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Assassin’s Creed Syndicate – Video Recensione

Recensione di Simone Alvaro “Guybrush89” Segatori – versione provata Ps4

L’avventura degli assassini targati Ubisoft continua la sua marcia nel tempo e dopo la parentesi francese si prepara ad entrare nella Londra Rivoluzionaria. Assassin’s Creed Syndicate è il secondo capitolo next-gen della battaglia millenaria tra il credo degli assassini e il culto templare. Abbiamo giocato a lungo questo nuovo episodio della saga e siamo pronti a svelarvi tutti i dettagli che si muovono all’ombra del Big Ben.

DUE ASSASSINI A BUCKINGHAM PALACE

Assassin’s Creed è una saga che si rinnova nel tempo. Pur non apportando modifiche sostanziali alla struttura di gioco, gli sviluppatori hanno sempre cercato di introdurre qualche piccola novità per ampliare la formula offerta. Syndicate non fa eccezione, e la prima novità che possiamo riscontrare è l’introduzione di ben due protagonisti: Jacob e Evie Frye, gemelli appartenenti all’ordine degli assassini, che muovono i loro primi passi nella Londra del 1868, in piena epoca Vittoriana.
I fatti narrati nella campagna principale mostrano l’ascesa dei due ragazzi dalle periferie di Londra al cuore della rivoluzione industriale, periodo storico fortemente caratterizzato e colmo di avvenimenti che andranno a plasmare la vita dei due fratelli. A differenza di Arno, protagonista del precedente episodio, Evie e Jacob sono assassini già fatti e finiti e vantano una serie di missioni compiute per il credo. Durante le prime sequenze infatti potremo seguirli durante due assassinii molto importanti che, oltre a fungere da tutorial, minano il potere templare instaurato dal magnate dell’industria Crawford Starrick, il villain principale del gioco. I due fratelli però si troveranno spesso a discutere e a scontrarsi per via delle loro diverse ideologie. Evie, più posata e riflessiva, vuole trovare i manufatti dell’Eden per rovesciare il governo nemico, Jacob invece, sempre con la battuta pronta e con una grande voglia di buttarsi nella mischia, vuole scandagliare i bassifondi di Londra alla ricerca di uomini coraggiosi da far entrare nei Rooks, il suo gruppo di ribelli.
Purtroppo, a livello di sceneggiatura, è possibile constatare già da subito una certa fretta nel raccontare gli eventi. E se da una parte questa scelta,cala immediatamente il giocatore nell’azione, dall’altra lascia però vuoti nella trama, ritrovandosi spesso di fronte a scelte improvvisate che non vengono motivate in maniera ottimale e che sembrano inserite solo per giustificare l’ennesimo attacco ai nemici Templari.
Il sistema di gioco è lo stesso già visto in Unity che aggiunge qualche piccola novità, rimanendo sempre fedele allo stile della serie. Pure il motore grafico riprende pienamente da quello del precedente episodio, anche se ci è sembrato meno performante per quanto riguarda i modelli poligonali dei personaggi.
Le animazioni invece sono fluide e varie come si può ammirare dalle numerose acrobazie che i nostri assassini sono in grado di compiere e che si adattano perfettamente all’ambiente di gioco.
I movimenti appaiono molto più realistici e per la prima volta nella saga gli assassini potranno far uso di un Rampino, frutto della rivoluzione industriale in atto, che permette una grande libertà di movimento e una velocità di scalata degli edifici mai vista. Grazie a questo nuovo prodigio della tecnica Evie e Jacob potranno arrampicarsi sui palazzi in stile Batman o tendere una fune tra due punti elevati per attraversare senza problemi una zona vietata e pianificare assassini dall’alto. La fune del Rampino può anche essere stesa tra due punti di altezza differente permettendo ai nostri eroi di scivolare velocemente verso terra.

ASSASSINI A CONFRONTO

La saga di Assassin’s Creed si è trovata ad un bivio. Doveva scegliere l’approccio combattivo oppure adottare un sistema molto più stealth. Dopo vari capitoli in cui l’ago della bilancia si spostava in continuazione da destra a sinistra in Syndicate gli sviluppatori sembrano aver trovato il modo per bloccare l’ago al centro e non scontentare nessuno. Avere la possibilità di scegliere tra due protagonisti non è infatti solo una novità estetica o usata per dare una svolta stilistica nella storia. Evie e Jacob presentano parametri di base totalmente differenti, la ragazza è maggiormente votata ad un profilo Stealth meno propenso al combattimento diretto e risulta perfetta nelle missioni di infiltrazione o salvataggio. Jacob invece adotta un approccio più combattivo con un maggiore livello di resistenza ai danni e un’alta conoscenza delle armi da fuoco. La possibilità di intercambiare i due personaggi sarà senz’altro apprezzata dai giocatori che però rimarranno sicuramente delusi dal metodo di scambio tra i due. Il passaggio tra eroi avviene infatti tramite un’opzione nel menù di gioco ed esclusivamente nel gioco libero, quando non sono in corso missioni e quando non si è in fuga da avversari o si sta compiendo un particolare evento. Questo limita di molto le possibilità offerte dal sistema, il giocatore non potrà mai passare “liberamente” da un protagonista all’altro riducendo così la varietà di approccio nelle missioni, alcune molto più complesse se affrontate con il personaggio meno adatto. Peccato perché l’idea poteva essere una preziosa ventata d’aria fresca per la serie e invece si limita ad essere un’aggiunta solo parzialmente riuscita.
Dopo essere stata appena introdotta nel precedente episodio, in Syndicate la gestione delle abilità si fa interessante. Avremo a disposizione un intero albero abilità che si sviluppa in più rami e che nelle fasi avanzate offre delle particolari skill che possono essere utilizzate solo da uno solo dei due personaggi e che vanno a potenziare la sua struttura di base. Evie avrà infatti a disposizione una potente tecnica di mimetismo ambientale che le permette di diventare invisibile agli occhi nemici. Jacob invece possiede abilità esclusive di combattimento che lo portano a scagliare dei colpi letali e a rompere in pochi attacchi la difesa nemica. Peccato solo che queste abilità esclusive dei personaggi si contano sulle dita di una mano. Tutte le altre skill disponibili possono essere sbloccate da entrambi, scelta che va un po’ ad omologare i due eroi che avranno a disposizione il classico doppio assassinio, potenziamenti per difesa e life point, incremento dell’occhio dell’aquila ecc.. il tutto acquistabile con i punti Sincronizzazione ottenibili dalle missioni. Il Combat System è una riproposizione di quello visto in Unity. Ora i nemici attaccano contemporaneamente con schemi differenti, siamo in piena rivoluzione industriale quindi anche le armi da fuoco sono sempre presente negli scontri ma i loro colpi possono essere facilmente evitati grazie alla pressione tempestiva del tasto triangolo/Y.
Anche l’arsenale dei due ragazzi differisce principalmente solo dal punto di vista estetico, senza portare una differenza importante a livello di gameplay. Oltre alla classica Lama Celata, tipica del credo degli assassini, Jacob è un esperto di armi da fuoco e sa utilizzare molto bene pistole ed esplosivi che potranno essere sbloccati proseguendo nel gioco creandoli e potenziandoli nel menù principale grazie alle sterline guadagnate e ai materiali raccolti in game. Inoltre il ragazzo è un campione nel combattimento di strada e la sua arma di base è un tirapugni in ottone che aggiunge punti d’attacco ai suoi parametri. Evie utilizza invece un bastone animato, un classico bastone da passeggio che nasconde però una letale lama da assassino. Inoltre Evie padroneggia pienamente le armi da lancio capaci, con un colpo ben piazzato, di mettere istantaneamente KO qualsiasi nemico. Nel corso del gioco, un alleato dei due ragazzi fornirà loro il Kukri, un coltello di origine nepalese, ottimo sia per le uccisioni veloci che per i combattimenti più intensi.
La campagna è costituita, ancora una volta, da sequenze composte da vari ricordi con una durata complessiva di 15 ore che possono essere ampliate grazie alle numerose attività secondarie che influiscono sui progressi generali. Londra sarà divisa in sezioni, ognuna di queste sotto il controllo nemico. Prima di poter accedere alle missioni avanzate della storia dovremo portare a termine alcune sub-quest di Conquista che verranno a loro volta sbloccate solo dopo aver sincronizzato la zona, dal punto più alto degli edifici storici segnalati. La classica routine vista in tutti gli AC che torna ancora una volta, povera di novità e con un alto livello di ripetitività, soprattutto per chi ha giocato tutta la serie.
Le missioni di conquista del territorio si dividono i 4 tipologie e permettono di liberare ogni zona dai nemici. Le prime 2 tipologie CONQUISTA e CACCIA TEMPLARE sono già state viste nel passato della saga e prevedono di eliminare un gruppo di nemici per conquistare una zona, oppure un dato avversario templare lasciando furtivamente l’area. Le seconde tipologie costituiscono invece delle “novità”. Le missioni di LIBERAZIONE portano il giocatore a salvare gli orfani della città che vengono sfruttati nelle fabbriche dai Blighters. Evie è perfetta per queste missioni di infiltrazioni in cui bisogna accedere in determinati edifici e liberare i bambini prigionieri senza farsi notare. Purtroppo per liberare i bambini basta semplicemente interagire con loro e saranno in grado di scappare dalla fabbrica scorrazzando tranquilli davanti alle guardie. Magari la possibilità di scortare fuori i bambini, senza farsi notare, avrebbe dato a queste missioni una giocabilità maggiore. La CATTURA chiude la panoramica sulle missioni ed è una delle novità migliori del gioco: in queste tipologie di missioni si dovrà accedere a piccole aree e individuare il criminale sospettato con l’occhio dell’aquila per poi scortarlo alla carrozza e galoppare fino al punto indicato. Grazie ad una nuova tecnica di gioco è possibile avvicinarci silenziosamente agli avversari designati e, premendo cerchio/B, puntargli un’arma alla schiena per scortarli furtivamente tra la folla. I bersagli proveranno anche a scappare o a chiamare degli alleati e il giocatore potrà persino decidere se consegnare il ricercato vivo o morto alle istituzioni di Scotland Yard.
Superando queste 4 missioni, non solo aiuteremo gli alleati proseguendo nelle loro subquest ma sarà possibile sbloccare lo scontro con il Templare a capo della zona e sconfiggerlo per prendere possesso del territorio.
Le missioni secondarie non finiscono qui torna infatti la raccolta dei numerosi collezionabili come i Glitch e gli scrigni, già visti in passato nonchè i fiori pressati, le birre d’epoca, le illustrazioni e i segreti di Londra che sono tutte le novità di questo episodio. Un universo di cose da raccogliere senza però il minimo livello di sfida, la posizione di tutti gli oggetti può essere ottenuta dalle mappe acquistabili da qualsiasi negoziante in città. Siamo lontani dagli appassionanti enigmi dei Glifi visti nei primi AC e questa continua e noiosa raccolta di centinaia di collezionabili è più una scusa per guadagnare l’ennesimo trofeo/obiettivo che una vera e propria forma di divertimento. I Segreti di Londra sono l’unico vero collezionabile divertente da raccogliere che tramite una serie di filastrocche vi porterà a trovare i carillon per accedere alla classica cripta sotterranea in cui ci aspetta il tesoro di un leggendario assassino.

NUOVI MEZZI TECNICI

Da un punto di vista tecnico Syndicate sfrutta pienamente i progressi grafici fatti in Unity. La modellazione poligonale è ottima, sia per quanto riguarda i personaggi principali, sia gli edifici, tutti curati con tantissimi dettagli e rifiniture, anche se con una performance un po’ sottotono rispetto al precedente episodio.
I bug visti in Unity per via della grande quantità di NPC presenti sembrano però essere stati risolti anche se qualche magagna grafica persiste ancora come personaggi che appaiono dal nulla o che muoiono in posizioni impossibili. Come da tradizione nel corso della storia incontreremo diversi personaggi di rilievo tra cui Graham Bell, Dickens e Darwin. Muoversi per la città e raggiungere un punto specifico studiando il percorso da compiere è un’esperienza sensibilmente differente rispetto a quanto eravamo abituati. Il titolo offre un sistema di spostamento tutto nuovo che potremo finalmente guidare in prima persona. Londra è infatti piena di carrozze, talvolta tanto da ostruire il passaggio nelle strade più strette. Il giocatore potrà scegliere di viaggiare come passeggero nelle carrozze o di rubarle per procedere a tutta velocità nelle strade di Londra. La carrozza è anche protagonista di alcune fasi di fuga in cui dovremo usarla per scappare mandando fuori strada gli avverarsi con un colpo laterale, una sorta di takedown in stile Burnout oppure molto simile a quanto visto nel recente Batman Arkham Knight con la Batmobile. Le carrozze potranno inoltre essere usate come nascondigli mobili dai nemici andando ad aumentare i già numerosi rifugi che hanno fatto molta strada dal semplice covone di fieno dei primi episodi. Infine, persino la base dei protagonisti è semovente ed è infatti situata su un treno da cui gestire tutte le attività come la scelta delle missioni principali, la raccolta del denaro in cassaforte, i vari potenziamenti applicabili in città per l’acquisto di proprietà ed oggetti e il museo dei cimeli che andranno sbloccati tramite i collezionabili. Anche in questo capitolo potremo potenziare i negozi cittadini per guadagnare più denaro e non solo: grazie ad un albero abilità costruito appositamente per la parte gestionale del gioco, saremo in grado di potenziare quasi tutti gli aspetti della campagna ottenendo bonus in ogni settore, dagli sconti nei negozi al potenziamento dei Rooks. Questi ultimi potranno essere assoldati in varie zone della città per accompagnare il protagonista e essere potenziati tramite il menù gestionale presente nel treno. Purtroppo però sono solo una versione rivista dei mercenari che potevano essere assoldati in passato nella saga e non una vera e propria novità. Infine, anche il comparto audio, molto penalizzato in Unity per via di un doppiaggio in Italiano con evidenti problemi di sincronizzazione, riesce nel complesso a fornire un esperienza coinvolgente tra i suoni metallici della rivoluzione industriale.

COMMENTO FINALE

Come ogni anno la serie di Assassin’s Creed porta innovazioni in tutti i campi sfruttando al massimo la struttura base della saga. La ricostruzione storica della Londra Vittoriana è sublime e visitare un nuovo periodo storico è un viaggio che si affronta sempre con piacere. Purtroppo la scelta del marketing Ubisoft di far uscire un capitolo l’anno ha influito sulla qualità generale del titolo: la sceneggiatura non riesce ad essere più di un semplice pretesto per motivare l’ennesimo scontro tra templari ed assassini, mentre la trama del presente è ormai un accozzaglia di elementi e personaggi che sembrano aver dimenticato persino i motivi della loro lotta. Inoltre il motore grafico, pur essendo lo stesso visto in azione un anno fa su Unity è meno performante a livello di dettaglio e animazioni. Syndicate continua a proporre l’essenza di Assassin’s Creed innovandola certamente con piccole introduzioni che però non bastano a presentare qualcosa di davvero soddisfacente. La struttura di gioco è sempre la stessa vista e rivista negli ultimi anni e il titolo sembra una copia sempre più sfocata dei primi gloriosi capitoli. Syndicate è sicuramente un buon titolo, basato su delle solide basi che però cominciano a cedere sotto il peso di una sostanziale ripetitività una sensazione di noia dal sapore di già giocato ed esplorato più e più volte.

This post was published on 22 Ottobre 2015 14:57

Simone Alvaro "Guybrush89" Segatori

Ritrovato in tenera età su una spiaggia pixelata le sue prime parole sono state "Voglio fare il pirata!" In mancanza di un vero galeone è partito all'arrembaggio del mare della rete depredando le conoscenze di ogni isola su cui è approdato: Ha scritto per Games, VGN, Adventure's Planet, Badgames, FlopTV, Cinefilia Ritrovata, Ridble e creato qualche video per la ciurma di Game Series Network. Nel mentre la taglia sulla sua testa è aumentata e dopo che l'Università di Viterbo lo ha ritenuto un pericoloso "Capitano della Comunicazione", l'Alma Mater Studiorum di Bologna lo ha classificato come "Minaccia Pirata esperta di Cinema, Televisione e Produzione Multimediale". Per circa un anno è quindi rimasto nascosto nella Cineteca di Bologna, gestendo dall'ombra l'Archivio Videoludico e organizzando anche un ritrovo piratesco conosciuto come Svilupparty. Dopo qualche tempo passato in mare tra cinema, fumetti, serie tv, libri, aspirapolvere e videogiochi, senza mai una vera casa, mette l'ancora alla fonda nella baia videoludica di Player.it, dove passa le giornate in compagnia di scimmie, balene e altri animali. Va spesso ad ubriacarsi nella taverna di Tom's Hardware, inoltre va all'arrembaggio di libri e fumetti su Frasix, di gadget e serie TV su Nospoiler e Cinematographe e svolge ricerche su antichi manufatti per conto di Ivipro. Il richiamo dell'oceano però lo trascina continuamente tra le onde e anche se non sa dove lo porterà il vento quello che conta davvero è il viaggio.

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