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Halo Wars 2 – Recensione

Un po’ Total War, un po’ Starcraft ma fondamentalmente Halo. Creative Assembly in partnership con 343 Industries, ci riporta a bordo della Spirit of Fire per scoprire il secondo capitolo di Halo Wars, titolo di punta della console casalinga di Redmond con una modalità multigiocatore che promette di farci compagnia per molto tempo!

Recensione di Simone Alvaro “Guybrush89” Segatori

IBERNATI NELLO SPAZIO PROFONDO

Gli eventi di Halo Wars 2 si svolgono durante il 26 ° secolo e fanno da spin-off alla saga madre FPS Halo. Il gioco è infatti ambientato 28 anni dopo gli eventi di Halo Wars e poco dopo gli eventi di Halo 5: Guardians. Avevamo lasciato l’equipaggio della navetta Spirit of Fire ibernato in un criosonno e alla deriva nello spazio. Da quell’evento, la guerra tra l’umanità e l’alleanza militare aliena conosciuta come Covenant si è conclusa, e la Spirit of Fire è stata data per dispersa.

Il Capitano James Cutter si risveglia dall’ibernazione su una installazione spaziale chiamata l’Arca, responsabile della costruzione degli anelli di Halo. Ignaro di come sia terminata la guerra tra Umani e Covenant inizia ad esplorare l’Arca seguendo un faro di emergenza. L’equipaggio della Spirit of Fire dovrà vedersela così con una nuova minaccia scampata alla guerra e che risponde agli ordini di un feroce mercenario chiamato Brute Atriox.

Creative Assembly prosegue la sua personale narrazione di Halo senza alterare la formula del franchise ma solo migliorando quello che già funzionava egregiamente nel vecchio episodio. Esplorare e combattere sull’Arca sarà una gioia per gli occhi grazie alla risoluzione in 4K offerta su Pc e al level design delle mappe, ora molto più articolato ed esaltante che in passato.

PICCOLI GUERRIERI, GRANDI PRESTAZIONI

Dettaglio ed effetti speciali sono le caratteristiche che differenziano maggiormente il comparto tecnico di Halo Wars 2 dal suo predecessore. Il gioco scorre fluido e luminoso e i pochi rallentamenti riscontrati sono stati solo in prossimità di qualche checkpoint. Le unità sono piccole ma tutte differenti, con armature caratterizzate da tanti dettagli in modo da riconoscerle a colpo d`occhio una volta scese in campo. I filmati del gioco presentano una computer grafica eccellente, vicina solo a quella vista in ambito cinematografico. Sul fronte del doppiaggio invece ci dispiace notare la totale assenza della lingua italiana, relegata solo ai sottotitoli. Una situazione che non ci aspettavamo soprattutto da un franchise come Halo che ha sempre doppiato tutti i suoi capitoli.

GUERRA ALIENA DAL CUORE GESTIONALE

Halo Wars presentava già una perfetta gestione delle basi dalle quali controllare le nostre truppe. Una gestione che abbiamo ritrovato con piacere in questo secondo capitolo dove, con slot limitati e con una posizione predefinita intorno al nucleo centrale, dovremo imparare ad amministrare al meglio gli spazi per avere sia luoghi in cui generare risorse, sia quelli per produrre le unità più avanzate. Naturalmente, ogni luogo di produzione potrà essere migliorato per ottenere attrezzature sempre più efficienti ed incrementare la velocità di creazione. La mappa fornisce inoltre dei luoghi designati per la costruzione di nuove basi da migliorare ed incrementare così il proprio esercito.
Il team di sviluppo ha fatto un ottimo lavoro nel rendere il controller un ottimo strumento per un gioco RTS come Halo Wars. Se su computer il tutto viene gestito tramite una combinazione di mouse e tastiera, su pad tramite la croce direzionale potremo velocemente passare da una base all’altra, visionare tutte le squadre disponibili, piazzare un punto di raccolta globale o inquadrare il luogo dell’ultimo evento accaduto. Tramite l’azione combinata dei grilletti e del tasto croce invece sarà possibile raggruppare automaticamente le unità in una squadra. Caratteristica molto utile vista la tendenza dei plotoni di rimanere spazialmente divisi. I tasti frontali del pad sono legati ai comandi d’azione e quindi potranno spostare le unità o fargli utilizzare attacchi caratterizzanti e abilità speciali. Queste particolari azioni variano a seconda delle caratteristiche del luogo in cui avviene la battaglia o a seconda della classe militare scelta. I Warthog, ad esempio sono in grado di investire le unità nemiche speronandole mentre gli Spartan possono compiere enormi balzi oltre le sporgenze. La conoscenza delle proprie capacità è alla base del gioco e le missioni che vi sembreranno impossibili con una tipologia di unità saranno invece una passeggiata con un’altra. Ogni esercito però avrà bisogno di un leader capace e in grado di scatenare la sua potente abilità. Il personaggio del leader è infatti fondamentale, se miscelato bene con le truppe scelte, e può potenziare di molto le capacità dell’esercito.

Le prime missioni della storia sono pensate per spingere il giocatore ad attaccare frontalmente e sfondare le barriere nemiche. Risoluzioni con poca tattica ma necessarie per apprendere appieno le basi di gioco che andranno poi sviluppate nelle missioni con i punti di controllo, in cui conquistare diversi avamposti per proseguire e che permetteranno al giocatore di spaziare tra più tattiche di azione e molte più scelte belliche. Ad affiancare la modalità storia ci saranno i classici multiplayer Deathmatch e Domination, visti già nel primo episodio. Mentre viene aggiunta una nuova modalità chiamata Blitz strutturata su un ibrido tra gioco di carte e gestionale:

Il giocatore dovrà creare un mazzo formato da 12 carte, ognuna rappresentante un’unità o una abilità del gioco. Ad ogni mazzo verrà legato ad un leader con determinate caratteristiche. In questo modo sarà possibile mettere in atto combo devastanti tra le abilità del leader e le caratteristiche delle carte. Iniziata la partita avremo quattro carte disponibili e dovremo scegliere quale schierare, inoltre potremo anche decidere quale carta rimescolare nel mazzo, un po’ come accade in tutti gli odierni videogiochi di carte. A limitarne l’utilizzo c’è il costo di ogni carta che nel Blitz sarà soddisfatto da una risorsa che si accumulerà turno dopo turno, proprio come avviene in Hearthstone. Se riusciremo a conquistare i punti di controllo però potremo velocizzare l’accumulo di risorse e potenziare di molto il nostro esercito che verrà gestito proprio come nella campagna. Con questo sistema gli sviluppatori si sono mossi agevolmente per rendere più semplice e intuitiva la gestione delle basi del gioco, il loro potenziamento e lo sviluppo di nuovi materiali. Inoltre hanno portato Halo nel campo delle carte collezionabili: sarà possibile trovare nuove carte o all’interno di speciali pacchetti, sbloccabili grazie ad aventi giornalieri o sfide settimanali, oppure acquistandole nello store.

COMMENTO FINALE

L’universo alieno creato da Bungie è stato incanalato verso una nuova direzione che non ha nulla da invidiare alla produzione madre. Halo Wars 2 è un degno successore del precedente episodio, riproponendo e migliorando le meccaniche che già funzionavano a meraviglia in passato e che ora risultano ancora più semplici da assimilare grazie ad una gestione semplificata del controller e alle carte della modalità Blitz, un’opzione che non dispiacerà per niente ai giocatori collezionisti. C’è molto Halo in questo titolo ed è una caratteristica che si respira sin dai primi minuti di gioco, quando la trama quasi cinematografica ci porta all’interno di complotti alieni e pianeti sconosciuti. Gli amanti dell’RTS vero e proprio però sentiranno una mancanza di complessità rispetto ai titoli fortemente gestionali a cui gli sviluppatori ci hanno abituato. Ciononostante Halo Wars 2 è uno dei titoli migliori in uscita su Xbox One e Windows 10 e grazie alla possibilità di giocarlo ovunque, offerta dal Play Anywhere, dalle grandi sfide multiplayer e dai numerosi DLC in arrivo, siamo sicuri che vi sarà impossibile staccare le mani dal controller o dalla tastiera senza prima aver vissuto appieno la nuova guerra di Halo!

This post was published on 16 Febbraio 2017 10:00

Simone Alvaro "Guybrush89" Segatori

Ritrovato in tenera età su una spiaggia pixelata le sue prime parole sono state "Voglio fare il pirata!" In mancanza di un vero galeone è partito all'arrembaggio del mare della rete depredando le conoscenze di ogni isola su cui è approdato: Ha scritto per Games, VGN, Adventure's Planet, Badgames, FlopTV, Cinefilia Ritrovata, Ridble e creato qualche video per la ciurma di Game Series Network. Nel mentre la taglia sulla sua testa è aumentata e dopo che l'Università di Viterbo lo ha ritenuto un pericoloso "Capitano della Comunicazione", l'Alma Mater Studiorum di Bologna lo ha classificato come "Minaccia Pirata esperta di Cinema, Televisione e Produzione Multimediale". Per circa un anno è quindi rimasto nascosto nella Cineteca di Bologna, gestendo dall'ombra l'Archivio Videoludico e organizzando anche un ritrovo piratesco conosciuto come Svilupparty. Dopo qualche tempo passato in mare tra cinema, fumetti, serie tv, libri, aspirapolvere e videogiochi, senza mai una vera casa, mette l'ancora alla fonda nella baia videoludica di Player.it, dove passa le giornate in compagnia di scimmie, balene e altri animali. Va spesso ad ubriacarsi nella taverna di Tom's Hardware, inoltre va all'arrembaggio di libri e fumetti su Frasix, di gadget e serie TV su Nospoiler e Cinematographe e svolge ricerche su antichi manufatti per conto di Ivipro. Il richiamo dell'oceano però lo trascina continuamente tra le onde e anche se non sa dove lo porterà il vento quello che conta davvero è il viaggio.

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