Articolo a cura di Samuele Zaboi
Forse un po’ per natura o un po’ per indole ma il genere umano spesso è portato a immaginare come sarebbe la fine del mondo, come il pianeta Terra potrebbe cambiare in seguito ad alcuni eventi. Il mondo videoludico ha offerto svariati esempi e l’ultimo, in ordine cronologico, è Elex, action RPG sviluppato da Piranha Bytes per PC, PlayStation 4 e Xbox One.
Il voto presente in questa recensione non tiene conto delle migliorie introdotte dalla patch day one. Ci riserviamo la facoltà di modificare il voto una volta testato nuovamente il gioco con le migliorie introdotte da questo aggiornamento.
Il pianeta Magalan viene colpito da una cometa che, come facilmente prevedibile, crea distruzione e morte con il suo impatto al suolo. Questo corpo celeste nasconde però qualcosa di straordinario al suo interno, un elemento chiamato Elex e capace di modificare gli esseri viventi, prendendo di fatto il sopravvento su di loro, fino a creare dei veri e propri mostri. L’arrivo dell’Elex ha dato vita alla creazione di fazioni costantemente in lotta tra loro, ognuna con i propri scopi ma tutte intente a ottenere il potere di questa sostanza.
Proprio qui entra in scena Jax, il protagonista del titolo di Piranha Bytes, ex comandante della legione degli Alps e allontanato dalla sua comunità per motivi sconosciuti, per lo meno all’inizio del gioco.
Spogliato delle proprie armi, abbandonato e creduto morto: questo è l’inizio, non certo memorabile, dell’avventura di Jax. Ed è qui che i giocatori inizieranno a prendere confidenza con quanto creato dagli sviluppatori di Gothic e Risen, cercando di capire cosa possa essere mai accaduto al protagonista della storia.
Sin dalle prime battute è ben evidente una sensazione di già visto, di aver già sperimentato, sul piccolo schermo o in altri videogiochi, quanto offerto da Elex. Per le ambientazioni e la presenza di “antiche civiltà” il riferimento alla serie TV Shannara è più che evidente mentre, restando in aspetto videoludico, i riferimenti più evidenti sono alle grandi saghe del genere, Dragon Age su tutti. Non manca infatti una fitta rete di dialoghi, attraverso i quali impostare la propria avventura, creare eventuali storie d’amore e, naturalmente, scegliere da quale parte schierarsi e quale avventura seguire. Diventare un chierico, un fuorilegge, un Albs o un Berseker: ogni decisione avrà le sue conseguenze non solo a livello di contenuti ma anche in termini di gameplay, dato che ogni classe sarà caratterizzata da abilità e capacità uniche. Se questi aspetti possono far ben sperare sulla buona uscita del gioco, la realtà è ben differente e basta veramente poco per rendersene conto.
L’impatto con il gioco è stato una sorta di shock, nonostante le premesse a livello di trama siano state buone, dal momento che Jax dovrà riscoprire come sia il suo rapporto con l’Elex e le conseguenze che questo elemento avrà su lui, ora che non fa più parte degli Alps, elementi che avevano rinunciato in toto alle emozioni per il loro scopo.
I primi istanti di gioco mostrano sin da subito le lacune che presenta Elex, soprattutto dal punto di vista tecnico e grafico. A prima vista, il titolo sviluppato da Piranha Bytes sembra essere ancorato a un passato che non c’è più: per molti aspetti, modelli poligonali, realizzazione dei personaggi, degli aspetti paesaggistici e delle creature, il gioco sembra essere rimasto ancorato alla passata generazione di console. Con gli standard raggiunti da altri titoli, il risultato raggiunto da Elex è troppo distante dai vertici per poter essere vero, per certi aspetti. La scelta del motore grafico Genome Engine, già utilizzato proprio sulle vecchie piattaforma, è una riprova del livello non eccellente ottenuto con questo titolo, nonostante l’alternarsi del ciclo-notte e la complessa realizzazione delle ambientazioni di gioco sia gradevole.
Le lacune non mancano nemmeno a livello di gameplay: il sistema di combattimento risulta macchinoso e legnoso. A disposizione ci sono due tasti, uno per l’attacco rapido e uno per l’attacco pesante ma è molto difficile poter inanellare una combo vincente, soprattutto durante le prime fasi di gioco, a causa del veloce consumo della resistenza, una specifica che si esaurirà rapidamente durante gli scontri o gli scatti. I movimenti di Jax durante i combattimenti restano statici e poco fluidi e poter alternare parate e attacchi resta difficile senza subire danni o incombere addirittura nella morte.
Persino i dialoghi meritano un certo ritocco, anche dal punto di vista grafico. Una buona profondità di contenuti e di scelte si scontra con le reazioni degli interlocutori un po’ banali e poco accattivanti e con la scelta, talvolta scellerata, di far apparire un dialogo con scritte bianche sopra un campo totalmente bianco, rendendolo di fatto illeggibile.
Quanto fatto dai ragazzi di Piranha Bytes, sia chiaro, non è totalmente da buttare. Restano delle buone premesse (alcune delle quali già citate in precedenza), anche a livello di storia e di trama, come la possibilità di disporre di un vasto arsenale, armature e di uno zaino in cui raccogliere tutto quello che il mondo di Magalan è in grado di offrire, tra piante curative, frammenti di Elex, metalli, armi, cibarie e frammenti dei più disparati oggetti che possono essere utilizzati per creare elementi più potenti e performanti.
La libertà di azione è un altro punto forte di questo action RPG anche se, prima di avventuravi liberamente per il mondo e per i luoghi che si apriranno ai vostri occhi, sarà necessario raggiungere un livello sufficiente per evitare di andare incontro a sconfitte e morte. La giusta dose delle abilità, con punti da spendere a ogni level up contribuirà a plasmare le caratteristiche del vostro Jax mentre, purtroppo, il livello di personalizzazione del personaggio è decisamente esiguo, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto fisico.
Elex è un titolo dalle forti potenzialità che però vengono sfruttate solo marginalmente, lambendo di striscio quello che poteva essere ma che, purtroppo, non è stato.
Elex è un titolo che ci ha deluso, che non ha colto nel segno lasciandoci un profondo amaro in bocca di fronte alle aspettative che avevamo riposto nel lavoro di Piranha Bytes. Graficamente e tecnicamente, sono molte le incertezze e i difetti che vanno a rovinare il risultato complessivo di Elex, gioco dai molti richiami che però si fermano lì, a una semplice sensazione di già visto che non riesce a conquistare con una propria e profonda identità.
This post was published on 16 Ottobre 2017 20:00
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