Esiste una strana categoria di persone che, ogni anno o giù di lì, compra Farming Simulator. La serie di simulazione di vita contadina, arrivata ora all’edizione per il 2018, è da qualche anno un appuntamento fisso, con ogni iterazione che aggiunge località, mezzi e colture differenti senza cambiarne le meccaniche. Lo scorso anno non è tardato ad arrivare l’edizione 2017 del titolo simulativo di Giants Software, ed è da pochi giorni approdato l’upgrade alla Platinum Edition. Ecco quindi a voi Farming Simulator 17 Platinum Edition.
Abbiamo provato per voi la versione Playstation 4, ma è disponibile anche su PC tramite piattaforma Steam ed Xbox One. Non è dato sapere se il titolo riceverà ottimizzazioni aggiuntive per Xbox One X.
La Platinum Expansion, acquistabile separatamente per sbloccare i nuovi contenuti se avete già Farming Simulator17 o in bundle con il titolo base, costa 49.99€ su Playstation Store e 36.99 su Steam. Essa inserisce nel gioco una nuova serie di veicoli, una nuova location ambientata in Sud America, che si aggiunge a quella Nord Americana ed Est Europea, ed una nuova coltura, quella della canna da zucchero. Per il resto, lascia invariate meccaniche e dinamiche di gioco, estremamente complesse e che richiedono molto, molto tempo per essere apprese.
E forse sono proprio le meccaniche a generare il grande fascino di questo tipo di gioco, oltre alll’estrema longevità. La difficoltà (che ha comunque tre livelli selezionabili) è palpabile, fin dai primi momenti. Il tutorial, lungo e forse anche un po’ noiosetto, diventa essenziale per comprendere a fondo come si gestisce una fattoria. Anche solo pensare di arare un campo diventa un dilemma non indifferente, perché bisogna pensare al trattore, a quale attrezzo serve e in che condizioni è. Ovviamente servirà l’aratro, ma bisogna ricordarsi dov’è, i comandi per usarlo (diversi per tutte le macchine) se si trova in buone condizioni ed è utilizzabile o se invece ha bisogno di essere riparato o sostituito.
Bisognerà ricordarsi inoltre di lasciare i campi brulli per qualche tempo, o concimarli. Per questo serviranno animali da fattoria per raccogliere il letame e risparmiare un po’ sull’utilizzo del fertilizzante, ma a quel punto parte dei nostri ricavi dalla vendita delle colture andranno spesi per l’acquisto di mangimi speciali per gli animali. O ci troveremo ad usare parte dei nostri stessi prodotti, avendone quindi un ricavo minore, e via discorrendo.
Farming Simulator 17, già da solo e senza i DLC offre un’esperienza di gioco potenzialmente infinita, se vi piace il genere. Tramite la Platinum Edition avrete un’espansione ulteriore della longevità con la nuova, splendida zona sudamericana, a cui deve essere stata dedicato un lavoro particolare per la gestione delle luci, veramente bellissime, e la nuova piantagione di canna da zucchero, tipica appunto della regione anche nella vita reale. Avrete inoltre modo di ampliare il vostro parco macchinari, con nuovi trattori, aratri, mietitrebbie e tanti altri mezzi e attrezzi agricoli che potrete utilizzare per portare avanti, ampliare e far fruttare il vostro podere virtuale.
Il tutto incastrato in un contesto simulativo che si impone come scopo ultimo di essere il più veritiero possibile.
La precisione della simulazione, al punto che diventa a tratti eccessivamente puntigliosa, è tale da ricreare la vita contadina quasi perfettamente. Si avvicina al 100% nel momento in cui avrete la bella idea, come chi vi scrive, di impostare lo scorrere del tempo su “real time”, ovvero un minuto del vostro orologio corrisponderà ad un minuto sull’orologio in game. A quel punto mancheranno solo la polvere, il fango e gli odori della vita contadina per arrivare alla simulazione perfetta. Ma si può sempre ovviare se vivete in campagna: aprite la finestra e via, il gioco è fatto.
Il problema ora è: meglio il gioco base o la sua versione Platinum?
Per spiegarlo nel modo più rapido e comprensibile possibile, vi possiamo dire che le differenze tra il gioco base e la sua versione platinum a livello di meccaniche e di comparto tecnico sono assolutamente identici. Quello che cambia è la longevità, che grazie ai crescenti livelli di difficoltà è comunque in grado di tenervi incollati al pad o alla tastiera per diversi mesi se riuscite ad entrare nel gioco e a capirne le meccaniche, e i contenuti. Già da solo, Farming Simulator 17 è un gioco molto, molto ricco, tra colture e mezzi. La Platinum lo è ancora di più, e quei venti euro in più da spendere, effettivamente sono soldi ben spesi.
Resta però il fatto che i titoli come Farming Simulator 17 Platinum Edition sono dei titoli di nicchia, che raramente hanno appeal sulle grandi masse (benchè la versione standard abbia venduto, tre le tre piattaforme, oltre un milione e mezzo di unità), e se non rientrate nella categoria di fan dei simulativi di precisione rischiate di non riuscire ad apprezzarlo per via delle meccaniche forse eccessivamente precise, anche se dal punto di vista grafico e sonoro è veramente apprezzabile da tutti. Certo arrivare alla fine del tutorial fa faticare quasi quanto una giornata passata a raccogliere l’uva sotto il sole a Settembre (fidatevi, ne sappiamo qualcosa), e il lancio del controller potrebbe improvvisamente diventare il vostro sport preferito, ma una volta addentro al sistema, vedere i vostri campi crescere rigogliosi e i vostri animali placidi ed in salute nei loro recinti da una certa soddisfazione.
Riuscirà in un futuro il nuovo contendente Pure Farming Simulator 2018 a togliere la corona al titolo di Giant Games?
Farming Simulator 17 Platinum Edition non è un titolo che consiglieremmo alle grandi masse, ma per i fan dei simulativi o più semplicemente della serie Farming Simulator è un upgrade praticamente obbligatorio, o quanto meno caldamente consigliato per l’arricchimento del gameplay con la terza area giocabile e la possibilità di piantare canna da zucchero oltre al solito orzo, grano, patate e carote. E poi chissà, potrebbe sempre succedere che appassionandovi a questo titolo troviate la vostra vocazione, o se non proprio la voglia di andare a lavorare in campagna, per lo meno di farvi il vostro orticello, o di tenere una pianticella di basilico in terrazzo.
This post was published on 20 Novembre 2017 12:00
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