Terminata l’esclusiva temporanea per le piattaforme Microsoft, l’ultimo capitolo di Tomb Raider è pronto a raggiungere PS4 festeggiando il ventesimo compleanno della saga. Rise of The Tomb Raider, secondo capitolo dopo il reboot del franchise ad opera di Crystal Dynamics, sbarca sulla console casalinga di Sony in un’edizione celebrativa contenente tutti i DLC usciti fino ad ora e alcune interessanti novità!
Articolo a cura di Simone Alvaro “Guybrush89” Segatori e Samuele Zaboi
Con il primo capitolo di questa nuova vita a cui è stata portata Lara Croft, abbiamo avuto modo di incontrare una giovane ragazza che si ritrova, suo malgrado, coinvolta in avventure e vicende che la porteranno a diventare l’archeologa conosciuta e amata da tutti. In Rise of the Tomb Raider, Miss Croft ripartirà dalle basi e dall’esperienza avute proprio con il capitolo del 2013. In questo nuovo episodio la giovane esploratrice si metterà a indagare sulla Sorgente Divina, un tesoro legato alla figura del padre che la porterà a incontrare l’organizzazione nemica di turno, chiamata Trinità. Il titolo di Crystal Dynamics non si discosta da quanto visto un paio di anni fa e con un gameplay pressoché simile, cerca di ampliare e migliorare l’esperienza di gioco, andando a smussare gli angoli laddove i fan avevano storto un po’ il naso. Con questo obiettivo, in Rise of The Tomb Raider sarà possibile vagare per grandi spazi free-roaming dove saranno presenti provviste e materiali che saranno utili a Lara per migliorare il proprio arsenale: questi elementi vanno da legna, pelli di animali e quant’altro è in grado di offrire un’ambientazione come la Siberia, location protagonista di questo titolo, dopo una breve e sporadica tappa in Siria. Questa componente del gioco (così come la caccia di animali selvatici), oltre a quella crafting, sarà di estrema importanza, dal momento che consentirà alla giovane archeologa di aumentare le proprie abilità, potenziare il proprio arco, creare nuove armi e di conseguenza essere maggiormente efficace contro i nemici che man mano si incontreranno lungo il cammino.
Se nel reboot, il crafting e la libera esplorazione degli ambienti per scovare elementi e materiali erano sì presenti ma non preponderanti, in Rise of the Tomb Raider avranno una maggiore incisività e una maggiore importanza, dal momento che risulteranno fondamentali per poter preparare Lara Croft ad affrontare al meglio questa avventura e le tombe che vi saranno disseminate al suo interno. Già, le tombe, le tanto e care amate tombe.
Una delle lamentele e delle aspirazioni dei fan, era il poter rivedere un ritorno massiccio delle tombe da esplorare e da risolvere con enigmi, per poter riavvicinarsi maggiormente a quello che era la serie in passato. Gli sviluppatori hanno mostrato di voler ascoltare i giocatori regalando, all’interno di Rise of the Tomb Raider, una decina di tombe, più grandi e complesse rispetto a quelle viste nel reboot. Qui infatti sarà possibile affrontare enigmi che vi porteranno a interagire con l’ambiente che vi circonda per poter trovare la giusta soluzione. Crystal Dynamics ha deciso però di non rendere obbligatorie queste tombe ma del tutto facoltative permettendo di scegliere se perdevi nel mondo di Rise of the Tomb Raider o se puntare direttamente alla conclusione del gioco. Chi deciderà di essere un vero archeologo verrà però ricompensato a dovere dal momento che, una volta risolti gli enigmi in questione, potrà avere accesso a grandi quantità di tesori e materiali utili per il crafting ma potrà anche apprendere abilità uniche da utilizzare con miss Croft.
Il miglioramento di questo capitolo si può riscontrare anche dal punto di vista tecnico: è stata data infatti grande attenzione alla realizzazione del personaggio di Lara, ripartendo da quanto di buono visto con la Definitive Edition del gioco, ad opera di Nixxes Software proprio come questa edizione celebrativa. La bontà del lavoro degli sviluppatori la si può vedere nei capelli della giovane archeologa o nel suo volto, il cui livello è senza dubbio alto. Non manca invece qualche problema, sempre dal punto di vista tecnico, per quanto riguarda alcuni elementi e piccoli dettagli dell’ambiente anche se, precisiamo, stiamo parlando proprio di dettagli che non rovineranno in alcun modo l’esperienza di gioco.
Come già visto nel capitolo di un paio di anni fa, accanto alle fasi di esplorazione ci saranno quelle più prettamente action e qui si trova uno dei tasti dolenti di questo capitolo. Da un lato l’utilizzo dell’arco, soprattutto nella prima parte, conferma quanto di buono già visto in passato e verosimilmente quest’arma sarà quella che farà maggiormente breccia nel cuore dei giocatori, dall’altro nella seconda parte di Rise of the Tomb Raider la giovane archeologa impugnerà spesso le armi da fuoco per scontri che non riescono a rendere la meglio quanto ci si aspetterebbe. Crystal Dynamics deve infatti migliorare la realizzazione di queste fasi che rischiano di trasformare il gioco in qualcosa che non appartiene troppo a questa serie con troppa azione e troppa poca esplorazione come forse ci si aspetterebbe.
Un altro punto che discredita, parzialmente, il lavoro svolto dagli sviluppatori, è la trama che caratterizza Rise of the Tomb Raider. Questa infatti, contraddistinta dai alcuni colpi di scena sempre apprezzabili, cala nella seconda parte dopo un ottimo inizio, lasciando negli utenti una sorta di amaro in bocca e di insoddisfazione. Meritano invece una particolare menzione positiva le missioni Spedizioni, in grado di aggiungere ulteriori ore di gioco e che vi permetteranno di affrontare sfide con particolari bonus e malus, da un lato seri, come completare la sfida senza subire un colpo o entro un tempo limite e dall’altro molto più divertenti, come combattere nemici con la testa gigante. La mole di contenuti e di cose da fare in Rise of the Tomb Raider sono comunque molte, contando anche gli oggetti collezionabili sparsi nel mondo di gioco che potranno offrire anche contenuti e informazioni ideali per chi vuole sentirsi un vero e proprio archeologo.
Lara Croft è un’icona del mondo videoludico e Crystal Dynamics e Square Enix non potevano trovare un modo migliore per festeggiare la loro eroina. Rise of the Tomb Raider: 20 Year Celebration conterrà infatti, oltre alla versione base del gioco, un capitolo completamente nuovo intitolato “Blood Ties”.
Questo contenuto aggiuntivo, permetterà ai giocatori di esplorare il Maniero Croft e approfondire la storia della protagonista. Il giocatore dovrà difendere l’immensa eredità dei Croft dalle avide mani dello zio di Lara pronto ad appropriarsi di tutti i beni dell’archeologa. La ragazza sarà quindi chiamata ad esplorare il maniero e farsi strada tra enigmi ambientali e segreti per dimostrare di essere la legittima erede al patrimonio dei suoi genitori. Dopo tanta attesa torna quindi la casa di Lara, da sempre presente in quasi ogni Tomb Raider è rimasta nel cuore dei videogiocatori per via dei suoi trabocchetti, tesori nascosti, sfide da superare e il caro maggiordomo, un vecchietto irriducibile con il suo vassoio antiproiettile e sempre pronto a seguire Lara in ogni stanza. L’unico modo per bloccarlo era chiuderlo dentro la cella frigorifera dalla cucina ma continuava lo stesso a fare rumori come se oltre quella porta si nascondesse uno zombie. E proprio in “Lara’s Nightmare”, modalità sfida di Blood Ties, avremo a che fare con un Maniero Croft infestato da orde di zombi indemoniati che la bella archeologa dovrà eliminare per scongiurare la maledizione che incombe sulla sua casa. Inoltre, grazie al supporto per PlayStation VR, sarà possibile vivere i misteri del Maniero Croft in prima persona.
Ma le soprese della 20 Year Celebration non finiscono qua, infatti saranno disponibili tutti i DLC fino ad ora rilasciati compresa la storia aggiuntiva di tre ore della strega Baba Yaga. Ad accompagnare tutte queste ore di gioco aggiuntive troveremo numerosi pacchetti di Carte che andranno ad aggiungere nuove sfide alle Spedizioni e sbloccheranno un set di costumi per i più nostalgici che comprendono tutte le outfit delle avventure di Lara Croft compreso il modello poligonale del primo episodio uscito nell’ormai lontano 1996.
Come se tutto questo ancora non bastasse la nuova espansione online co-op della modalità Stoicismo vi porterà a vivere una dura e condivisa lotta per la sopravvivenza: due giocatori dovranno allearsi per sopravvivere alle dure condizioni di giorno e alle letali minacce dei nemici di notte. Il fuoco necessita di carburante, ogni risorsa deve essere trovata, cacciata, raccolta o creata artigianalmente in una lunga lotta online per la sopravvivenza. Infine, su richiesta speciale degli hardcore gamer, gli sviluppatori hanno rilasciato la difficoltà Sopravvivenza Estrema dove non solo bisognerà fare attenzione a procurarsi le risorse necessarie per sopravvivere, non morire di freddo ecc ma non avremo nemmeno la possibilità di ripartire da un checkpoint. L’unica possibilità di salvare il gioco sarà quella di visitare un accampamento.
Ricordiamo infine che ognuna di queste novità, ad esclusione della modalità VR che rimane un’esclusiva del visore Sony, saranno rilasciate anche per tutte le altre piattaforme gratuitamente per tutti i possessori di Season Pass.
Rise of the Tomb Raider prosegue sulla scia delle cose positive viste con il reboot che ha dato una nuova vita al mondo di Lara Croft. In questo capitolo non mancano le tombe, l’esplorazione, gli enigmi e un’infinità di oggetti da collezionare anche se la trama e alcune componenti di gameplay forse non danno i risultati sperati. Questi nel complesso si rivelano però dei meri dettagli che non vanno a rovinare in alcun modo l’esperienza di gioco complessiva, degna dei veri archeologi fan di Lara Croft. Questa edizione celebrativa inoltre contiene tanti contenuti extra, DLC e ore di gioco aggiuntive che arricchiscono ancora di più questo secondo episodio della saga. Rise of The Tomb Raider: 20 Year Celebration non è solo un regalo perfetto per ogni fan della bella archeologa ma anche il motivo giusto per i giocatori che aspettavano di avvicinarsi o riavvicinarsi ad una saga che ha fatto la storia dei videogiochi.
This post was published on 10 Ottobre 2016 17:00
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