Dove eravamo rimasti? ( Puoi Leggere anche la prima Anteprima realizzata a ottobre 2015)
Ne è passata di acqua sotto i ponti dall’ultima volta che abbiamo avuto la possibilità di mettere le mani sulla beta di Overwatch: Blizzard ha presentato ufficialmente le versioni console del gioco e ha scelto di non adottare la formula F2P, puntando su un più classico modello a pagamento. La seconda closed beta che si sta tenendo in questi giorni ci ha permesso di scendere nuovamente in battaglia, riprendendo i nostri eroi preferiti e provando alcune novità piuttosto interessanti. Ecco quindi le nostre impressioni dopo aver provato questa nuova versione beta, vi ricordiamo che al momento non conosciamo con precisione la data di arrivo sul mercato del gioco.
Blizzard ha approfittato di questa nuova closed beta per testare una nuova modalità, mostrare il sistema di progressione e provare sul campo una serie di modifiche al bilanciamento. Ma andiamo con ordine.
La nuova modalità si chiama “Partita contro l’I.A” e, come avrete capito, vi consente di affrontare una partita contro una squadra di avversari non-umani. Possiamo giocare insieme ad altri bot o con un team composto da altri giocatori, il livello di sfida non ci ha delusi e gli eroi controllati dall’I.A si sono rivelati più ostici del previsto. Sia chiaro: i personaggi non controllati da giocatori in carne ed ossa si muovono in modo molto più prevedibile e fanno anche parecchie scelte discutibili, ma ci è capitato di assistere ad alcune manovre più che buone da parte loro e siamo rimasti nel complesso soddisfatti. Vi consigliamo di giocare sempre con utenti umani, in questo modo potrete capire meglio come funziona un vero team nella classica modalità umani contro umani e fare pratica nelle combinazioni tra eroi. A parer nostro “Partita contro l’I.A” è un esperimento riuscito e speriamo che Blizzard continui a lavorarci, migliorando ulteriormente l’IA e introducendo magari qualche nuova funzionalità.
Le opzioni di gioco personalizzato sono state completamente riviste e ora abbiamo la possibilità di regolare una serie di parametri: possiamo scegliere quali eroi possono essere selezionati, selezionare la mappa su cui si svolgerà la battaglia, stabilire quanti personaggi umani ci saranno nella squadra e quanti saranno controllati dall’IA e modificare diversi valori legati al gameplay (salute, danni, guarigione, tempo di respawn…). Siamo certi che i giocatori si divertiranno nell’affrontare partite diverse dal solito con personalizzazioni uniche e abbiamo apprezzato molto l’introduzione di queste varianti da parte del team di sviluppo.
Il cuore del gioco, comunque, resta la modalità “Quick Play” in cui possiamo confrontarci con avversari umani in una serie di partite rapide. Gli sviluppatori hanno lavorato molto sul bilanciamento facendo tesoro dei consigli ricevuti in occasione della prima beta, anche questa volta abbiamo un cast di personaggi di tutto rispetto con abilità e poteri estremamente diversificati. Ci sono ancora personaggi più semplici da utilizzare rispetto ad altri, ma il lavoro svolto sul bilanciamento è comunque buono e chiunque, con la giusta pratica, può imparare a usare un eroe come si deve. Speriamo comunque che il team di sviluppo usi al meglio questi mesi che mancano al lancio per lavorare ancora di più sul bilanciamento che, in un gioco del genere, è assolutamente fondamentale.
Un’altra grande novità presentata in questa nuova beta è il sistema di progressione. Stiamo parlando di una componente assolutamente fondamentale per un gioco come Overwatch dal momento che, considerando le poche modalità offerte (per ora, sia chiaro), il giocatore deve essere costantemente stimolato ad andare avanti per raggiungere obiettivi sempre diversi. E’ vero, il buon numero di eroi presenti aiuta sicuramente a non annoiarsi per un bel po’, ma serve comunque qualcosa in più. Il sistema di progressione visto in questa beta non ci ha convinti e riteniamo ci sia ancora da lavorare. Giocando si accumula esperienza e si aumenta di livello, guadagnando progressivamente forzieri. Queste “loot box”, però, non contengono oggetti realmente utili da utilizzare in battaglia come nuove armi o abilità speciali: al loro interno troviamo solamente quattro oggetti casuali che possono essere utilizzati per personalizzare l’aspetto del proprio personaggio. Abbiamo le icone giocatore, le emote, gli spray (con cui disegnare sulla mappa), i modelli (semplici costumi), le linee vocali, le pose vittoriose e le introduzioni degli highlight (presentazioni speciali in occasione dei momenti migliori della partita). I giocatori che trovano oggetti già in loro possesso ricevono semplici crediti, una valuta in-game da utilizzare per acquistare altre personalizzazioni estetiche. Davvero troppo poco secondo noi per spingere il giocatore a salire sempre più di livello, naturalmente questa è solo una beta e c’è tutto il tempo per cambiare le cose.
Il sistema di progressione comunque non è da bocciare completamente: abbiamo apprezzato molto la divisione degli oggetti per rarità (raro, epico, leggendario), già vista, tra l’altro, in altri giochi Blizzard, e siamo rimasti piacevolmente sorpresi dalla quantità di parametri che vengono valutati per l’acquisizione dell’esperienza. Non viene considerato il semplice rapporto kill/morti, il gioco tiene conto della reale partecipazione alla partita, delle medaglie ricevute, delle azioni effettuate e non solo. Le basi per creare un ottimo sistema di progressione ci sono tutte secondo noi, ma c’è ancora del lavoro da fare.
Dal punto di vista tecnico il gioco non ci ha delusi: stiamo parlando di un titolo estremamente colorato e veloce, non abbiamo riscontrato rallentamenti nemmeno su configurazioni medio-basse e non abbiamo avuto particolari problemi di latenza. Il gioco gira fluido anche nei momenti più concitati, con molti personaggi su schermo ed esplosioni in più punti della mappa. Blizzard ha fatto un buon lavoro dal punto di vista strettamente tecnico e, a questo punto, attendiamo un’open beta per vedere come si comporterà il gioco con un numero molto maggiore di utenti connessi. Per concludere segnaliamo l’introduzione per la modalità controllo delle mappe Nepal e Torre di Lijiang: questi campi di battaglia ci hanno convinti e offrono come le altre mappe più strade per arrivare nei vari punti strategici. Vi consigliamo di giocarci più partite per individuare i punti migliori e capire come muovervi, ci sono alcune posizioni veramente adatte ai cecchini e altre perfette per chi invece ama utilizzare personaggi come Bastion.
Overwatch è un gioco davvero divertente e le modifiche al bilanciamento fatte dai ragazzi di Blizzard hanno migliorato ulteriormente una formula che già ci aveva convinti in passato. La nuova modalità “Partita contro l’I.A” è sicuramente un’alternativa interessante alla classica partita veloce e attendiamo con impazienza di scoprire tutte le modalità che saranno presenti nel gioco completo. Ci sono comunque margini di miglioramento, il sistema di progressione non ci è piaciuto particolarmente e crediamo si possa fare molto di più. Blizzard ha ancora parecchio tempo per lavorare, riuscirà a proporre un titolo all’altezza delle aspettative?
This post was published on 12 Febbraio 2016 10:58
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