Pubblicato lo scorso 25 Ottobre 2017, Nightmare Boy rappresenta un piccolo ritorno del genere metroidvania. Sviluppato da The Vanir Project e pubblicato da Badland Games, il gioco ci fa fare un piccolo tuffo nel passato, di quasi 20 anni fa, quando i platform erano i giochi più giocati e più richiesti sul mercato. Nightmare Boy si pone sulla stessa lunghezza d’onda dei videogame degli anni ’90, da cui trae spunto sia nel look che nel gameplay. La domanda che in molti si porranno è: sarà riuscito il gioco Badland Games a riprodurre lo spirito di uno dei generi più amati di sempre? Cercheremo di rispondere a questa domanda nella nostra recensione del gioco.
Prima di procedere, è giusto soffermarsi un attimo a chiarire un dubbio: che cos’è un metroidvania? La parola nasce dalla fusione dei nomi di due celebri saghe: Castlevania e Metroid. Questi due franchise rappresentavano l’espressione massima del genere platform. Entrambe le serie, nonostante alcune divergenze stilistiche, avevano non pochi punti in comune: mappe non lineari e con tante camere nascoste, un gameplay che poggiava i suoi punti di forza sull’azione e sull’esplorazione, l’ottenimento di oggetti e/o abilità per progredire nel gioco, nonché una trama sempre ben orchestrata.
In Nightmare Boy il giocatore vestirà i panni di Billy, un bimbo che, a seguito di uno scontro con un malvagio stregone, si troverà catapultato nel mondo dei sogni, o meglio, degli incubi. Lo stregone, infatti, trasformerà Billy in una strana creatura dalle fattezze simili a quelle di uno zombie, dotata di poteri soprannaturali. Tuttavia, basteranno pochi istanti per rendersi conto che la situazione è molto più complicata del previsto. Donorok e lo stato di Noctum, a seguito della scomparsa del Re Aster, sono nel caos, e gli incubi più malvagi stanno prendendo il sopravvento. Toccherà al nostro giovane ed intrepido eroe comprendere l’origine del caos che sconvolge Noctum, e trovare un modo per tornare a casa nelle sue sembianze umane.
Sarà proprio questo l’obbiettivo principale della nostra avventura. E come ogni metroidvania che si rispetti, non sarà affatto semplice. Ci ritroveremo a vagare per una mappa veramente vasta ed articolata, i cui vari stage sono tutti interconnessi tra loro, e che ci ritroveremo ad esplorare più volte. Molte delle aree di gioco, infatti, non saranno immediatamente accessibili, ma lo diventeranno soltanto dopo aver ottenuto determinati oggetti o abilità. Come è possibile ottenere tutto ciò? Semplicemente risvegliando altri bambini intrappolati nel vostro stesso incubo! Come avrete presto modo di capire, non siete gli unici prigionieri del malvagio. Ad ogni boss sconfitto, libererete un bambino che vi garantirà una nuova abilità o una nuova arma.
Non riuscite ad arrivare ad un determinato punto perché è troppo in alto? Basterà ottenere l’abilità del salto doppio per proseguire!
Tuttavia, non saranno solo i boss ed i bambini sperduti a garantirvi gli indispensabili potenziamenti. Un aiuto inaspettato potrebbe infatti provenire dai Monghi, pacifiche creature che abitano praticamente ogni zona di Noctum e che, alle giuste condizioni, potrebbero darvi una mano in determinate fasi di gioco.
Se l’esplorazione dei livelli e l’ottenimento dei potenziamenti e delle abilità ricalcano alcuni delle caratteristiche chiave dei metroidvania, anche la difficoltà che permea l’esperienza di gioco è chiaramente percepibile. Soprattutto nelle battute iniziali, sarà molto facile cadere sotto i colpi nemici. Uno dei pochi ripari disponibili è costituito dai save point, amministrati dalla Morte in persona! Ma fate attenzione: il salvataggio non sarà gratuito, ed avrà un costo via via crescente. Proprio per questa ragione: salvate con cautela.
Una particolare menzione va fatta per le boss fight, sempre molto ispirate ed impegnative. Non sarà facile avere la meglio sui vari boss, che rispecchieranno le fattezze dei vostri incubi peggiori.
Siete completisti o cacciatori di platini della prim’ora? Bene, Nightmare Boy sarà pane per i vostri denti! Ma è meglio fare un’importante premessa: non sarà affatto facile sbloccare i vari achievement del gioco. Per raggiungere l’obbiettivo dovrete, in ordine sparso, completare il gioco senza mai morire, completare il gioco senza mai salvare, completare il gioco senza uccidere neanche un Mongo (impresa ai limiti dell’assurdo, considerando che sono praticamente ovunque!), e via dicendo. Proprio per questa ragione, l’arma principale di cui dovrete essere dotati nell’affrontare Nightmare Boy è una sola: la pazienza.
La realizzazione tecnica del gioco, pur essendo di chiara provenienza ottantiana, non sempre appare ispirata. Se i vari boss presenti nel gioco sono quasi sempre ben realizzati, altrettanto non si può dire del design dei vari mob e dei personaggi secondari che appaiono nel gioco. Lo stesso design del protagonista è tutto fuorché indimenticabile. Anche lo stesso design dei livelli non ruba l’occhio, se non in determinati punti. Aggiungiamoci delle colonne sonore che rientrano nell’ordinario, e ci renderemo conto di come si potesse fare di più, decisamente molto di più.
Se il gameplay fa del livello di sfida la sua arma principale, è stato impossibile non notare che la situazione è decisamente complicata da dei comandi non sempre reattivi. Proprio per questa ragione, come detto prima, vi servirà una consistente scorta di pazienza e di buona volontà per completare Nightmare Boy.
Nightmare Boy rappresenta il più classico dei ritorno di fiamma del genere metroidvania, da cui attinge a piene mani, sia per i pregi che per i difetti. Nonostante giocare sul fattore retro risulti spesso un’arma vincente, in questo caso il gioco non aggiunge niente di veramente suo ad una formula già consolidata e vincente. Una veste grafica carina ma non sempre ispirata, un gameplay che affonda le sue radici nel passato, dei controlli non sempre reattivi, vanno a frustrare un’esperienza di gioco altrimenti anche abbastanza godibile. Volendo tirare le somme, Nightmare Boy è un’esperienza da consigliare prevalentemente ai cultori più incalliti dei metroidvania, perché questa volta l’operazione nostalgia ha funzionato a metà.
This post was published on 10 Gennaio 2018 12:00
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