Recensione a cura di Domenico De Rosa
Esistono simulatori che ci trasformano in perfetti agricoltori, simulatori che ci costringono a guidare pullman, simulatori di interventi chirurgici, simulatori di pulizia stradale, simulatori di camionisti e persino simulatori che ci mettono nei panni di una capra. Nessuno di questi però è paragonabile al livello di noia scaturito a Spintires: MudRunner, progenie di Spintires, che circa tre anni fa fu addirittura campione di incassi su PC, riscontrando un notevole quanto inaspettato successo tra gli utenti. Ci siamo chiesti il perché dopo soli cinque minuti di gioco nessuno abbia mai deciso di abbandonare il simulatore in questione e cercare la redenzione prima di poter nuovamente toccare con mano altri videogiochi. La risposta a questa domanda l’abbiamo trovata continuando masochisticamente a giocare MudRunner e alla fine, abbiamo capito che è proprio l’alto livello di noia generato dal titolo a renderlo uno dei simulatori meglio riusciti in circolazione.
A primo impatto i più stolti potrebbero pensare di ritrovarsi tra le mani un racing-game o un rally-game, ma mai errore fu più grave! Spintires: MudRunner è un simulatore davvero fuori dal comune, che ci porta nei luoghi più duri da percorrere persino per i mezzi pesanti, protagonisti indiscussi del gioco. Alla guida di fuoristrada e camion addetti al trasporto di materiali, dovremo farci strada attraversando zone piene di fango, ghiaccio, fiumi, alberi caduti e tutti gli impedimenti che farebbero scappare anche i piloti più temerari. Ma qui non si tratta di essere dei piloti, ma degli sconsiderati cui scopo è quello di raccogliere le materie prime, tra cui tronchi di alberi, per poi portarli alle segherie in cambio di punti utili per il prosieguo del gioco. Tutto ciò viene proposto fin nei minimi dettagli, con una simulazione talmente profonda da generare un misto di noia e determinazione nel portare a compimento i vari obiettivi richiesti da quel particolare lavoro. Mudrunner è un titolo che premia chi farà della pazienza la sua virtù principale: non si tratta di arrivare quanto prima verso una determinata zona della mappa, quanto di arrivarci e basta! Dato che il fango sarà per lunghi tratti il vostro peggior nemico, meglio conoscerlo a dovere e capire come adattare la guida per superare tali condizioni. All’inizio ci vengono forniti soli tre mezzi, ma nelle varie mappe è possibile troverne altri, sbloccarli e utilizzarli al meglio. Dato che non tutte le zone della mappa saranno visibili, una bella gita esplorativa in jeep (o fuoristrada) è quello che ci vuole per raggiungere i vari punti d’osservazione e rendere visibili anche le restanzi zone oscure. Conoscere l’intera mappa sarà basilare ai fini del gioco! Dopo aver trovato i vari punti di interesse, che variano da segherie, zone dove procurarsi il legname da consegnare, officine e stazioni di rifornimento, avremo a disposizione tutto ciò che occorre per portare a compimento l’obiettivo richiesto. Il problema, la sfida che ci aspetta, la parte più noiosa o quella più frustrante, chiamatela come volete, sarà senza dubbio arrivare a destinazione!
Raccogliere tonchi di legna e portarli a destinazione potrebbe risultare un compito più arduo del previsto. Il concetto di “andare lì, prendere i tronchi e poi arrivare qui” è da scartare a priori, dato che anche il percorrere dieci metri di strada potrebbe rappresentare un’impresa ai limiti dell’impossibile. Pensate che il solo tutorial possa offrirvi le basi necessarie per approcciare al gioco, scordatevelo. Queste potrete apprenderle affrontando le nove Sfide proposte da Spintires: MudRunner, che consentono di capire bene a cosa state realmente andando in contro. Grazie a questa modalità di gioco è possibile apprendere alcune meccaniche della simulazione, come aggangiare i vari attrezzi al nostro mezzo, attraversare un fiume in piena, guidare durante la notte, scalare i dirupi con le nostre quattro o più ruote, oppure prendere e consegnare correttamente il nostro carico. Tutto ciò ci preparerà a quello che può essere considerata l’esperienza sandbox vera e propria del titolo, affrontabile nella modalità Giocatore Singolo o in quella Multiplayer con un co-op (online) fino a quattro giocatori. L’approccio può essere effettuato “occasionalmente”, dove le condizioni di gioco saranno favorevoli, oppure con una simulazione vera e propria, che renderà il gameplay più estremo che mai: danni maggiori, veicoli più difficili da guidare, impossibilità di evitare la guida notturna e altre condizioni poco piacevoli. Mentre nel co-op ogni utente può ricoprire un ruolo ben specifico (in maniera del tutto autonoma), nel Single Player dovrete cavarvela da soli. Ed è qui che emerge il massimo livello di simulazione offerto dall’erede di Spintires. I vari tratti fangosi devono essere affrontati con calma, dato che dare troppo gas non solo consumerebbe più carburante del previsto, ma vi farà ottenere l’effetto contrario, ovvero quello di impantanarvi nella fanghiglia. Come uscire da questa situazione di… fango? Oltre a provare alcune manovre per liberare le ruote, i mezzi sono dotati di un Verricello, fune di metallo legabile a un albero e utilizzabile per trainare l’auto fuori dalla fanghiglia. Figo no? No! Perché il fango non è l’unico ostacolo che la natura ha in serbo per noi. Un fiume in piena può essere attraversato da soli mezzi pesanti, mentre alcune colline impediscono ai camion di salirle e attraversarle. Inoltre, anche il carburante ha un ruolo importante nel gioco: è sempre bene sapere le “location” delle stazioni dirifornimento dislocate nella mappa, perché a carburante esaurito sarà necessario portare benzina alla vettura, oppure abbandonarla al suo destino. Dunque, la scelta e il “tag” tra i vari veicoli può essere considerata davvero una delle meccaniche principali dell’intero gioco, nonché determinante!
Spintires: MudRunner è sicuramente un titolo particolare, cui simulazione viene espressa magnificamente nelle sue meccaniche. E per quanto tanto di cappello agli sviluppatori. Il problema che sta alla base del gioco è la sua accessibilita e quanto tempo riuscirà realmente a tenere incollati i giocatori alla console o al PC. A essere sinceri il desiderio di mollarlo su due piedi ha sfiorato più volte i nostri pensieti e ciò sta a significare che tale tipologia di gioco è sicuramente destinata a un pubblico adulatore di esperienze simulative estreme (nel vero senso della parola). Graficamente parlando, possiamo definirlo più che apprezzabile, mentre la totale assenza di un vero sistema di guida (provate voi a giudicarlo guidando nel fango) ci evita il fardello di paragonare MudRunner ad altri titoli di guida. La nota stonata (a parte l’intera idea alla base del gioco) è la telecamera manuale, quasi impossibile da ottimizzare e che darà più noie che aiuti. Più proverete a regolarla e peggio sarà! In questo caso però è possibile rendere l’esperienza ancor apiù simulativa, adottando lo stile di guida all’interno dell’abitacolo, azzerando di fatto i problemi scaturiti dalla telecamera. Geniale! Peccato però che così non sarà possibile né godersi l’ambiente circostante, né veder sprofondare gli pneumatici nella nostra amata fanghiglia. Ma anche questo fa parte del gioco!
Bastano dieci minuti di Spintires: MudRunner per far rimpiangere le ore passata ad arare campi su Farming Simulator! Detto ciò, gli utenti più estremi potebbero gradire i contenuti proposti dal titolo di Saber Interactive, cui unica pecca è il prezzo più alto se acquistato su console (PlayStation 4 e Xbox One). Se da una parte ci troviamo davanti al simulatore dei simulatori, dall’altra parte è innegabile come MudRunner difficilmente potrà rendersi interessante verso una grossa fetta di pubblico. Se preferite la vita facile e i giochi che scorrono in maniera liscia, è nostro consiglio lasciare il titolo nel fango da cui proviene. Se invece volete risvegliare la vostra parte masochistica e lo snervarsi è alla base della vostra vita, dling dling dling, avete trovato il gioco definitivo che fa per voi!
This post was published on 10 Novembre 2017 15:50
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