Articolo a cura di Pietro Gualano
Il 3 marzo sarà il giorno di Nintendo Switch, una nuova piattaforma ibrida su cui Nintendo punta moltissimo per rilanciarsi sul mercato. Ogni console che si rispetti, però, ha necessariamente bisogno di una killer app, un gioco di grande richiamo in grado di convincere potenziali acquirenti indecisi a fare il grande passo. La line-up di Switch sfortunatamente non è vastissima, ma c’è un titolo che ha catturato l’attenzione di fan e addetti ai lavori: stiamo parlando, naturalmente, di The Legend of Zelda Breath of the Wild.
Lo sviluppo del gioco è stato piuttosto travagliato: questo nuovo capitolo della serie The Legend of Zelda è stato originariamente presentato come progetto Wii U, ma successivamente Nintendo ha confermato anche la versione Switch. Ci sono stati diversi rinvii (alcuni anche molto lunghi) e la compagnia è stata molto attenta a non mostrare troppo fino all’ultimo. Oggi, però, siamo qui per parlare della versione definitiva del gioco e per dare il nostro parere su Breath of The Wild: questo titolo così atteso riuscirà a soddisfare le enormi aspettative degli utenti?
Il risveglio
E’ piuttosto difficile dare un giudizio sulla trama di The Legend of Zelda Breath of the Wild: lo schema narrativo scelto dagli sviluppatori per l’occasione infatti è abbastanza classico, ma non mancano elementi originali che contribuiscono a rendere unica l’esperienza. Inizialmente ci si risveglia nei panni di Link e, guidati da una voce misteriosa, si inizia a esplorare l’ambiente. Molto presto si entra in contatto con il primo, misterioso NPC: un robusto vecchietto che nasconde chiaramente qualcosa e che, dopo un po’ di tempo, comincia a condividere con noi i suoi ricordi. Non vogliamo entrare troppo nei particolari per evitare spoiler, ma possiamo dirvi che in un lontano passato un antico male noto come Calamity Ganon ha portato distruzione e devastazione nel Regno di Hyrule e, sebbene sia stata confinata, quella malvagità è ancora ben presente.
La storia raccontata in The Legend of Zelda Breath of th Wild è interessante e coinvolgente, è facile farsi catturare dagli eventi e dal mondo di gioco. L’ambientazione, i suoni, i movimenti dei personaggi… ogni singolo elemento contribuisce a creare sequenze belle e credibili che, ne siamo certi, rimarranno nella memoria degli appassionati per molto tempo.
La trama non è semplicemente spiegata al giocatore, gli sviluppatori hanno chiaramente cercato di invitare l’utente a scoprire da solo i dettagli principali e non forniscono troppi suggerimenti nel corso dell’avventura.
I personaggi presenti sono generalmente caratterizzati bene e ci hanno conquistati, mentre il mondo di gioco è veramente bello da vedere: i colori, il ciclo giorno notte, gli animali, gli accampamenti… Peccato che sia tutto parzialmente compromesso da qualche problema tecnico di troppo, ma ne parleremo più avanti.
E’ pericoloso andare da soli
In Breath of the Wild, come abbiamo già detto, vestiamo i panni di Link. La versione realizzata per questo nuovo capitolo della serie è veloce, forte e agile: possiamo tranquillamente arrampicarci, nuotare, maneggiare enormi asce e non solo. Il nostro personaggio comunque non è un robot e ha una resistenza che si consuma piuttosto velocemente: rimanere in acqua o appesi a una sporgenza con la resistenza vicina allo zero equivale a morte certa, quindi i giocatori devono imparare a gestirsi e non chiedere troppo al povero Link.
Fortunatamente, come da tradizione, nel corso dell’avventura ci si imbatte in alcuni strumenti veramente utili che possono aiutare a completare missioni e a risolvere semplici puzzle ambientali. Nel primo santuario, per esempio, è presente una calamita utile per spostare grossi blocchi di metallo aprendosi così un passaggio. I gadget di Breath of the Wild sono decisamente fantasiosi e divertenti da utilizzare, non sono moltissimi ma sono tutti realizzati bene e siamo convinti che i giocatori li apprezzeranno.
Il mondo di Breath of the Wild è piuttosto pericoloso e ci si trova spesso costretti a maneggiare scudo e spada. Il sistema di combattimento realizzato per l’occasione funziona ed è piuttosto intuitivo, è presente un sistema di puntamento che ci consente di affrontare i nemici singolarmente senza però perdere una visuale complessiva del campo di battaglia. Le combo possono essere gestite in velocità o caricando i singoli colpi, ma bisogna sempre stare attenti allo stato delle singole armi per evitare che si spacchino durante lo scontro. Gli strumenti da combattimento a nostra disposizione sono piuttosto variegati: abbiamo archi, spade, scudi, mazze, bastoni, asce, lance e molto altro ancora. Naturalmente è possibile passare da un’arma all’altra nel corso della battaglia premendo un semplice tasto ed è possibile portare nel proprio inventario più di un’arma.
Per quanto riguarda i nemici è stato fatto un buon lavoro, ma nulla di più: i mostri presenti sono aggressivi ma non particolarmente intelligenti e ci è capitato spesso di vederli attaccare uno per volta invece di avanzare in gruppo.
Per evitare di fare una brutta fine Link può equipaggiarsi a dovere indossando una vera e propria armatura: questa non solo assorbirà parte dei danni, ma consentirà anche al nostro eroe di sopravvivere a condizioni climatiche estreme o comunque ostili. E’ anche presente un nuovo sistema di gestione della vita: in questo nuovo capitolo, infatti, per rigenerare la nostra salute possiamo semplicemente mangiare il cibo raccolto nel vasto mondo di gioco.
Complessivamente parlando il sistema di combattimento di Breath of the Wild è sicuramente divertente, gli sviluppatori hanno lavorato bene ma avremmo gradito dei nemici un po’ più brillanti.
Un mondo da scoprire
Il mondo di Breath of the Wild è veramente enorme: ci vuole un sacco di tempo per esplorare tutto e inizialmente alcune aree della mappa sono precluse al giocatore. Facendo un discorso generale, possiamo dire che sono presenti varie macrozone con alcune caratteristiche specifiche: abbiamo vaste pianure erbose, zone innevate, vulcani e molto, molto altro ancora. Il mondo realizzato per l’occasione è sicuramente vario e nel corso dell’avventura si passa molto spesso da spazi aperti ad anguste grotte. E’ piuttosto sorprendente notare quanto sia definita la linea dell’orizzonte e volendo il giocatore può mettersi in viaggio e raggiungere qualsiasi punto desideri.
Le foreste, le caverne e le montagne di Breath of the Wild però, sfortunatamente, non sono molto popolate e gli animali e i mostri presenti sono pochi considerando la grandezza della mappa: questo aspetto ci ha sicuramente delusi, speravamo che con una console nuova si potesse spingere di più da questo punto di vista. Discorso diverso invece per i segreti da scoprire e i luoghi da visitare. Capita spessissimo di partire per raggiungere un determinato punto della mappa per poi perdersi seguendo una quest incontrata lungo la via, un segreto appena accennato o una creatura mai vista prima. C’è molto da fare in Breath of the Wild ed è affascinante vagare per il mondo di gioco scoprendo misteri e sbloccando nuovi contenuti.
Un altro rinvio?
Tecnicamente parlando dobbiamo affrontare separatamente la versione “casalinga” e la versione portatile del gioco. Iniziamo dalla prima e leviamoci subito il pensiero: non ci siamo. Il gioco ha parecchi problemi e, oltre a una resa grafica generale non all’altezza della aspettative, abbiamo notato in alcune aree una cattiva gestione dei colori e texture decisamente rivedibili. Ci sono alcuni elementi dello scenario (grossi fili d’erba per esempio) che si caricano e appaiono solo quando il giocatore è a pochi metri e non mancano nemmeno cali di frame (mai troppo gravi comunque). Questo gioco, come abbiamo detto, è stato rinviato più volte e si vede: tecnicamente non ci ha convinti e speriamo che gli sviluppatori possano aggiustare il possibile tramite patch.
La versione portatile, invece, è sorprendente: il gioco è veramente bello sullo schermo da 6,2 pollici e non abbiamo riscontrato i problemi citati poco sopra. La gestione della luce è ottima e non ci si stanca nemmeno dopo molte ore, mentre le aree di gioco sono belle e piacevoli da vedere.
La colonna sonora è sicuramente promossa e, oltre a riprendere i suoni classici della serie, propone alcune musiche piuttosto ispirate e perfette per il contesto. Il gioco è completamente doppiato in italiano e il lavoro svolto da questo punto di vista è sicuramente buono, quindi potrete godervelo anche nella nostra lingua.
Conclusione
The Legend of Zelda Breath of the Wild è la killer app di cui ha bisogno Nintendo Switch, un gioco di grande qualità in grado di intrattenere appassionati di vecchia data e nuovi arrivati. La storia è coinvolgente, il gameplay funziona alla grande e il mondo di gioco è veramente degno di nota. Peccato per qualche problema tecnico di troppo e per un’intelligenza artificiale nemica in alcuni casi non troppo brillante, ma il giudizio resta sicuramente più che positivo. L’acquisto è sicuramente consigliato a tutti, ma proprio tutti quelli che prenderanno Nintendo Switch: Breath of the Wild è sicuramente un ottimo modo per iniziare la vostra avventura con la console.