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Recensioni

Recensione Street Fighter V Arcade Edition (PS4)

Il 2018 sembra proprio essere l’anno dei picchiaduro. Come tutti sappiamo, Dragon Ball FighterZ è sotto i riflettori della stampa internazionale, forte dei suoi 2 milioni di copie vendute. A distanza di pochi giorni, è  stato rilasciato Dissidia Final Fantasy NT, il fighting game con i più celebri eroi e villain della saga di Final Fantasy. In attesa di novità sull’attesissimo Soul Calibur VI, sembra proprio che i fan del genere siano già sazi. Tra le varie release dello scorso mese, però, non possiamo dimenticarci di Street Fighter V Arcade Mode, la “versione aggiornata e completa” dell’ultima incarnazione del celebre franchise Capcom. Il gioco aveva il facile compito di risollevare le sorti della sua versione base, che aveva deluso parecchi appassionati. I contenuti aggiunti da questa Arcade Mode sono veramente tanti. Proprio per questa ragione, è lecito chiedersi: Street Fighter V ora è un gioco completo e capace di accontentare tutti?

Colmare le lacune di Street Fighter V

Che cosa ci riserva questa Arcade Edition?

Nonostante Capcom ci abbia abituato a numerose edizioni del suo celebre fighting game, è difficile credere che una delle ragione alla base di questa Arcade Edition non consista nel voler porre rimedio alle tante pecche della versione standard. Come tutti ricorderanno, Street Fighter V uscì lo scorso Febbraio 2016, e l’impressione che ebbero in tanti fu quella di una release frettolosa. Pur forte di un validissimo gameplay, l’ultimo capitolo della saga sembrava quasi unicamente improntato al multiplayer. Tantissimi fan furono estremamente delusi nell’apprendere che il gioco era sprovvisto di diverse feature.

Prima di tutto, il roster iniziale era composto da soli 16 personaggi, un po’ pochi, anche meno dei 19 lottatori disponibili nella versione Vanilla capitolo subito precedente. Secondariamente, lo Story Mode comprendeva solo un piccolo prologo di qualcosa che sarebbe arrivato solo successivamente. Stesso dicasi per la modalità Versus, assente al momento del lancio.Tuttavia, il vero peccato originale di Street Fighter V era quello di essere sprovvisto di una modalità Arcade, da sempre il fiore all’occhiello della serie. Se a questo aggiungessimo diversi problemi nel matchmaking, l’assenza del supporto del joypad per PC, e l’eccessivo costo dei DLC, possiamo immaginarci la scarsa accoglienza del pubblico nei confronti del gioco.

Ebbene, la Arcade Edition riparte proprio dalle carenze della versione standard di Street Fighter V, con lo scopo di accontentare anche tutti quei giocatori che non nutrono interesse nei confronti degli esport. E da cosa si poteva mai partire, se non dalla tanto desiderata modalità Arcade?

Tanti contenuti aggiuntivi

Tanti contenuti single player aggiunti.

Iniziamo subito ad analizzare ciò che ha dato il nome a questa nuova edizione di Street Fighter V. Chiunque desiderasse un single player degno di questo nome, ora avrà decisamente pane per i suoi denti. Ma fate attenzione: non stiamo parlando di una semplice arcade mode, ma di un vero e proprio tributo a Street Fighter. Il giocatore potrà infatti scegliere tra vari “cammini“, ognuno dedicato ad un particolare capitolo della saga. Saranno infatti disponibili diverse ambientazioni, dal primo Street Fighter, uscito nel lontanissimo 1987, al più celebre Street Fighter II, passando anche per la serie Alpha. La vera chicca sta nel fatto che il roster dei personaggi disponibili varierà a seconda dell’ambientazione scelta, includendo soltanto i combattenti presenti nel gioco in questione. La scelta stilistica si estende anche ai costumi dei vari personaggi.

Analizzando il gameplay della modalità arcade, si ritrova proprio l’essenza di ciò che il franchise Capcom ha rappresentato per tantissimi gamer. Ogni “cammino” ci metterà di fronte ad una serie di scontri, con l’immancabile boss finale. Sarà possibile scegliere tra tre difficoltà, ma non adagiatevi sugli allori: gli scontri saranno via via più impegnativi. Il publisher giapponese ha inoltre deciso di premiare chiunque volesse tuffarsi nel passato della serie. Completando l’arcade mode con i vari personaggi, sarà possibile sbloccare tutta una serie di contenuti, tra cui artwork di gioco e finali alternativi. Chi desiderava maggiori contenuti single player è stato finalmente accontentato, con ore e ore di gameplay tra modernità e nostalgia. E se qualcuno se lo stesse chiedendo: si, sono presenti anche i livelli bonus con macchine e barili da distruggere!

Un secondo V-Trigger per affrontare i combattimenti

Il secondo V-Trigger aggiunge un’ottima variabilità del gameplay.

Volendo analizzare gli altri contenuti di Street Fighter V Arcade Edition, dobbiamo menzionare diverse aggiunte al gameplay. Un piacevole ritorno, ad esempio, sono i combattimenti a squadre visti in Street Fighter IV, arrivando a personalizzare condizioni di vittoria e tipologia di match. Da un punto di vista tecnico, chi è interessato al lato competitivo non potrà non notare quanto siano diminuiti i tempi del matchmaking.

Il roster del gioco è stato allargato, arrivando a comprendere i 12 personaggi compresi nei due season pass già rilasciati in precedenza. Chi comprerà Street Fighter V Arcade Edition potrà quindi contare su un “parco combattenti” decisamente rimpolpato rispetto a quello visto nella versione standard del gioco. Per imparare a padroneggiare le tecniche di tutti i personaggi, Capcom ha pensato bene di aggiungere anche qualche nuova opzione nella modalità Allenamento, che rappresenta la “palestra ideale” per ogni giocatore.

Tanti artwork ottenibili come premio nella modalità arcade.

La vera novità è però rappresentata dal secondo V-Trigger introdotto da questa Arcade Edition. Per chi sentisse per la prima volta il termine, il V-Trigger è una particolare abilità unica dei vari combattenti, che può essere azionata riempiendo un’apposita barra. Una volta attivato, il V-Trigger potrebbe essere capace di invertire le sorti di uno scontro. I vostri attacchi potrebbero diventare più potenti, la vostra resistenza agli attacchi potrebbe aumentare, o addirittura potrebbe cambiare le vostre combo, tutto in base al personaggio che sceglierete. L’arcade mode va ad aggiungere un secondo V-Trigger, selezionabile prima dell’inizio del match. Potete facilmente immaginare quanta varietà al gameplay possa aggiungere tutto questo, dandovi la possibilità di modificare non poco il vostro stile di combattimento.

Un bilanciamento più o meno perfetto

Tanti nuovi combattenti con cui divertirsi.

Tutte le aggiunte di cui abbiamo parlato finora rendono Street Fighter V un gioco molto più completo di quanto non lo fosse il giorno della sua release. Il titolo può già contare su un gameplay estremamente immediato e di facile comprensione, capace di venire incontro sia ai giocatori più esperti che ai neofiti. I danni che i personaggi sono capaci di infliggere con i loro attacchi, ad esempio, sono molto più alti rispetto al precedente capitolo della saga. Tutto questo comporta che anche un utente meno esperto può facilmente cimentarsi in un combattimento, senza nulla togliere alla necessaria esperienza da fare nei vari match.

Volendo cercare qualche difetto al titolo, si potrebbe porre l’accento sui modelli 3D dei vari combattenti. Nonostante la cura per il dettaglio che il videogame mette in mostra, alcuni personaggi risultano avere un design non sempre pulitissimo, senza considerare alcuni casi di compenetrazione di poligoni non sempre piacevoli. Ci saremmo aspettati qualcosa in più sotto questo punto di vista.

Come sempre, Bison sarà un boss finale impegnativo da battere.

Volendo continuare la disamina, la modalità storia dei singoli combattenti aggiunge qualche ora al gameplay, ma risulta essere piuttosto insulsa e fine a se stessa, senza la visione d’insieme che invece caratterizza la story mode generale. Continuando a concentrarci sui personaggi, non possiamo non sottolineare quanto sia stata “parsimoniosa” Capcom nella distribuzione del Fight Money, la valuta di gioco che vi consentirà di sbloccare combattenti, stage e quant’altro. Tutto questo fa sentire il suo peso soprattutto in vista dei nuovi personaggi del Season Pass 3, che dovrebbero essere introdotti di qui a breve, e che saranno capitanati da Sakura. Proprio per questa ragione, viene un po’ da chiedersi se questa Arcade Edition sia una “versione completa” del gioco uscito nel 2016 oppure un furbo stratagemma per glorificare al meglio questo terzo aggiornamento del roster.

Giudizio finale

Street Fighter V Arcade Edition parte cercando di colmare al meglio i buchi della versione standard del gioco. Volevate il single player? Eccovi la modalità arcade! Volete un roster più ampio? Eccovi i personaggi dei primi due season pass! Aggiungete l'”operazione nostalgia” delle varie arene dell’arcade mode, un matchmaking più veloce, ed il gioco è fatto. Non possiamo nascondervi che il gioco è e rimane improntato al multiplayer competitivo, come non possiamo nascondervi che Capcom abbia ancora del lavoro da fare. Tuttavia, questa Arcade Edition è l’occasione migliore per tuffarsi nell’incredibile mondo di Street Fighter V. Che siate amanti del single player o degli esports, non importa: questa versione del gioco Capcom saprà regalarvi ore e ore di divertimento. D’altra parte, non si diventa mica il re dei picchiaduro per caso.

Si ringrazia sentitamente Capcom per aver fornito la copia necessaria per la recensione.

This post was published on 8 Febbraio 2018 12:00

Claudio Albero

Nasce a Torre del Greco, una piccola metropoli alle falde del Vesuvio, nei favolosi anni ’80, che già però non avevano più niente di favoloso. Provano ad educarlo con Beatles e musica classica sin dalla più tenera età, ma lui, di tutta risposta, si appassiona all’ heavy metal ed ai videogame , spendendo un piccolo patrimonio in sala giochi, quando queste due parole erano ancora slegate dalle slot machine. Dopo aver mosso i primi passi su Sega Master System II con Alex Kidd, il Super Mario con le orecchie a sventola, si innamora dei platform, degli action/adventure e degli RPG, con particolare attenzione alla saga di Final Fantasy. Inguaribile sognatore con le radici saldamente ancorate nel passato, scopre la sua passione per la scrittura quasi per caso, in uno dei tanti pomeriggi passati tra i corridoi della Facoltà di Giurisprudenza di Napoli, dove si laureerà giusto qualche anno dopo, con una tesi in Diritto d’Autore basata sull’opera multimediale. Dopo aver scritto di attualità e musica su Lacooltura.it , Road TV Italia e Federico TV , approda sui lidi di Player.it , in cui comincia sin da subito ad apprendere e fare domande, guadagnandosi rapidamente il titolo di “ redattore rompiscatole del mese ”. Nonostante sia legatissimo alla grande famiglia di Player, non sono rare alcune sue incursioni su portali come Gameplay Café e Spazio Rock . Musica, videogame, concerti, boardgame, modellismo, fumetti, cinema e serie tv: tanti hobby diversi tra loro, ma collegati da un fil rouge che li unisce tutti: il divertimento . È proprio questo che cerca in un videogame, è proprio questo sentimento che muove le sue dita, ed è sempre il divertimento la sensazione che cerca di infondere nei suoi articoli. Al di fuori del mondo del gaming, indossa giacca e cravatta per mimetizzarsi nel mondo degli avvocati, esercitando la professione forense, con lo scopo di conoscere a fondo le “ regole del gioco ”, nonché di minacciare di far causa a chiunque al minimo pretesto.

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