A cura di Claudio “Shiryo” Consoli
Quando ho scoperto dell’esistenza di un videogioco, ormai nel lontano 2011, che oltre a gratificare per l’avventura in se’ e per l’ottimo gameplay, giustificasse anche l’acquisto di statuine collezionabili, da figlio degli anni ’80 mi si sono sgranati gli occhi dalla gioia. E poi c’era Spyro, e tutti i giocatori vecchia scuola amano Spyro.
Quattro anni dopo, avendo nel frattempo superato abbondantemente i trenta e messo al mondo un figlio (che a sua volta giustificherà un giorno l’acquisto di altre statuine) aprire la scatola di Skylanders: Superchargers è stata un’emozione molto particolare. Perché la serie Skylanders è -non solo- per bambini, ma può diventare una sfida impegnativa e gratificante anche per chi ha qualche annetto e tanta esperienza videoludica alle spalle.
La trama della nuova avventura che il Padrone dei Portali, ovvero il videogiocatore, dovrà affrontare, è quanto di più basilare la narrativa videoludica possa offrire. Il super cattivo della saga, Kaos, si trova per l’ennesima volta ad un passo dalla conquista delle Skylands, nonostante nel finale di ciascuno dei precedenti capitoli venisse sconfitto e persino catturato.
Dove le squadre di Giants, Swap Force e Trap Team non sono bastate, il gruppo di eroi chiamati a salvare la situazione è rappresentato dai Superchargers, nuovi protagonisti in grado di spostarsi attraverso portali dimensionali grazie a mezzi terrestri, aerei e acquatici. Veicoli che, innovazione di quest’anno, saranno guidabili in apposite missioni, arene e anche su una gran quantità di circuiti, dando vita ad un’esperienza completa ed originale.
Il gameplay alla base di Superchargers non si discosta da quello dei predecessori, si tratta sempre e comunque di un gioco action-platformer con spiccata attenzione sulle fasi di combattimento tra gli Skylanders ed una moltitudine di nemici più o meno forti, oltre che boss dalle meccaniche un po’ più elaborate. Non mancano gli elementi caratterizzanti della serie, platforming e risoluzione di puzzle, con dinamiche rivedute e corrette. Il cervellotico mini gioco per aprire le serrature presente nel capitolo Trap Team è stato sostituito da una nuova meccanica che richiede più abilità che intelligenza, e il mini game delle Pietre Cielo, ispirato ai vari Magic, Hearthstone e similari, è ancora presente ma ulteriormente migliorato, più profondo ed impegnativo.
I mezzi guidabili, vero punto focale di Superchargers, vengono utilizzati ancora una volta per accedere ad aree altrimenti precluse, ma al posto di livelli giocabili nella forma classica, a piedi, propongono alternativamente fasi ad alta velocità e di combattimento veicolare in arene a più livelli nelle quali si affrontano nemici anch’essi alla guida di trabiccoli vari, talvolta raccogliendo chiavi o risolvendo puzzle ambientali nel bel mezzo della battaglia. Funzioni che si accostano a tutta una specifica parte del gioco dedicata alle gare di velocità in puro stile arcade. Completano il pacchetto di “cose da fare” con i veicoli, numerose missioni bonus specifiche per ciascuna accoppiata mezzo-pilota. In generale il gameplay delle gare ricorda non poco quello della serie Mario Kart, con tanto di derapate e potenziamenti, ma con meccaniche di guida leggermente semplificate, in favore di una maggiore azione e combattimento. I bonus raccoglibili sono perlopiù boost della velocità e scudi, mentre per la fase offensiva ciascun mezzo è già dotato di due attacchi, da ricaricare raccogliendo batterie sulla strada. Il bilanciamento tra le fasi di guida e quelle di esplorazione, durante l’avventura principale, ci è parso più che buono.
Ciascun mezzo terrestre, aereo o acquatico che abbiamo avuto modo di provare (solo una parte di mezzi e personaggi è stata rilasciata, per gli altri l’uscita è prevista nei mesi a seguire) è ben caratterizzato, al pari di quanto avviene con i personaggi, e dotato di poteri a tema di quelli del relativo pilota iconico. L’accoppiata tra pilota e bolide non solo si sposta esteticamente in maniera perfetta, nel rispetto dell’immaginario stile Wacky Races, ma rappresenta la ragion d’essere di questa nuova collezione di personaggi. Qualunque Skylanders, anche della primissima serie, è compatibile al 100% con il gioco e può guidare qualsiasi veicolo, ma solo i nuovi Supercharger possono personalizzarli e potenziarli, modificando per esempio il tipo di ruote nel caso di veicoli terrestri, la scocca, i propulsori, fino al suono del clacson, tra una gamma di componenti aggiuntivi che è possibile trovare sparsi per i livelli. Tutti i Superchargers abilitano la customizzazione dei mezzi, ma è solo la corretta accoppiata veicolo-pilota ad attivare la “super carica”, un potenziamento sia prestazionale che estetico, nella forma di scosse elettriche ed effetti visivi sui mezzi, oltre che uno sblocco immediato di una serie di componenti di personalizzazione a tema. Ottenuti tali componenti, questi restano a disposizione a tutti gli altri Skylanders, non vincolando all’uso del pilota specifico, ma è evidente che se non si utilizza il pilota designato almeno una volta, tali pezzi non vengono ottenuti istantaneamente, limitando le possibilità di personalizzazione ai soli componenti raccolti giocando. Ciascuna parte raccolta e montata sul mezzo è dotata di specifici parametri prestazionali, bilanciati tra loro in modo da non consentire una configurazione migliore di altre in senso assoluto, elemento che da una buona profondità e fa da ponte tra quella che è l’avventura vera e propria, a tutta la parte di corse single player o multiplayer. É infatti necessario trovare e sbloccare tutti i pezzi nell’avventura, per poter andare ad affrontare altri giocatori online con maggiore possibilità di scelta tra componenti, e quindi con migliore adattabilità del proprio veicolo alle diverse conformazioni dei percorsi.
Considerando che già dal menu’ principale è possibile scegliere se proseguire l’avventura principale, o andare direttamente al menù delle gare, è evidente come il team di sviluppo abbia voluto far sì che entrambe le aree del gioco avessero una propria identità, sebbene vi sia un forte filo conduttore.
In tutta questa enfasi sulle nuove funzionalità, oltre che l’introduzione dell’atteso multiplayer online sia cooperativo nell’avventura che competitivo in pista, sono state dimenticate nuovamente le arene PvP, Skylander contro Skylander, sparite già in Trap Team in favore di un mini game stile Tower Defense, comunque anch’esso non più presente. L’impossibilità di portare uno Skylander a casa di un amico e sfidarlo ci dispiace moltissimo. Non che il sottoscritto sia mai andato a casa di amici con Skylanders in mano, eh. Sono loro… a venire da me. Perché come dicevamo, è un gioco -non solo- per bambini.
Laddove la trama non è mai stato il forte della serie, volutamente per rendersi adatto al pubblico più giovane, anche questo nuovo capitolo non perde occasione per momenti di autoironia e sarcasmo al limite del metagame, che solo adulti dotati di spiccato umorismo possono cogliere a pieno. Assistere al gioco di un figlio/a o parteciparvi sarà sempre e comunque divertente e strapperò più di una risata, ma anche prendere il pad in mano con prole lontana è molto soddisfacente: al primo avvio è possibile selezionare il livello di difficoltà, che va dal più semplice, adatto anche al totale neofita di videogiochi (ricordiamo che in tutta la serie la telecamera è rialzata ed automatica, cosa che semplifica di molto il gameplay rendendolo fruibile con la sola accoppiata analogico e tasti), arrivando fino ad Incubo, che nel precedente capitolo veniva sbloccato solo al termine del primo playthrough, e qui intelligentemente affrontabile sin da subito. Questo livello di difficoltà è assolutamente adatto a giocatori esperti di platform ed action game in generale, oltre che consigliato a collezionisti di Skylanders: anche i personaggi più resistenti possono essere sconfitti con tre o quattro colpi, e durante i boss più difficili può diventare essenziale una corposa disponibilità di sostituti extra. Come da tradizione, gli Skylanders sconfitti vengono messi KO fino al termine della missione corrente o al suo riavvio, pertanto una buona abilità di base e una corposa scorta di riserve si rivela più che utile allo scopo. La possibilità di guidare i mezzi in sfide divise per generi, acqua, aria e terra, oltre che su tre livelli di difficoltà, fa sì che tutto il micromondo delle gare presente in questo capitolo, sia giocabile tranquillamente sia da ragazzini nel salotto di casa, che da gamers accaniti in locale o online. Ad alti livelli la sfida si rivela molto interessante, al pari di quella offerta da racing game arcade similari.
Oltre ad affrontare la modalità storia, compresa l’esplorazione di buona parte delle aree attivabili solo con appositi mezzi o elementi, Non ci siamo fatti mancare lunghe sessioni di gioco cooperativo in locale, combattendo gli invasori delle Skylands in coppia, così come di gare di velocità che si sono rivelate sempre una sfida valida, con la vittoria della CPU, alzando la difficoltà, in non poche occasioni. Ci siamo, insomma, fissati non poco sul voler accrescere il nostro livello di padrone dei Portali, scoprendo un altro ottimo elemento di questo Superchargers: la crescita dipende ora dall’abilità del giocatore nell’affrontare le varie sfide, e solo marginalmente dalla quantità degli oggetti acquistati ed attivati. A differenza dei predecessori, piccoli acquisti mirati, come vedrete nel prossimo paragrafo, aprono le porte a tutte le modalità, e quindi di affrontare le sfide alle massime difficoltà, aumentando il livello del Padrone dei Portali. Peraltro, ad ogni passaggio di livello corrisponde lo sblocco di un Potere a scelta tra due alternative, quali l’ottenimento di maggiore oro per migliorare gli Skylanders o acquistare oggetti, maggiori rondelle per potenziare difesa e attacco dei mezzi, ma anche bonus elementali e divertenti varianti estetiche persino per gli NPC presenti nel gioco. Insomma, il giocatore completista di una certa età, rischia di infognarsi più di quanto farebbe mai un bambino.
Obiettivo principale di genitori parsimoniosi e di nuovi collezionisti, prima di iniziare ad entrare nel mondo dei cosiddetti “Toys to Life” è cercare di capire da subito cosa serva e quanto potenzialmente possa andare a costare il tutto. Cercheremo con questi ultimi paragrafi di rendervi la vita più facile.
AGGIORNAMENTO VISTI I DUBBI DI MOLTI UTENTI: Prima cosa, ovviamente, scegliere lo Starter Pack per la console in vostro possesso. A disposizione per il lancio abbiamo le versioni per console Sony (PlayStation 3 e PlayStation 4), Microsoft (Xbox 360 e Xbox One) oltre che Nintendo (Wii U). Ciascuna di queste edizioni è disponibile nella forma Standard, con personaggi dalla colorazione originale, o Dark Edition, nelle quali i personaggi fisici e anche in-game sono ricolorati su tonalità di nero e grigio metallizzato, oltre che contenere un accessorio, non disponibile nella versione standard, che consente di affrontare le gare nei panni di Kaos. Di recentissimo rilascio, e per questa ragione abbiamo aggiornato questo articolo, l’edizione per Apple TV e mobile. Tutte le versioni fisicamente acquistabili in negozio includono l’indispensabile portale, da collegare alla console e sul quale posizionare le statuine per farle apparire nel gioco. Per le versioni Apple TV o mobile è possibile acquistare il portale bluetooth a parte, o sbloccare (a pagamento) alcuni mezzi e personaggi in forma digitale, utili quantomeno ad avere accesso a tutte le modalità di gara.
Attenzione: segnaliamo l’esistenza di una versione per la vecchia console Wii e per Nintendo 3DS, che però presenta un gameplay completamente focalizzato sulla guida dei mezzi e totalmente priva di tutta la parte di avventura e trama che trovereste su tutte le altre console. Non a caso si chiama Skylanders Superchargers: Racing. Teniamo particolarmente a sottolineare questa differenza, in quanto abbiamo letto su più forum la delusione di genitori e figli, trovatisi per le mani una versione apparentemente castrata rispetto a quella normale. Si tratta proprio di un prodotto diverso, differenza effettivamente mal pubblicizzata da Activision, o non spiegata del tutto, per buona pace dell’acquirente meno attento. Ribadiamo: se volete l’avventura completa, puntate a PlayStation 3 o PlayStation 4, Xbox 360 o Xbox One, Wii U o persino ad Apple TV o versioni mobile, ma non a Wii o 3DS, perché con queste avreste solo gare, niente avventura.
Chiarite le versioni a disposizione c’è un ulteriore elemento da considerare. Quest’anno per la prima volta per la saga, nell’edizione Wii U troviamo in esclusiva la statuina di Donkey Kong e relativo mezzo, mentre per la più datata console Wii (e per 3DS) abbiamo Bowser, anch’esso con il suo specifico mezzo. Entrambi sostituiscono pilota e veicolo che trovereste negli altri set, e sono utilizzabili esclusivamente su console Nintendo, pertanto qualora aveste la possibilità di scelta, valutate (o fate valutare alla prole) se qualche dettaglio grafico in meno delle versioni Nintendo, il posizionamento delle vostre console nelle stanze dove preferibilmente giocherete o la vostra preferenza sul servizio online da utilizzare per il multiplayer, valgano la possibilità o meno di usare due personaggi divertenti, iconici ed esclusivi. Chiudiamo con i prezzi: che variano a seconda della console e di eventuali offerte, indicativamente tra i 64,99 € dell’edizione Wii, ai circa 90 € delle Dark Edition da collezione per Xbox One e PS4. In linea, insomma, con qualsiasi altro gioco pacchettizzato, di qualità, acquistato al lancio.
Portato a casa lo scatolotto iniziale, e premesso che sempre e comunque qualsiasi capitolo di Skylanders è completabile con il solo Starter Pack e senza spendere neanche un euro in più, potete valutare l’acquisto di ulteriori personaggi, mezzi ed oggetti, provenienti anche da serie precedenti. Dopo il capitolo Swap Force, eccessivamente premiante per i grossi collezionisti, e quello Trap Team, che di contro chiedeva l’acquisto di almeno un personaggio della nuova serie dimenticando quelle precedenti, con Superchargers Activision sembra aver trovato una buona via di mezzo: per poter accedere a tutte le gare, basta acquistare solamente due mezzi aggiuntivi di genere diverso da quello presente nello Starter Pack, al costo base di 16,99 l’uno. Una spesa piuttosto ragionevole per accedere a tutte le funzioni del gioco. Se non vi basta (o se non bastasse ai figliuoli), potreste alzare l’asticella della sfida e dei denari spesi, andando ad affrontare anche le missioni basate sugli elementi. In questo caso è necessario avere almeno un mezzo per elemento, per poter accedere a tutte, con relativo aumento del prezzo totale. Tali sfide regalano un miglioramento nel livello del Padrone dei Portali, e quindi Poteri e soddisfazione personale. In ultimo, dedicate ai completisti senza paura e rimpianti, ci sono sfide a tema che premiano con upgrade delle abilità dei veicoli, accessibili solo acquistando pilota e relativo veicolo iconico. Per svolgerle tutte, serve l’intera collezione composta da venti mezzi e venti Skylanders Superchargers.
Se non siete novizi della saga, perché convinti dai figli a sborsar quattrini o, come chi vi scrive, semplicemente appassionato del genere Toys to Life, avrete probabilmente nella vostra collezione una pletora di personaggi, oggetti magici, livelli aggiuntivi e trappole, che avete paura non servano più a nulla. Non dovete mettere tutto in cantina, ne’ inviarli per forza al sottoscritto come regalo. I personaggi delle vecchie serie sono sempre compatibili con quelle nuove e gli oggetti magici, sebbene mostrino le loro funzionalità originali solo nel relativo capitolo d’appartenenza, hanno ancora utilità in Superchargers. Questi si trasformano in elementi decorativi da posizionare liberamente nell’Accademia degli Skylanders, l’hub principale del gioco, e giornalmente danno modo di riscattare oro extra semplicemente colpendoli.
Le trappole, indispensabili in Trap Team per catturare e usare i cattivi, svolgono invece due funzioni differenti in Superchargers: una volta inserite nello slot del nuovo portale, sbloccano carte esclusive da utilizzare nel sottogioco Pietre Cielo, tessere ispirate al cattivo in quel momento presente nella trappola stessa. E’ bene quindi -anche se per nulla fondamentale- avere ancora a disposizione il gioco Skylanders: Trap Team, per caricare tutti i nemici uno alla volta nelle varie trappole, ed importarli tutti sotto forma di Pietre Cielo nel nuovo gioco. Altresì, la trappole fisicamente inserite nel portale attivano speciali attacchi elementali quando si è alla guida dei veicoli. Si tratta di attacchi uguali tra loro ai quali si applicano effetti visivi sul tema dell’elemento inserito, utili ma per nulla indispensabili.
Il lavoro sulla componente tecnica di Superchargers è apprezzabile. Lo sviluppo dei vari capitoli della saga, che dal capitolo Giants in poi vede alternarsi Toys for Bob e Vicarious Visions, vede i secondi all’opera su quest’ultimo capitolo, e sinceramente ne siamo felici. Senza nulla togliere all’altro team, ci sono dettagli nelle produzioni Vicarious che sino ad oggi abbiamo preferito, e in generale i piccoli adattamenti presenti in Superchargers ci hanno convinto. Ogni edizione del gioco è sempre retro compatibile con tutti i personaggi, il che significa, per gli sviluppatori, dover rivedere e correggere i parametri per un crescente numero di personaggi ad ogni edizione, lavoro ben svolto anche in questo caso. Se con Giants era stato introdotto il salto, e quindi relative animazioni per tutti gli eroi anche da serie precedenti, e con Trap Team la novità è stata l’attacco in salto, con Superchargers non abbiamo un’introduzione tecnica affine, ma una generale revisione dei personaggi. Ne abbiamo provati 37 differenti, provenienti da tutte le serie: ci sono parsi tutti più fluidi nelle animazioni, e soprattutto i Trap Masters, più slanciati e meno goffi che nel capitolo d’appartenenza. Il leggero ma fastidioso pattinamento sul terreno di tutti i personaggi su Trap Team (non presente in Swap Force) è stato risolto, e l’interazione tra modelli poligonali così diversi tra loro per forma e dimensione con lo scenario, è stata migliorata. La resa visiva, pulita, colorata ed estremamente piacevole, è migliore su PS4 e Xbox One rispetto alle controparti Nintendo, che però vantano entrambe l’esclusività di due personaggi, che peraltro funzionano anche come Amiibo nel caso di Wii U.
In merito ai colori e alle fattezze dei personaggi, è evidente come da Skylanders: Spyro Adventure ad oggi, lo stile delle statuine e dei personaggi in-game sia sempre più grafico e cartoonesco. Sul versante collezionismo di statuine fisiche, questo può essere soggettivamente apprezzabile o meno, in quanto la differenza c’è e si vede, mentre in-game, anche i personaggi più datati sono stati allineati esteticamente, edizione su edizione, a quelli della serie corrente, e questo avviene anche quest’anno. Su schermo vedrete quindi migliorie estetiche anche nel vostro Serie 1 preferito, notando quanto meglio si integri, la sua versione virtuale, allo stile generale ed alle scenografie del gioco, rispetto a quanto la statuina fisica faccia confrontata a quelle più nuove.
Nel momento in cui scriviamo, abbiamo rilevato alcuni piccoli bug, non determinanti per le sorti dell’avventura e che molto probabilmente, speriamo, verranno sistemati, come il blocco totale degli attacchi dei personaggi una volta rimpiccioliti da un apposito oggetto reperibile nel corso dell’avventura, una volta tornati a dimensioni regolari, risolvibile comunque rimuovendo il personaggio dal portale e riposizionandolo in seguito.
La stabilità delle funzioni online c’è parsa buona, con lag praticamente inesistente. Ci riserviamo di darvi ulteriori aggiornamenti in seguito, sul lungo corso, anche per verificare quanto effettivamente l’online possa rapire utenza ed essere sufficientemente popolato, soprattutto proprio su Wii U, dove l’alternativa principale è più che apprezzata e radicata nel cuore dei fan.
Skylanders: Superchargers, migliora ulteriormente l’esperienza dei predecessori, sia sul versante gameplay, solido e sempre più curato in dettagli apparentemente trascurabili, che per qualità estetica dei modellini e relativi aspetti e funzionalità in-game. Ci è spiaciuto per il mancato ritorno delle arene PvP, ma le gare con i veicoli si dimostrano ben più di un semplice mini gioco. La novità dell’edizione è perfettamente integrata nell’avventura, e nel caso delle gare sia single player che online, da vita ad vero gioco nel gioco, ben strutturato e divertente. Titolo migliore della serie (ed è positivo che lo si possa affermare per tutte le edizioni) ed imperdibile per i Fan, consigliamo anche ai non avvezzi alla saga di darci un occhio, magari approfittando dei personaggi Nintendo per fare da ponte emozionale verso questa nuova avventura.
Se avete altri dubbi su Skylanders: Superchargers, in questo articolo rispondiamo alle domande più frequenti.
This post was published on 25 Settembre 2015 18:57
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