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Pubblicato in: Recensioni

Steep – Recensione

Articolo a cura di Domenico De Rosa

Dal giorno del suo annuncio ufficiale, avvenuto durante l’E3 2016, fino al giorno della sua uscita, Steep ha destato molta curiosità tra tutti gli utenti. Ubisoft dal canto suo ha puntato molto sul gioco, migliorandolo di Alpha in Beta, fino a pubblicare un titolo davvero innovativo e per certi versi, atipico. Steep non è il classico titolo basato su sport invernali, ma è qualcosa di estremamente maestoso e immenso. D’altronde, un gioco che abbraccia tutta la catena montuosa delle Alpi, permettendo al giocatore di spostarsi tra l’Italia, la Francia e la Svizzera, non può per nulla essere considerato un semplice gioco sportivo. 

Tutto in discesa

Quei geniacci di Ubisoft Annecy, prendendo forse spunto da titoli simili quali The Crew (realizzato tra l’altro dai loro “cugini”) hanno pensato bene di prendere alcuni elementi già visti in passato e di mischiarli a una tipologia di gioco (sport invernali) forse troppo statica in passato. Dunque, nel loro bel calderone, gli sviluppatori hanno deciso di mescolare gli sport estremi invernali, l’open world e alcune feature RPG, tirando fuori quello che oggi conosciamo con il nome di Steep. Uscito nel periodo migliore per recarsi in luoghi innevati (dicembre), Steep permette di esibirsi nei sport più freddi e pericolosi, quali sci, snowboard, parapendio e tuta alare, semplicemente stando seduti comodamente sul proprio divano e sorseggiando una bella cioccolata calda. Il gioco presenta una mappa immensa, con qualsiasi punto di essa raggiungibile in determinati modi: a piedi, scendendo con gli sci o la tavola da snowboard, lanciandosi con la tuta alare… ma anche teletrasportandosi semplicemente con la pressione di un tasto. Il titolo presenta un breve ma significativo tutorial, che insegna le basi del gameplay, ma del tutto inutile se avete già avuto modo di giocare l’Alpha e la Beta. Una volta iniziato il gioco vero e proprio, potrete davvero fare tutto ciò che vorrete! I vari punti di interesse, contrassegnati sulla mappa, permettono di fatto di accedere alle varie sfide proposte da Steep: si va dalle classiche gare a checkpoint, dove a vincere è il primo a tagliare il traguardo, alla sfide di Freeride, che permetteranno ai giocatori di eseguire trick e salti mozzafiatanti; dai voli con la tuta alare, fino alle difficili gare in parapendio. Quattro sport, quattro differenti stili di gameplay, sebbene, tra tutte le discipline proposte, il parapendio è quella decisamente più difficile e sicuramente meno apprezzata dall’intera utenza. Ovviamente Steep non è solo questo: come detto prima, la montagna è completamente esplorabile e i vari punti d’interesse possono essere scovati oltre che con il binocolo, anche esplorando liberamente l’intera zona. Anche i Racconti della Montagna, una delle attività più suggestive presenti nel gioco, permettono ai giocatori di avere più opzioni disponibili, oltre che a conoscere la storia che circonda le varie location presenti in Steep. Dunque, ciò che sarà evidente dopo pochissime ore di gioco è la massiccia presenza di attività e di sfide, arricchite peraltro da feature online che aumentano di fatto il livello di sfida, creando scontri tra giocatori che alzeranno il livello di godibilità del gioco. Già, perché molte delle sfide, potrebbero alla lunga risultare un po’ ripetitive agli occhi dei giocatori, unico neo di un gioco che per il resto, non ha nulla da invidiare ad altri open-world più blasonati.

Diventerò un Pro-Rider

Detto dell’immensa componente open-world presente nel gioco, che permette ai giocatori di spostarsi di montagna in montagna, raggiungendo più punti d’interesse e introducendo gli sport presenti, è bene parlare anche della componente RPG che ci accompagnerà nell’arco della nostra avventura tra la neve. Steep presenta una meccanica di level-up gestita da un sistema di reputazione: più la nostra reputazione aumenterà, più esperienza otterremo. L’aumento del nostro livello di Rider offre numerosi vantaggi: oltre a sbloccare nuove montagne (e quindi nuovi punti d’interesse), anche le sfide proposte saranno più esaltanti e difficili. Inoltre, con l’aumentare del nostro livello di Rider, ci verrà offerta la possibilità di partecipare a nuovi eventi, manifestazioni sponsorizzare da marchi illustri che oltre a darci lustro, garantiranno un quantitativo notevole di punti esperienza. Le ricompense però non son finite qui: il nostro Rider, oltre alla personalizzazione base, potrà essere equipaggiato con nuovi oggetti e adesivi, permettendoci di distinguerci dalla massa. Ovviamente, molte degli item presenti possono essere acquistati nel negozio (coi crediti in-game), ma quelli più rari dovrete sudarveli tra discese, salti e ossa fracassate. Il fatto che voi siate seduti sul divano non vuol dire che il vostro avatar sia altrettanto al sicuro: in Steep ogni urto e caduta possono infatti risultare fatali per la vostra controparte virtuale, costringendovi a ripetere l’intera sfida da zero. 

Un gioco current-gen

L’ottimo lavoro svolto dal team di sviluppo non si limita solo alle tante attività presenti e alle tante feature proposte, ma lo si evince già dal livello tecnico e grafico raggiunti da Steep. Graficamente parlando, il titolo non ha nulla da invidiare ad altri giochi appartenenti a questa generazione videoludica: ogni dettaglio è stato realizzato nei minimi particolari, tanto da risultare quasi perfetto. Entrando nei dettagli di ogni singolo sport estremo proposto, nonostante i quattro tipi di gameplay proposto, ognuno di essi è stato curato talmente bene da avvicinare il gioco a un vero e prorpio simulatore. Cosa non lo rende tale? Beh, trattandosi di un titolo dal forte spirito arcade, talvolta la fisica presente tende a sbattersene molto delle normali leggi (della fisica), risultando spesso troppo estrema. Tra tutti gli spot proposti, il Parapendio è quello che più soffre della vena arcade di Steep, tanto da risultare la pecora nera della “compagnia”. Il frame rate tende a essere stabile, sebbene qualche piccolo calo non disdegna di manifestarsi, soprattutto quando l’azione diventa un po’ più frenetica, mentre i bug e i glitch, sebbene presenti, non sono per nulla fastidiosi. Se proprio vogliamo trovare il solito pelo nell’uovo, allora bisogna sottolineare uno degli aspetti di Steep già menzionati nel corso della recensione, ossia la ripetitività: nonostante le tantissime sfide proposte, molte di esse alla lunga potrebbe risultare troppo ripetitive (uguali tra loro insomma), portando l’untente a stufarsi di eseguire determinate sfide. Per fortuna che in nostro soccorso accorrono molte delle funzioni multiplayer e social presenti nel titolo di Ubisoft: grazie alla possibilità di scovare discese nascoste e creare sfide personalizzate da proporre poi agli altri giocatori, questo ci darà modo di affrontare nuove attività realizzare “da zero” da terze parti (i giocatori), o di proporre a nostra volta la nostra sfida personale. Un tocco che rende Steep più social che mai!

Conclusione

La sfida alla montagna lanciata da Steep è davvero qualcosa che va fuori dall’ordinario. Un titolo del genere non può che far bene alla categoria dei giochi basati sugli sport invernali. Se poi ci ritroviamo tra le mani un videogioco che spinge gli sport invernali estremi fino al limite, allora l’acquisto non può essere che azzeccato. Il gameplay vario, le tante sfide presenti, le azioni social e l’immensità proposta dalla mappa sono tutti punti a favore del titolo di Ubisoft, ma come la maggior parte dei giochi open-world, alla lunga le cose potrebbe affascinare sempre di meno l’utente medio. Comunque, che siate o meno appassionati di sci, snowboard e compagnia bella, se volete concludere l’anno provando qualcosa di innovativo e divertente, allora fidatevi di Steep… e di Ubisoft!

This post was published on 9 Dicembre 2016 12:02

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