Pokemon Ultrasole e Ultraluna – il parere di Simone Guybrush Segatori

Pokemon Ultrasole e Ultraluna ci riportano ad Alola, diversa per molti aspetti ma familiare per molti altri. Abbiamo giocato a fondo la “nuova” avventura di Game Freak e siamo rimasti a lungo interdetti sul giudizio finale. Quando si fa una recensione ci si domanda sempre “quali sono i suoi pregi?” oppure “quali i difetti che impediscono al gioco di raggiungere un buon voto?” Con queste versioni Ultra però non si è trattato tanto di qualità ma di cosa questi titoli potessero offrire in più ad un giocatore che ha già completato quelli usciti lo scorso anno.

recensione di Simone Alvaro “Guybrush89” Segatori
Versione testata: Pokemon Ultrasole

MECCANISMO INFALLIBILE O QUASI

Ve lo diciamo subito, Pokemon Ultrasole e Ultraluna sono quasi completamente identici ai titoli usciti l’anno scorso. Motivo per cui, se non lo avete già fatto a suo tempo, vi consigliamo di recuperare la nostra recensione delle versioni base. Per chi frequenta da sempre il panorama dei pocket monster questa non è una novità anzi, molti fan attendono proprio la versione “potenziata” del gioco per poter tornare nei luoghi percorsi qualche tempo prima. Un meccanismo infallibile questo di Game Freak, fatto di colori, metalli preziosi e addirittura stelle e satelliti. Una strategia che gli ha sempre permesso di catturare tutte le generazioni di fan. È già successo molte volte nel passato della serie, prima con semplici varianti di colore e pokemon (giallo o zaffiro) poi come veri e propri seguiti dell’avventura base (bianco e nero 2) fino ad arrivare ad oggi presentandoci un ibrido tra queste due scelte produttive. Queste versioni Ultra infatti vogliono essere sia una sorta di variante sia una specie di seguito, o what if, delle avventure madre. Ci ritroveremo ad Alola, appena trasferiti, pronti ad affrontare il giro delle isole, identico al precedente ma con la nuova prova di Rika. Anche stavolta dovremo difendere Lylia e il suo Nebulino dai pericoli del mondo. Anche stavolta il team Skull porterà scompiglio tra gli abitanti dell’arcipelago. A farla da padrone però saranno le nuvole nere comparse in cielo e le Ultrapattuglie inviate tra i varchi per scoprire i misteri dei pokemon misteriosi. Game Freak sfrutta saggiamente le realtà alternative citate in Sole e Luna per spostare l’intero gioco proprio in una di queste. Così facendo giustifica tutte le piccole modifiche alla narrazione e al mondo di gioco che cambia con l’inserimento di porzioni di isole e nuovi edifici che vanno a riempire le aree in costruzione delle versioni base. Anche in termini di fluidità narrativa il gameplay viene snellito e reso più immediato, specie nella parte iniziale dove il lungo tutorial di un anno fa faticava a far decollare l’avventura. Molti dei dialoghi sono stati tagliati per dare più respiro al giocatore e sono state eliminate anche molte scene con i comprimari dell’avventura. Una scelta che da una parte dona ancora più libertà al giocatore, chiaramente volta a favorire chi ha già giocato le versioni di base, dall’altra parte però impoverisce questi personaggi e li rende solo delle simpatiche macchiette per chi non ha giocato i due capitoli dell’anno scorso.

Le novità narrative comunque si fanno spesso interessanti ed aggiungono delle zone completamente nuove e ricche di attività da portare a termine. A questo dobbiamo aggiungere anche l’arrivo di alcuni nemici che attuano un’operazione nostalgica nei fan di lunga data: il Team Rainbow Rocket infatti è capitanato da Giovanni, primo antagonista della serie, e comprende tutti i maggiori esponenti dei team nemici visti negli ultimi vent’anni. Gli avversari non saranno gli unici a far scendere qualche lacrimuccia agli appassionati perchè dagli Ultravarchi sarà possibile recuperare praticamente tutti i leggendari che hanno impreziosito le copertine dei vecchi capitoli come Articuno, Ho-Oh, Entei, Kyogre, Xerneas ma anche Mewtwo. Molti di questi leggendari potranno essere catturati tramite un simpatico minigioco che ci vede volare attraverso gli Ultravarchi in groppa a Lunala o Solgaleo. Pur avendo annunciato nuovi pokemon nei numerosi trailer diffusi in questi ultimi mesi, il gioco presenta quasi tutti gli stessi già visti in Sole e Luna, con una manciata di vere e proprie novità e moltissime riproposte dal passato o versioni alternativi dei già presenti. Le novità di contorno insomma sono tante ma la storia principale ci ha convinto molto meno di quella vista nei capitoli base perchè più sbrigativa, confusionaria e meno stimolante a livello di mistero.

L’ALTRA PARTE DEL CODICE

Se da una parte Game Freak ha copiato buona parte del codice base di Sole e Luna dall’altra è impossibile non notare le tante novità inserite. A livello di gameplay infatti, a parte qualche mossa di base alternativa ed esclusiva di determinati pokemon e l’aumento delle mosse Z, sono state ampliate anche molte delle meccaniche introdotte lo scorso anno. Il giro delle isole sarà ora accompagnato dalla raccolta degli Adesivi del Dominante, una serie di adesivi luminosi che, oltre ad indicare il percorso da seguire, possono essere raccolti per sbloccare proprio i Pokemon Dominanti affrontati nelle Prove.

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Sul fronte degli spostamenti segnaliamo una novità nel Pokepassaggio, sostituto delle MN, che aggiunge il pokemon Mantine alla lista di quelli che è possibile richiamare per superare determinate sezioni di gameplay. Mantine infatti servirà a superare le zone di mare mosso e inoltre sarà anche il protagonista di un determinato minigioco legato al surf che va ad arricchire il clima hawaiano da cui Alola trae ispirazione. Il Pokedex Rotom, l’ibrido tra Pokemon e dispositivo che vi verrà fornito all’inizio dell’avventura, potrà essere potenziato scattando foto e per gli appassionati segnaliamo anche il nuovo Fotoclub di Alola in cui scattare immagini in compagnia del proprio Pokemon. Inoltre, grazie ad una sorta di slot machine interna al pokedex che potrà essere attivata in alcuni momenti, potrete ottenere dei potenziamenti statistici da utilizzare sui vostri pokemon. Niente di eccezionale ma una piacevole variazione che distingue ancora di più il Rotom dal pokedex classico. Infine molti appassionati, io compreso, attendevano il ritorno delle palestre, scomparse l’anno scorso in favore delle Prove e del giro delle isole. L’Agenzia Lotta cerca di colmare questo vuoto offrendo un livello di sfida crescente contro allenatori di diverso tipo ma con cui si può combattere solo noleggiando i pokemon disponibili all’entrata. Una scelta particolare che spinge il giocatore a variare dalla squadra classica che si è messo su nell’arco della storia principale ma che forse stranisce proprio per questa variazione.

COMMENTO FINALE

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Game Freak da l’addio a questa generazione portatile di Nintendo con un titolo nostalgico più indirizzato agli appassionati piuttosto che ai nuovi giocatori. Nonostante ciò la versione Ultra di Pokemon Sole e Luna risulta migliore proprio per chi non ha mai seguito la serie o per chi non l’ha fatto così assiduamente da aver giocato anche i capitoli dell’anno scorso. Le novità introdotte sono tante ma mai così fondamentali come ci aspettavamo. Sicuramente ottime per un postgame ancora più ricco del precedente e per far felici gli allenatori collezionisti sempre intenti ad ultimare il pokedex. Vista l’eccessiva accessibilità di Sole e Luna in queste versioni Ultra è stato rivisto il livello degli scontri con una maggiore difficoltà e un upgrade dell’IA nemica ora più incline ad usare gli oggetti proprio come il giocatore. Ancora lontano dall’essere una vera sfida ma sicuramente una gradita introduzione per i lottatori accaniti. Siamo tornati ad Alola e nonostante esserci già stati l’anno scorso abbiamo trovato tanto con cui divertirci!