Recensione a cura di Gianluca “DottorKillex” Arena
I videogiocatori più longevi, temprati da mille battaglie in mille mondi diversi, tanto quanto le nuove leve, per le quali 3DS potrebbe aver rappresentato la prima console in assoluto, sanno che la parola porting può evocare due sentimenti differenti: l’esaltazione di vedere uno dei propri giochi preferiti giungere sulla console che si possiede e la paura che il processo di conversione, magari da una macchina più potente, venga realizzato con pigrizia.
Nintendo è famosa per la qualità dei suoi lavori di conversione (qualche scivolone c’è stato, ma mediamente siamo su livelli altissimi), eppure, in occasione dell’annuncio di Super Mario Maker per 3DS, i dubbi erano stati comunque tanti: come saranno riusciti gli sviluppatori della grande N ad adattare un titolo tanto vasto alle limitatissime capacità della macchina stereoscopica?
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La novità più succosa di questa versione, che la fa assurgere al ruolo di miglior avventura bidimensionale dedicata a Mario degli ultimi anni, è sicuramente rappresentata dalla Sfida Super Mario, corposa modalità single player in cui il giocatore sarà chiamato a confrontarsi con un centinaio di livelli, alcuni dei quali del tutto inediti, mentre altri sono versioni modificate di intramontabili classici già giocati in passato.
Non finisce qui: se già l’inclusione di questi stage sarebbe bastata a fare di questa versione 3DS quella da consigliare ai giocatori più solitari, la presenza di due obiettivi secondari per livello, che danno accesso ad altrettante medaglie, modifica completamente il modo di affrontarli e i ritmi di gioco, mettendo sotto una nuova luce anche passaggi che i veterani credevano di poter superare ad occhi chiusi.
Provate voi ad arrivare alla bandierina di fine livello trasportando una pedana sulla testa, o tenendo premuto il tasto della corsa per l’intera durata del livello, o ancora senza aver danneggiato alcun nemico: gli obiettivi secondari sono tantissimi, e ognuno aggiunge pepe alla progressione, anche perché solo uno dei due sarà noto sin dall’inizio dello stage, con il secondo che si mostrerà solo in corso d’opera.
Sebbene non sia la prima volta (e nemmeno l’ultima, ci scommettiamo) che succede con Nintendo, è sempre sorprendente vedere come una trovata apparentemente semplice, di quelle che fanno pensare ai giocatori “chissà come mai non l’hanno implementata prima”, riesca a rivoltare come un calzino un gameplay familiare, che si è certamente evoluto nel corso degli ultimi trent’anni ma non a tal punto da snaturarsi.
Ciò che ne viene fuori è una modalità tremendamente longeva e godibile a più livelli, visto che, laddove i novizi si limiteranno a completare ogni livello, i trentenni non potranno esimersi (e parliamo per esperienza diretta) dal provare a conquistare più medaglie possibili.
La durata media degli stage è sensibilmente ridotta rispetto agli ultimi episodi casalinghi in due dimensioni, e l’accento è spesso posto sui puzzle ambientali e sul modo più ingegnoso di superare delle combinazioni spesso diaboliche di piattaforme semoventi e nemici furbamente piazzati; non mancano nemmeno le boss fight, sparse per i diciannove mondi di gioco, ma, paradossalmente, le abbiamo trovate molto meno impegnative di gran parte degli obiettivi richiesti per ottenere tutte le medaglie.
Se, quindi, il comparto single player della produzione supera senza difficoltà quello offerto dalla controparte casalinga, lo stesso non si può dire per quanto concerne tutto il versante del “crea e condividi”, anche se, come detto in apertura d’articolo, c’era da aspettarselo viste le limitazioni intrinseche di 3DS.
I possessori della console portatile Nintendo avranno accesso ad una selezione molto nutrita (ma non esaustiva, bene sottolinearlo) dei livelli creati dall’utenza Wii U negli ultimi mesi, con tanto di selezioni consigliate, che rimpiazzano le playlists e le ricerche personalizzate, non possibili al momento: la longevità, quindi, è assicurata, anche se alcuni dei livelli più apprezzati universalmente non saranno disponibili, perché il 3DS non reggerebbe lo sforzo necessario per farli girare.
Fin qui il download, ma le limitazioni più stringenti riguardano l’upload delle creazioni inedite: sebbene si abbia accesso alla grande maggioranza degli strumenti disponibili nella versione originale, peraltro finalmente sbloccati da subito, non sarà possibile caricare su dei server dedicati le proprie creazioni, ma solo inviarle ad altri giocatori in locale o via street pass.
Questo aspetto taglia un po’ le gambe alla creatività e tradisce, in un certo qual modo, l’idea alla base del titolo originale, ma se nemmeno New Nintendo 3DS offre vantaggi da questo punto di vista, è lecito pensare che l’implementazione fosse davvero di difficile attuazione, se non del tutto impossibile.
Il dispiacere aumenta se si pensa che l’editor si dimostra ancora in ottima forma, con sei temi differenti e gli stessi quattro stili già visti su Wii U (Super Mario Bros 1 e 3, Super Mario World o New Super Mario Bros) e l’aggiunta di lezioni di game design ad opera della strana coppia Yamamura – Mashiko, sempre prodighe di consigli nei confronti dei neofiti.
Le loro lezioni, divise in basiche ed avanzate, offriranno i rudimenti del game design, scatenando il level designer nascosto in ognuno di voi.
Una feature interessante è rappresentata dalla possibilità di creare uno stage a quattro mani con un amico, mandandogli una prima bozza e palleggiandola finché non ci si ritiene soddisfatti della creazione: con una persona altrettanto appassionata, ed in possesso di una copia del gioco, anche Super Mario Maker per 3DS mantiene l’elemento sociale che caratterizzò il successo della versione per console casalinga, ma quanti possono contare su un compagno di giochi che acquisterà il titolo?
La casa di Kyoto ha dimostrato buon senso nell’adattare il software alle caratteristiche hardware della nuova console ospite, proponendo al pubblico un prodotto genuinamente adattato piuttosto di un porting affrettato, ma il risultato finale, che di certo non manca di appeal per quanti preferiscono giocare da soli, potrebbe deludere quanti si aspettavano una continuazione portatile di uno degli “editor sociali” meglio riusciti della recente storia videoludica.
Anche sul versante tecnico la versione 3DS di Super Mario Maker deve scendere a compromessi per assicurare una fluidità accettabile per potersi districare lungo i livelli che propone: abbiamo già accennato all’assenza delle playlists e delle ricerche customizzate, ai quali si aggiungono l’effetto stereoscopico, non supportato, l’impossibilità di implementare obiettivi secondari all’interno dei livelli creati e due piccole bande nere visibili sullo schermo superiore, probabilmente necessarie per questioni di risoluzione.
Non che il risultato finale sia disastroso, beninteso: pur lontano dallo splendore garantito dall’alta definizione, Super Mario Maker per 3DS si difende egregiamente anche in questa sua sortita portatile, proponendo la storica direzione artistica, una colonna sonora piena di remix di pezzi leggendari e assoluta precisione dei controlli.
Tutti elementi fondamentali quando si parla di un platform game, e difatti quest’ultima fatica risulta più divertente ed impegnativa di quanto non fosse New Super Mario Bros. 2.
In chiusura, due parole sulla longevità complessiva: tra i livelli creati dall’utenza Wii U (che superano le sei milioni di unità al momento di redigere questo articolo), i cento e passa livelli della Sfida Super Mario e quelli che è possibile crearsi da sé, Super Mario Maker per 3DS vanta un rapporto qualità/prezzo semplicemente imbattibile.
Paradossalmente per un gioco nato come un enorme editor interattivo, capace di far crescere dei piccoli Miyamoto in erba, Super Mario Maker per 3DS funziona molto meglio come una classica esperienza single player, grazie a cento livelli che coniugano quantità e qualità, capaci di tenere il giocatore impegnato per ore.
Gli aspetti sociali della controparte WiiU, invece, finiscono con l’essere un po’ sacrificati, vista l’impossibilità di condividere online le proprie creazioni: nondimeno, poter creare stage a quattro mani con un amico si dimostra molto divertente.
Se, insomma, siete disposti ad “accontentarvi” di un altro, ottimo Mario in due dimensioni, avete trovato il prodotto che fa per voi: per i game designer wannabe, invece, continuiamo a consigliare la versione casalinga.
This post was published on 30 Novembre 2016 16:06
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