Articolo a cura di Samuele Zaboi
Da molti anni settembre è diventato un appuntamento importante, a tratti fondamentale. Termina il calciomercato, i campionati di calcio di tutta Europa entrano nel vivo, iniziano Champions League ed Europa Legue (Coppa Uefa per i più nostalgici) e, soprattutto, si rinnova l’appuntamento con la serie Pro Evolution Soccer che quest’anno, in occasione del proprio ventesimo anniversario, vuole effettuare un passo decisivo verso il futuro senza dimenticare però quelli che sono stati il suo passato e le sue origini.
Ormai da un paio d’anni Konami, con la sua serie di simulazione calcistica, punta forte verso il realismo e questo lavoro non viene smentito con PES 2016 ma viene rafforzato anche nei più piccoli dettagli. Sono questi infatti, in un franchise ormai consolidato, gli elementi che ogni nuova stagione arricchiscono un’offerta già vasta, con un lavoro degli sviluppatori votato a cercare la più piccola sfumatura in grado di dare ai giocatori quel quid ancora assente.
Le prime novità che balzano immediatamente all’occhio sono quelle legate al gameplay. Qui Konami ha voluto riportare sullo schermo una vera partita di calcio, cercando di trasmettere, attraverso il televisore o il monitor di un PC, la sensazione di essere realmente all’interno del rettangolo del gioco. Per fare questo, gli sviluppatori hanno inserito diverse migliorie avendo in mente un solo obiettivo: il realismo.
La più grande new entry riguarda il meteo dinamico, ossia la possibilità che le condizioni atmosferiche cambino nel corso della partita. Questo non influenzerà solo “l’aspetto estetico”, con la pioggia che inizierà a cadere dal cielo o che aumenterà di intensità, ma anche direttamente il gameplay: far girare palla diventerà più difficile, il campo sarà letteralmente più pesante e i giocatori faranno più fatica a muoversi; oltre a ciò i calciatori risentiranno direttamente del cambio atmosferico, scivolando all’improvviso e perdendo l’equilibro, aumentando quell’effetto di realismo che abbiamo citato in precedenza. L’unica pecca di questa novità è la frequenza con la quale è possibile incontrare questa caratteristica: forse troppo raramente è possibile saggiare questa feature dal momento che in una prova di molte ore, le occasioni nelle quali vedere il meteo dinamico sono state troppo sparute, contabili sulle dita delle mani.
Konami ha badato anche alla sostanza, oltre ad aspetti prettamente estetici. Gli sviluppatori hanno dato prova di aver studiato a fondo le dinamiche di una partita di calcio, andando a migliorare molte componenti legate proprio al gioco, soprattutto per quanto riguarda i contrasti. Questi saranno più veritieri e simili alla realtà: i difensori si opporranno con il fisico per mettersi tre la palla e l’avversario per poi arpionare la sfera con il piedi; allo stesso nei contrasti aerei sarà molto più importante prendere posizione, anche spintonando leggermente l’avversario, e scegliere il tempismo giusto per svettare: sbagliare il tempo del salto potrà mandare a vuoto il giocatore e liberare così il campo all’avversario.
Le novità di PES 2016, dal punto di vista del gameplay, non si fermano qui. Gli sviluppatori hanno inserito molte più animazioni rispetto al capitolo precedenze e questi effetti sono riscontrabili in più punti: dallo sventolare delle bandierine del calcio d’angolo fino alle proteste dei giocatori per un mancato fischio da parte dell’arbitro senza dimenticare che due compagni di gioco potranno anche discutere tra loro per una giocata sbagliata. Sempre su questo filone, i giocatori terranno anche le mani dietro la schiena quando un avversario sarà in procinto di effettuare un cross. Rispetto a quanto mostrato con la demo, Konami ha lavorato molto anche per quanto riguarda il ruolo dei portieri: ora infatti sarà molto più difficile realizzare una rete di tap in e la reattività degli estremi difensori darà ancora più veridicità alle azioni di gioco.
Per quanto riguarda la realizzazione dei giocatori, se da un lato sono stati fatti dei passi avanti con i volti degli atleti più famosi, dall’altro restano abbastanza anonimi i visi dei giocatori meno noti e non protagonisti dei palcoscenici mondiali, nonostante le animazioni rinnovate riguardino tutti gli atleti presenti nel gioco.
Anche dal punto di vista dei contenuti, Konami ha cercato di fare il proprio meglio per garantire ai giocatori l’offerta più completa possibile anche se resta innegabile come il discorso “esclusive e contenuti” sia il vero tallone d’Achille di Pro Evolution Soccer 2016. Se da un lato è vero che sono ancora presenti la UEFA Champions League e l’Europa League, le squadre sudamericane, la liga spagnola o il campionato francese, d’altro mancano le licenze del campionato inglese mentre per quello tedesco sono presenti solo tre squadre: il Bayern Monaco, il Borussia Mönchengladbach e il Wolfsburg (Il Bayer Laverkusen, approdato in Champions, arriverà in seguito tramite aggiornamento?, ndr). Queste assenze continuano a pesare e a essere un pesante fardello per il titolo Konami, soprattutto per quanto riguarda la Premier League, dove il Manchester United è l’unico club a salvarsi da questo triste destino. A livello di licenze occorre segnalare anche la mancanza del Sassuolo, per lo meno per quanto riguarda il logo, il nome del team e le divise, mentre i nomi di giocatori e i loro valori corrispondono al vero. I giocatori potranno comunque inserire manualmente gli stemm e le divise mancanti, specialmente su PS3 e PS4, ma non c’è dubbio che si tratti di un processo fastidioso e non sempre intrapreso da tutti gli utenti.
Le modalità di gioco non si discostano da quelle viste dal passato, con le varie coppe continentali che affiancano “Diventa un Mito” e “Master League”. Quest’ultima è quella che presenta le maggiori e migliori novità (per la modalità Diventa un Mito resta ancora troppo semplice scalare il calcio continentale e mondiale, ndr).
Konami ha deciso di rinnovare profondamente una delle modalità principali di PES 2016, cambiando e rivisitando totalmente il look della Master League. Una grafica molto più accattivante e immediata rispetto al passato permetterà di avere in un’unica schermata il calendario, la classifica, le ultime novità e l’accesso alla gestione della squadra e alle trattative. Acquistare i giocatori però resterà nel complesso estremamente facile e molto spesso sarà possibile ricevere offerte decisamente e obiettivamente sproporzionate che faciliteranno, di molto, l’acquisto di stelle e calciatori internazionali. Apprezzabile invece il fatto che i top player influenzeranno il bilancio della rose, grazie alla vendita di magliette con il conseguente incremento del merchandasing.
Nel corso della stagione inoltre i giocatori miglioreranno alcune qualità, in base allo stile e allo schema di gioco adottati dagli utenti, permettendo così di adattarsi a ruolo non del tutto idonei o inediti. Queste piccole modifiche, apparentemente di poco conto, riescono a rinnovare la modalità Master League dando una nuova e potente ventata di freschezza e novità.
PES 2016 ha effettuato un ulteriore passo in avanti verso il realismo con l’aggiunta di nuove feature (il meteo dinamico su tutti) e nuove animazioni per i contrasti e per i giocatori. Avvicinandosi maggiormente al realismo a lungo cercato da Konami, Pro Evolution Soccer 2016 continua a peccare dal punto di vista delle licenze, forse l’unico vero punto debole di questo capitolo. Se siete amanti del realismo e ricercate la sensazione di una vera partita di calcio, allora PES 2016 è sicuramente il titolo giusto per voi.
This post was published on 14 Settembre 2015 11:00
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