In un mercato dominato, “videoludicamente” parlando, dai titoli competitivi online, è sempre più difficile imbattersi in giochi che possono garantire un po’ di sano divertimento competitivo da divano. Eccezion fatta per i generi che fanno di questo tipo di meccanica una delle loro componenti principali, come i picchiaduro e gli sportivi, le grosse produzioni tripla A ormai sembrano ripudiare le liti da salotto offerte dai vecchi Pong e Worms in favore di un’esperienza “a distanza”. Per fortuna però, le piccole creazioni indipendenti si fanno baluardo di questo tipo di giochi – Nidhogg o Gang Beasts per citare un paio di titoli recenti. E proprio dal mondo indie ci arriva questo Oh My Godheads, sviluppato in Spagna da Titutitech e pubblicato dalla stessa Square Enix Collective di quel Black The Fall che abbiamo avuto modo di provare qualche mese fa.
Oh My Godheads è un capture the flag game, in cui possono scontrarsi fino a quattro giocatori locali o controllati dalla CPU, che si ritroveranno a darsele di santa ragione in dieci differenti arene dallo stile cartoonesco. In linea di massima, la caratteristica che differenzia questo gioco da un titolo del medesimo genere è la presenza di questa grossa testa al centro della mappa, che va a sostituire la classica bandiera e che potrà essere raccolta e trasportata dai personaggi. Ognuna delle teste è ispirata ad un dio, e avrà dei poteri che daranno un vantaggio o ostacoleranno il portatore, o semplicemente andranno a modificare il bilanciamento della partita.
Le modalità disponibili in Oh My Godheads saranno cinque: A Caccia di Teste corrisponde alla classica modalità Capture the Flag, nella quale due squadre da uno o due giocatori dovranno appropriarsi del testone e portarlo alla propria base. Ne Il Re delle Teste, lo scopo sarà resistere il più a lungo possibile trattenendo la godhead. Lasciandola cadere invece, il tempo accumulato scorrerà a ritroso fino ad azzerarsi. Cacciatore di Teste è la modalità che più si avvicina al classico Massacro: nessuna testa in gioco, solo i personaggi e le loro armi in un tutti contro tutti a punteggio, da due a quattro squadre e giocatori.
L’Ultimo Sopravvissuto è un’altra modalità che non sfrutta alcuna godhead, nella quale si conquisteranno punti rimanendo gli unici in piedi ad ogni round. L’ultima modalità offerta è Sfide, che espande la longevità del titolo offrendo delle brevi arene da affrontare in solitaria cercando di battere dei record stabiliti e conquistare le rispettive medaglie. L’unica componente online di Oh My Godheads è proprio la presenza di una classifica che mostrerà i nostri punteggi e quelli dei nostri amici.
Alcune delle teste saranno più divertenti da giocare in una modalità piuttosto che in un’altra. Abbiamo trovato parecchio divertente giocare con Kali, che modifica in maniera casuale la velocità del gioco e con Bastet, che inverte improvvisamente i comandi del portatore. Notiamo però che, ad esempio, la testa esplosiva di Agyo è più indicata ad essere giocata in A Caccia di Teste mentre può essere frustrante scontrarsi con Gaia in Re delle Teste, in quanto il portatore risulta particolarmente lento rispetto agli avversari ed accumulare il tempo necessario ad ottenere la vittoria può risultare parecchio ostico. Le Godheads saranno in totale dieci, otto delle quali disponibili da subito e due ottenibili dopo qualche partita.
Dieci saranno anche le arene, ambientate in location reali del mondo e tra le quali ne ritroviamo una tutta italiana. Ed anche in questo caso, ogni mappa avrà le sue caratteristiche: alcune saranno aperte e piane, altre saranno sospese in aria, circondate dal mare o saranno attraversate da letali massi rotolanti. Abbiamo apprezzato molto la mappa ambientata in Grecia, sospesa tra le nuvole, con la peculiarità di cambiare in maniera casuale la posizione delle basi in modalità A Caccia di Teste.
Il design del gioco è davvero originale, e la grafica colorata e le musiche vivaci contribuiscono a rendere il gioco piacevole a qualunque tipo di giocatore. Il titolo di Titutitech non è però purtroppo esente da difetti: nessuna personalizzazione è prevista per i personaggi, e in un titolo che fa del gioco di gruppo il suo punto forte, l’assenza di una sorta di torneo che mischi le varie modalità di gioco è un vero peccato. L’intelligenza artificiale degli avversari inoltre pecca sotto molti punti di vista: avviando una partita con due personaggi controllati dalla CPU, non sarà difficile vederli azzuffarsi per diversi secondi senza riuscirsi a colpire, o osservarli precipitarsi all’attacco del giocatore avversario invece di correre a raccogliere la testa ferma a pochi passi dalla dalla base e segnare il punto della vittoria.
Oh My Godheads è capace di fornire diverse ore di sano divertimento videoludico in compagnia di amici, di quelli che pochissimi giochi ad oggi riescono a regalare. Dopo un lungo periodo in Early Access su Steam però, la build finale del gioco risulta comunque limitata rispetto al potenziale offerto dal concept.
This post was published on 30 Novembre 2017 12:00
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