Articolo a cura di Domenico De Rosa
Se chi va con lo zoppo impara a zoppicare, allora nessuno ha seguito i consigli del buon caro vecchio Kovac, che nel primo How To Survive ha provato a salvare il genere umano dall’epidemia che ha trasformato tutti gli umani in zombie, senza successo. Dunque, i suoi manuali di sopravvivenza non hanno evitato l’apocalsise (zombie) estesasi in tutto il Mondo… ma non è tutto perduto.
In How To Survive 2 ci viene offerta una seconda possibilità di salvezza, con Kovac pronto a scendere in campo in prima persona pur di dare valide dritte e insegnarci a convivere (e sopravvivere) con i nuovi abitanti della Terra, ovvero i morti viventi.
Sono passati 15 anni dai fatti narrati nel primo capitolo della serie e ormai il Mondo è interamente invaso dagli zombie. Kovac, colui che ci ha guidati in How To Survive con i suoi manuali, è riuscito a sopravvivere, rintanandosi in un bunker costruito sotto terra in Louisiana. È qui che ha inizio l’avventura! Il giocatore, nelle vesti di un sopravvissuto qualunque, personalizzabile dalla testa ai piedi, seppur in maniera fin troppo limitata, riesce a trovare il nascondiglio di Kovac, ma i guai sono appena iniziati. Kovac infatti non permetterà di usufruire della sua fortezza, ma grazie ai consigli che dispenserà nel corso del gioco ci permetterà di creare il nostro campo base. Dopo qualche breve missione tutorial però, verremo subito catapultati nel gioco vero e proprio, dove inizierà la nostra disperata lotta per la sopravvivenza. How To Survive 2 si presenta come un action-RPG isometrico (in stile Diablo per intenderci), dove la componente survival è alla base di tutto. Tra le feature che contraddistinguono il titolo troviamo un sistema basato su quest, uno basato sull’acquisizione di abilità e un non troppo complesso sistema di crafting. Kovac e pochi altri sopravvissuti avanzeranno nel corso del gioco richieste su richieste (quest), portandoci a visitare numerose città situate nei pressi dell’ormai devastata Lousiana, divenuta dimora di intere orde di zombie. Le quest, ripetibili fino alla sfinimento, offrono come compenso finale sia punti esperienza, sia materiali utili per craftare armi, oggetti o addirittura interi edifici. Il sistema dei punti esperienza è assai particolare, dato che il giocatore dovrà dividere i punti acquisiti tra l’aumento del livello del proprio personaggio, l’apprendimento e l’aumento delle abilità e il livello dell’accampamento. A tutto ciò, vanno aggiunte delle componenti che trasformano How To Survive 2 (così come il precedente capitolo) in un vero e proprio survival: il bisogno di alimentarsi e di bere. Già, con lo scarseggiare di acqua e cibo, bisognerà per forza di cose andare alla ricerca di beni di prima necessità, dato che la fame e la sete si faranno sentire quasi immediatamente, con tanto di malus al personaggio, fino a portare poi alla morte. Dunque, lo stomaco va riempito ogni volta che ne sentirete la necessità! Fame e sete abbiamo detto… ma non la necessità di dormire. In How To Survive 2, a differenza del precedente capitolo, il nostro personaggio non avrà bisogno di accamparsi… meno male!
Dopo aver parlato delle caratteristiche del gioco, è tempo di dare spazio agli antagonisti principali di How To Survive 2, ovvero gli zombie. Sia esplorando la zona “libera” della mappa in cerca di materiali, sia partecipando a una quest, dovremo fare i conti con orde di zombie affamate, pronte a rincorrere ogni malcapitato che passerà nei loro paraggi. Tra non-morti scattisti, bestie zombie e ciccioni esplosivi, la nostra permanenza in un determinato luogo non sarà mai una passeggiata. All’inizio ci ritroveremo tra le mani una singola mazza da baseball, che grazie ai consigli di Kovac potrà essere potenziata e performare qualche danno in più. Proseguendo il gioco però, oltre a trovare nuove armi bianche sempre più forti, ci verrà offerta la possibilità di costruire armi a distanza, tra cui archi, balestre, pistole e fucili. L’utilizzo di armi da fuoco ripropone lo stesso sistema di mira visto nel precedente capitolo: la mira infatti è del tutto automatica, sebbene occorreranno diversi secondi prima di acquisire totalmente il bersaglio, onde evitare che il colpo non vada a segno. Un sistema che va un po’ in contrasto con quello delle armi bianche, che invece propone il classico hack and slash alla botte da orbi. Ciò che invece colpisce molto è l’adattamento dell’ambientazione al livello del nostro personaggio: più diventiamo forti, più forti diventano a loro volta i nemici. Purtroppo però c’è da dire anche che le varie location sembrano essere un po’ troppo limitate. È vero che molti edifici sono interamente esplorabili, ma allo stesso tempo, molte delle aree presenti sono state realizzate con pochi particolari, riempite solo da tanti zombie. Ciò rende le stesse quest alquanto monotone e ripetivive, trasformando l’esperienza single player in una vera e propria frustrazione.
Ricercare materiali, esplorare la mappa, costruire il proprio accompamento, intraprendere missioni su missioni, tutto ciò alla lunga tende a stancare e a sfinire il giocatore… singolo. How To Survive 2 è stato invece pensato per favorire il multiplayer, presente sia in locale fino a quattro giocatori, sia online. Giocando in coop locale, è possibile trasformare la monotonia del titolo in un survival di gruppo più immersivo. Lo stesso gruppo può essere portato con sé nelle partite online, rendendo l’esperienza di gioco più divertente e globale che mai. La metamorfosi del titolo è evidente: giocando online è possibile incontrare sia giocatori “amici”, sia utenti ostili, pronti a scatenare una vera e propria guerra di sopravvivenza e rubare le scorte accumulate fino a quel momento. Se però da un lato la partita locale non soffre di cali di prestazioni, il gioco potrebbe risentirne quando su schermo sono presenti comtemporaneamente troppi personaggi e troppi nemici. Nel complesso invece, non sono da segnalare né cali di frame rate, né altri problemi di natura tecnica.
Che How To Survive 2 sia effettivamente migliore del primo, nessuno può negarlo. Sia dal punto di vista grafico, sia nel gameplay, Eko Software ha fatto davvero un lavoro eccellente, facendo della componente survival il vero asso nella manica del titolo. Il cambio di location del gioco, passato da una semplice isola a un’intera contea, le tante nuove feature presenti e il potenziamento della componente multigiocatore, sono solo alcuni degli elementi che permettono al titolo di “sopravvivere” e di garantire quella longevità che merità. Ma se proprio la componente multiplayer può essere considerata uno dei pezzi forti di How To Survive 2, l’esperienza single player invece potrebbe raggiungere vette di frustazione già dopo pochissime ore di gioco, sia a causa della complessità e della ripetività del gameplay, sia delle nuove meccaniche introdotte. Dunque, possiamo concludere affermando che How To Survive 2 offre il meglio di sé quando i sopravvissuti in gioco sono più di uno. Giocando singolarmente la longevità del gioco si riduce per via della noia che potrebbe subentrare, tuttavia questo è un gioco nato e cresciuto per essere giocato in multiplayer e anche il prezzo budget di 14,99 euro lo rende un gioco assolutamente consigliato!
This post was published on 6 Febbraio 2017 16:00
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