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Onimusha: Warlords Remastered | Recensione (Nintendo Switch)

Giappone feudale, samurai, orde di demoni divoratori di anime, serve altro? Magari Jean Reno armato di frusta che butta giù a calci i demoni dalla Torre Eiffel? La saga di Onimusha ha già fatto tutto questo, quello che gli mancava era un ritorno in grande stile, ritorno che si è tradotto in una versione HD del primo episodio Onimusha: Warlords.

Onimusha è tornato… ma è solo un remastered

Dopo le nuove registrazioni da parte di Capcom del marchio Onimusha, i fan di tutto il mondo hanno iniziato a sperare nell’arrivo di un nuovo capitolo o in un reboot next-gen della serie. Io stesso, che sono abituato a prendere queste notizie con molta moderazione, mi sono precipitato in cantina ad affilare la lama della mia katana in attesa di poter tornare nel periodo Sengoku ad affettare demoni.

Dopo qualche mese di spasmodica attesa però, Capcom ha annunciato che era in arrivo una versione remastered del primo capitolo della serie, Onimusha: Warlords, per PC, Ps4, Xbox One e Nintendo Switch. Devo ammettere che la delusione è stata grande, tanto che ho anche pensato di fare harakiri in modo che il tempo passato ad affilare la katana non fosse stato del tutto vano. Prima di farlo però ho deciso che era almeno giusto provare questo ritorno di Onimusha e mi sono lasciato riportare nell’eterna battaglia contro Nobunaga da Nintendo Switch.

Che cosa è Onimusha?

Se siete entrati dentro questo articolo senza conoscere la saga di Capcom probabilmente fino ad ora vi sarà sembrato di leggere i deliri di un pazzo, quindi prima di procedere con la recensione magari è meglio spendere qualche parola su Onimusha:

Pensato come un clone di Resident Evil, ma dalla diversa ambientazione, Onimusha è l’antenato diretto dei prossimi Sekiro: Shadows Die Twice e Ghost of Tsushima. Il titolo, mette il giocatore nei panni di un samurai scelto dal clan Oni per combattere i demoni e il loro tramite sulla terra, Nobunaga Oda, un condottiero giapponese realmente esistito. Uno dei punti su cui la saga di Onimusha si distingue da Resident Evil è infatti l’ispirazione storica che mischia elementi reali (come personaggi, luoghi ed eventi) ad altri del tutto fittizi. La struttura di gioco attinge a piene mani dal genere avventura miscelando però sapientemente piccoli puzzle ambientali e fasi da survival horror con i idee originali come la possibilità di risucchiare le anime dei nemici una volta sconfitti.

Capcom portò avanti la saga dal 2001 al 2006 sfornando ben 5 titoli ognuno con peculiari caratteristiche: Onimusha Warlords, capostipite della serie e clone di Resident Evil, Onimusha 2 Samurai’s Destiny, che espande il mondo di gioco con missioni secondarie e una città che funge da hub principale, Onimusha 3 Demon Siege, che invece si espande a livello di trama proponendo un universo ancora più ramificato (e Jean Reno che frusta i demoni con la stessa determinazione con cui ammazza la gente in Wasabi), Onimusha Blade Warriors, un vero e proprio battle royale in stile Smash Bros con tutti i personaggi dei capitoli precedenti e Onimusha Dawn of Dreams che rappresenta una sorta di reboot della saga con nuovi personaggi, nuovi stili di gioco, la possibilità di giocare in multiplayer e un gameplay più simile a Devil May Cry.

Insomma la saga di Onimusha all’epoca era un videogioco con la capacità di reinventarsi a distanza di pochi anni, ricco sia a livello narrativo che di gameplay, una perla del panorama videoludico finita purtroppo con la fine di PS2.

L’alta definizione non basta

Tornando a noi, Onimusha Warlords Remastered è proprio quello che potete aspettarvi: una versione HD di un vecchio classico per PS2. Il comparto grafico di Onimusha: Warlords remastered ridefinisce i contorni dei modelli poligonali, aggiusta i colori, rende tutto meno giallo e meno sfocato, dona più espressività ai personaggi e più brillantezza anche dove non sembrava possibile. Un buon lavoro, soprattutto grazie al formato in 16:9 molto meno schiacciato dell’originale, ma che forse non basta per giustificare la riproposta di questa grande serie. Capcom dal canto suo non ha mai nascosto di voler riesumare le vecchie glorie passate, ma un conto è il grande lavoro di remake visto recentemente in Resident Evil 2 (a proposito avete provato la demo?), un conto è la riproposta dello stesso identico Onimusha del 2001 con un’ottimizzazione grafica nemmeno così marcata.

Vedendo la crescita fatta nei remastered di Ratchet e Clank o Resident Evil le domande sorgono spontanee: perché una saga ricca di potenzialità come Onimusha è stata abbandonata nel giro di pochi anni? E perché a distanza di tanti anni tutto quello che possiamo avere è solo un bel ricordo o un remastered del primo capitolo? Forse Capcom non ci ha mai creduto abbastanza e forse le uniche altre risposte che avremo sono i remastered dei successivi capitoli, rimane il fatto che la delusione per un mancato nuovo episodio è forse molto più grande della bellezza di questo ritorno in HD.

Video di comparazione tra Onimusha: Warlords Remastered per Switch e l’originale PS2:

Onimusha: Warlords Remastered Recensione in breve

Onimusha: Warlords è un pilastro della storia dei videogiochi che torna fruibile ad un prezzo speciale, solo 19,90 euro, per tutte le principali console di questa generazione. Non è un nuovo gioco e quindi non può essere giudicato come tale. D’altro canto giudicarlo solo per le novità lo penalizzerebbe troppo visto che queste comprendono solo una grafica rimasterizzata in HD (e i 16:9), l’integrazione con gli stick analogici e l’aggiunta di una modalità facile. E allora come fare per giudicare un gioco del genere? Nell’epoca dei remastered/remake/re-tuttoquellochevolete noi recensori ci troviamo spesso in questa situazione e quindi lasciamo il giudizio a voi e alla vostra esperienza di giocatori. Se avete già giocato Onimusha: Warlords, probabilmente questa versione remastered sarà solo un piacevole tuffo nel passato con cui passare qualche ora in memoria dei vecchi tempi. Se invece vi trovate per la prima volta alle prese con questo grande titolo, sappiate che avete tutta la mia invidia e la fortuna di poter scoprire uno dei più grandi lavori di Capcom.

This post was published on 15 Gennaio 2019 9:00

Simone Alvaro "Guybrush89" Segatori

Ritrovato in tenera età su una spiaggia pixelata le sue prime parole sono state "Voglio fare il pirata!" In mancanza di un vero galeone è partito all'arrembaggio del mare della rete depredando le conoscenze di ogni isola su cui è approdato: Ha scritto per Games, VGN, Adventure's Planet, Badgames, FlopTV, Cinefilia Ritrovata, Ridble e creato qualche video per la ciurma di Game Series Network. Nel mentre la taglia sulla sua testa è aumentata e dopo che l'Università di Viterbo lo ha ritenuto un pericoloso "Capitano della Comunicazione", l'Alma Mater Studiorum di Bologna lo ha classificato come "Minaccia Pirata esperta di Cinema, Televisione e Produzione Multimediale". Per circa un anno è quindi rimasto nascosto nella Cineteca di Bologna, gestendo dall'ombra l'Archivio Videoludico e organizzando anche un ritrovo piratesco conosciuto come Svilupparty. Dopo qualche tempo passato in mare tra cinema, fumetti, serie tv, libri, aspirapolvere e videogiochi, senza mai una vera casa, mette l'ancora alla fonda nella baia videoludica di Player.it, dove passa le giornate in compagnia di scimmie, balene e altri animali. Va spesso ad ubriacarsi nella taverna di Tom's Hardware, inoltre va all'arrembaggio di libri e fumetti su Frasix, di gadget e serie TV su Nospoiler e Cinematographe e svolge ricerche su antichi manufatti per conto di Ivipro. Il richiamo dell'oceano però lo trascina continuamente tra le onde e anche se non sa dove lo porterà il vento quello che conta davvero è il viaggio.

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