Puntuale come ogni stagione, la fine di agosto porta con se in dote l’inizio di tutti i maggiori campionati calcistici europei. Ovviamente, questo diventa anche il periodo perfetto per l’uscita delle relative simulazioni digitali. La Konami, conscia di dover recuperare un passivo pesante nei confronti dei diretti rivali, ha deciso di giocare d’anticipo, lanciando il suo PES 2019 notevolmente in anticipo rispetto ai competitors canadesi. Dopo aver provato a fondo la demo, ecco le nostre impressioni sul prodotto finale. La Konami sarà riuscita a sfornare un gioco in grado di riportare la saga ai suoi fasti storici? scopriamolo assieme.
Come Davide contro Golia, ogni anno PES deve trovare il modo di affrontare e cercare di non essere travolto dal gigante FIFA. Batterlo sul suo terreno, ovvero sul semi-arcade fatto di giocate spettacolari, valanghe di gol, e una velocità di gioco elevata si è rivelata, negli anni, una strategia suicida. In PES 2019 si è invece scelto di proseguire con il corso tracciato dal precedente capitolo, limando e rifinendo quanto di buono proposto a livello di giocabilità. In fondo, se non puoi competere con lo straordinario “fumo” dei tuoi rivali, l’unica alternativa è proporre un “arrosto” indimenticabile.
Tutti gli sforzi del team Konami sono stati rivolti in questa direzione, consci di non avere speranze o quasi sotto al profilo delle licenze ufficiali, o nell’intaccare la popolarità del sistema FUT, l’unica possibilità era quella di proporre una simulazione il più possibile realistica. Ecco dunque l’all-in sul collaudato Fox Engine, con l’introduzione del nuovo sistema di impatto al primo tocco.
Parafrasando una celebre canzone di Luca Carboni, l’elemento più riuscito di questo PES 2019 è sicuramente rappresentato della fisica del gioco e della sfera. Lo sfruttamento del motore grafico ha raggiunto il suo apice, restituendoci una serie di animazioni di qualità eccellente. Il controllo palla è realistico come mai prima d’ora, i giocatori sembrano costantemente non avere la palla anche quando ce l’hanno. I contrasti sono realistici e imprevedibili, con rimpalli assolutamente paragonabili a quelli di una partita vera. Mai prima d’ora una simulazione calcistica aveva raggiunto un tale livello di realismo e coinvolgimento.
La sfera di cuoio è davvero la protagonista indiscussa di questo titolo. Le rotazioni degli effetti, i rimbalzi e la sua “pesantezza” si sposano alla perfezione con la scelta di una velocità di gioco relativamente bassa, orientata alla simulazione pura. Dite addio alle sgroppate dritti per dritti con lo Sterling di turno, la velocità diventa molto più importante senza che con la palla. Il controllo palla riesce a fare la differenza nel breve, restituendo ad un Messi quel che è di Messi. Peccato per il lavoro non perfetto compiuto sui portieri, che alternano voli eccezionali, a buffi tuffi fuori tempo, rendendo difficile capire quale sia il modo migliore per superarli.
Per quanto riguarda le modalità dedicate al gioco online, oltre alle classiche partite classificate e non, gestite da un sistema di matchmaking basato sul ranking e sulla velocità di connessione, troviamo la risposta Konami al FUT, ovvero il My Club. In questa modalità dovremo costruire il nostro team ideale, stando attenti a mettere insieme giocatori compatibili e allenatori in grado di gestirli. Più avremo una squadra composta da giocatori importanti, più dovremo ingaggiare allenatori competenti, pena un’alchimia di squadra fortemente penalizzata. Sono state aggiunte le Aste, e sono stati rivisti in parte i sistemi degli osservatori e dei giocatori da seguire, in modo da rendere la modalità più appassionante. Ovviamente esiste la possibilità di usare il nostro My Club anche contro la CPU.
Alle divisioni online, sono state aggiunte delle intriganti partite in co-op da 3 contro 3, vera novità di quest’anno. Il risultato è una modalità dove affiatamento e coordinazione di team sono fondamentali per avere la meglio sugli avversari. Da un punto di vista tecnico il lavoro fatto sui server è stato egregio, non si registrano attese eccessive o cali di connessione, restituendo partite online praticamente identiche a quelle offline.
Il comparto Single Player di PES 2019 può contare sui grandi classici di questo storico titolo. Prima tra tutte la Master League, di cui ogni appassionato ricorda la formazione iniziale (Minanda, Castolo e Valeny docet) che si ripropone nella sua consueta veste. Bisogna scegliere un team da portare al successo attraverso l’acquisizione di giocatori. Per aumentare il grado di sfida è stata introdotta una variante più competitiva, che porterà i giocatori ad avere atteggiamenti molto più imprevedibili in sede di trattativa, obbligandoci a rivedere spesso i nostri piani e rafforzando la nostra capacità di risolvere problemi. In pratica, è come se tutti i giocatori del mondo si svegliassero improvvisamente con il carattere e il procuratore di Balotelli. Buona fortuna.
La seconda modalità è “diventa un mito“. Ovviamente in questo caso dovremo creare un nostro alter ego e lanciarlo nell’universo professionistico. Interessante la possibilità di usare un calciatore già esistente, o una “leggenda”. La personalizzazione del My Player è davvero profondissima, e svaria da fattori di natura fisica, ad una vasta scelta di animazioni. La progressione avviene tramite esperienza, e l’unica vera pecca è l’impossibilità di usare la nostra creazione online. I tempi sarebbero ormai maturi per una simulazione calcistica di 11 contro 11 (sulla falsa riga del pro club di FIFA) e l’idea di vederla realizzata sull’ottimo gameplay di PES non fa che aumentare il rammarico per la mancanza di coraggio degli sviluppatori. Il futuro è negli eSports, è questa era un’opportunità da non perdere per chi deve recuperare terreno.
Nonostante il lavoro fatto sulla giocabilità di questo PES 2019 sia stato davvero rilevante, non mancano i soliti piccoli difetti. Primo tra tutti quello legato all’intelligenza artificiale. Il livello di sfida offerto dalla CPU è spezzato letteralmente in due. Fino ai due gradi più alti di sfida infatti superare le difese avversarie è poco più che un gioco da ragazzi. Sugli uno-due il difensore dell’attaccante che va nello spazio ha la tendenza a rimanere fermo, facendosi bucare clamorosamente. Anche i filtranti alti sembrano eccessivamente precisi e veloci, e sono in grado di saltare la maggior parte delle difese. A livello massimo tuttavia, la CPU diventa quasi invincibile, asfissiandoci con un pressing infernale in ogni zona del campo. Due giocatori attaccano la palla, uno si stacca in anticipo e superarli diventa davvero ostico.
L’altro aspetto che non ci ha convinto è rappresentato dalle animazioni dei portieri. Troppo spesso infatti gli estremi difensori alternano un atletismo notevole, specie sui tiri a giro, a papere clamorose o a ridicoli tuffi sui diagonali di potenza. Questa imprevedibilità rende da un lato difficile avere una preferenza nel tipo di tiro da scegliere, dall’altro ci porta a subire gol quando non credevamo fosse possibile. Un’imprevedibilità che non sempre ha il sapore dell’imparzialità e che può rovinare dei combattuti match online. Ad ogni modo, nulla di irreparabile.
PES 2019 è senza ombra di dubbio una delle migliori simulazioni calcistiche degli ultimi anni. Se si riesce a passare sopra alla mancanza di buona parte delle licenze ufficiali e ci si concentra unicamente sul gioco in se, il prodotto messo in campo dalla Konami è eccellente. La fisica del pallone e dei contrasti sono quanto di più realistico si sia visto fino ad oggi. Qualche problema di bilanciamento della IA o animazioni non impeccabili dei portieri non riescono a scalfire un prodotto che appare davvero solidissimo. Se amate il FUT e la spettacolarità di FIFA, questo potrebbe non essere il vostro titolo. Se invece siete alla ricerca di un titolo lento e simulativo, in grado di restituire il piacere e la bellezza di piccole cose come contrasti, passaggi, tattica, PES 2019 non potrà mancare nella vostra collezione.
Versione provata su PS4 pro, grazie alla copia omaggio per la stampa fornita da: Konami
This post was published on 2 Settembre 2018 13:36
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