Recensione di Pietro Gualano
XCOM: Enemy Unknown è stato un successo, un titolo accolto bene da critica e pubblico in grado di tenere impegnati gli appassionati per decine di ore. L’eredità raccolta dal sequel XCOM 2, quindi, è di quelle pesanti e le aspettative dei giocatori non sono certo di basso livello. Migliorare un prodotto di successo non è mai semplice e oggi, dopo la nostra prova, siamo felici di potervi dare le nostre impressioni. I ragazzi di Firaxis sono riusciti a creare un’altra guerra degna di essere giocata?
XCOM 2 è uno strategico caratterizzato da una visuale isometrica basato su un sistema a turni. Il giocatore controlla una squadra di dimensioni ridotte e ha il compito di muoversi in mappe di gioco divise in caselle per raggiungere gli obiettivi previsti. La base, quindi, è la stessa di XCOM: Enemy Unknown e chi ha giocato questo titolo si sente subito a casa con XCOM 2: il sistema di percentuali (relative al danno base e al danno critico) non è cambiato, alcuni comandi come guardia o copertura sono ancora presenti, è sempre possibile muoversi per un numero di caselle maggiore sfruttando uno scatto e la struttura a due fasi che divide il gioco in momenti sul campo e momenti di gestione delle proprie risorse è stata mantenuta. Non fatevi trarre in inganno però: le novità ci sono e sono anche piuttosto rilevanti. La base, per cominciare, non è più immobile e fissa in un punto ma può essere portata in varie zone del pianeta: questa funzionalità è sicuramente utile e ci consente di pianificare le nostre azioni su certi territori in modo migliore. Anche questa volta dobbiamo cominciare il prima possibile ad ampliare la nostra base per costruire nuove strutture che, col passare del tempo, diventano sempre più importanti e utili. Il laboratorio di ricerca ritorna in tutto il suo splendore, ma i nostri scienziati dovranno lavorare molto di più questa volta: le ricerche presenti sono davvero tante e ci permettono di sbloccare un sacco di potenziamenti di vario genere. Naturalmente partiamo con poco personale e dobbiamo ampliare l’organico a nostra disposizione missione dopo missione. Non mancano nemmeno la cara vecchia fonderia, la zona dedicata allo sviluppo degli psionici, la sala di addestramento per permettere ai nostri uomini di ottenere capacità particolari e, ovviamente, la classica sala di controllo con la mappa del mondo in primo piano. Abbiamo apprezzato molto l’introduzione di un’area ospedale in cui guarire i nostri soldati feriti, vi assicuriamo che nel corso delle vostre partite dovrete andarci molto spesso.
Imparare a gestire la base come si deve richiede tempo e pazienza, ma è essenziale per riuscire a conquistare la vittoria.
La gestione del “denaro” è più complessa rispetto a XCOM: Enemy Unknown, non abbiamo più dei semplici finanziamenti mensili da parte dei vari governi e dobbiamo andare a prendere il nostro denaro guadagnato faticosamente spostandoci in giro per il mondo. Questo perché in XCOM 2 non ci troviamo al comando di una forza ben radicata sul proprio territorio pronta a difendersi da un esercito invasore: il nostro compito è guidare una resistenza quasi senza speranza, dobbiamo salvare il mondo da una forza aliena che ne ha preso il controllo mascherandosi dietro un’alleanza di facciata con il genere umano. Non siamo un’organizzazione controllata dalle Nazioni Unite, siamo un gruppo di guerriglieri e dobbiamo riuscire ad ampliare progressivamente il nostro raggio d’azione, colpendo il nemico in ogni parte del mondo. Per arrivare a questo risultato è fondamentale creare il prima possibile un collegamento tra le varie cellule di ribelli e i “Dati” (una speciale risorsa utilizzabile in vari modi) ci consentono di fare esattamente questo.
Nel corso della partita si ha raramente la sensazione di essere pienamente in controllo della situazione, la nostra battaglia sembra sempre più disperata e l’atmosfera generale è molto diversa rispetto a quella di XCOM: Enemy Unknown.
XCOM 2 è un gioco più maturo rispetto a XCOM: Enemy Unknown dal punto di vista narrativo. Gli umani sono in schiavitù, ma non ne sono consapevoli e sono completamente sottomessi a un regime che si nasconde dietro istituzioni di facciata. Vestiamo i panni dello stesso comandante che ha combattuto contro gli alieni in Enemy Unknown ma questa volta partiamo immediatamente in svantaggio, non possiamo permetterci di affrontare il nemico a viso aperto e dobbiamo muoverci e agire senza fare troppo rumore. La nostra, come detto poco sopra, è una lotta quasi disperata e per tutta la campagna si è in costante emergenza di fronte a una situazione sempre più critica. La difficoltà della campagna principale è a parer nostro più elevata rispetto al passato e al livello più alto la sfida proposta è davvero ardua. Completare una partita senza perdere nemmeno un soldato è praticamente impossibile e vi consigliamo caldamente di non legarvi troppo ai vostri uomini. In XCOM 2 i nemici sono spietati e la salute cala estremamente in fretta, posizionarsi senza prestare attenzione alle coperture e al nemico equivale a un massacro nel turno successivo.
L’IA nemica si comporta in modo più che degno, tentando di aggirarci e sfruttando le abilità speciali a propria disposizione. Le percentuali indicate nel momento in cui si prova a colpire un nemico variano in base a diversi fattori che sono comodamente indicati da un apposito pannello e, generalmente, ci sono sembrate piuttosto fedeli alla realtà. Naturalmente è possibile sbagliare un colpo con il 90%, ma difficilmente si fanno errori in serie con soldati posizionati come si deve e con una buona mira.
Una delle novità più intriganti che possiamo sfruttare sul campo è l’occultamento. Dopo aver individuato il nemico possiamo tendere imboscate e attaccare di sorpresa: sfruttando bene questa meccanica è possibile ottenere un vantaggio determinante, ma ci vuole un po’ di pratica ed è necessario muoversi con attenzione senza passare su determinate caselle (indicate chiaramente).
La divisione in classi dei propri soldati non è stata abbandonata e sono ancora presenti anche i rami di abilità da assegnare grado dopo grado: le nuova capacità da sfruttare ci hanno convinti, offrono approcci molto diversificati alle battaglie e alcune sono particolarmente sfiziose. Abbiamo grandi possibilità in termini di personalizzazione e possiamo regolare una serie di parametri per avere una squadra assolutamente unica nel suo genere. Anche il cast di nemici è ricco e variegato, con alieni umanoidi (e non) pronti a punirci per ogni minimo errore.
Le missioni proposte dalla campagna principale di XCOM 2 offrono una varietà superiore in termini di obiettivi rispetto a quelle di Enemy Unknown, lo strategico di Firaxis non annoia e non è ripetitivo. Abbiamo le classiche missioni in cui dobbiamo semplicemente assumere il controllo di una zona eliminando tutte le forze ostili, missioni a tempo da completare in un certo numero di turni (veramente pesanti da affrontare a difficoltà elevate), missioni imboscata, missioni di recupero e non solo. Il rischio noia è anche scongiurato dalle mappe di gioco che, questa volta, sono generate parzialmente in maniera procedurale insieme agli obiettivi e offrono di conseguenza elementi sempre nuovi e imprevedibili. Teoricamente ci sono infinite combinazioni di mappe, missioni e obiettivi e questo è sicuramente un aspetto da non sottovalutare.
Abbiamo anche apprezzato la nuova meccanica che ci consente di saccheggiare i corpi dei caduti per recuperare utili risorse da sfruttare successivamente, una trovata interessante che però non deve mai portare il giocatore a buttarsi a testa bassa in zone ignote solo per recuperare oggetti.
XCOM 2 è un strategico divertente, coinvolgente e impegnativo, ma non è completamente privo di difetti. Dal punto di vista tecnico si poteva sicuramente fare qualcosa in più in termini di ottimizzazione e nel corso della nostra prova siamo incappati qualche volta (davvero poche in verità) in fastidiosi crash e problemi legati alla telecamera. Sono presenti anche alcuni bug minori che però non compromettono in nessun modo l’esperienza di gioco e che, ne siamo certi, verranno risolti con i prossimi aggiornamenti.
Parlando di longevità siamo sulle 30 ore circa, un tempo sicuramente adeguato per uno strategico che può essere aumentato moltissimo giocando alle difficoltà più elevate o sfruttando le mod (già annunciate) rilasciate dal team che in passato ha lavorato su Long War.
Siete stufi della campagna principale? Nessun problema, XCOM 2 offre anche una modalità multiplayer che vi consente di creare team composti da umani e alieni per affrontare altri giocatori in partite classificate e non. Le mappe sono generate proceduralmente anche in questo caso, questa modalità non rappresenta certo il cuore del titolo ma può essere comunque utile per staccare un po’ dalla frenesia della campagna.
XCOM 2 ci ha convinti, il gioco è assolutamente all’altezza di XCOM: Enemy Unknown e rappresenta senza dubbio un passo avanti per la serie. Ci sono pochissimi strategici con questa qualità sul mercato e consigliamo l’acquisto a tutti, appassionati della serie e non. Stiamo parlando di un titolo in grado di trasmettere una costante sensazione di pericolo, un gioco capace di tenere sempre sulla corda regalando al tempo stesso grandissime soddisfazioni. Siamo certi che con il supporto del team che ha lavorato su Long War XCOM 2 migliorerà ancora di più e non vediamo l’ora di provare le varie mod che arriveranno nei prossimi mesi.
Questo gioco ha tanto da offrire ed è in grado di tenervi incollati alla sedia per moltissime ore grazie a una campagna avvincente e divertente: la guerra finirà in un modo o nell’altro, sarete voi a decidere come?
This post was published on 8 Febbraio 2016 11:39
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