Le corse sui kart sono uno dei topos più utilizzati all’interno del mondo dei videogiochi quando si tratta di creare un videogioco di corse arcade, vuoi per la giocosità del kart, o forse perché i kart sono sicuramente più semplici da creare e renderizzare rispetto a realistiche macchine da corsa.
All-Star Fruit Racing prende il mondo delle corse su kart e lo declina secondo una via davvero poco attraversata e quantomeno originale: quello della frutta.
Volendo riassumere l’impatto visivo del titolo nel giro di non troppe parole potremmo semplicemente dire: frutta dappertutto.
Qualsiasi cosa, dai tracciati ai veicoli ai personaggi, in All Star Fruit Racing richiama in qualche modo il mondo dei vegetali e della frutta; le automobili avranno ruote con textures che richiamano la buccia del frutto, i personaggi avranno ispirazioni cromatiche declinate a seconda della scelta del giocatore etc etc.
Questo monopolio tematico rende il titolo molto identificabile sin dal primo colpo e viene poi aiutato da un comparto tecnico che, dal punto di vista puramente visivo, presenta solidità. All Star Fruit Racing è un titolo che fa sentire fin da subito la sua personalità, imperfetta ma funzionale, attraverso un corretto uso dell’identità visiva.
Il titolo di 3Dclouds.it (si, il gioco è stato sviluppato in Italia!) a livello tecnico rimane quasi inattaccabile: una solida conta poligonale ed un buon colpo d’occhio sono uno dei migliori biglietti da visita possibili da presentare quando si tratta di valutare un titolo; ciò in cui il titolo si ritrova debole è la fluidità, un parametro instabile e che inficia pesantemente sul valore ludico di un gioco di corse.
Il titolo su Nintendo Switch, sia in modalità handheld che in modalità dock, non sembra capace di raggiungere un valore fisso nel numero di frame rate ma oscilla perennemente appena sotto la soglia di fluidità dando una sgradevole sensazione di controllo quando si gioca. Tale difetto, per di più, viene amplificato in alcuni circuiti dove con il proprio veicolo ci si trova a saltare da rampa in rampa; in queste scene il frame-rate passa da instabile a pesantemente traballante e rappresenta il fianco del lato puramente tecnico del titolo. Si poteva fare meglio.
Fortunatamente, a difendere il titolo, arriva il comparto prettamente ludico.
Sebbene All star Fruit Racing sia ben lontano dai fasti empirei di Mario Kart 8 Deluxe, vero punto di riferimento nel genere, è in grado di divertire il giocatore attraverso un sistema di controllo che (cali di frame-rate permettendo) riesce nel consegnare, a chi impugna il pad o la console, il giusto feedback.
La configurazione dei tasti è più o meno quella di sempre: con un grilletto si accelera, con l’altro si derapa; la levetta analogica sinistra è dedicata alla guida, quella destra all’utilizzo dei potenziamenti. Per guadagnare velocità è possibile sfruttare i turbo pad presenti sul terreno o usare la derapata per velocizzare la propria uscita dalla curva; un’ eccessivo uso delle derapate provocherà un danno al motore con conseguente rallentamento temporaneo.
All-Star Fruit Racing presenta un nutrito carnet di piste su cui sfogare i propri impulsi di guida, piste che non hanno la complessità del sopracitato Mario Kart 8 ma che sono ampiamente sopra la sufficienza. I tracciati presentano biforcazioni, scorciatoie (poche ma buone), salti, acrobazie e massi rotolanti abbattendo del tutto la sensazione di piattume che molti videogiochi automobilistici regalano.
Per i potenziamenti bisognerebbe scrivere un capitolo ad-hoc: il titolo presenta due differenti regolamenti che variano per la metodologia con cui il gioco presenta al giocatore i potenziamenti. C’è il regolamento classico, per così dire, dove i power up si ottengono passando attraverso determinati oggetti su schermo e c’è una tipologia di regolamento denominato Juicer dove è necessario craftare i propri power up partendo da 4 differenti frutti.
Ogni frutto corrisponde un colore ben preciso ed è possibile creare una vasta gamma di potenziamenti offensivi e difensivi a seconda di quali ingredienti si vogliono utilizzare in contemporanea. Questa scelta di gameplay finisce per addolcire, se non eliminare, il problema comune di ritrovarsi pieni di power-up inutili quando ci si ritrova in coda o in testa alla gara. Finalmente al giocatore viene lasciato scegliere come giocare e come gestire la propria posizione.
All-Star Fruit Racing non è in alcun modo un titolo perfetto; oltre al frame-rate ballerino, il gioco presenta diverse piccole piccole magagne: i personaggi del titolo, sebbene perfettamente rientranti nell’identità visiva del gioco, potrebbero non piacere esattamente come potrebbe risultare completamente nonsense il tema centrale attorno cui ruota l’estetica del videogioco.
Anche l’impianto sonoro che regge il titolo non è in grado di stare al pari passo con il resto della produzione, tra musiche dimenticabili e effetti sonori alle volte addirittura fastidiosi. Una ultima pecca è rappresentata dai caricamenti, non immediati e in grado di spazientire in modo assicurato qualcosa; non stiamo parlando di tempi gargantueschi ma di decine di secondi che sicuramente metteranno alla prova i giocatori meno posati.
In ultimo, al momento della stesura di questa recensione risulta ancora assente la modalità multiplayer per Nintendo Switch; tale modalità potrebbe da sola fungere da interessante incentivo per recuperare il titolo e far svoltare le proprie serate in compagnia. Tale modalità è al momento in arrivo sulla portatile Nintendo con una patch ad-hoc, di conseguenza non è stato possibile provarla.
Un titolo imperfetto ma meritevole d’attenzione che, con un po’ di supporto tecnico, ha il potenziale per diventare una validissima alternativa ai colossi già presenti sul mercato. All-Star Fruit Racing presenta un gameplay interessante ancora vincolato a caratteristiche tecniche migliorabili; dategli un’ occhiata.
This post was published on 30 Luglio 2018 15:00
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