Articolo a cura di Marco Mancini
Gli FPS (sparatutto in prima persona) ci hanno abituato negli ultimi anni a due tipi di gameplay: il “cecchinaggio”, oppure il binomio stealth-assalto. Gli sviluppatori di City Interactive hanno deciso di unire queste tipologie di combattimento in un unico gioco: Sniper Ghost Warrior 3. L’idea di base non è del tutto nuova, la serie Sniper Ghost Warrior è caratterizzata proprio da questa varietà di gameplay, ma i quattro anni che ci dividono dall’ultima uscita sono serviti per apportare maggiori novità. Tuffiamoci dunque nell’avventura di Sniper Ghost Warrior 3.
La novità principale di Sniper Ghost Warrior 3 rispetto al resto della saga è costituita dalla presenza del drone. Il drone verrà acquisito pochi minuti dopo l’inizio del prologo (o tutorial) e diventerà il vostro migliore amico. Grazie al piccolo drone tascabile infatti prima di avviare l’assalto alla base nemica abbiamo l’opportunità di studiare la mappa, marcare i nemici, scoprire i punti deboli e decidere la strategia. La libertà è la parola chiave in Sniper Ghost Warrior 3: ogni missione ha infiniti modi di essere approcciata. Si può infatti entrare in quasi tutte le basi da diversi punti e decidere di muoversi direttamente verso l’obiettivo in modo stealth, piuttosto che eliminare i nemici uno per uno utilizzando il fucile da cecchino. Se poi si viene scoperti via alle sparatorie in stile Rambo.
Ottima anche la strategia dell’albero delle abilità. Esso è composto da tre “rami” che ovviamente sono Cecchino, Fantasma e Guerriero. I punti abilità non si ottengono in modo indiscriminato: a seconda dello stile di uccisione del nemico piuttosto che il modo in cui viene compiuta un’azione, si ottengono punti specifici per uno solo dei tre rami. Così gli utenti che prediligono uno stile stealth otterranno tanti punti Ghost, ma pochi Warrior o Sniper, così come se affrontate le missioni sempre sparando col fucile da cecchino otterrete tanti progressi nell’abilità Cecchino, ma pochi nelle altre. In questo modo il gioco vi spinge ad utilizzare approcci differenti.
Altra novità rispetto al resto della saga è rappresentata dall’abilità Scout del protagonista, John North, il quale può “leggere” le tracce e scoprire tanti segreti sulla mappa. Grazie a questa abilità le missioni possono variare: non c’è solo il “punta e spara”, ma anche un approccio più ragionato. In alcune missioni infatti dovremo soltanto cercare indizi e informazioni per scoprire i vari risvolti della trama, senza sparare nemmeno un colpo.
Se dal punto di vista del gameplay Sniper Ghost Warrior 3 è molto divertente, sotto l’aspetto più tecnico farà storcere il naso a molti. In primis manca un po’ di originalità: è come prendere Far Cry e Sniper Elite e unirli. A parte l’idea molto utile del drone, per il resto sembra di giocare ad un qualsiasi Far Cry con in più le capacità balistiche di Karl Fairburne (compresa anche la Kill-cam che non è proprio uguale, ma vi assomiglia molto). Il comparto grafico è piacevole, se non fosse affetto da qualche bug di troppo. Il difetto principale di Sniper Ghost Warrior 3 risiede invece nei tempi di caricamento. Abbiamo provato a cronometrare la schermata di loading di inizio gioco, e anche quella di caricamento tra un’area e l’altra della mappa, e il cronometro ha segnato sempre lo stesso tempo: circa 4 minuti e mezzo. Un’attesa infinita se pensiamo che molto spesso si passa da un’area all’altra della mappa del gioco, e dover attendere quasi 5 minuti tra una zona e l’altra fa perdere molta dell’adrenalina che si viene a creare.
Anche dal punto di vista della trama Sniper Ghost Warrior 3 mira in alto ma non centra il bersaglio. L’intenzione è quella di creare molta empatia con l’utente, puntando su una storia emozionante (il fratello maggiore molto legato al fratello minore che viene rapito), ma dopotutto ha poco di originale e risulta abbastanza scontata anche nei colpi di scena.
Gli appassionati di videogiochi sparatutto in prima persona troveranno Sniper Ghost Warrior 3 molto interessante. Forse l’uscita ravvicinata di un’altra saga “cugina” come Sniper Elite 4 non giova molto, ma considerando che FPS tattici di buon livello mancano da un po’ di tempo, forse dai tempi di Far Cry 3 visto che il 4 è stata una mezza delusione, può puntare a colmare questo vuoto. Sniper Ghost Warrior 3 comunque non “mira” solo a questo tipo di pubblico. Non essendo un FPS frenetico come possono essere Call of Duty o Battlefield, può essere apprezzato anche da quegli utenti che di solito non sono attratti dal genere. Il gioco infatti costringe il gamer a ragionare, a studiare la tattica e ad avere sangue freddo, pertanto può piacere anche agli utenti che preferiscono i videogiochi di strategia, piuttosto che ad un pubblico ancora più generico.
Il gioco è molto divertente, le ore trascorreranno senza accorgersene e complessivamente City Interactive ha fatto un buon lavoro. Migliorabile con qualche patch, senza dubbio, ma che vale la pena di provare in un periodo in cui gli FPS di qualità scarseggiano.
This post was published on 25 Aprile 2017 2:01
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