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Recensioni

Recensione Garden Tale

Gli strategici a turni sono uno dei generi videoludici in cui i giapponesi hanno sempre dominato a livello di franchise ed idee. Dal permadeath di Fire Emblem al law system dei due Final Fantasy Tactics Advance passando per il grinding di Disgaea ed affini.

Garden Tale è un gioco che non avrebbe sfigurato nel catalogo Nippon Ichi per lo stile scanzonato ed il suo essere estremamente sopra le righe. Setting, personaggi e tutto ciò che concerne la parte non ludica del titolo sembrano derivare da qualche produzione di serie B made in Japan.

La cosa di cui purtroppo il titolo sembra mancare è la qualità.

Bonion a pranzo, a cena ed in guerra.

Il regno di Garden è un luogo tanto meraviglioso quanto pacifico. Esso è abitato da gente virtuosa che si occupa di mantenere vivida l’economia attraverso le coltivazioni e la cura dei giardini. L’idillio però viene spezzato quando il vicino regno di Zoo ed i suoi abitanti, gli Zooliani, decidono di attaccare.

Ogni personaggio sarà brevemente descritto durante il nostro primo incontro.

Spetterà al nostro protagonista Kurtz, giardiniere di professione, e ai suoi amici fermare l’invasione nel tentativo di preservare la pace ed i loro amatissimi vegetali. Il tutto al modico costo di uno sterminio di massa.

Il gioco si presenta come uno strategico a turni sulle classicissime caselle quadrate. I personaggi verranno controllati attraverso una comoda interfaccia divisa tra movimento ed azioni di vario genere.

L’interfaccia è completamente basata sull’utilizzo del mouse e risulta essere estremamente comoda in ogni situazione; sarà possibile effettuare qualsiasi genere di azione o controllare qualsiasi informazione nel giro di massimo un paio di clic.

All’inizio di ogni battaglia sarà necessario preparare il nostro party attraverso la personalizzazione degli equipaggiamenti e delle abilità. Una volta sul campo di battaglia sarà possibile scoprire uno dei pregi del titolo: il Bonion.

Nemici e Bonions dovunque.

Il Bonion è un tipo di ortaggio dalla curiosa natura esplosiva. Se sollecitato attraverso un attacco esso esploderà causando danni in un determinato raggio. Se nel raggio d’azione saranno presenti altri ortaggi osserveremo reazioni a catena in grado di portarsi a casa un plotone nemico nel giro di un singolo turno.

Strategic Puzzle Playing Game

La presenza del Bonion trasforma ogni stage di Garden Tale in un piccolo puzzle da risolvere attraverso le abilità a disposizione dei propri personaggi. Ogni personaggio avrò a disposizione equipaggiamenti unici con cui sarà in grado di maneggiare, in qualche modo, la pianta.

Alcune delle azioni possibili sono, ad esempio:

  • Spostare il Bonion lungo una linea retta, azione eseguibile utilizzando una lancia.
  • Detonazione controllata del bonion attraverso una particolare spada.
  • Ricrescita del Bonion a velocità aumentata utilizzando una particolare abilità.

L’utilizzo combinato di queste abilità permetterà di risolvere gli stage nel giro di pochissimi turni senza menar colpo contro i nostri avversari zooliani.

Le esplosioni dei Bonion avranno anche un secondo ed interessante effetto: generano mana. Quest’ultimo è condiviso tra i membri del nostro squadrone ed è utilizzato come risorsa per l’attivazione delle abilità andando a creare un circolo vizioso tra le due anime del gameplay: strategia e risoluzione del puzzle.

Impilare esplosioni attraverso un’attenta pianificazione delle posizioni dei Bonion creerà un’enorme fonte di mana da poter utilizzare per curare i propri personaggi o per uccidere un nemico più tosto del previsto.

Il peggior Giappone

Mentre il gameplay trova il modo per farsi strada nel vasto mondo degli strategici attraverso un uso ragionato ed intelligente delle sue componenti, il comparto tecnico fa acqua da tutte le parti.

Zooliani o Furry ?

La grafica di Garden Tale è sì accettabile ma per niente ispirata. Il character design soffre moltissimo per la completa assenza di originalità nella caratterizzazione e questo si ripercuote gravemente sull’aspetto della longevità. Non ci si sente per nulla spinti a giocare il titolo, se non per il gusto di far esplodere cose turno per turno.

Palette di colori davvero poco invitanti per un titolo dallo stile anime.

La trama stessa è intrisa di topos e situazioni stereotipate provenienti dall’animazione giapponese di peggior specie; loli e tsundere faranno tranquillamente la loro comparsa senza avere un qualche barlume di genio o onesta comicità. Gli stessi personaggi giocabili hanno caratterizzazioni assolutamente insufficienti per essere apprezzabili, rientrando spesso e volentieri in stereotipi davvero troppo visti tra videogiochi ed animazione.

Il comparto sonoro rasenta l’anonimato più puro con un’effettistica debole e una selezione di pezzi per battaglie dimenticabile.

Questa combinazione purtroppo rende il titolo piuttosto sgradevole agli occhi ed alle orecchie di chi ci si avvicina perché esplicita una scarsa cura per i dettagli. Lo stesso menù principale profuma di scarno e risulta impersonale, lasciando l’impressione di un titolo fatto in fretta e furia nel tentativo di sbarcare il lunario.

La longevità del titolo quindi finisce per basarsi completamente sul fattore gameplay che regge il colpo ma non riesce a salvare del tutto un titolo che, purtroppo, fa acqua da tutte le parti.

Fortunatamente nessuno potrà ereditare questo titolo dalla mia libreria Steam.

Garden Tale è un brutto quadro con un bel colore di sfondo. Un gameplay interessante immerso in un mondo che non lo è sotto alcun punto di vista.
Metà Bomberman, metà Fire Emblem, il gameplay di Garden Tale funziona e diverte, specie negli stage più avanzati dove le possibilità sono molteplici ma finisce per soccombere sotto i colpi di una personalità assente ed a tratti imbarazzante.

This post was published on 21 Ottobre 2017 12:00

Graziano Salini

Perennemente alla ricerca di legami tra argomenti distanti tra loro, con una certa predilezione per musica e videogiochi. Faccio il possibile per fare in modo che ci siano meno errori di concetto possibili sugli articoli di Player.it, grande fan degli errori grammaticali invece, quelli fanno sempre ridere. Quando non sto amministrando questo sito lavoro mi occupo di spiegare cose difficili in maniere semplici su altri siti, su tematiche molto meno allegre dei videogiochi.

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