Articolo a cura di Samuele Zaboi
Wow.
Lo confesso, mi sono trovato in difficoltà con la recensione di What Remains of Edith Finch, in particolar modo con l’incipit di questa review. Infatti è strato estremamente faticoso scegliere da dove iniziare, come introdurvi a questo gioco che alla fine un gioco non è. Si tratta di un’opera d’arte, un sogno, un miraggio che si fatica a plasmare e a toccare, nonostante si abbia un pad tra le mani. Alla fine ho optato per queste tre lettere, w-o-w, all’apparenza così semplici, perché forse sono la giusta soluzione per esprimere quel senso di meraviglia, sorpresa, stupore e tutte quelle emozioni, tantissime, credetemi, che l’ultima fatica di Giant Sparrow è in grado di regalarvi.
La famiglia Finch è una famiglia particolare, con una storia particolare e, naturalmente, con un casa particolare. Segreti, storie mai dette o raccontate e ondate di misteri. Tutti questi elementi, una serie di ingredienti per un cocktail perfetto, hanno però un punto in comune, un catena che li unisce in modo indissolubile: la morte.
La morte, alla fine, lega ognuno di noi e ci pone sullo stesso piano portandoci verso il medesimo destino. Questo però per certi aspetti non è lo stesso per la famiglia Finch, forse colpita da una maledizione (starà a voi scoprirlo e capirlo) o dalla potenza che la mente umana è in grado di scaturire. Ogni membro di questa famiglia ha la propria storia da raccontare e lo scopo del “gioco” alla fine può essere questo: vivere ognuna di queste vite, carpirne il significato per fare luce su tutti i misteri che circondano e caratterizzato i Finch.
Con una visuale in prima persona, vestirete i panni di Edith Finch che torna nella casa di famiglia perché sente di doverlo fare, di capire alcune cose rimaste in sospeso e dare risposta ad alcune domande. Risposte che naturalmente solo questa speciale casa è in grado di dare.
What Remains of Edith Finch appartiene a quel genere che si può definire come “walking simulator”, Everybody’s Gone to the Rapture è un altro valido esempio, e vi ritroverete a esplorare questa grande dimora con tutti i suoi molteplici segreti. Nel fare questo vivrete molteplici storie e molte di queste sapranno emozionarvi, dalla “banale” pelle d’oca fino a rasentare la commozione. Non esiste game over o una scelta sbagliata. C’è solo la possibilità di continuare a vivere o meno l’opera di Giant Sparrow: i temi trattati sono tutt’altro che semplici e scontati ma vengono disegnati in modi così unici e spettacolari che non potrete fare a meno di apprezzare. Un fumetto, uno squalo, una civetta o un mostro marino. Potrete essere tutto questo e altro ancora, assaporando anche le simpatiche citazioni che la software house ha nascosto in questo titolo.
Il “gioco” vi accompagnerà per un circa un paio d’ore, minuto più minuto meno, durante le quali non vi renderete conto del trascorrere del tempo. What Remains of Edith Finch si lascia vivere tutto d’un fiato, dall’inizio alla fine, un continuo susseguirsi di emozioni che vi porterà a scoprire la verità sulla famiglia Finch.
Il lavoro di Giant Sparrow può essere definito un piccolo capolavoro, nonostante questo termine sia decisamente arduo, pericoloso e colmo di responsabilità. Non mancano alcuni minuscoli difetti, è vero: qualche minuscola incertezza in un paio (letteralmente) di fasi di caricamento e l’assenza della lingua italiana. La presenza della lingua inglese e dei sottotitoli, vivi come se le parole stesse fossero uno dei protagonisti, non sono in alcun modo un ostacolo, a patto che abbiate un minimo di confidenza con la lingua anglosassone.
What Remains of Edith Finch è un titolo meraviglioso, dove ogni elemento è stato studiato e inserito per far emozionare. A volte avrete la sensazione di essere all’interno di un fumetto, di un libro pop-up o di un sogno ma la verità è che state vivendo una storia con tutte le sue sfaccettature. Il lavoro di Giant Sparrow è stato di ottimo livello e, se amate i walking simulator, non potrete fare a meno di questo gioco nella vostra collezione. In caso contrario, What Remains of Edith Finch resta comunque un titolo imperdibile, forse l’occasione giusta per avvicinarsi a questo genere e conoscere nel profondo la storia della famiglia Finch, giocando in compagnia della morte.
This post was published on 1 Maggio 2017 18:20
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