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Recensioni

Recensione Okami HD

Di questi tempi, riportare in vita vecchie creazioni è cosa comune, specialmente in campo artistico. Focalizzandoci sul mondo dei videogame, negli ultimi anni abbiamo assistito al lancio di innumerevoli remaster e remake.

Titoli protagonisti della nostra infanzia che dovrebbero essere vissuti nuovamente con la maturità di oggi riappaiono sempre più’ spesso nei negozi fisici e virtuali, come nel caso del recente Crash e della sua N’Sane Trilogy, mentre a volte altri giochi dei quali non tutti sentivano l’esigenza di rigiocare vengono brutalmente resuscitati in ogni generazione e piattaforma disponibile. Un gioco inizialmente pubblicato sulla seconda generazione delle console casalinghe di Sony, riapparso poi su PS3 e Wii ed infine giunto in questi giorni su PS4, Xbox One e PC è Okami HD di Clover Studio. Meriterà davvero di essere ri(ri)pubblicato? E soprattutto, avrà superato indenne l’ardua prova del tempo?

Okami è considerato una piccola opera d’arte videoludica. Probabilmente questa immagine è sufficiente a farvi capire il perché.

Il villaggio è in pericolo

Che ci abbiate giocato o no, siamo piuttosto sicuri che nel corso dell’ultima decade avrete sentito parlare di Okami. Nei panni di una dea che assume le sembianze di una leggendaria lupa dal candido pelo, ci ritroveremo a salvare il mondo dalla minaccia di mostruosità tratte dalla mitologia shintoista giapponese. Dalla parte di Amaterasu (questo il nome della divinità) vi saranno tredici dei ed altrettanti poteri, che nel corso dell’avventura dalle note “zeldiane” acquisteremo ed utilizzeremo a nostro vantaggio. In generale, tutti saranno sfruttati attraverso il Celestial Brush, un pennello divino con il quale potremo trasformare lo schermo della nostra TV in una tela digitale. Tra gli scenari ricreati sullo stile del disegno giapponese sfruttando la tecnologia cel-shading, coloratissimi e incredibilmente evocativi, ci troveremo a creare ponti tracciando una linea tra due sponde di un fiume o illuminare un villaggio sprofondato nella più profonda oscurità disegnando un sole nel cielo.

Le ambientazioni trasudano Giappone da ogni tratto e tinta. Durante il cammino vi troverete spesso a fermare il gioco e godere degli scorci come questo.

Siamo tutti un po’ artisti

L’inchiostro a nostra disposizione non sarà una risorsa illimitata nel tempo ed infatti bisognerà utilizzarlo con parsimonia e con astuzia, soprattutto durante i combattimenti. Nel corso della storia, la componente RPG del titolo sarà più evidente quando, esplorando i numerosi dungeon offerti, dovremo decidere quali e soprattutto come utilizzare i poteri divini raccolti. La pressione del pulsante dorsale metterà in pausa il gioco, e trasformerà l’inquadratura in una tela sulla quale, con un po’ di ingegno, sfrutteremo il pennello divino per dare il colpo di grazia al nemico, o preparandolo a ricevere un affondo di artigli della potente lupa.

Come giĂ  accennato in precedenza, il Celestial Brush verrĂ  anche utilizzato per le componenti esplorative e nei puzzle. Proseguendo nel gioco, i poteri e le statistiche della protagonista saranno resi accessibiligrazie ad un sistema di reputazione: cercando di mantenere un comportamento benevolo, o compiendo buone azioni come il donare del cibo agli animali incontrati per strada, il nostro karma aumenterĂ  e le persone in giro per il mondo di gioco inizieranno ad adorare Amaterasu ed a regalarci, in termini di gameplay, potenziamenti per le statistiche della lupa.

Questo nemico sembra bello grosso: Siamo certi che il prossimo combattimento sarĂ  spettacolare, anche se non necessariamente arduo.

Old but Gold

Se siete affascinati dalla cultura giapponese, nel corso del viaggio avrete l’occasione di avere un assaggio delle leggende che la caratterizzano. La stessa Amaterasu ad esempio è, nella cultura shintoista, la Dea del Sole giapponese, capostipite della dinastia imperiale. I temi trattati sono ovviamente piuttosto maturi, ma mai troppo seri o pesanti, e nel corso del gioco non mancheranno momenti divertenti e personaggi buffi. Le musiche e lo stile grafico ricalcano la tradizione orientale e soprattutto su PS4 Pro e con l’utilizzo di un monitor 4K HDR, la resa dei colori e i disegni sono una gioia per gli occhi.

Nonostante Okami HD sembri, soprattutto durante le prime battute, un gioco piuttosto guidato, scoprirete presto quante side-quest saranno offerte al giocatore. La nuova edizione del gioco non aggiunge altri contenuti rispetto alla prima versione distribuita, ma con le sue 35-40 ore necessarie a terminare la storyline principale ed almeno una ventina in piĂą da mettere in conto se siete dei completisti, il livello di longevitĂ  offerta dal titolo supera di gran lunga la media dei lavori attuali.

Esattamente come nel gioco originale, questa riedizione non permette però di scegliere un livello di difficoltà. Il titolo non fa della sfida il suo punto di forza, e non vuole risultare in alcun modo ostico, ma se è vero che col passare del tempo i giochi tendono a diventare mediamente più accessibili, a distanza di undici anni dalla release iniziale è ancora possibile arrivare al termine delle missioni senza visualizzare la schermata di game over troppe volte.

Il prezzo ridotto offerto dai retailer, paragonato alla quantità di ore di gioco offerte, dovrebbe motivare chiunque a considerare l’acquisto di Okami HD. Il gioco risulta godibile e non dimostra segni di vecchiaia a più di un decennio dalla prima apparizione sugli scaffali, e solo questo dovrebbe invece convincere chiunque all’acquisto. Se poi la cultura orientale vi ha sempre affascinato, il coloratissimo viaggio di Clover Studio risulta imperdibile nella vostra carriera videoludica.

This post was published on 21 Dicembre 2017 12:00

Gianvito Abbruzzese

Alcuni mi danno del "nerd", ma non mi piacciono i supereroi. Ho il nervoso facile, la memoria corta e sono vegetariano. Adoro i cani e i gatti, il bluetooth e la pizza. Odio la Apple, le religioni e Carl di The Walking Dead. Il mio sogno nel cassetto è... In quale cassetto l'avevo messo?

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