Articolo a cura di Eleonora Di Francesco
Dopo il suo annuncio nel 2014, molti di voi (soprattutto PC players) lo hanno atteso. Finalmente, dal 18 Novembre 2016 KILLING FLOOR 2 è disponibile per PC e PlayStation 4, andiamo ad analizzarlo nei suoi pro e contro.
Killing Floor 2 è uno sparatutto in prima persona, ambientato a Parigi in un’apocalisse zombie, o meglio, apocalisse Zed. Essi si suddividono in dieci tipologie caratteristiche: Clot, Gorefast, Bloat, Stalker, Siren, Scrake, Fleshpound, Husk, Crawler e Patriarch. Crediamo vivamente che gli Zed in Killing Floor 2 siano stati realizzati davvero a regola d’arte, ognuno di essi ha caratteristiche fisiche molto personalizzate, così come i loro attacchi. Killing Floor 2 offre in oltre una vastissima scelta di scenari, esattamente dodici: fattoria, laboratorio biotics, catacombe, punto di evacuazione, stazione contenimento, terreno ostile, regno infernale, foresta nera, Parigi in fiamme, prigione, avamposto e residenza Volter. Esattamente come lo sviluppo degli Zed, anche le ambientazioni sono molto vaste e diverse fra loro, caratterizzate da piccoli particolari che ci danno la sensazione di essere in un gioco nuovo, ogni volta che cambiamo scenario. E’ un grande peccato però, che tutti questi sforzi degli sviluppatori non possano trovare pace dato che la grafica di gioco è abbastanza arretrata per gli standard che ormai il mercato ci offre. Dobbiamo però, dargli il merito per il gameplay, che scorre fluido e dinamico.
In Killing Floor 2, a differenza del primo capitolo, abbiamo una modalità Offline, dove possiamo allenarci ad annientare ondate Zed meno affollate. Il vero divertimento infatti è nella modalità online. In questa sezione potremo scegliere fra due tipologie: Survival e Survival VS. Nella prima elencata avremo la possibilità di scegliere la mappa in cui giocare, il livello di difficoltà e la lunghezza della partita, ossia scegliere il numero di ondate da affrontare, da 4 a 10. Qui saremo smistati in una partita già cominciata o nuova (anche questo è a nostra decisione) popolata da altri quattro giocatori. Saremo tutti nella stessa squadra umana, a lottare contro le varie ordate di Zed spawnate e comandate dal PC. Nella nuova modalità di gioco online invece, verremo smistati in una squadra umana, di massimo sei giocatori, con lo scopo di abbattere la squadra Zed avversaria, comandata però da altri utenti. A fine partita le squadre si invertiranno di ruolo. Quando saremo nel ruolo di Zed non potremo scegliere in base alle nostre preferenze quale essere, il mutante verrà assegnato a noi in modo totalmente casuale. Se siete indecisi su quale parte scegliere, possiamo aiutarvi, dicendovi che impersonando un umano, avremo una visuale in prima persona, mentre si muterà in terza qualora scegliessimo di essere uno Zed. Inoltre, nella modalità Survival VS, non potremo scegliere la difficoltà e nemmeno la lunghezza della nostra partita.
Killing Floor 2 non smette però di stupirci con la tecnica della vastità di scelta. In entrambe le modalità potremo scegliere tra dieci tipologie di sopravvissuto: berserker, commando, supporto, medico da campo, demolitore, piromane, pistolero, cecchino, survivalista e swat. Quasi inutile dire che come gli Zed, anche gli umani sono dodati di una vasta scelta di armi, cratterizzate anch’esse da una o due tipologie diverse di attacco. Potremo inoltre personalizzare il nostro personaggio, con i pacchetti dati in dotazione, oppure visitare il negozio e comprarne di nuovi. Purtroppo non potremo pagarli con i soldi trovati all’interno del gioco, ma con i nostri.
Questo gioco ha davvero molte potenzialità, purtroppo non sfruttate. Non ha un’introduzione alla storia, né una presentazione iniziale. Ha dei mostri molto ben creati, che non vengono presentati come dovrebbero. In più, non è un gioco interessante per chi non usa una connessione internet. La grafica è sicuramente migliorabile, così come la modalità offline. Speriamo che, in caso ci dovesse essere l’uscita di un terzo capitolo, gli sviluppatori rendano KILLING FLOOR più corposo, per renderlo così degno delle premesse che abbiamo visto in questo capitolo ancora non sufficienti però per un titolo che sfiori le vette del genere.
This post was published on 24 Novembre 2016 19:53
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