Dragon Ball Fusions – Recensione

Dopo essere approdato negli altri paesi ed averlo atteso, allenandoci nella stanza dello spirito e del tempo, finalmente Dragon Ball Fusions, ultima fatica di Ganbarion, è pronto a raggiungere anche i 3DS italiani!

recensione di Simone Alvaro “Guybrush89” Segatori

Le sfere del drago sono un tesoro inestimabile ma se non si presta attenzione a quello che si desidera ci si può trovare in guai davvero grossi. Proprio come quelli in cui sono finiti Tekka e Pinch che dopo aver evocato il drago Shenron per chiedergli di organizzare il più grande torneo di tutti i tempi, sono stati risucchiati da un misterioso portale che li ha portati in una realtà alternativa. Questo nuovo mondo, all’apparenza sconosciuto, è un mix di tutto quello che la saga di Dragonball ci ha abituato a vedere con tanto di volti noti e nemici conosciuti che tornano però in una nuova veste. Il punto centrale di questo nuovo capitolo del gioco, come era facile intuire dal titolo, è la Fusione. La tecnica che Toriyama ci ha mostrato più volte e che ha creato i guerrieri più potenti della terra. Ganbarion parte proprio da questo presupposto e genera un mondo in cui tutto è fuso con qualcos’altro, anche la tipologia di gioco che si struttura tra il picchiaduro e l’RPG. Con l’aiuto di Bulma e della sua Capsule Corporation, Tekka e Pinch inizieranno la loro avventura in questo nuovo universo verso il torneo definitivo promesso da Shenron!

FORGIARE UN NUOVO GUERRIERO

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All’inizio del gioco potremo creare il nostro Tekka, un avatar completamente personalizzabile a cui dare uno pseudonimo e una razza a scelta tra Umani, Sayan, Namecciani, Majin e Demoni. Potremo ulteriormente personalizzare il piccolo combattente grazie ai parametri di capigliatura, voce, altezza  e molto altro, caratteristiche che risultano però un puro abbellimento fisico del character e che non hanno risvolti sulle statistiche di gioco. Terminata la costruzione del personaggio e dopo qualche chiacchiera di rito, partirà lo scontro con Nappa e Raditz, un piccolo tutorial sul combattimento che vi permetterà di scegliere la classe del vostro personaggio tra Tecnica, Potenza e Velocità. Queste caratteristiche vengono sfruttate durante gli incontri come se fossero delle vere e proprie tipologie in stile Fuoco, Acqua ed Erba come accade in Pokemon. Infine Bulma vi fornirà un piccolo bot tuttofare, a forma di Nintendo 3DS, in grado di tenere traccia dei vostri progressi, di mostrarvi la strada da seguire e di farvi da bussola.

CHIBI SAIYAN

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La veste grafico del titolo è molto fedele a quella cell-shading della saga, colorata e molto cartoonesca. I personaggi vengono presentati in versione super-deformed, come accade spesso in molti titoli per 3DS ma durante le Maxi-Fusion sono in grado di tornare quasi alla loro forma originaria, abbandonando i sorrisoni e le testone giganti. Anche gli ambienti risultano molto vicini al cartone animato, si vede che Ganbarion è stata in grado di mixare i molti elementi che caratterizzano la serie ma ogni tanto qualche luogo risulta un po’ vuoto e sembra inserito solo per portare avanti una quest o raccogliere un oggetto. Purtroppo nessun elemento sfrutta la capacità stereoscopica del 3DS, un’occasione mancata, ci sarebbe piaciuto poter apprezzare le fusioni dei piccoli eroi in 3D.

FU-SIO-NEEEEEEEEE!

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La struttura RPG del gioco prevede una serie di missioni che compongono la trama principale, non proprio lunghissima, intervallate da numerose side-quest con i nemici storici della serie. Ad accompagnare queste missioni ci sarà un mondo totalmente free roaming, esplorabile in piena liberta e in cui parlare con gli NPC, scoprire luoghi segreti, ottenere bonus e potenziamenti e sbloccare anche qualche nuovo personaggio. Per proseguire nell’avventura però non basterà sconfiggere il nemico designato e proseguire, come la serie ci ha da sempre abituato. In Fusions dovremo anche raccogliere delle sfere di potere in grado di aprire nuovi portali per teletrasportarci su tutti i mondi del gioco. Come risulta chiaro da subito, l’enfasi principale del titolo è stata posta sulle fusioni che saranno di ben 3 tipologie diverse, ognuna con le proprie caratteristiche e abilità: la Fusione Classica, la Ex-Fusion e la Maxi-Fusion. La prima siamo abituati a vederla da anni nel cartone ed è quella che unisce due personaggi tramite il buffo balletto inventato da Toriyama. La seconda è possibile solo grazie a speciali dispositivi chiamati Metamo Ring e offerti dalla onnipresente Capsule Corporation. E la terza è la versione potenziata della prima tipologia ma qui si potranno fondere insieme fino a cinque personaggi generando una sorta di guerriero definitivo. Questa particolare e potentissima fusione richiederà una barra di energia per poter essere scatenata e l’aspetto del combattente dipenderà molto dalla razza dei personaggi implicati nella fusione. La durata sarà molto limitata e darà la possibilità di liberare una potente combo seguita da un super attacco finale. La Ex-Fusion invece richiede un procedimento più complesso: i Metamo Ring infatti potranno essere utilizzati solo tra personaggi designati, ognuno dei quali avrà solo quattro compagni scelti con cui effettuare la fusione. I compagni con cui fondersi andranno però ricercati e sbloccati all`interno del vasto mondo di gioco, una caratteristica che aumenta le ore di gameplay ma alla lunga può essere frustrante specie se si è intrapreso un lungo cammino per sbloccare un personaggio e poi c’è bisogno di altrettante missioni per sbloccarne un altro con cui fonderlo. Questa è la fusione più vicina ai canoni della saga, quella che vi mostrerà praticamente tutti i guerrieri fusi del cartone animato che però non potranno effettuare le loro mosse storiche, come il Kamikaze Ghost Attack di Gotenks, ma dovranno accontentarsi di semplici versioni più luminose delle onde energetiche di base. Una scelta un po’ scontata da parte degli sviluppatori visto che queste fusioni sono praticamente obbligate e ci sarebbe piaciuto vedere i personaggi della serie portare con loro anche le mosse che li hanno resi celebri.

TRA RPG E BOTTE DA ORBI

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Il battle system utilizzato dal gioco è semplice ma allo stesso tempo particolare. Prevede un classico scontro squadra contro squadra a turni in cui non ci sarà possibile muovere direttamente il nostro personaggio ma solo sceglierne gli attacchi. A seconda della mossa utilizzata il nostro personaggio si sposterà sul terreno di gioco come se ci fosse una scacchiera invisibile su cui muoversi. Finendo fuori dalla scacchiera si verrà spediti tra rocce e macerie per poi essere catapultati nuovamente sulla scacchiera. Colpendo l’avversario invece esso verrà sballottato sul terreno di gioco andando a colpire gli altri nemici, se ce ne sono, e arrecando danni. I nemici però potranno fare altrettanto e ogni attacco effettuato o inferto servirà a farvi muovere su questa grande scacchiera. Per ridurre l’attacco avversario o per aumentare quello inferto si potrà ricorrere ad una feature già vista in passato, ovvero il “tasto fortunato” qui basato sulla levetta analogica. Durante alcuni attacchi dovrete quindi scegliere una direzione con la levetta. Se è uguale a quella scelta dal nemico lui avrà indovinato la vostra mossa e riceverà danni miseri. Se è differente invece potrete spazzarlo via con un attacco devastante. Un sistema di combattimento molto semplice che ricorderà in molte situazioni quello visto su Pokemon. Al termine delle battaglie potremo sbloccare combattenti, costumi, nuove mosse e naturalmente l’esperienza per salire di livello. Proprio come accadeva in passato le mosse potranno semplicemente essere assegnate ad un combattente dal menù personalizzazione. Ogni personaggio infatti viene sbloccato nella sua forma base che, a parte le caratteristiche fisiche e un paio di mosse caratterizzanti, ha davvero poco per differenziarsi dagli altri characters.

COMMENTO FINALE

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Sicuramente un titolo molto lontano rispetto ai canoni Budokai tenkaichi della saga ma è da apprezzare il grande lavoro svolto da Ganbarion e da Bandai Namco che da anni propone una serie interminabile di videogiochi Dragonball senza mai risultare pesante. Il gioco è infatti una piccola ventata di aria fresca nella saga, qualcosa di diverso che non fonde solo i personaggi ma anche il sistema di gioco, orientandosi tra picchiaduro, free roaming e RPG. Un’avventura atipica che saprà conquistarvi in modo diverso ma che è sicuramente molto più adatto al target giovane e non ai veri appassionati di picchiaduro, come dimostra la simpatica feature inserita che permette di fotografare voi e un vostro amico per essere fusi sul modello poligonale di Gotenks. Se però cercate un titolo abbastanza longevo e non potete fare a meno di portare Goku e famiglia sempre con voi, allora non vi resta che mettervi in posa e prepararvi alla Fu-sio-neeeeeeee!