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Pubblicato in: Recensioni

Resident Evil 7- Video Anteprima

Anteprima a cura di Rosario Speciale – Video a cura di Pietro Gualano


Una delle caratteristiche che ha da sempre contraddistinto la serie di Resident Evil è il suo cercare di evolversi, seguire nuove strade e dare ai giocatori quelle sensazioni ed emozioni che contraddistinguono il franchise sin dai primi capitoli. A volte è andata bene, altre volte decisamente meno, Capcom però non sembra essersi scoraggiata molto nonostante la pessima accoglienza del sesto capitolo sia da parte del pubblico che della stampa. Invitati da Halifax per provare una versione quasi definitiva del gioco abbiamo potuto effettuare una prova di diverse ore che ci ha chiarito ogni dubbio in merito a cosa sia effettivamente Resident Evil 7, il prossimo capitolo dell’IP nata dalla mente di Shinji Mikami che con una demo un po’ forviante non si era ancora mostrato nella sua vera natura ovvero il survival horror che tutti attendevamo da anni.

Non c’è niente di più importante della famiglia

Nella nostra lunga prova siamo stati catapultati all’interno della maestosa villa della famiglia Baker, un’imponente magione che abbiamo iniziato a esplorare per cercare di portare a termine l’unico obiettivo richiestoci per l’occasione: scappare e salvare la pellaccia. Resident Evil 7 ci pone immediatamente di fronte ai classici marchi di fabbrica che sin dal primo capitolo contraddistinguono i migliori episodi del gioco: l’esplorazione di ogni angolo dello scenario in cerca di indizi e oggetti che possano esserci utili ad aprire le varie porte, innescando quei puzzle a cui siamo abituati sin dal 1996. Come prevedibile non saremo soli e il buon padre di famiglia Jack Baker inizierà a cercarci per darci il suo “caloroso benvenuto”, innescando quello che di fatto inizierà come un gioco d’attesa, nascosti in un angolo buio cercando di capire dove sia l’omone e come fare per evitare la sua presenza. Il titolo ci mostra sin da subito la sua voglia di metterci in difficoltà, di farci sentire inermi e indifesi, riuscendoci benissimo e portandoci a cercare ogni possibile passaggio segreto, non senza averci fatto prima morire diverse volte. In effetti ci sono cosi tanti indizi nelle prime stanze che visiteremo che, proprio come nella realtà, avremo bisogno di vari tentativi per capire cosa fare per evitare di giocare a rincorrersi con il signor Jack, ben poco amichevole nel caso riesca a metterci le manine addosso. Per fortuna scopriremo lungo la nostra perlustrazione che esiste una misteriosa figura che ci aiuterà, con delle telefonate che riceveremo solo in determinate stanze, dandoci alcuni suggerimenti su come proseguire nella storia. Se pensavate che esplorare una casa con un pazzo al suo interno fosse alquanto problematico, sappiate che anche altri nemici non mancano e che le numerose armi che potremo trovare ci potrebbero tornare utili a patto di avere le munizioni! Scopriremo presto infatti che diverse porte sono chiuse e che per aprirle servirà la chiave con il corrispettivo animale raffigurato. Capcom ha posto molto impegno nel farci trovare poche munizioni, dovendo quindi stare attenti a prendere bene la mira e non sprecarne, un po’ come per le erbe curative e tutto ciò che potrebbe esserci d’aiuto. Si respira aria da survival ad ogni passo, con quell’ansia che ci assale quando entriamo per la prima volta in una stanza, cercando di capire per prima cosa se ci sia all’interno un pericolo per noi mortale.

Un grande ritorno al passato

Una caratteristica molto importante di Resident Evil 7 è la storia, il modo in cui questa viene raccontata al giocatore, un elemento davvero ben riuscito che merita di essere vissuto in prima persona senza quindi spoiler di nessun genere. Nonostante con la demo si possa capire come il sistema di controllo sia preciso, sempre reattivo e perfetto per il sistema di gioco introdotto in questo capitolo, le numerose sessioni di gameplay che abbiamo provato ci hanno mostrato anche la sua grande naturalezza e immediatezza nell’essere padroneggiati. Cambiare arma, curarsi o semplicemente aprire una porta al volo con una chiave per sfuggire a nemici che ci potrebbero fare a brandelli con un colpo sono tutte azioni veloci e semplici da eseguire e forse l’unico vero aiuto che avremo dal gioco. Dall’avere tutti gli items di gioco limitati al dover cercare con attenzione indizi per risolvere vari enigmi non avremo mai la percezione di aver fatto un progresso vero e proprio, ma solo un passo verso ciò che ci attende dopo. Il coinvolgimento che i programmatori nipponici sono riusciti a trasmettere è cosi alto che anche il tempo reale passerà in secondo piano, non ci saranno infatti interruzioni o capitoli, solo la possibilità di salvare ogni tanto e proseguire per scoprire cosa stia succedendo e svelare i numerosi segreti della famiglia Baker, che visti i molteplici richiami ad altri capitoli del franchise possiamo sicuramente legare alla serie principale e non nuovo inizio come si pensava erroneamente. Sebbene per un giudizio definitivo servano ancora diversi elementi, che potremo acquisire solo quando Capcom ci fornirà la copia per la futura recensione, a noi queste 5 ore passate con Resident Evil 7 sono piaciute, ci hanno fatto rivivere emozioni forti che solo i primi capitoli di questa gloriosa saga ci aveva trasmesso. Noi vi consigliamo di fissare il 24 gennaio come una data importante, perché il prossimo anno potrebbe iniziare con la rinascita di un genere e un franchise tanto caro a tutti che potrebbe aver davvero trovato, ancora una volta, l’anima giusta per evolversi e stare al passo con i tempi.

This post was published on 15 Dicembre 2016 11:00

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