Articolo a cura di Pietro Gualano
Attenzione: tra qualche settimana dopo aver fatto altri test aggiorneremo la nostra recensione di Switch. Vi invitiamo a rimanere con noi per tutti i dettagli.
Il mercato dei videogiochi è assolutamente spietato, sono pochissime le compagnie che possono permettesi di ritentare dopo un fallimento e tra queste c’è senza ombra di dubbio Nintendo. La grande N è reduce dalla delusione Wii U, una piattaforma con cui si voleva innovare che però non è riuscita a guadagnarsi lo spazio che (forse) meritava. Crediamo comunque che sia inutile tornare sugli errori di marketing e di sviluppo commessi dalla compagnia giapponese dal momento che oggi è un nuovo giorno: questa recensione, infatti, è dedicata a Nintendo Switch.
Le premesse con cui questa piattaforma arriva sul mercato in realtà sono molto simili a quelle di Wii U: parliamo di una console che vuole portare una ventata d’aria fresca nel mondo dei videogiochi, una piattaforma che strizza l’occhio al gaming portatile senza trascurare il fattore comodità. Vi invitiamo però a non farvi ingannare: Switch è una console unica e diversa sotto molti aspetti rispetto a Wii U e crediamo che la grande N abbia imparato dagli errori del passato (la gestione del marketing lo testimonia).
Tutto è pronto quindi, è il momento di iniziare con la recensione di una nuova console Nintendo. Pronti? Switch!
Cosa c’è nella scatola?
Partiamo dal contenuto della scatola, acquistando il pacchetto base Switch vi troverete tra le mani la console, i controller Joy-Con destro e sinistro, un’impugnatura Joy-Con (a cui si collegano i minipad per formare un controller), un set di laccetti per Joy-Con, la base per Nintendo Switch (che ospita la console e si collega al televisore), un cavo HDMI e un alimentatore. Come abbiamo detto nella nostra anteprima i cavi offerti in dotazione da Nintendo non sono particolarmente lunghi, quindi potrebbe essere necessaria una prolunga. Tutte le componenti di Switch, dai Joy-Con alla base, sono di dimensioni ridotte e la piattaforma nella sua versione “completa” occupa decisamente meno spazio di PS4 o Xbox One: il controller misura esattamente 14 cm di lunghezza e osservandolo possiamo notare due levette in posizione asimmetrica (una al centro a destra e una in alto a sinistra), una croce direzionale (sempre a sinistra), i quattro tasti X,Y,B,A sulla destra e il classico pulsante home. Per quanto riguarda la parte posteriore abbiamo quattro grilletti dorsali (due superiori e due inferiori) e due piccoli pulsanti per staccare o inserire i Joy Con sulla base.
I Joy-Con possono essere utilizzati indipendentemente (uno per mano) o possono essere sfruttati insieme dopo averli collegati allo schermo portatile o all’impugnatura. I singoli minipad montano un accelerometro e un sensore di movimento in grado di percepire gli spostamenti della vostra mano, la precisione non è proprio il massimo ma siamo comunque su dei buoni livelli. Sicuramente questa funzionalità verrà sfruttata in diversi giochi (ARMS per esempio) e siamo certi che i giocatori l’apprezzeranno.
Sul Joy-con sinistro troviamo anche un pulsante di cattura che ha esattamente lo stesso scopo del tasto share su PS4: i giocatori interessati possono condividere liberamente i propri scatti e le proprie sessioni di gioco su social network e non solo. Sul Joy-Con destro invece, oltre al sensore dedicato agli Amiibo di cui abbiamo già parlato, abbiamo una telecamera IR in grado di rilevare la distanza, la forma e i movimenti degli oggetti vicini: purtroppo non abbiamo avuto la possibilità di testarla al meglio, quindi il giudizio su questa componente è rinviato.
Solidità e potenza
In termini di solidità il nostro giudizio è sicuramente positivo: i Joy-Con sono piccoli ma non sembrano particolarmente fragili, mentre lo schermo portatile da 6,2 pollici è chiaramente concepito per reggere urti leggeri (non fatelo cadere da grandi altezze). I materiali usati sono abbastanza classici e non eccessivamente plasticosi, i tasti sono incastrati bene e non hanno mostrato nessun segno di cedimento nemmeno dopo lunghe sessioni. L’unica parte che non ci ha convinti del tutto è il piccolo piedino per appoggiare lo schermo portatile mentre si gioca (magari in gruppo) lontani da casa: la stabilità offerta non ci sembra sufficiente e onestamente non lo useremmo mai in treno i pullman.
Parlando di potenza, invece, vogliamo essere molto chiari: questa console è sicuramente superiore a Wii U, ma è ancora diversi gradini sotto PS4 e Xbox One. La grafica non è tutto, è innegabile, ma credevamo che Nintendo avrebbe spinto un po’ di più e invece, almeno per il momento, ci troviamo con una piattaforma solo media. Abbiamo testato a lungo il nuovo Zelda con Switch e possiamo già anticiparvi che non siamo particolarmente soddisfatti… Naturalmente gli sviluppatori si perfezioneranno col tempo, ma le premesse non sono eccellenti.
Switch!
In questa recensione non intendiamo parlare nello specifico dei singoli giochi per Switch, li tratteremo tutti con recensioni dedicate quando verrà il momento. La schermata iniziale realizzata dai ragazzi di Nintendo è semplice, chiara e funzionale: le icone presenti sono intuitive ed è veramente facile capire cosa fare e come farlo. Il menu delle impostazioni è piuttosto scarno e ci sono ancora un paio di cose che la compagnia non ha chiarito in merito ai blocchi regionali, ma anche in questo caso le schermate preparate da Nintendo funzionano.
Lo Switch tra televisore e schermo portatile, come abbiamo detto anche in sede d’anteprima, non è istantaneo e richiede qualche secondo, ma vi assicuriamo che questa funzionalità progettata da Nintendo funziona alla grande ed è veramente comoda. Lo schermo realizzato dalla compagnia giapponese misura 6,2 pollici e lo si può comodamente portare in borsa o nel proprio zaino (è troppo grosso per essere tenuto in tasca). La durata della batteria è sicuramente buona ma anche molto variabile: generalmente il dispositivo può rimanere acceso per circa sei ore, ma utilizzandolo con intensità questo tempo può anche dimezzarsi.
Un aspetto che sicuramente non ci ha convinti della componente portatile di Switch è la gestione del calore: la ventola collocata nella parte superiore del dispositivo svolge degnamente il proprio lavoro, ma dopo un po’ di tempo il calore cresce eccessivamente e questo alla lunga può diventare fastidioso. Niente di clamoroso eh, sia chiaro, però in lunghe ore di gioco è possibile notare anche i difetti più marginali.
L’inserimento e la rimozione dei Joy-Con ai lati dello schermo funziona bene e grazie a un piccolo tasto posteriore si possono tranquillamente staccare quando necessario. La risposta dei pad è più che buona anche in versione portatile quindi non dovrete preoccuparvi di cali qualitativi.
Conclusione
Switch è sicuramente una piattaforma interessante, ma crediamo che al momento sia impossibile dire se riuscirà a imporsi sul mercato o meno. Le fortune di una console vengono sempre determinate dai giochi e al momento, tolto The Legend of Zelda, non vediamo tutte queste Killer App. Tecnicamente parlando la console non ci ha convinti al 100%, ma siamo comunque davanti a un deciso passo avanti rispetto a Wii U. La funzionalità Switch e la natura ibrida della piattaforma, inoltre, sono sicuramente degne di lode: Nintendo è ancora in prima linea quando si parla di innovare il mercato e questo è un fattore da non sottovalutare. In conclusione l’acquisto è sicuramente consigliato a tutti i fan del mondo Nintendo, mentre gli altri magari dovrebbero aspettare qualche mese. Molto probabilmente il prezzo non verrà abbassato per molto tempo, ma almeno potrete farvi un’idea precisa sui giochi effettivamente disponibili e sulla loro qualità. Prendere una console al day one, inoltre, è sempre un rischio…