Correva l’anno 1997 e mentre alla radio passavano sempre o quasi “I’ll Be Missing You” di Puff Daddy e “Barbie Girl” degli Aqua e al cinema spopolava Di Caprio, in Titanic, per la Play Station usciva un gioco destinato a diventare una pietra miliare, un capolavoro senza tempo in grado di rinnovarsi e riproporsi per i seguenti 20 anni. Parliamo ovviamente di GT, arrivato a noi nella sua ultima pelle, quella di Gran Turismo Sport, atteso da milioni di fan nel mondo.
Cosa ci avranno riservato quelli della Polyphony dopo una cosi lunga attesa? Saranno riusciti a soddisfare i gusti di un pubblico che sicuramente non è più quello del 1997 e che oggi, con un mercato saturo di titoli e proposte, cerca l’eccellenza in ogni campo, oltre ad innovazione e divertimento? Ecco le nostre impressioni dopo aver provato a fondo questo titolo.
Tolto il filmato introduttivo, fantastico sotto molti punti di vista, quello che colpisce dei primi minuti spesi su questo Gran Turismo Sport è un sistema di menù abbastanza complicato e per nulla pratico. Dovremo infatti usare un cursore stile freccetta del mouse, muovendolo con lo stick analogico, per spostarci da una sezione all’altra. Nella prima pagina abbiamo uno scroll verticale con le opzioni di “casa”. Gestione del garage, macchine, livree, personalizzazioni e quant’altro.
Lo scroll orizzontale invece contiene i menù di gioco. La modalità arcade, dove cimentarsi in gare singole, prove a tempo, gare di derapata, sfide in locale e tour con il VR. Venendo invece alla parte centrale del gioco abbiamo la classica campagna, fatta di accademia, ovvero lezioni da dover superare per prendere confidenza con il gioco e con le sue meccaniche (leggasi “patenti” da sempre un must di Gran Turismo) che ci regaleranno dei bonus e delle ricompense. Passando per le sfide, prove di un livello decisamente più impegnativo e arrivando fino all’esperienza circuito, ovvero dei tutorial dove studiare le varie piste settore per settore. A questo si associa la modalità online, la mappa con i vari costruttori e le relative auto che potremo comprare e infine un creatore di location per immortalare i nostri bolidi in vere e proprie sessioni di shooting fotografico.
Ovviamente, la prima cosa che il gioco ci chiede di impostare sono i comandi. Ci sono personalizzazioni avanzate per gli appassionati in possesso di volanti, dal Thurstmaster T-GT (pensato specificamente per questo titolo) al G-29, senza tralasciare gli altri modelli. Per quelli che invece giocano con il joypad, ci sono tutta una serie di settaggi da scegliere: se accelerare con i grilletti o con gli stick, se sterzare con gli stick analogici, con i bottoni o usando la funzione giroscopica del joypad, ruotandolo quindi in aria come fosse un vero volante. Anche gli aiuti si possono calibrare sulla nostra bravura ed esperienza, e andranno ad incidere su tutti gli aspetti della guida, dalle traiettorie alle frenate, dall’ABS, alla trazione assistita.
Le prime “patenti” sono abbastanza semplici, anche se, prendere il famoso “oro” non è mai scontato. Si passa da semplici accelerazioni, ad evitare degli ostali, compiere delle frenate o impostare correttamente delle curve. Già dopo il primo premio, ed entrati nelle prove intermedie, fare oro inizia a diventare quantomeno problematico. Le patenti restano una tappa fondamentale per fare esperienza, per sbloccare crediti e punti che ci permettono di aumentare la nostra reputazione pilota e quindi sbloccare altri circuiti.
Per quanto riguarda la giocabilità, la Polyphony ha deciso di puntare su un modello di guida decisamente realistico, senza però sfociare mai nel maniacale. L’obiettivo è quello di strizzare l’occhio ai player più esigenti, senza dimenticare i neofiti o i giocatori occasionali. L’enorme personalizzazione degli aiuti, in questo senso, è in grado di regalare un’esperienza di guida su misura per ogni tipo di giocatore, senza essere troppo penalizzante in un senso o nell’altro.
Il vero punto debole sembra invece essere, ancora una volta, una fisica degli impatti ancora troppo irreale. L’IA ha fatto un discreto passo in avanti ed è in grado di restituire un’esperienza di gioco avvincente e mai scontata (anche se in alcuni momenti abbiamo avuto l’impressione che ci fosse il famoso effetto elastico). Per quanto riguarda la fisica delle macchine invece, nulla da dire. Ogni vettura ha un suo comportamento, influenzato da fattori come peso, motore, gomme, modifiche. Tutto estremamente realistico e curato nei minimi dettagli.
La mappa con le case costruttrici è un altro grande classico di GT, e non poteva mancare in questo Gran Turismo Sport. Nel mondo potremo infatti spostarci dagli USA, patria di marchi quali Ford, Dodge, Chevrolet, al vecchio continente. In Europa si passa dalle inglesi Aston Martin, McLaren, Jaguar, alle tedesche Audi, BMW, Mercedes, Volkswagen, fino alle nostrane Ferrari, Lamborghini e Alfa Romeo. Infine in Asia ci sono le classiche Honda, Nissan, Mazda, Subaru, Lexus e altre ancora.
Le macchine acquistabili sono oltre 150 e variano dalle classiche stradali, tra le quali non si possono non citare l’Alfa Mito o la Golf VII, passando poi per le supercar più performanti e costose. Veri e propri bolidi preparati per le gare, concept car, e altre piccole chicche destinate agli appassionati che non vogliamo spoilerarvi qui.
Per quanto riguarda piste e tracciati, al momento della nostra prova, quelli giocabili erano una ventina circa, divisi in varie ambientazioni. Alcune piste sono dedicate al Rally, altre sono di estrazione cittadina (come l’autostrada di Tokyo e le sue varianti) altre ancora sono circuiti o ovali di varie dimensioni. Le piste si sbloccano salendo di reputazione, ovvero facendo gare, sfide accademia e tutto quello che porta punti reputazione e che man mano vi permetterà di gareggiare in nuove location.
L’ultima pista sbloccabile, al momento, è quella del Nurburgring. Ogni pista può essere percorsa a diversi orari del giorno e della notte, dall’alba al tramonto. Ogni orario ha la sua temperatura e un diverso effetto della luce solare che rende l’esperienza di guida molto avvincente. Peccato per la totale mancanza di effetti meteorologici, vero tallone d’Achille di un’esperienza altrimenti fantastica.
In teoria, avendo avuto il titolo in prova qualche giorno prima del lancio ufficiale, chi sta scrivendo questa recensione era abbastanza sicuro di poter testare con calma tutte le modalità online e offline del titolo per bene. Il Team di Gran Turismo Sport invece, ha ben visto di chiudere tutti i server per qualche giorno, rilasciando infine una corposa patch (ben 12 GB) che si aggiunge ai quasi 50 di download del titolo. Questo aggiornamento, oltre ad impedire una prova davvero esaustiva, è andato a correggere alcuni problemi che si sono presentati durante le prime ore di gioco.
La modalità online quindi, seppur non provata come avremmo voluto, ci è sembrata molto solida, con un matchmaking ben concepito.
Ci è data infatti la possibilità di creare o unirci a lobby specifiche, oppure di partecipare ad eventi e tornei mondiali nella modalità Sport. Un tasto su cui questo Gran Turismo Sport sembra battere molto è quello della sportività e del rispetto delle regole in pista. Per poter accedere alle lobby online e alle gare dovremo infatti prendere una specifica autorizzazione che verrà rilasciata unicamente dopo aver visto dei filmati su cosa è lecito e cosa no quando si partecipa ad una gara.
Altro punto molto atteso di questo GT era la sua compatibilità con il sistema del VR Sony. Ebbene, possiamo dire che l’esperimento è riuscito ma non totalmente. L’apposita modalità Tour VR, nella sezione arcade, ci permette infatti di accedere a due diverse possibilità. Una modalità showroom, nella quale potremo scegliere una delle auto del gioco e guardarla con il nostro visore, girandoci intorno e godendo della sua presenza come fosse reale. Una modalità interessante ma che risulta enormemente fastidiosa per quanto riguarda la nausea, visto che gli spostamenti con il joypad intorno alle vetture saranno davvero difficili da sostenere.
La seconda modalità invece è una corsa pura e semplice su uno dei tracciati del gioco. Qui avremo un bellissimo scontro, uno contro uno, con un avversario gestito dalla CPU. Posso garantirvi che il divertimento raggiunge un livello stratosferico in questa modalità. Ovviamente l’unica telecamera che potremo usare sarà quella in prima persona, ma riusciremo a godere davvero di tutte le emozioni della guida. Quando la nostra attenzione non viene catturata dagli sfondi, dai riflessi della luce, dal movimento delle nostre gambe che schiacciano i pedali, saremo impegnati a seguire le traiettorie con la testa, cercando gli specchietti per capire dove il nostro avversario proverà ad attaccarci, chiudendolo, come non abbiamo fatto mai in un videogioco.
L’esperienza con il VR è stata davvero entusiasmante, priva di ogni effetto di nausea, tolto un po’ di smarrimento iniziale, e il rimpianto più grande è quello di non poter affrontare tutte le altre modalità del gioco con il nostro visore.
Tecnicamente il titolo è quanto di meglio si possa trovare sulla PS4. Le macchine sono curate in maniera maniacale e anche i tracciati sono davvero suggestivi, cosi come gli effetti luce e gli interni. Il framerate è fisso sui 60 fps e il gioco da il meglio di se con la PS4 Pro e in risoluzione 4K. Per quanto riguarda l’audio, i rumori di motori e macchine sono campionati a dovere e le musiche sono ben scelte, riuscendo nella non facile impresa di accompagnare le emozioni del giocatore senza essere mai troppo predominanti.
Purtroppo la mancanza degli effetti meteo presenti su altri titoli concorrenti, penalizza e non poco questo Gran Turismo Sport che, per quanto notevole, sembra pagare qualcosa in termini di eccellenza alla concorrenza. Ormai il livello di sfida è diventato cosi alto che anche un titolo tecnicamente validissimo si trova a dover fare i conti con dei rivali altrettanto agguerriti.
A 20 anni dall’uscita del primo Gran Turismo, era lecito aspettarsi una nuova pietra miliare del mondo dei videogiochi. Questo Gran Tursimo Sport ci regala un gioco solido, tecnicamente validissimo, ma che non riesce a impressionarci. Forse non siamo più i ragazzi del 97, o forse la concorrenza è diventata così agguerrita da aver spostato l’asticella a nuovi record mondiali. Ci aspettavamo un miracolo, e invece ci troviamo tra le mani un titolo solidissimo, divertente, completo, vario, ma non memorabile. Il VR poteva essere il vero ago della bilancia, ma anch’esso resta relegato nel suo angoletto. Gran Turismo Sport è un gioco che merita di essere comprato e giocato, con la consapevolezza che preferirgli altri titoli non sembra più un peccato mortale.
Versione provata su PS4, grazie a: Polyphony Digital
This post was published on 18 Ottobre 2017 18:44
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