Devo ammettere che è difficile, davvero difficile parlare di Fallout 76, il nuovo capitolo della celebre saga di Bathesda incentrato sul mondo post apocalittico della guerra atomica.
Siamo di fronte ad un titolo molto diverso dai precedenti.
Per la prima volta il core del gioco è incentrato sull’online. Visiteremo la Virginia dei monti Blue Ridge non da soli, ma in compagnia di altri giocatori.
L’idea dietro Fallout 76 si prospetta interessante ma anche molto rischiosa, dobbiamo tenere in considerazione diversi fattori per comprenderlo a pieno.
Il mercato dei titoli tripla A sta cambiando
Il mercato dei titoli tripla A sta diventando sempre più complesso ed articolato. C’erano una volta i bei cari, vecchi videogiochi per i quali, una volta completata la fase di sviluppo, si entrava nella fase gold.
In seguito venivano scritti su supporto ottico e spediti nei negozi per poi essere venduti agli acquirenti. Magari poi ricevevano delle patch per limare i piccoli bug rimanenti.
Oggi, grazie alla diffusione di internet, la situazione è tendenzialmente diversa: lo sviluppo dei titoli non termina sempre con la fase gold. Molti giochi continuano ad essere aggiornati per mesi se non anni. Prendiamo per esempio The Witcher 3 e No Man’s Sky.
Il primo, molto apprezzato dalla critica e dai giocatori (me compreso), ha tuttavia avuto bisogno di diversi aggiornamenti per diventare un gioco bilanciato e (quasi) privo di bug.
Il secondo fece scalpore all’uscita per la mancanza di contenuti rispetto alle promesse dei developer. Tuttavia i ragazzi di Hello Games si sono fatti perdonare con un continuo supporto al titolo: a cadenza periodica continuano ad essere rilasciati aggiornamenti gratuiti che ampliano notevolmente le feature di gioco.
Fallout 76 non fa eccezione
Un modus operandi non troppo diverso ci sarà probabilmente per Fallout 76. Il gioco ha avuto una fase di test beta qualche settimana prima della release. Lo scopo degli sviluppatori è stato quello di ottenere tutti i feedback necessari per realizzare al meglio la prima esperienza MMO targata Fallout.
Nell’ultimo mese la nostra redazione ha provato la beta del gioco su tutte le piattaforme disponibili e ad essere onesti la versione finale di Fallout 76 cambia davvero di poco, cosa che, in effetti, ci aspettavamo.
Country road, take me home
Come abbiamo già detto, Fallout 76 è ambientato in Virginia, ben prima degli avvenimenti degli altri capitoli della serie.
Siamo nel 2102, solo 25 anni dopo le grandi esplosioni atomiche e c’è un intero mondo da ricostruire insieme.
Dopo aver creato il nostro personaggio (importabile direttamente dalla beta) veniamo subito catapultati al di fuori del vault 76.
Capiamo fin da subito che il gioco è abbastanza diverso dai precedenti: è possibile affrontare ogni singola quest sia in solitaria che con altri 3 giocatori. Tutto questo sin dalle prime fasi di gioco che essenzialmente fungono da tutorial sul crafting e sulla costruzione degli insediamenti.
È Sim City? È The Sims? No, è Fallout 76!
Perchè si, proprio come in Fallout 4, in questo capitolo la costruzione e la gestione degli insediamenti è importantissima, anzi anche più estesa dato che è possibile costruire praticamente ovunque.
Se avete odiato questa feature nella Boston contaminata, mettetevi l’anima in pace. Se l’avete gradita vi piacerà sapere che è stata leggermente migliorata.
L’economia di Fallout 76 è basata sul crafting
Altro elemento fondamentale è il crafting. È possibile realizzare praticamente tutto: armi, armature e altri oggetti con dei materiali base condivisi con quelli necessari alla creazione di edifici. Sembrerà di trovarci di fronte ad un Minecraft post apocalittico.
Possiamo scambiare i nostri oggetti con gli altri giocatori, ma attualmente è abbastanza inutile dato che questi possono essere trovati e craftati da tutti.
Come in ogni Fallout utilizzeremo i tappi di bottiglia come valuta. Oltre all’acquisto di oggetti, bonus e upgrade questi saranno utilissimi per gli spostamenti rapidi.
L’economia di gioco per adesso appare troppo semplice. Magari la renderanno più stimolante con i prossimi aggiornamenti?
La nostra raccolta di figurine S.P.E.C.I.A.L.I.
Come negli altri Fallout si aumenta di livello con i punti esperienza.
Per quanto riguarda i talenti, il classico sistema di perk era già stato abbandonato in Fallout 4 per un sistema più semplice di sblocco delle abilità che non ho particolarmente apprezzato.
In Fallout 76 troviamo un sistema leggermente più randomico che funziona con le figurine e ognuna di esse rappresenta un’abilità diversa e aumenta i punti complessivi di quello specifico talento.
In ogni nuovo livello, oltre al punto abilità da assegnare, potremo scegliere una nuova carta per quello specifico S.P.E.C.I.A.L. e ogni 5 livelli avremo una nuova bustina con carte casuali.
La guerra, la guerra non cambia mai… ma questa volta no!
Nel gioco non ci sono NPC umani con cui interagire ed avere dialoghi, come negli altri Fallout. Qui i nostri unici alleati saranno gli altri giocatori.
Per quanto riguarda i nemici, tornano le vecchie conoscenze, assieme a nuove tipologie di mostri.
Con rammarico però dobbiamo dire che l’IA è peggiorata: i nemici ci attaccheranno in maniera goffa e totalmente privi di strategia.
Per quanto riguarda la storia del gioco, senza fare spoiler posso dirvi che è abbastanza debole rispetto agli altri capitoli. A questo si aggiunge che alcuni avvenimenti sono addirittura in antitesi con la lore del franchise.
Comparto tecnico e bug
Graficamente il gioco è agli stessi livelli di Fallout 4, anzi, è leggermente peggiorato. Su PS4 si notano diversi bug grafici abbastanza gravi e ci sono pesanti cali di framerate, anche sulla PRO. La questione è leggermente migliore per la versione PC e Xbox ONE.
In sintesi, la nostra opinione su Fallout 76.
Fallout 76 si presenta come un gioco acerbo e per niente definitivo, sebbene sia giocabile dall’inizio alla fine.
Sulla carta l’esperienza offerta dal gioco sembrerebbe interessante ma di fatto è alquanto deludente. Le cose da fare sono davvero ripetitive, poco cambia se le fai da solo o con altri giocatori.
Se dovessi attribuire una valutazione, attualmente gli darei a stento la sufficienza. Ho deciso dunque di attendere qualche mese per dare un parere definitivo sul gioco e vedere se con i futuri aggiornamenti migliorerà. Insomma, Fallout 76 è rimandato a settembre.
Due anni dopo il gioco è migliorato? Ce ne parla il collega Riccardo Galdieri!