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Recensione Beyond The Sky (PC)

Le avventure grafiche odierne sono ben diverse dai grandi capisaldi del genere: se negli anni 90′ il fulcro di tali titoli erano gli enigmi basati sull’interazione tra personaggi ed elementi dello scenario, oggi ci si concentra molto di più su di un’esperienza più lineare, guidata e ben presentata, con una forte componente di trama e presentazione.

Beyond the Sky, piccola perla tutta italiana creata dai ragazzi di Iperurania Arts, si può definire come il trait d’union tra queste due ere così diverse tra loro: da una parte è un’avventura grafica punta&clicca old school, con enigmi spesso parecchio intricati ed impegnativi; dall’altra tenta di raccontare una fiaba universale, che assimila gli elementi ed i topoi di tutte le storie possibili ed immaginabili, guidando il giocatore in un turbinio di vicende ed emozioni.

È un progetto riuscito? Scopriamolo immediatamente.

Lo Cunto de li Cunti Interattivo

 

Sono due gli elementi che risaltano immediatamente all’occhio ad un primo avvio di Beyond The Sky: il meraviglioso comparto audiovisivo ed il pregevole comparto narrativo. Quest’ultimo è infatti l’esempio lampante di come la semplicità più pura e ben orchestrata possa non solo funzionare anche nel 2019, ma regalare inoltre emozioni sinceri a chiunque, sia ai grandi esperti di narrativa in là con l’età che ai semplici bambini i quali, di storie, ancora non ne conoscono moltissime.

E proprio come l’incipit di una fiaba per bambini, siamo introdotti alla vicenda di Beyond The Sky. Selene, una principessa rinchiusa in una torre, desidera ardentemente raggiungere la Luna in cielo, sua unica amica e fonte di conforto per una vita solitaria. La Luna le spiega che la strada per il Cielo è impervia e piena di pericoli, tra cui un Lupo Nero di cui non ci si può fidare.  Senza neanche pensare ai rischi e ai pericoli del cammino, Selene si avventura per la prima volta fuori dalla sua torre, solo per esser ingannata proprio dal furbissimo Lupo Nero, bramoso di ottenere dalla ragazza una favolosa pietra lunare tutta per sé.

Spaesata, senza una guida e senza alcun tipo di controllo e conoscenza della situazione, Selene si ritrova nel centro della Foresta Oscura, completamente circondata dall’Ignoto. Sarà nostro compito guidarla attraverso la Foresta, farla crescere e farle conoscere il Mondo, per poi affrontare la sua paura più grande e recuperare ciò che le è stato tolto.

 

 

Il progetto di Iperurania Arts è a tutti gli effetti una fiaba interattiva: lo stile della narrazione e dei dialoghi ricalca fedelmente tutto il linguaggio e gli aspetti che ci siamo abituati a trovare nei capolavori dei Fratelli Grimm, di Andersen e De la Fontaine, ma anche della tradizione popolare soprattutto italiana.

Ampie e dettagliate descrizioni; focalizzazioni sui sentimenti dei vari personaggi; discorsi melodici più simili a delle cantilene teatrali che a dei dialoghi veri e propri; questo sarà ciò che leggerete per tutta la durata del gioco, ma senza risultare una singola volta ampolloso, pretenzioso o fuori posto.

Oltre ai classici topoi della fiaba moderna ci sono innumerevoli rimandi alla letteratura e mitologia classica e numerosi cammeo provenienti dalla cultura cinematografica e pop moderna. Non lasciatevi però ingannare dal comparto tecnico aggraziato, le musiche soavi e gli easter egg d’autore: Beyond the Sky è una fiaba oscura, criptica e profonda come la maggior parte delle fiabe originali, e la via per l’illuminazione ed il superamento delle proprie paure è irta di pericoli

 

Sbagliando (molto) s’impara

 

 

Come già detto in apertura, Beyond the Sky è strutturato come la classica avventura punta&clicca anni 90′: per proseguire nel viaggio di Selene, dovremo interagire con i vari elementi dello scenario per ottenere informazioni ed indizi utili alla soluzione di enigmi logici di difficoltà crescente, il che calza a pennello con la struttura progressiva di una fiaba.

L’innovazione in ciò è la presentazione della meccanica. Inizialmente Selene non è che una ragazza completamente spaesata e priva di qualunque tipo di conoscenza del mondo esterno, come spesso capita agli eroi ed eroine delle fiabe. Non potremo interagire con gli elementi dello scenario poiché la stessa Selene non sa come interagire. Queste sono tutte abilità che gli eroi delle fiabe imparano col tempo, col dolore o con un aiuto esterno, ed infatti Selene imparerà tutto ciò da vari comprimari spesso piuttosto ambigui, ma mai del tutto pericolosi.

Qui nasce la bellezza del gameplay di Beyond the Sky, generata da quel meraviglioso sentimento di progressione che non trae origine tanto dall’aver risolto un puzzle, ma dall’aver imparato una lezione di vita da altri personaggi. Ci sentiamo in questo modo più vicini a Selene, che ci riporta a come quando leggevamo le prime fiabe da bambini e crescevamo assieme ai giovani protagonisti.

 

 

Ciò non sarà però una cosa facile, poiché gli enigmi di Beyond the Sky metteranno alla dura prova le vostre abilità di ragionamento logico. Tolti i primi puzzle di riscaldamento, già dopo la prima ora di gioco la posta in gioco si alzerà e dovremo ad esempio rielaborare il preciso schieramento di un esercito su di una scacchiera, imparare a riconoscere delle sostanze alchemiche da un manuale di una ventina di pagine, creare una pozione per un mago un po’ smemorato e molto, molto altro ancora.

In nostro soccorso verrà un comodo diario che terrà conto di tutte le nostre eventuali scoperte, dialoghi, schizzi dei marchingegni ed indizi che troveremo nel corso dell’avventura. Sarà consultabile in qualsiasi momento e potremmo perfino sovrapporre varie pagine di indizi, per avere un quadro generale più ampio qualora ci bloccassimo.

Purtroppo questo è l’unico aiuto che Beyond the Sky ci offre. Manca ad esempio una funzione per evidenziare gli elementi dello scenario interagibili, spesso piccoli e non troppo diversi dallo sfondo su cui appoggiano. Certi puzzle sono inoltre parecchio contorti, lunghi e complessi, e potrebbero richiedere diversi minuti se non ore prima di trovare la soluzione.  In certi momenti si sentirà davvero la mancanza di una funzione di skip o auto-risoluzione degli enigmi o un qualche aiuto a schermo per le prove più difficili.

Il giocatore è così costretto a proseguire a tentoni qualora non riuscisse subito ad individuare la gimmick dell’enigma, attraverso un sistema di trial-and-error che sembra alcune volte un pelo frustrante e punitivo.

 

Un libro animato ed un’orchestra onirica

 

 

Come già detto in precedenza, il comparto tecnico di Beyond the Sky risulta essere uno dei suoi più grandi punti di forza. L’intero gioco è disegnato ed animato a mano, in uno stile che ricalca quello dei classici libri di fiabe per bambini con personaggi esili, colorati e dai tratti minimali. Gli ambienti e gli sfondi risultano anch’essi molto piacevoli, con quella puntina di accorgimenti computerizzati come effetti particellari e texture mobili di acqua e nebbia che rendono il gioco una gioia per gli occhi. 

Anche le musiche sono degne di nota, con un’orchestra sinfonica formata da liuti, dolci chitarre, flauti ed inni melodici, il tutto ad un ritmo lento ma incalzante. I brani sono perfetti sia per aiutare il giocatore a spremere le meningi, sia per conciliare tranquillità e relax durante le fasi d’esplorazione. Purtroppo però i brani si contano sulle punte delle dita, e sebbene siano meravigliosi risultano esser anche un po’ ripetitivi in alcuni frangenti dell’avventura.

 

In Sintesi

Beyond the Sky è senza dubbio un progetto che non si dimostra intrigante solo dal punto di vista estetico e narrativo, ma anche da quello ludico. Il sistema punta&clicca che si evolve col cammino di Selene risulta essere in parte innovativo e funzionale, ma ciò è anche supportato da una grande varietà di enigmi ben studiati e complessi (forse un po’ troppo). La mancanza di un qualche aiuto a schermo per identificare gli oggetti interagibili o un sistema di indizi che possa aiutare i giocatori in difficoltà si fa sentire parecchio in alcune fasi del gioco, ma toglie ben poco al valore complessivo dell’opera. La narrazione fiabesca ben integrata al gameplay, assieme al tratto animato minimalista e alla soave colonna sonora, rendono l’acquisto di Beyond the Sky consigliato per gli amanti del genere old school e dei videogiochi d’autore. Una perla tutta italiana da non lasciarsi sfuggire.

This post was published on 21 Gennaio 2019 12:00

Riccardo Liberati

Classe 1997, cresciuto immerso dai libri, cartoni e videogiochi, ho sempre desiderato e provato fin dalla tenera età a creare storie fantasiose che rendessero un po' più brillante la mia vita monotona. Ho trascorso l'infanzia in solitaria, giocando a quanti più titoli possibili, spaziando dai vecchi J-RPG di Square Enix fino ai più violenti sparatutto su PC, non disdegnando nel frattempo RTS, platform e giochi di corse automobilistiche. Alle superiori riesco finalmente ad aprirmi e a trovare dei compagni con i miei stessi gusti e sogni, e capisco che non amo tanto i videogiochi, quanto la cultura ed i messaggi dietro di essi, gli stessi che ho sempre trovato nei libri, film e qualsiasi altro tipo di medium artistico. Inizio a lottare per questo concetto scrivendo all'impazzata ed accrescendo la mia cultura ancor di più, sia attraverso la scuola che attraverso gli incontri e le persone d'ogni giorno. Questo bel sogno finisce con l'arrivo all'università, periodo peggio di qualsiasi film horror che abbia mai visto e che mi costringe a mollare tutto e rifugiarmi nella mia Fortezza della Solitudine per tre anni, perdendo interesse e linfa vitale per qualsiasi cosa. Nel frattempo ho lavorato in numerosi settori, dall'aiuto vendita al libraio al tutor privato, e nel 2018 inizio a scrivere per Player.it, il mio primo incarico ufficiale come giornalista videoludico e che mi ha formato moltissimo sia nell'ambito dei videogiochi che in quello della scrittura basilare. Oggi ho ripreso a studiare grazie alla scelta repentina ed irrazionale di iscrivermi alla Scuola Holden di Torino, luogo da cui vi scrivo, abbandonando casa per la prima volta ed il luogo natale di ogni mio piccolo successo e grande fallimento. La mia speranza? Quella di poter riuscire a trovare una strada ben delineata, facendo quello che mi piace fare senza dovermi sottomettere a nessuno

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