Recensione di Gianluca “DottorKillex” Arena
Tra le mascotte più tenere tra quelle sfornate da mamma Nintendo, Kirby ha sempre saputo coinvolgere i più giovani nelle sue mirabolanti avventure, offrendo giochi a piattaforme tanto divertenti quanto semplici nelle meccaniche e nella curva di apprendimento.
Eppure, come spesso accade con i prodotti ben fatti “per ragazzini”, anche i più navigati ci si sono divertiti, aspirando tutto l’aspirabile (e anche di più) e godendosi i ritmi rilassati, così rari nell’attuale panorama videoludico.
Kirby Planet Robobot non si distacca dal solco dei predecessori, aggiungendo però alla ricetta un paio di gustosi ingredienti.
Quando il cielo si oscura, proprio nel bel mezzo di una giornata di sole, tutti volgono il capo all’insù e si chiedono cosa stia succedendo, e, soprattutto, chi interverrà per salvarli: la risposta, nel mondo colorato di Kirby, è sempre la stessa.
Interrotto il pisolino all’ombra di un platano, la mascotte rosa , preoccupata dal fatto che una strana invasione robotica sembra stia corrompendo il pianeta, si rimbocca le maniche e cerca di porvi rimedio: la minaccia sembra così consistente che anche due cattivi storici come Re Dedede e MetaKnight uniscono le forze per contrastarla, e queste due vecchie conoscenze faranno capolino a campagna inoltrata…
Come da tradizione per il franchise e per i platform made in Nintendo, insomma, la trama c’è solamente perché deve esserci, ed è importante tanto quanto quella di un musical anni ’50: l’attenzione, come sempre, è sul gameplay e sul divertimento, e sulla triplice offerta di modalità già vista nel recente passato all’interno della saga di Hal Laboratories.
Oltre alla Storia, sicuramente il pezzo forte del pacchetto, dal menu principale si potrà accedere, a determinate condizioni che non intendiamo svelare, anche a due modalità aggiuntive, denominate “Squadra Kirby in azione” e “Sfida 3D Kirby”, indubbiamente accessorie ma sfiziose.
Nella prima, sarà possibile confrontarsi contro avversari controllati dalla CPU, anche in coop locale, in una sorta di picchiaduro bidimensionale alla buona, che per ritmo e affollamento dello schermo richiama, alla lontana, la saga di Super Smash Bros.
Nella seconda, invece controlleremo Kirby in una buffa variazione sul tema sparatutto, con una visuale a tre quarti e la gestione tridimensionale degli spazi, all’interno dei quali si muoveranno dei nemici da abbattere sparando.
Sebbene, come detto, la durata e l’impegno richiesto siano minimi, la varietà e l’offerta ludica complessiva si giovano della presenza di questi due simpatici extra, gustosi antipasti alla portata principale, ovvero la Storia.
Dopo innumerevoli episodi del franchise, quasi tutti appartenenti al genere dei platform bidimensionali classici, poteva essere fisiologica una certa flessione nella qualità del level design e dell’esperienza ludica offerta, considerando anche le limitazioni imposte da un hardware vecchiotto come quello di 3DS.
Ebbene, Hal Laboratories ci ha stupito: Kirby Planet Robobot immette idee fresche all’interno della saga, e offre il consueto gameplay che l’ha resa famosa condito da un paio di variabili gustose, che non potranno non strappare un sorriso tanto ai neofiti quanto a chi con la pallina rosa ci è cresciuto.
Innanzitutto, i poteri ottenibili aspirando i nemici sono saliti di numero, e contano adesso novità come il veleno, che si attacca alle superfici e danneggia i nemici nel tempo, o il sensitivo, che si concentra ed emana bolle ad area che infliggono danni ai nemici: ne abbiamo contati ventisette, tra già visti ed inediti, ad ampliare notevolmente il range di possibilità per il giocatore.
La parola d’ordine di questo episodio è varietà: accanto ai consueti livelli in due dimensioni, che constano comunque di un design sempre ricercato, ce ne sono alcuni in cui tenere d’occhio i semafori, per attraversare la strada al momento giusto senza essere danneggiati dai nemici al volante, altri in cui il gioco si trasforma in uno sparatutto bidimensionale a scorrimento orizzontale, con tanto di boss finale, altri ancora dove, sfruttando benissimo i differenti piani di gioco, bisogna condurre un piccolo automa radiocomandato sullo sfondo, così da aprirci la strada.
Partendo da una struttura consolidata, quella che ha reso famosa la serie, il team di sviluppo ha inserito un gran numero di variazioni, insomma, riuscendo a proporre sempre qualcosa di nuovo al giocatore, che difficilmente si troverà dinanzi a due livelli simili.
L’altra grande trovata è rappresentata dalla possibilità di pilotare dei mech in determinate sezioni degli stage, divenendo praticamente invincibili: una volta all’interno di questi esoscheletri, Kirby potrà scansionare i nemici ed assorbirne i poteri analogamente a come ha sempre fatto, ma con effetti del tutto diversi.
In men che non si dica, ci si troverà a pilotare un mech armato di spada, uno che monta un lanciafiamme o ancora uno che spara dischi di energia a corto raggio: la capacità di salto del mech e l’inerzia sono diversi rispetto a quelli del batuffolo rosa, ma pochi secondi saranno sufficienti per acclimatarsi ai comandi, sempre accessibili e semplici.
A monte di tutto questo, le iconiche boss fight, precedute da scontri di metà livello, con mini boss spesso altrettanto coriacei: queste ultime rappresentano il punto più alto della Storia, figurandosi più come delle fasi puzzle che come veri e propri scontri arcade.
La chiave, infatti, sta nell’osservare ed interiorizzare i pattern nemici, colpendo solamente al momento giusto: la fretta e il button mashing, in queste circostanze, si rivelano cattivi consiglieri.
L’aspetto di Kirby Planet Robobot è esattamente come ce lo aspettavamo: coloratissimo, forte di un design ormai collaudato e capace di mettere alla frusta le capacità tridimensionali della console portatile Nintendo, soprattutto in alcune fasi della campagna e in “Sfida 3D Kirby”, quando lo schermo si affolla di nemici.
Come sempre per le produzioni 3DS, la tecnica pura e semplice fa un passo indietro rispetto a stile e character design, ma il risultato finale è nondimeno assai gradevole, pur senza raggiungere i picchi segnati dai due Bravely Second e dal recente trittico di Fire Emblem Fates.
Il supporto per gli amiibo (della serie e non), il cui utilizzo consente di godere di poteri ulteriori per il nostro eroe, e la possibilità d personalizzare il nostro mech con una serie di adesivi raffiguranti vari personaggi della saga e del mondo Nintendo rappresentano due strizzatine d’occhio a quella parte di pubblico che proprio non sa stare senza personalizzazione.
In occasione del lancio di Kirby Planet Robobot, Nintendo ci ha inviato due amiibo della nuova serie lanciata insieme al gioco, così da testare per voi le funzionalità esclusive che questi portano in dote.
Quello di Kirby consente di accedere al potere Ufo, altrimenti uno dei più rari della serie: oltre a permettere di volare, valorizzando maggiormente la verticalità dei livelli, questo potere garantisce di poter sparare tre diversi raggi (a seconda di quanto prolungata sia la pressione del tasto B), l’ultimo dei quali, oltre a fare strage di nemici, oltrepassa persino i muri, danneggiando anche coloro che sono al di là di essi.
Inoltre, due sfere elettriche orbitano attorno a Kirby mentre si utilizza questa trasformazione, aumentando le difese del nostro eroe rosa: uno dei poteri più riusciti dell’intera serie, che ha la sola colpa di facilitare ancora di più la vita al giocatore, vista la potenza e la gittata dei laser.
L’altro amiibo inviatoci, quello di MetaKnight (a proposito, davvero splendido!) garantisce invece l’accesso al potere spada, che trasforma il batuffolo rosa in uno spadaccino, affine al suo arcinemico: le modalità di attacco e le mosse disponibili sono grossomodo le stesse ottenibili risucchiando un qualsiasi spadaccino all’interno del gioco, ma la velocità d’attacco è aumentata e Kirby prende una colorazione bluastra che i fan più accaniti della serie apprezzeranno.
Un’aggiunta assai gradita agli appassionati di Kirby, insomma, che rende Planet Robobot ancora più appetibile in caso si possegga uno o più di questi amiibo, tenendo comunque presente che il prodotto di Hal Laboratories è uno di quei rari giochi compatibili con tutti gli amiibo commercializzati finora.
Sulle orme dei platform dedicati a Mario e compagnia, il franchise di Kirby riesce a mantenere, con questo Planet Robobot, un livello qualitativo molto buono, inserendo qualche gradita novità ma senza abbandonare la strada tracciata anni fa, che è poi quella di giochi in due dimensioni facili da approcciare e dal ritmo rilassato e sognante.
Se avete giocato ed amato i precedenti episodi, e magari avete anche un figlio/fratello minore/nipotino con cui condividere la coloratissima esperienza, non pensateci su troppo e fatelo vostro: è l’antidoto ideale ad una giornata di lavoro stressante o ad una domenica di pioggia.
This post was published on 25 Maggio 2016 17:00
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