Articolo a cura di Samuele Zaboi
Spesso si è soliti sentire e utilizzare, a torto o a ragione, il termine unico, non solo in ambito videoludico ma anche in aspetti più ampi che trascendono il mondo dei videogiochi. Gameplay unico, storia unica, grafica unica e così via, l’elenco potrebbe continuare a tratti verso l’infinito. Questa volta, grazie al duro lavoro di Hello Games che, non va dimenticato, è e resta per il momento uno studio indipendente, mai tale termine ci è apparso più appropriato. Nelle righe che seguono analizzeranno, cercando di rimanere il più obiettivi possibile, l’esperienza di gioco di No Man’s Sky con la consapevolezza che la vostra sarà necessariamente diversa dalle altre, da chi scrive questo articolo, dal vostro amico o dal vostro conoscente. Ognuno di voi intraprenderà il proprio viaggio nell’universo e sì, possiamo dirlo senza alcuna remora, il vostro viaggio e la vostra avventura saranno unici e apparterranno solo a voi.
Come già accennato in sede di presentazione, l’esperienza di No Man’s Sky sarà unica per ogni singolo giocatore e i pianeti che incontrerete voi saranno diversi da quelli dei vostri amici e così via. Prima di addentrarci a pieno all’interno dell’universo (letteralmente) del gioco, occorre inoltre mettere in chiaro alcuni aspetti. No Man’s Sky non è un gioco destinato a tutti, non è stato pensato e realizzato per questo. Se cercate esperienze multiplayer, sparatutto, videogiochi ambientati nello spazio simili a Elite Dangerous, dovrete spostare le vostre attenzioni altrove. Definire No Man’s Sky non è semplice (qualcuno stenta addirittura a classificarlo come un videogioco) e sicuramente raccoglierà ottimi elogi e pesanti critiche. Non c’è, in questo senso, una giusta via per definire e criticare il lavoro di Hello Games perché può essere amato o profondamente odiato; molto dipende dalle aspettative di ognuno di voi, da quali speranze riponete in No Man’s Sky e cosa sperate di trovare nel gioco che ha fatto il suo debutto su PlayStation 4 e PC.
Il titolo è un’esperienza, per certi aspetti è un sogno che diventa realtà, un sogno che ognuno di noi ha cullato almeno una volta nella vita: scoprire cosa ci sia al di là ci ciò che conosciamo e navigare verso lidi sconosciuti all’intera umanità. Il vostro viaggio inizia su un pianeta ignoto (impossibile sapere quale sia fino a quando non avvierete il gioco) e con la vostra astronave danneggiata. La vostra prima missione sarà quella di riuscire a ripararla per intraprendere il vostro viaggio. L’inizio può essere soft, con una pianeta desolato e deserto, oppure ostico, con ambiente ostile e sentinelle pronte ad attaccarvi. Nonostante questo potete stare tranquilli: ciò che vi serve per iniziare l’esperienza in No Man’s Sky è presente sul vostro pianeta e, una volta messa in moto la vostra astronave, potrete finalmente partire.
Sin dal primo contatto è facile intuire quali siano gli elementi chiave del lavoro di Hello Games: sopravvivenza e crafting, con relativi effetti positivi e negativi. La gestione delle risorse, elementi per riparare e/o potenziare la vostra navicella o la vostra tuta, è di fatto il vero compito del giocatore di No Man’s Sky: dosare, scegliere e amministrare saranno verbi importanti, fondamentali e che a lungo andare diventeranno semplici e immediati per la vostra esperienza di gioco. Perché sopravvivenza e crafting? Il primo aspetto è dovuto alla natura del titolo di Hello Games: l’universo, generato proceduralmente attraverso un algoritmo matematico, è vasto e vario. Voi inizierete al confine di questo universo (un punto differente per ogni giocatore, ndr) e nel corso del vostro viaggio incontrerete una moltitudine di pianeti diversi tra loro anche se una cosa li può accomunare: ognuno di questi è dotato di un proprio ecosistema al quale dovrete abituarvi in fretta per poter sopravvivere. Potranno essere amichevoli, facilmente abitali, oppure avversi con condizioni climatiche al limite, per non parlare delle sentinelle aliene pronte ad attaccarvi se ruberete qualche risorsa. Starà alla bravura del giocatore capire come sopravvivere e, cosa importante, sarà necessario farlo nel minor tempo possibile. Accanto al termine sopravvivenza abbiamo evidenziato il termine crafting: in No Man’s Sky dovrete continuamente cercare di migliorare la vostra astronave, raccogliere risorse e potenziare la vostra tuta. Se non farete queste operazioni, presto vi ritroverete bloccati su un pianeta. É proprio in questo elemento che si può riscontrare il primo, grande, difetto del gioco. La gestione delle risorse sarà estremamente complicata perché lo spazio per i materiali sarà estremamente limitato e, in aggiunta, quando desiderate creare un nuovo elemento, dovrete assicurarvi di avere uno slot libero altrimenti ogni sforzo sarà vano. Questa operazione sarà a tratti frustante, portandovi a dover fare scelte ardue per eliminare alcuni elementi che avreste tenuto volentieri con voi. Apprese queste dinamiche, sarete comunque in grado di muovervi con una certa scioltezza nell’universo di No Man’s Sky alla ricerca del vostro obiettivo.
No Man’s Sky non ha un vero e proprio scopo. Non vi presenterà una storia lineare da seguire o dei protagonisti da conoscere o da affrontare. Nulla di tutto questo: dovrete raggiungere il centro dell’universo per scoprire quei mille e più misteri che caratterizzano il vasto e infinito universo. E dovrete farlo da soli. Il titolo di Hello Games non fornisce in alcun modo un’esperienza multiplayer. Incontrare un altro giocatore in questo vastissimo mondo sarà estremamente raro (non usiamo il termine impossibile perché resta probabile con una piccolissima percentuale) e potrete concludere l’esperienza di gioco senza mai vedere un altro utente. Nonostante No Man’s Sky sia, sostanzialmente, un gioco di esplorazione, sopravvivenza e crafting, il titolo saprà regalarvi altri contenuti che vi consentiranno, per fortuna, di variare il gamplay. Potrete imparare lingue aliene per comunicare con creature mai viste prima d’ora oppure potrete affrontare alcune sequenze di combattimento anche se questo si risolve, a grandi linee, a fasi che premiano esclusivamente la fase difensiva, proprio per restare in linea con il termine sopravvivenza già ampiamente analizzato nelle righe sopra. Tutti questi elementi sono contornati da una grafica che ai più affezionati ricorderà i film di fanscienza dei decenni passati, un mondo dal quale Hello Games si è ispirato e a cui rende costantemente omaggio.
No Man’s Sky è quindi un frullato di tutto questo, un concentrato di elementi che mira a premiare quei giocatori che amano godersi un titolo, perdersi al suo interno passando anche trenta, quaranta o cento ore. La durata dall’esperienza dipenderà da voi, da quanto vorrete esplorare e conoscere, da quanto vorrete assaporare ciò che Hello Games ha creato per voi. Se ritenete di non appartenere a questa categoria di giocatori riflettete bene prima dell’acquisto perché la non potrebbe colpirvi subito facendovi rimpiangere i soldi investiti nel gioco.
Inutile negarlo, No Man’s Sky è un titolo unico. Non migliore o peggiore, semplicemente unico perché nessun altro titolo può offrirvi ciò che vi dona il prodotto di Hello Games: un’esperienza che sarà solo vostra e diversa da quella degli altri giocatori. Se l’esplorazione, il sentirsi un vero astronauta, solo in uno sconfinato universo, sono pane per i vostri denti allora potrete innamorarvi di No Man’s Sky passando ore e ore alla ricerca di quel mistero cullato solo al centro dell’universo. In caso contrario, ponderate bene l’acquisto prima di fondarvi in una spesa che potrete rimpiangere dopo le prime ore di gioco.
This post was published on 14 Agosto 2016 19:32
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