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Recensioni

Recensione: Super Mario Level Up!

Dopo averne visto il cartellone al Lucca Comics & Games 2017, da buon appassionato di Nintendo quale sono non potevo non avere in casa una copia di Super Mario Level Up!, party game per 3-6 persone edito da DV Giochi. Il gioco è ispirato a Viva il Re – King Up! Di Stefano Luperto, e deve moltissimo alle meccaniche del gioco originale.

Contenuto della scatola

  • 6 carte Voto Sì
  • 12 carte Voto No!
  • 26 carte Obiettivo
  • 15 carte Power Up
  • 28 blocchi “?”
  • 13 Personaggi con base
  • 1 tabellone 3D
  • 1 blocchetto segnapunti
  • Regolamento
Il tabellone è in 3D.

Mamma mia!

In Super Mario Level Up! i giocatori dovranno accumulare più punti possibili nell’arco di tre turni di gioco, cercando di posizionare i tredici personaggi dell’universo Nintendo nel miglior modo possibile sulla plancia di gioco, in base alle proprie carte obiettivo.

Ogni round segue lo stesso ordine di gioco, fatto di una fase iniziale di piazzamento a cui seguirà la fase di movimento. Iniziando dal primo giocatore, ognuno dovrà piazzare a turno un certo numero di personaggi (variabili in base al numero di giocatori al tavolo), fino a formare una situazione di partenza. I personaggi possono essere piazzati nella zona da 1 a 4 del tabellone, lasciando vuote così le zone 5 e 10.

La zona 0, invece, ospiterà i personaggi in eccesso che non possono essere piazzati. Nel caso di una partita a 5 giocatori, infatti, ognuno dovrà piazzare due personaggi, mentre ne avanzeranno tre che partiranno dalla zona 0. Negli altri spazi vuoti (visto che ogni linea non può ospitare più di quattro personaggi) andranno posizionati dei blocchi “?”, i quali forniranno dei bonus al giocatore che li attiverà nella fase di movimento. In questo caso è ovviamente importante capire se piazzare bene i propri personaggi, male quelli altrui, oppure cercare l’equilibrio per bluffare e non far intuire agli avversari quali sono i propri beniamini sui quali “scommettere”.

Nella fase di movimento ogni giocatore a turno seleziona un personaggio (non per forza quelli presenti nella carta obiettivo, anzi, ha più senso mettere in pericolo gli altri a volte) e lo fa salire di un livello sul tabellone. I personaggi non possono scendere, a meno che un blocco “?” non indichi diversamente, ed i personaggi non possono salire se, come detto, la linea contiene già quattro pedine. Se il personaggio viene mosso dal livello 5 al livello 10 viene nominato nuovo campione, ed in questo caso viene avviata subito la votazione per quel personaggio. In caso contrario, il turno è finito e si passa al personaggio successivo.

I blocchi “?” raccolti in questa fase possono essere giocati subito oppure tenuti dal giocatore per un secondo momento, a seconda delle indicazioni espresse nel token stesso. Se dietro ad un blocco “?” c’è una Super Stella, è possibile pescare una carta Power Up. Anche in quel caso, ogni carta genera un effetto speciale da usare seguendo le condizioni scritte sulla carta stessa. Sia i blocchi “?” che le carte Power Up possono essere mantenute da un turno all’altro, sempre se non richiedano di essere giocate immediatamente.

La fase di votazione, quando un personaggio sale al livello 10, prevede che tutti i giocatori votino per decidere se il personaggio in questione debba essere scelto come campione oppure no. L’elezione del campione pone fine al round e determina il calcolo del punteggio, quindi si tratta della fase più delicata del turno.

Tutti i giocatori devono scegliere in segreto una carta voto Sì oppure No, per poi rivelarla contemporaneamente insieme a tutti gli altri. In questa fase è possibile giocare anche carte Power Up o blocchi “?” che modifichino la situazione. Ad esempio, è possibile far indietreggiare immediatamente il personaggio dal livello 10 al 5 interrompendo la votazione, oppure costringere un giocatore a votare per primo ed a carte scoperte. In ogni caso, se il voto è positivo all’unanimità, il personaggio viene dichiarato campione ed ogni giocatore calcola i punti ottenuti in quel round pari alle posizioni dei propri personaggi preferiti nella plancia, altrimenti anche con un solo No il personaggio in questione non viene dichiarato campione. In questo caso viene eliminato per quel round, vengono scartate tutte le carte No giocate, e si ricomincia con la fase di movimento.

Alla fine di tre round, chi ha ottenuto più punti è il vincitore. Per il terzo round, però, viene aggiunta una regola: chi ottiene zero punti in questa fase ne prende invece 33, ovvero il massimo ottenibile in un round. Inoltre, tutte i blocchi “?” che garantiscono punti a fine partita vengono ovviamente conteggiati.

Per il No non poteva che esserci un Thwomp.

Considerazioni finali

Ho trovato Super Mario Level Up! un buon party game. Molto semplice, come un gioco del genere dovrebbe essere, ma con quel pizzico di strategia necessario a non renderlo un titolo da giocare totalmente a cervello spento. Il piazzamento iniziale, ed il fatto che le carte voto No vadano eliminate una volta usate, fa sì che i giocatori debbano ragionare un pochino sulle mosse da fare.

I materiali sono buoni, o almeno rispetto al prezzo esiguo a cui viene venduto il prodotto. Menzione speciale per il tabellone in 3D, che sicuramente dona al titolo una buona resa estetica e, visto il materiale di riferimento, strizza l’occhio molto bene all’idea di “platform”. Ottimo per il periodo natalizio, soprattutto per giocatori alle prime armi o poco avvezzi ai regolamenti complessi, e per chi ama i giochi con una buona interazione con gli avversari.

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This post was published on 30 Novembre 2017 12:00

Valentino Cinefra

Valentino Cinefra scrive di videogiochi per varie testate italiane, tra cui SpazioGames, BadTaste e VideoGamer Italia. Su queste pagine si occupa di giochi di ruolo, tra report delle fiere più importanti, analisi dei prodotti del momento, ed approfondimenti più o meno eclettici che mischiano vari argomenti di cultura pop nella speranza di tirare fuori qualcosa di sensato. E pensare che, quando da piccolo gli venne chiesto di provare Dungeons & Dragons, lui rifiutò vigorosamente perché inorridito dall'idea di passare pomeriggi interi a tirare dadi e "raccontare buffonate". Non solo il gioco di ruolo è diventata sua croce e delizia, ma farebbe di turno per tornare in quell'epoca fatta di pomeriggi incredibili, tra avventure senza senso, zero rispetto per il regolamento, e tanta improvvisazione e delirio.

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