Recensione di Roberto Semprebene
A poche settimane di distanza dall’uscita di Warcraft – L’Inizio, film dedicato all’universo videoludico creato da Blizzard, ci troviamo ora a vedere i risultati della trasposizione di un videogame di successo profondamente di verso: quell’Angry Birds che ha fatto le fortune di Rovio e ha decretato l’affermazione planetaria del mobile gaming.
Le due operazioni presentano ben poche analogie, escludendo il fatto che in entrambi i casi il prodotto di partenza sia una serie di videogame di grande successo: Angry Birds non ha certamente la profondità narrativa e ludica delle varie declinazioni di Warcraft, ma presenta indiscutibilmente degli elementi di forte riconoscibilità nella caratterizzazione di protagonisti pennuti e antagonisti dal codino arricciato, oltre ad un’impostazione cartoonesca di grande appeal, che i produttori del film hanno saputo esaltare al massimo.
Il film ci presenta Red, il pennuto rosso e incazzoso che abbiamo lanciato milioni di volte tramite la fionda, in una nuova veste: laddove nel gioco era presentato come una palletta rossa con becco e sopracciglioni, nel film a questi tratti distintivi si aggiunge un corpo completo, e quindi una completa rivisitazione del character design, affidato alle cure di una designer italiana, Francesca Natale. Anche gli altri protagonisti hanno naturalmente subito questo upgrade, da Chuck a Bomb passando per tutti i maiali, e il risultato complessivo è piacevole ed efficace, perché amplia le possibilità dei personaggi mantenendoli riconoscibili.
La storia del film rappresenta un approfondimento delle motivazioni classiche del conflitto fra uccelli e maiali, con i secondi intenzionati a papparsi le uova dei primi e i primi a volerle recuperare prima che finiscano in omelette. Il plot è ampliato da un’ampia panoramica sulla società degli uccelli, descritta come pacifica e ingenua ai limiti dell’idiozia, e sui trascorsi dello stesso Red, alle prese con un corso per il controllo della rabbia che lo porta a conoscere i suoi futuri migliori amici, ovvero Chuck, Bomb, Terence e Matilda (l’uccellino giallo, quello nero, quello rosso grosso e cattivo e quello bianco, per intenderci). Quando i maiali si presentano e finiscono col portarsi via le uova, gli uccelli hanno bisogno di un leader e Red, fino a quel momento snobbato ed escluso in ragione del suo brutto carattere, ma conscio dall’inizio del pericolo rappresentato dai suini verdi, diventerà l’ultima speranza del popolo pennuto.
Angry Birds – Il Film è un buon prodotto d’animazione orientato ad un pubblico di bambini: la storia molto semplice, i personaggi allegri e colorati, la tensione proposta in maniera soft lo rendono sicuramente un film per tutte le età . Come ormai avviene costantemente nei film di animazione, c’è comunque un occhio di riguardo per gli spettatori più grandi, sia in termini di dialoghi che di trovate e scene (memorabile quella del “lago della saggezza” presso il nido di Grande Aquila o la citazione da Shining). In sottofondo per altro c’è una critica tutt’altro che velata all’imposizione del consumismo (che i maiali rappresentano da sempre, loro malgrado) a civiltà più semplici ma più a contatto con la natura, con l’esplicito riconoscimento della loro importanza e del rispetto loro dovuto. Manca una stratificazione dei livelli di lettura articolata come quella che si può trovare nei recenti film Disney, Pixar e DreamWorks, ma come film per i più piccoli funziona alla grande.
Quanto alla coerenza in rapporto al gioco d’origine, il lavoro fatto è di buon livello: con Angry Birds non c’era una storia o dei personaggi cui fare riferimento in modo attento, quanto piuttosto la necessità di creare un background per quello che nel videogioco accadeva. In questo il film riesce perfettamente. Inoltre, sceneggiatori e i registi Clay Kaytis e Fergal Reilly sono stati bravi ad infarcire il film di riferimenti alle meccaniche di gioco e agli elementi distintivi sia di Angry Birds che di Bad Piggies: dalle macchine dei maiali all’introduzione e uso della fionda (con tanto di aggiustamenti di tiro), dalle peculiarità di ogni uccellino alla presenza di materiali diversi (vetro, legno e pietra) nelle sbilenche costruzioni dei maiali, sono davvero tanti i rimandi e il loro inserimento non risulta mai forzato, anche in virtù della divertente follia di tutti i personaggi.
In un certo senso si può dire che se Warcraft rappresenta un grande risultato nella realizzazione di un film “da hardcore gamer”, Angry Birds è l’adattamento perfetto di un casual game: se volete vedere un film d’animazione molto leggero e spensierato vi strapperà sicuramente qualche risata, se poi avete figli, loro si divertiranno immancabilmente.
This post was published on 15 Giugno 2016 14:32
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