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Recensioni

Recensione Dead Rising 4: Frank’s Big Package (PS4)

A distanza di quattro anni dal suo predecessore, torniamo a parlare di Dead Rising, ed a rivestire i panni dell’eroe più intrepido ed improbabile che ci sia: Frank West. Nonostante Dead Rising 4 sia uscito il 6 Dicembre 2016 su Xbox One, e su Steam appena 3 mesi dopo, il gioco ha avuto modo di approdare su Playstation 4 soltanto lo scorso 5 Dicembre, in un’edizione chiamata Frank’s Big Package. In questo “grande pacco” abbiamo trovato non solo il gioco base, ma anche le tre espansioni successivamente pubblicate: Frank Rising, Eroi Capcom e Super Ultra Dead Rising 4 Minigolf. La carne a cuocere è decisamente tanta, ma una domanda sorge spontanea: è riuscito Frank West a far tornare la saga alle sue origini? Scopriamolo nella recensione.

Dead Rising 4: ritorno a Willamette

Frank West e la sua allieva Vick.

Sono state tante le voci che hanno accompagnato questo nuovo capitolo della serie. Il team di Capcom Vancouver aveva parlato di questo Dead Rising 4 come reboot e come reimmaginazione della saga. Ebbene, possiamo partire dal fatto che questo quarto capitolo non è nessuna di queste due cose, ma è da considerare un sequel a tutti gli effetti. Sono tuttavia presenti alcuni elementi che ci ricondurranno al primo episodio del franchise Capcom. Uno dei questi è proprio il nostro ammazza zombie preferito: Frank West. Ci troveremo ancora una volta a vestire i panni del reporter più sadico e cinico che esista, con un senso dell’umorismo sempre pungente e caustico. Il nostro eroe ritornerà a far visita nella città dove tutto è cominciato: Willamette.

La storia, in alcuni casi, si ripete.

Dopo i fatti avvenuti nel primo Dead Rising, Frank West vive sotto lo pseudonimo di Hank West, un sedicente insegnante di fotografia. Un giorno Vick, una delle sue allieve più promettenti, gli parla di un possibile scoop in una base militare, in cui si starebbero conducendo esperimenti su cavie umane. Neanche il tempo di arrivare che già la puzza di non morti sarà chiaramente percepibile. Dopo una rocambolesca fuga, Frank sarà contattato direttamente dal governo americano, che gli chiederà di indagare su una nuova epidemia zombie, esplosa sempre a Willamette e tenuta all’oscuro dei media. Inutile dire che l’arrivo in città del nostro eroe sarà sabotato quasi immediatamente, e che Frank dovrà nuovamente fare ciò gli riesce meglio: farsi strada tra i non morti.

Tanti, tantissimi zombie da uccidere

Determinati trofei saranno legati al numero di zombie uccisi.

Nonostante la trama non sia decisamente il punto di forza di questo Dead Rising 4, possiamo dire che, nelle sue 10/12 ore di durata, risulta essere decisamente godibile. Ma passiamo a quello che è il fulcro principale di Dead Rising 4: il gameplay. Anche stavolta ci troveremo con orde praticamente infinite di non morti da affrontare, con un arsenale vario e fantasioso di armi di distruzione di massa. Le armi in questione si suddividono in tre tipologie fondamentali: da mischia, da lancio ed armi a distanza. Se la maggior parte dei mezzi di offesa verranno trovati semplicemente gironzolando per i vari scenari, come sempre, le armi più divertenti saranno quelle combinate. Nel vostro inventario ci sono soltanto uno sturalavandini ed uno stereo portatile? Niente paura, potrete creare il potentissimo SturaZombi!

Date sfogo alla fantasia per la vostra carneficina natalizia.

Per poter dare sfogo alla vostra fantasia, dovrete raccogliere i vari progetti nascosti per Willamette. Dovrete poi procurarvi i materiali necessari, che saranno contrassegnati da una luce blu.

Torneranno i veicoli, con cui potrete spostarvi più velocemente tra i vari scenari, e che vi consentiranno di falciare un numero ancora maggiore di zombie! Anche in questo caso, sarà possibile “customizzare” il vostro mezzo di trasporto, rendendolo ancora più letale.

Una divertente aggiunta di questo Dead Rising 4 è rappresentata dagli Esoscheletri. Disponibili solo da un certo punto della trama in poi, attraverso queste speciali armature avrete una forza sovrumana, nonché la possibilità di utilizzare alcune nuove armi precedentemente inaccessibili. Va da sé che, ovviamente, gli esoscheletri avranno un’autonomia limitata, ragion per cui: tenete sempre sotto controllo il livello della batteria!

Tanti contenuti da scoprire, tra una mattanza e un’altra

Dite la verità: vi sentite con il Night Rider!

Sin dalle prime battute del gioco, una cosa è subito stata chiara: il marchio di fabbrica di Dead Rising è presente! Le missioni principali rappresentano un aspetto importante, ma assolutamente non indispensabile di questo giocattolone purulento e putrescente che risponde al nome di Dead Rising 4. Sarà praticamente impossibile non lanciarsi a capofitto nell’azione e falciare centinaia, migliaia di zombie. Esplorando il Centro Commerciale e la città di Willamette, potrete mettervi alla ricerca dei vari collezionabili del gioco. Dai graffiti ai podcast, dai giornali ai punti di upload di Vick, passando per i gli oltre trenta progetti di armi e veicoli.

Un’avventura che si ricollegherà al primo Dead Rising.

Farete bene a non sottovalutare queste attività secondarie, in quanto, oltre ad allungare non poco l’esperienza di gioco, vi aiuteranno anche a comprendere cosa sia realmente successo a Willamette, gettando un ponte tra Dead Rising 4 ed il primo, indimenticato capitolo della serie. Non mancheranno anche i rifugi che, una volta ripuliti dagli zombie, saranno occupati dai sopravvissuti. Più superstiti salverete, più il vostro rifugio salirà di livello, garantendovi l’accesso ad un numero sempre maggiore di armi, vestiti, veicoli, e tanto altro ancora. Proprio sui superstiti c’è da notare una cosa non tanto piacevole. Se i personaggi principali della trama sono stati realizzati con una certa cura, altrettanto non si può dire dei superstiti. Nessuno di loro spicca, e le missioni secondarie che potrebbero assegnarvi vi daranno la sensazioni di una realizzazione frettolosa.

Tante abilità da sbloccare

Uno skill tree molto più profondo e vasto.

A differenza di quanto visto nei precedenti capitoli della saga, Dead Rising 4 presenta uno Skill Tree molto più approfondito. Potremo potenziare il nostro Frank West come più ci aggrada, focalizzando le sue abilità tanto sul combattimento quanto sulla resistenza fisica, scegliendo quali armi prediligere, scegliendo, insomma, quale sarà il nostro approccio al gioco. Potremo decidere di “allungare la vita” delle nostre armi, o l’autonomia dei veicoli che ci troveremo ad utilizzare.

Tuttavia, proprio il gameplay, nonostante ore di divertimento assicurate, mostra diverse pecche. In primo luogo, tanta ignoranza rischia di diventare ripetitiva, anche a causa di un’intelligenza artificiale decisamente rivedibile. Che siano zombi, Neomorti, soldati, superstiti, psicopatici, non importa: nessuno di questi rappresenterà un ostacolo arduo per il prosieguo della vostra avventura. Inoltre, gli oggetti curativi saranno presenti in larghissimo numero in praticamente qualsiasi area di gioco. Tutto questo, va da sé, renderebbe addirittura possibile completare il gioco senza mai morire. Non proprio il massimo per un survival horror.

In tutto questo, nonostante un tentativo di ritorno alle origini, manca ciò che ha reso indimenticabile il primo Dead Rising: il limite di tempo. In questo Dead Rising 4, nessuno ci correrà alle spalle: avremo tutto il tempo del mondo per esplorare Willamette metro per metro. Tutto questo renderà il livello di sfida decisamente abbordabile, forse anche troppo.

Un multiplayer decisamente degno di nota

Il gioco, come da tradizione, sarà pieno di armi tanto improbabili quanto letali.

Tutti i nostalgici del primo Dead Rising potranno trovare pane per i loro denti nel multiplayer di Dead Rising 4. Le missioni a tempo costituiranno il piatto forte del multiplayer online, in cui sarà possibile giocare fino a quattro giocatori. Ovviamente, ogni avatar avrà le sue caratteristiche, nonché una diversa arma di partenza. Il multiplayer si articola in nove stage, che identificano diversi giorni di vita dei sopravvissuti. In questo caso, dovremo portare a termine determinati obbiettivi di gioco entro un tempo limite, cercando, ovviamente, di non morire.

Non mancheranno sfide secondarie, che garantiranno un punteggio maggiore, e che vi consentiranno di salire di livello e sbloccare, anche in questo caso, delle abilità che potrebbero rivelarsi di grande importanza. La storia dei vari personaggi di gioco si arricchirà man mano che completeremo le missioni assegnateci, rendendo questa modalità di gioco molto simile all’Infinity Mode vista nel primissimo Dead Rising. Ci troviamo di fronte ad uno dei pochi casi in cui single player e multiplayer riescono a dare eguale soddisfazione al giocatore, anche se non sapremmo dire se sia per gli indubbi meriti dell’online o per i precedentemente menzionati difetti dello story mode.

Uno sguardo ai contenuti bonus

Una delle passioni di Frank West: il minigolf!

Come detto anche in apertura, questo Dead Rising 4: Frank’s Big Package comprende il gioco base con ben 3 DLC aggiuntivi. Iniziamo da Frank Rising. Vi consigliamo di giocarci solo dopo aver terminato la storia principale, per motivi legati alla trama di gioco. La caratteristica principale di questa prima espansione risiede nell’innovare il gameplay, facendovi giocare da un nuovo… “punto di vista”. Sarete inoltre obbligati a completare il DLC in 90 minuti, non esattamente una passeggiata di salute.

“Mamma: da grande voglio essere come Zangief!”

Il secondo contenuto scaricabile, invece, ci regala una nuova modalità di gioco, intitolata Eroi Capcom. Sarà possibile rivivere l’intero gioco base, ma il nostro Frank, stavolta, dovrà collezionare delle stelle. Una volta raggiunto un certo numero di questi oggetti, il reporter si trasformerà, per un po’ di tempo, in uno dei personaggi delle serie Capcom più famose. Potremo ammazzare zombie nei panni di Dante di Devil May Cry, oppure impersonando Chun Li e Mr Bison di Street Fighter. Ovviamente, ogni costume garantirà al nostro eroe abilità e poteri speciali, per aggiungere ancora una bella cucchiaiata abbondante di nonsense in Dead Rising 4.

Per quanto riguarda invece Super Ultra Dead Rising 4 Minigolf, probabilmente parliamo del DLC più spassoso del gioco. Sappiamo bene quanto il nostro Frank ami il minigolf, ma questo versione alternativa del suo passatempo preferito ci lascia decisamente a bocca aperta. L’obiettivo principale sarà sempre quello di mandare la palla in buca, ma facendo, nel frattempo, le nostre solite carneficine di zombie. Man mano che procederemo, i tracciati diventeranno sempre più complessi, si sbloccheranno nuove palle e nuove mazze (ogni cosa legata a Frank West è piena di doppi sensi), per tante ore di divertimento aggiuntivo, anche in compagnia dei vostri amici.

Giudizio Finale

Partiamo subito da un’importante premessa: Dead Rising 4 non è un capolavoro. Da un punto di vista tecnico, il gioco ha una grafica che non fa assolutamente gridare al miracolo. Alla lunga potrebbe stancare i giocatori più esigenti, e probabilmente non accontenterà i fan più incalliti della serie. Ma questo Dead Rising 4 riesce, nonostante tutto, a regalare ore di divertimento come pochi altri giochi sanno fare, forte di un gameplay che sembra non essere invecchiato neanche un po’. Se a tutto questo aggiungessimo i 3 DLC del Frank’s Big Pack ed una colonna sonora a tema natalizio sapientemente creata, potremmo quasi dire di aver trovato il perfetto regalo per questo Natale 2017, rigorosamente a tema zombie!

This post was published on 24 Dicembre 2017 16:15

Claudio Albero

Nasce a Torre del Greco, una piccola metropoli alle falde del Vesuvio, nei favolosi anni ’80, che già però non avevano più niente di favoloso. Provano ad educarlo con Beatles e musica classica sin dalla più tenera età, ma lui, di tutta risposta, si appassiona all’ heavy metal ed ai videogame , spendendo un piccolo patrimonio in sala giochi, quando queste due parole erano ancora slegate dalle slot machine. Dopo aver mosso i primi passi su Sega Master System II con Alex Kidd, il Super Mario con le orecchie a sventola, si innamora dei platform, degli action/adventure e degli RPG, con particolare attenzione alla saga di Final Fantasy. Inguaribile sognatore con le radici saldamente ancorate nel passato, scopre la sua passione per la scrittura quasi per caso, in uno dei tanti pomeriggi passati tra i corridoi della Facoltà di Giurisprudenza di Napoli, dove si laureerà giusto qualche anno dopo, con una tesi in Diritto d’Autore basata sull’opera multimediale. Dopo aver scritto di attualità e musica su Lacooltura.it , Road TV Italia e Federico TV , approda sui lidi di Player.it , in cui comincia sin da subito ad apprendere e fare domande, guadagnandosi rapidamente il titolo di “ redattore rompiscatole del mese ”. Nonostante sia legatissimo alla grande famiglia di Player, non sono rare alcune sue incursioni su portali come Gameplay Café e Spazio Rock . Musica, videogame, concerti, boardgame, modellismo, fumetti, cinema e serie tv: tanti hobby diversi tra loro, ma collegati da un fil rouge che li unisce tutti: il divertimento . È proprio questo che cerca in un videogame, è proprio questo sentimento che muove le sue dita, ed è sempre il divertimento la sensazione che cerca di infondere nei suoi articoli. Al di fuori del mondo del gaming, indossa giacca e cravatta per mimetizzarsi nel mondo degli avvocati, esercitando la professione forense, con lo scopo di conoscere a fondo le “ regole del gioco ”, nonché di minacciare di far causa a chiunque al minimo pretesto.

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