Recensione: Darksiders 3

Recensione: Darksiders 3
Dopo sei anni dall' uscita di Darksiders 2 giungiamo finalmente al terzo capitolo della saga dedicato ai Cavalieri dell' Apocalisse.

Dopo sei anni dall’uscita di Darksiders 2 giungiamo finalmente al terzo capitolo della saga dedicata ai Cavalieri dell’Apocalisse con un titolo che si differenzia dai precedenti rimanendo comunque fedele alla linea tracciata dal primo gioco.

La Chiamata dell’Arso Consiglio

recensione darksiders 3
Furia e Guerra davanti l’ Arso Consiglio.

Darksiders 3 si pone, come il 2, in parallelo agli avvenimenti del primo capitolo, più precisamente poco dopo l’introduzione di quest’ultimo quando Guerra viene imprigionato dall’Arso Consiglio per aver prematuramente scatenato l’Apocalisse sulla Terra.

Facciamo quindi la conoscenza di Furia, terzo Cavaliere e unica donna del gruppo, definita dall’Arso Consiglio come la più imprevedibile dei Quattro. In attesa di un giudizio per Guerra, l’Arso Consiglio incaricherà la nuova eroina di scovare e catturare i Sette Peccati Capitali, ormai liberi di vagare sulla Terra, in nome dell’Equilibrio. In cambio Furia chiederà una cosa sola: La guida dei Cavalieri dell’ Apocalisse.

Mentre Guerra e Morte ci avevano abituato ad un atteggiamento più solenne, Furia è sfrontata e presuntuosa e non mancherà mai di ridere o fare battute in faccia a chiunque le si pari davanti.

Arrivati sulla Terra, accompagnati da una Sentinella simile a quella affidata a Guerra, ci troveremo ad affrontare pochi demoni quanto bastano per familiarizzare con i comandi base per poi scagliarci subito contro il primo Peccato, Invidia, che ci darà modo di cimentarci in una boss fight che alterna meccaniche Hack ‘n’ Slash a fasi Platform. Dopo lo scontro riceveremo un potente amuleto che ci permetterà di individuare e rinchiudere gli altri peccati sparsi per il mondo, dando davvero inizio alla nostra avventura.

Un mondo da esplorare

recensione Darksiders 3
“Almeno gli umani avevano l’arte”

Il mondo post – apocalittico, nel vero senso della parola, che ci viene presentato non ha i toni cupi che siamo soliti immaginare bensì è caratterizzato da una ricca vegetazione e paesaggi che per quanto decadenti risultano mozzafiato rimandando molto alle ambientazioni del film “Io sono Leggenda”.

A differenza dei capitoli precedenti non ci verrà data alcuna mappa dell’area di gioco o alcun indizio sul dove andare se non una specie di bussola (l’amuleto di cui parlavamo prima) che ci indicherà la posizione di uno dei Sette Peccati. L’esplorazione è uno dei cardini di questo titolo, offrendoci un unica grande area di gioco caratterizzata da diversi biomi che si intersecano fra loro con perfetta continuità lasciando a noi la libertà di scegliere la strada e l’ordine con cui dare la caccia ai diversi boss. Nel nostro girovagare, oltre a fustigare i nemici che incontreremo, avremo a che fare con sezioni di platforming e puzzle che metteranno a dura prova il nostro ingegno.

Errare è umano, perseverare è apocalittico

Recensione Darksiders 3
Furia incontra Ira.

Rispetto ai suoi fratelli, Ira fa affidamento più sull’agilità e l’astuzia che sulla forza bruta risultando in un gameplay punitivo se si pecca di avventatezza. I combattimenti in questo capitolo prendono molto di più la strada dei Souls-like mettendoci nella posizione di dover studiare le mosse dell’ avversario in modo da poter schivare e contrattaccare al momento giusto. Di per sé avremo la sensazione di combattere molti meno mostri in giro per il mondo ma già quei pochi ci daranno filo da torcere grazie anche ad una IA ben caratterizzata per ogni nemico, capace di reagire anche a stimoli esterni come l’essere attirati dal rumore dei nostri colpi su di un’ automobile. Dopo ogni boss sconfitto il loro livello crescerà per essere sempre una sfida degna di un Cavaliere dell’Apocalisse. La morte (e non parlo del fratello di Furia) fa parte del gioco, preparatevi quindi a fallire diverse volte prima di trovare la soluzione al vostro problema.

Ma quali sono i nostri strumenti?

Furia è una potente maga armata di frusta capace di sfruttare quattro forme elementali che le doneranno nuovi poteri e armi da sfruttare in potenti combo oltre ad essere le chiavi per molti enigmi e passaggi nel corso della nostra avventura. Naturalmente non mancherà la distruttiva Forma Caotica che potenzierà enormemente la nostra eroina per qualche secondo di pura distruzione.

A fare il suo ritorno è Vulgrim, il mercante di Anime, che accetterà le vostre offerte per commerciare oggetti e potenziamenti o per farvi salire di livello. Ogni livello ottenuto ci donerà un punto attributo da assegnare ad una delle tre statistiche:

  • Salute.
  • Forza.
  • Arcano; statistica potenzierà i nostri attacchi speciali, caricati e contrattacchi.

A potenziare invece le nostre armi e rune che equipaggeremo sarà Ulthaine, uno dei Creatori, che in cambio di materiali e la salvezza di alcuni superstiti umani lungo il nostro cammino.

In conclusione:

Darksiders 3 prende le distanze dalle meccaniche RPG viste nel secondo capitolo ma riprende molto dal primo per quanto riguarda l’immediatezza e la raccolta delle Anime avendo comunque una sua identità con i combattimenti e le boss-fight in stile Dark Souls unite ad una forte componente puzzle/esplorativa. Benchè la grafica non sia proprio all’altezza degli standard attuali si fa perdonare da un character design accattivante, uno dei marchi di fabbrica della serie, paesaggi mozzafiato ed un audio ambientale davvero ottimo. Nonostante il gameplay molto solido e ben strutturato l’ unico vero peccato commesso da questo titolo è quello di avere una storia un po’ troppo sbrigativa che non coinvolge pienamente il giocatore, accompagnata poi da dialoghi che risultano forzati che scadono spesso in battibecchi tra la protagonista e il suo interlocutore. Titolo consigliato per chi è amante della saga o per chi è in cerca di nuove sfide.

Ringrazio THQ Nordic per avermi dato la possibilità di provare questo titolo.