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Recensioni

Total War: Warhammer 2, la recensione

Per un fan del mondo creato dalla Games Workshop Warhammer diventa qualcosa di più, un intero universo fantasy riversato in un mondo dominato dalla guerra, dalla legge del più forte, da elfi eruditi ai ratti infestanti, dalle forze del bene imperiale ai demoni del Caos.

Per anni le opere videoludiche sono sembrate una pallida imitazione del mondo miniaturistico, a volte addirittura offensive per gli amanti del lore Fantasy.

Il trailer di lancio ci aveva già lasciato la bava alla bocca, questo titolo è riuscito a farmi cambiare idea e mantenere alte le aspettative? Cercherò di raccontarvelo senza svelare tutti i retroscena. Buona lettura!

Elfi oscuri in Warhammer 2

Total War e Warhammer: un po’ di storia.

Era il 2002, da due anni era uscito Shogun: Total Wardopo scuola andavo dal cuggino a giocarci. Avevamo una connessione lentissima e provavamo a giocare in modalità multiplayer: una vera rivoluzione. 

Tempi lontani ormai: sono passati 17 anni dall’uscita del primo Total War e ci è voluta un software house di terze parti per realizzare il sogno di tanti fan di Warhammer Fantasy.

Da amante degli RTS (real time strategy) ho visto con i miei occhi l’evoluzione dei vari Total War, da Rome e Rome 2, da Medieval al penultimo Attila e sinceramente sarà difficile non essere di parte vista la qualità dei suoi predecessori. Sì, ho apprezzato anche Rome 2, titolo che ha spezzato in due la community.

The Creative Assembly SEGA dopo un solo anno di sviluppo porta sugli scaffali e su Steam il secondo capitolo; come dicevo all’inizio lo scetticismo davanti alle opere che provano a rappresentare il mondo di Warhammer Fantasy è tanto, troppe le delusioni cocenti che ancora bruciano. Il primo capitolo mi aveva già rassicurato, il secondo è la conferma che ci troviamo davanti ad una rivalsa vera e propria delle tante opere sottotono o non degne di menzione.

Gli uomini lucertola in Warhammer 2 Total war

Lode a Sigmar.

Lore e Ambientazione

I vecchi Total War ci avevano abituato a enormi sandbox da scoprire e riempire. Qui, a differenza dei precedenti episodi della saga e del primo capitolo ci troveremo davanti ad un gioco che si svilupperà dando più spessore alla narrazione.

Le campagne sono ambientate ad Ulthuan nel mare interno dominato dagli Alti Elfi, al centro dell’isola c’è il grande vortice, il protagonista che deciderà l’incedere delle vostre strategie. Da esso scaturiranno le energie mistiche dell’universo e sarà un ghiotto obiettivo da controllare.

L’isola Tartaruga, punto di partenza per Teclis

Vedremo schierarsi quattro “nuove” razze: gli Alti Elfi, gli Elfi Oscuri, gli Uomini Lucertola e quei ratti maledetti degli Skaven ( troppe battaglie perse per non disprezzarli a dovere).

Da un lato abbiamo gli Alti Elfi che vogliono rafforzare il potere del vortice Maelstorm creato millenni addietro per respingere le orde del caos giunte sulla terra. I maestri dell’Ordine del Sapere faranno di tutto per rafforzare il vortice e il suo potere che sta scemando. Forti e fieri difendono i loro territori dagli assalti delle popolazioni ostili e dagli abomini del caos, grazie alla loro magia e la loro potenza balistica.

Nel profondo sud ci sono gli Uomini Lucertola, nelle verdi e immense giungle di Lustria.
Capitanati dai giganteschi e fatticci Slan, essi sono esseri antichi come la terra, fanno parte dei primi nati e resistono ai mutamenti da sempre. Accecati da mire da conquistadores radunano orde di “dinosauri” (sì lo so, semplifichiamo) pronti ad invadere a macchia d’olio le terre limitrofe, iracondi per le razzie subite da orchi e altre creature.

Nel profondo sud dalle viscere della terra emergono gli Skaven, viscidi ed orrendi umanoidi dalle sembianze di topi. Questi esseri devastano e predano ogni risorsa, forti del loro numero e della loro incline e naturale propensione all’infestare ogni forma di vita con terribili malattie e massive epidemie.

Per finire gli Elfi Oscuri dominano i gelidi monti e i freddi mari del Nord, implacabili corsari pronti a conquistare e dominare ogni nemico.

Non vado oltre e non entro nel dettaglio lasciandovi solo le basi della storia, ho sempre ritenuto il lore di un videogioco o di un gioco di ruolo uno scrigno da aprire con cura. Carpirne le sfumature e i segreti in esso contenuto è per me il vero divertimento.

Realizzazione tecnica e gameplay

Partendo dalle basi, il tutorial si presenta ricco e abbastanza completo. Malgrado ciò, il gioco risulta un po’ complicato per chi non mastica gli RTS, ogni parte del gioco è clickabile, ogni click aprirà un menù e tutti quei bottoni e barre possono scoraggiare ma non ci vuole molto per destreggiarsi e farci l’abitudine.

La scelta del Lord per la campagna tra gli 8 disponibili

Nel primo capitolo della saga si combatteva l’invasione del Chaos capitanata dal condottiero Archaon. Una soluzione che mi fece storcere il naso visto che per alcuni eserciti era una sfida fin troppo facile, quasi una rottura di scatole. In questo nuovo capitolo ci troviamo davanti ad una sorta di “giochi senza frontiere”: le quattro fazioni si trovano a doversi contendere il dominio del Maelstorm, aiutati dalla diplomazia o dalla ferrea legge dell’acciaio.

Ci troveremo a giocare quattro razze suddivise in due sottogruppi capitanati da due diversi lord, un po’ pochine ma giustificabili dalla mole di lavoro che c’è dietro e dallo sviluppo del prossimo capitolo che (speriamo) includerà le restanti.

Non mancherà la cura per il dettaglio: zoomando sulle truppe potremo vedere animazioni fatte alla perfezione, i dialoghi e gli accenni storici sul mondo del Fantasy seguono fedelmente il lore e l’ambientazione.

Teclis in Warhammer 2

Il gioco si presenta inoltre in due modalità, una più manageriale e l’altra più strategica che si fondono alla perfezione. Nella prima dovremo raccogliere risorse, stringere patti con le altre fazioni utilizzando gli NPC, nella seconda assisteremo a simulazioni verosimili del famoso gioco da tavola, con grande accortezza sulla strategia e sulla cura del posizionamento sul territorio. Avremo infatti bonus o malus in tempo reale in base alla posizione delle truppe sullo scenario o in base alle condizioni climatiche. Ben curato l’intervento di armate pronte ad aiutare o contrastare le varie invasioni, frutto di diplomazia e alleanze o di belligeranze territoriali.

La scelta dei punti nella creazione di una partita casuale

Andando avanti nel gioco ci troveremo a dover seguire delle fasi più o meno dettate dalla meccanica del gioco, alcune scelte inaspriranno i rapporti diplomatici con le altre fazioni, altre li rafforzeranno per poi finire in un… E ci fermiamo qui, non vorremmo togliervi il gusto del gioco.

The Creative Assembly ha aggiunto diverse migliorie come un’interfaccia più curata nelle finestre e nei comandi, l’aggiunta di unità volanti e un maggior apporto della magia durante le battaglie, particolare che preferiremmo vedere più presente nel prossimo capitolo. E’ stata inoltre dedicata grande cura alla creazione dei modelli 3D, aggiungendo un bestiario di tutto rispetto.

Un dettaglio di una schermaglia in warhammer 2

Il gioco non è tuttavia scevro da critiche. Al di là della ristretta scelta di razze dovuta al massivo lavoro in sviluppo possiamo notare come alcuni scontri risultino fin troppo semplici e l’intelligenza artificiale pecca di staticità. Possiamo ad esempio vedere le unità da tiro a lunga gittata che sparano a vuoto lasciando un discreto senso di insoddisfazione. Un pizzico di sfida in più non fa mai male.

L’ultima vera critica è al sistema di diplomazia. E’ vero che siamo in un mondo dominato da acciaio e sangue, da dualismi sanguinari a cui siamo abituati da decenni nel mondo di Warhammer, resta comunque il fatto che molti giocatori preferiscono vie più subdole e astute per risolvere delle diatribe territoriali, e il sistema ha ancora gravi lacune.

Un colpo d’occhio di un’armata di alti elfi

Per concludere, la modalità multiplayer necessita di altre giornate di prove, vi aggiornerò con un nuovo articolo ad essa dedicato a breve.

Stay tuned!

Giudizio finale

Ci troviamo di fronte ad una nuova strada intrapresa da The Creative Assembly: il distaccamento dagli altri capitoli di Total War è sempre più evidente, aggiungendo brio e innovazione a giochi che lasciavano poco spazio per la narrazione.

I filmati sono belli e contestualizzati, i giocatori di lunga data di Warhammer Fantasy non possono lasciarsi sfuggire questo tassello della saga. Difficilmente vedremo trattato così bene l’intera storia e non penso ne rimarrete delusi.

Il titolo è ampiamente promosso.

La recensione è presente anche su OpenCritic

This post was published on 6 Settembre 2019 17:04

Daniele Di Egidio

Daniele Di Egidio è il creatore di Player.it e vicedirettore della testata. Videogiocatore da quando ha memoria, prese in mano il primo joypad nel lontano 1997 su un fiammante Super Nintendo regalato dal fratello, da li arrivò l'amore per il mondo del gaming. Dai lontani primi anni 2000 fino ad adesso ha giocato oltre cinquecento titoli, dal retrogaming ai giochi contemporanei, predilige i moba come Dota 2, gli sparatutto classici e i giochi di strategia. La sua fissa attuale è per MTG Arena. Decise di fondare Player con uno scopo ben preciso, portare i giocatori di ruolo "analogici" nel mondo del digitale e viceversa, infatti le due realtà difficilmente in Italia hanno un luogo dove incontrarsi e imparare vicendevolmente la magia che c'è dietro un GDR o un videogioco single play. Al di fuori del mondo del gaming Daniele è un fotografo ben ambientato nel mondo della fotografia dei concerti, ha fotografato in lungo e in largo per l'europa più di 1000 band di caratura mondiale, ha seguito artisti di fama mondiale in tour, è stato fotografo ufficiale di diversi festival da 50.000 e più ingressi e ha avuto diverse pubblicazioni con Metal Hammer italia e con MetalManiac negli anni passati. Ha militato per 8 lunghi anni in SpazioRock dove copre ancora il ruolo di fotografo ufficiale.

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