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Plants vs. Zombies: Garden Warfare 2 – Recensione

Dopo il successo ottenuto con il primo capitolo, PopCap ed Electronic Arts sono tornati alla carica con Plants vs. Zombies: Garden Warfare 2, la serie che ha dato prova di come non sia impossibile portare, con esiti felici, un franchise dal mondo mobile a quello console. Il primo Garden Warfare, nonostante i molti pregi, non era esente da difetti e da alcuni elementi degni di revisione. Con questo nuovo capitolo lo studio sviluppatore ha colto l’occasione per creare un Garden Warfare più grande, più completo e più divertente.


Tante, tante cose da fare

La prima grande novità di Plants vs. Zombies: Garden Warfare 2 riguarda la presenza di una modalità single player. Nel capitolo d’esordio su console si lamentava la mancanza di questa componente che è stata così abilmente aggiunta: attraverso uno percorso di 20 missioni, sarà possibile conoscere le caratteristiche del gioco e i nuovi personaggi a disposizione, elemento però che verrà analizzato più avanti nel corso di questa recensione. Per accedere alla campagna single player, e a tutte le altre modalità, sarà indispensabile passare nell’hub principale che va a sostituire il più classico menu testuale: qui sarà possibile, utilizzando sia le Piante che gli Zombie, esplorare in tutta libertà un’area free-roaming dove partecipare anche sfide contro orde di nemici. Qui si potranno guadagnare con una discreta facilità monete in-game, utilizzabili per acquistare le carte di Plants vs. Zombies: Garden Warfare 2, con le quali sbloccare alcuni dei personaggi a disposizione in questo sequel. La campagna principale, nonostante sia single player, sarà affrontabile anche in multiplayer co-op, in locale o online, fino a un massimo di 4 giocatori. Il cuore pulsante del lavoro di PopCap risiede però, naturalmente, nella componente multigiocatore con moltissime possibilità a disposizione degli utenti.

La guerra continua

Plants vs. Zombies: Garden Warfare 2 è uno sparatutto e, nonostante abbia per protagonisti Piante e Zombie, al suo interno rivela molta più profondità di quanto, a torto, si possa pensare inizialmente. Basti pensare, solo a titolo di esempio, alle 14 categorie di personaggi e alle diverse abilità a disposizione per ciascuno di essi. A questo si possono aggiungere i diversi stili di gioco e la diversa loro realizzazione anche dal punto di vista grafico. Il sequel, come già menzionato il precedenza, migliora il primo capitolo offrendo 12 mappe sempre eterogenee e coloratissime, uno dei più marcati segni di riconoscimento del lavoro di PopCap Games. Una volta presa la giusta confidenza con il multiplayer di Plants vs. Zombies: Garden Warfare 2, si scopre ben presto come il prodotto sia in grado di offrire una moltitudine senza fine in materia di ore di gioco. La nuova progressione dei personaggi, le molte modalità, i collezionabili, le partite multiplayer e la possibilità di completare al 100% Plants vs. Zombies: Garden Warfare 2 garantiranno decine di ore di gioco senza trovare mai una fase di stanca o di noia.

Cosa bolle in pentola

Come già evidenziato, le novità di Plants vs. Zombies: Garden Warfare 2 sono molte e vanno a riguardare anche i contenuti: tra le nuove modalità vi è quella dove Piante e Zombie dovranno conquistare avamposti, attaccando e difendendo fino a conquistare la vittoria finale. Non manca inoltre la possibilità di affrontare, in modo del tutto casuale, tutte le modalità presenti all’interno di Plants vs. Zombies: Garden Warfare 2 dando quel tocco di imprevedibilità. Al termine di queste sfide verranno proposti dei mini-giochi in grado di variare ancora una volta il gameplay, il tutto grazie a una semplice ma quanto geniale trovata. Se proprio si vuole trovare un difetto nel lavoro di PopCap, questo lo si può evidenziare nel fatto che sia indispensabile la connessione online, sempre e comunque, anche per la modalità multiplayer. La risposta dei server è stata però sempre positiva e non ha mai causato alcuna sorta di problema.

Commenti finali

Plants vs. Zombies: Garden Warfare 2 migliora, e di molto, quanto visto con il primo capitolo. Una campagna single player, una moltitudine di modalità di gioco e praticamente una longevità infinità, oltre a una profondità degna dei migliori sparatutto, rendono il lavoro di PopCap un ottimo prodotto, a discapito della necessità di avere una connessione sempre online.

This post was published on 29 Febbraio 2016 2:22

Redazione Player.it

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