Articolo a cura di Pietro Gualano
Quando pensiamo a uno scenario post-apocalittico le prime cose che ci vengono in mente, solitamente, sono le grandi città in rovina, i disastri naturali, i luoghi più belli del pianeta sconvolti e altre amenità di questo genere. Ma cosa succederebbe se la fine del mondo, causata dalla follia e dalla superbia dell’uomo, alla fine ci portasse semplicemente a vagare nel vuoto?
L’idea alla base di The Tomorrow Children non è malvagia ma, come sappiamo, sprecare una buona intuizione è probabilmente ancora peggio di realizzare un prodotto banale e non originale. Quando Sony ha presentato per la prima volta questo titolo le sensazioni erano buone e le premesse erano quelle giuste, ma evidentemente non tutto è andato come previsto. Di cosa stiamo parlando? Ecco la nostra recensione di The Tomorrow Children.
La premessa narrativa di The Tomorrow Children l’abbiamo già accennata: un esperimento sovietico ha distrutto il mondo così come lo conosciamo, portando l’umanità vicinissima all’estinzione e rendendo il nostro pianeta un luogo quasi del tutto desertico. Il modo migliore per descrivere il mondo di gioco proposto dai ragazzi di Q-Games è proprio “The Void”, il vuoto, cioè la parola con cui esso viene definito nel titolo. La sensazione che si prova di fronte all’ambientazione proposta è di sconforto assoluto, lo sguardo si perde nel nulla e si ha la forte impressione che ogni tentativo per salvare la razza umana dal destino inevitabile che ha scelto con le proprie azioni sia assolutamente inutile.
L’atmosfera è a dir poco opprimente, il cielo è solo un lontano ricordo così come il verde degli alberi o l’azzurro del mare: l’unico mondo che l’uomo conosce, ora, è fatto di eterne distese di nulla interrotte da qualche piccolo insediamento o da qualche isola. I colori dominanti in The Tomorrow Children sono senza dubbio il bianco e il grigio e crediamo che non sia un caso. Queste tonalità così neutre e vuote sono perfette per trasmettere il messaggio del gioco: l’umanità ha fallito, il mondo è perduto e non possiamo fare altro che morire nel nulla.
In questo scenario a dir poco deprimente, tuttavia, c’è ancora una piccola speranza di salvezza: delle bambine (cloni) tutte identiche usate praticamente come schiave da un regime assimilabile al comunismo sovietico, costrette a raccogliere risorse e a lavorare per costruire ed espandere le pochissime città presenti nel Void. Voi, come giocatori, vestirete proprio i panni di una di queste bambine e, col passare del tempo, capirete che non siete altro che un semplice ingranaggio di un meccanismo basato sulla paura, sull’oppressione e sul controllo delle masse.
L’atmosfera proposta in The Tomorrow Children e il senso di oppressione che il gioco riesce a trasmettere sono senza dubbio i punti di forza principali del titolo anche se, come potete immaginare, un mondo basato sul concetto del “nulla” può stancare in fretta. I personaggi giocanti, praticamente tutti identici tra loro, si differenziano solo per abiti ed equipaggiamento e contribuiscono con i loro volti inespressivi a creare un clima freddo e privo di calore.
In The Tomorrow Children il compito principale del giocatore è raccogliere e gestire le poche risorse presenti sul pianeta contribuendo alla crescita e allo sviluppo dell’insediamento in cui si trova.
Dopo aver completato il tutorial iniziale, breve ma chiaro, ci viene immediatamente data grande libertà e possiamo scegliere in autonomia se raccogliere frutti, andare a spaccare massi in miniera, produrre energia elettrica o altro. La raccolta delle risorse in The Tomorrow Children è onestamente un po’ macchinosa e richiede molto tempo, l’inventario non ha dimensioni particolarmente generose e, di conseguenza, il giocatore è spesso costretto ad eseguire più e più volte la stessa sequenza di azioni in pochi minuti. Naturalmente collaborando con altri utenti il lavoro diventa più veloce ma rimane il fatto che il gameplay proposto è piuttosto ripetitivo e tende a stancare dopo le prime ore.
Tra le varie risorse che possiamo trovare nei nostri viaggi per le isole, luoghi che appaiono in mezzo al nulla e che possiamo raggiungere con i mezzi pubblici o con un veicolo, la più importante è indubbiamente la Matrioska. Riportandola alla città, infatti, possiamo dare nuova vita a un personaggio controllato dall’intelligenza artificiale che vivrà in autonomia, ripopolando così piano piano il pianeta. Il problema delle Matrioske è che sono piuttosto fragili e tendono a rompersi facilmente, quindi state molto attenti quando ne maneggiate una.
Le risorse raccolte e messe a disposizione della comunità ci permettono di ingrandire e migliorare l’insediamento urbano in cui ci troviamo, realizzando nuove strutture e costruendo ulteriori abitazioni. La varietà sotto questo aspetto è sicuramente lodevole: il gioco offre molte possibilità proponendo strutture diverse tra loro con funzioni uniche e particolari. Per poter piazzare un edificio sulla mappa è necessario completare un piccolo mini-gioco (non particolarmente originale in realtà) e trovare il posto migliore in base al tipo di edificio selezionato.
Le strutture possono anche essere distrutte da dei grossi mostri che si aggirano attorno alla città e che ogni tanto attaccheranno l’insediamento. Queste enormi creature sono tanto affascinanti da vedere da lontano quanto poco spaventose da vicino, il nemico è lento, prevedibile e spesso anche non troppo aggressivo. Per abbattere i mostri nemici possiamo utilizzare le armi (a patto di avere l’apposita licenza) o le torrette piazzate generalmente sul perimetro dell’insediamento. Le fasi di combattimento di The Tomorrow Children non ci hanno convinti, sono piuttosto ripetitive e non sono in grado di movimentare realmente le cose.
The Tomorrow Children propone anche un sistema di crescita del personaggio: lavorando e raccogliendo risorse per la comunità possiamo salire di livello nella “scala sociale” e ottenere privilegi. Col tempo e con il giusto mezzo si possono sbloccare licenze per veicoli, armi, e altri bonus, acquistando un equipaggiamento migliore e strumenti speciali.
Possiamo anche investire dei punti abilità in diverse statistiche per migliorare la nostra resistenza, la nostra velocità nel raccogliere le risorse e altri parametri utili per diventare sempre più efficienti e produttivi.
La crescita del personaggio nel titolo è un aspetto sicuramente secondario ma apprezzabile, non si possono realizzare build particolarmente elaborate ma possiamo comunque specializzarci in un ambito piuttosto che in un altro. Anche i vestiti hanno un impatto sulle statistiche del personaggio e sono, di fatto, praticamente l’unico modo per distinguere la nostra lavoratrice dalle altre.
Progredendo nel gioco, accumulando buoni razione grazie al lavoro e sviluppando l’insediamento, il giocatore può mettere da parte un capitale sufficiente per migliorare i propri strumenti da lavoro e, eventualmente, può anche fare ricorso al mercato nero: l’umanità è al collasso ma l’illegalità è più viva che mai, quindi perché non approfittarne per avere qualche sconto? Il mercato nero è un ottimo strumento per facilitarsi la vita ma il giocatore non è comunque obbligato a utilizzarlo.
Tra i vari parametri del personaggio di cui abbiamo parlato poco fa c’è anche la salute: le piccole bambine presenti infatti non sono certo immortali e possono essere tranquillamente sacrificate in nome della rinascita della nazione. Ci sono molti modi per morire in The Tomorrow Children, ma il pericolo più grande è sicuramente il buio: tenete il vostro personaggio avvolto nell’oscurità troppo a lungo e farete rapidamente una brutta fine. Questo fattore può diventare veramente frustrante all’interno di grotte e caverne, dove siamo costretti a utilizzare le poche fonti luminose presenti muovendoci a piccoli passi. Naturalmente sono anche disponibili oggetti pensati appositamente per illuminare l’ambiente, ma dovrete investire parecchio per procurarveli…
The Tomorrow Children è un prodotto sufficiente dal punto di vista tecnico. Il gioco, come abbiamo detto, convince per quanto riguarda l’aspetto artistico e stilistico ma non è particolarmente elaborato a livello grafico o sonoro. I modelli dei personaggi sono buoni, gli effetti di luce vanno bene anche se a volte non appaiono molto realistici (come le ombre), mentre gli effetti audio sono praticamente sempre puliti. La colonna sonora è sicuramente notevole, con musiche che rimandano fortemente all’Unione Sovietica e ai totalitarismi senza risultare troppo pesanti o fuori contesto. Il gioco è completamente sottotitolato in italiano, tutti i testi sono nella nostra lingua e il lavoro svolto sul doppiaggio è sicuramente più che buono, con voci caratterizzate da un fortissimo accento russo mai anonime. Per concludere segnaliamo qualche problema con la telecamera di gioco che tende ad andare per i fatti propri un po’ troppo spesso, specialmente negli spazi più ristretti.
The Tomorrow Children non ci ha convinti. Le premesse narrative sono buone, così come l’atmosfera e l’ambientazione, ma il gameplay è un po’ troppo piatto e ripetitivo e molti giocatori si annoieranno dopo poche ore. Sicuramente questo prodotto piacerà a una nicchia di utenti e, se siete appassionati del genere, il nostro consiglio è comunque di provarlo (preferibilmente insieme a qualche amico).
Siamo piuttosto delusi perché ci aspettavamo di più da questo progetto, le aspettative erano alte e The Tomorrow Children non è riuscito a soddisfarle. Vedremo se col tempo e, magari, con qualche corposo aggiornamento la situazione migliorerà.
This post was published on 12 Settembre 2016 17:55
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