scopo di conoscere a fondo le “ regole del gioco ”, nonché di minacciare di far causa a chiunque al minimo pretesto.

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