Godzilla ritorna in un videogioco nostalgico pieno di mostri giganti tipici della cultura giapponese.
Dopo un breve intro in cui vediamo un Godzilla in bianco e nero distruggere la torre radio di Tokyo, il gioco ci proietta 60 anni più avanti dove il gigantesco lucertolone si prepara a fare il suo ritorno ma…ce ne era davvero bisogno?
recensione a cura di Simone Alvaro “Guybrush89” Segatori
UNA CARICA DI MOSTRUOSE GLORIE
Questo titolo di Godzilla ci ha davvero stupito, presentandosi così dal niente all’E3 di quest’anno con un trailer che già lasciava presagire la bassa qualità tecnica del gioco. Dopo il film dell’anno scorso e il gioco correlato pensavamo che, almeno per altri 5 o 6 anni, non avremmo più sentito parlare di Godzilla. Evidentemente Namco Bandai non la pensava così e ha deciso di distribuire questo mash up di mostri dimenticati sotto il glorioso nome di Godzilla. Il titolo ricorda moltissimo Rampage, sviluppato dall’oramai defunta Midway Games, in cui 3 mostri giganti dovevano distruggere la città cercando di fare più danni e quindi più punti possibili. In Godzilla dovremo fare la medesima cosa con l’aggiunta di distruggere le torri di Energia G che permetteranno al nostro lucertolone di crescere in altezza.
Il gioco ci porta 60 anni dopo alla prima apparizione di Godzilla che, dopo aver distrutto la torre radio, è scomparso in mare facendo perdere ogni traccia. Nel breve tempo che è stato sulla terra gli umani hanno avuto modo di studiarlo e riprodurre la sua energia vitale, l’energia G, che dopo 60 anni è alla base della società umana. Godzilla è affamato e, risvegliatosi dai lunghi anni di ibernazione in fondo al mare, approda nuovamente sulla terra attirato dalle numerose fonti di Energia G. L’obiettivo primario di ogni missione è quindi l’abbattimento di queste torri, naturalmente più il livello di distruzione è alto più il mostro diventa potente. Si potrà incrementare la potenza del lucertolone anche portando a termine i compiti secondari che prevedono di distruggere un dato numero di navi da guerra, carri armati ecc. Purtroppo il comparto mosse di Godzilla è molto limitato e potremo eseguire in totale 4 attacchi: il raggio laser, la carica, il colpo di coda e i graffi. Tutti gli attacchi però possono essere potenziati per infliggere più danni ma non si possono imparare nuove combo. Godzilla avrà inoltre a disposizione un superattacco che consuma la barra del raggio laser e che permette di distruggere i nemici nella zona circostante.
Durante alcune missioni potremo inoltre essere interrotti dall’arrivo di un Kaiju, strano mostro gigante, attirato dall’Energia G. Per proseguire dovremo necessariamente abbattere la bestia che ci complicherà molto il compito di distruzione delle torri. L’unico vero pericolo per Godzilla sembrano infatti essere proprio i Kaiju, gli esseri umani con i vari armamenti disponibili divisi tra navi, carri, cannoni, torrette, missili, ecc, sembrano non scalfire per niente la corazza del mostro riducendo praticamente a 0 il livello di sfida. I Kaiju sono rappresentati da tutte le glorie viste nei vecchi film giapponesi come Rodan il mostro alato, Ghidorah il drago a 3 teste, Athom il mostro della Galassia, il Mechagodzilla, Gamera, Gorgo, Mothra insomma una carica di creature che genera grande nostalgia a chi ha sempre amato i disaster movie con mostri giganti.
QUANDO UN NOME POTENTE NON BASTA
L’idea di base non era per niente male, peccato che la realizzazione tecnica del gioco lascia davvero a desiderare a cominciare con i comandi delle creature che risultano scomodi e capaci di far perdere la pazienza anche al più deciso dei giocatori. I player potranno usare l’analogico per muovere il mostro ma per voltarsi o girarsi dovranno necessariamente affidarsi ai tasti dorsali che permettono alla creatura di roteare su se stessa e girare nella direzione desiderata. Va bene avere nostalgia di robottoni e lucertole giganti ma potevamo fare sinceramente a meno di un sistema di controllo che ricorda le freccette della PS1, in cui non esisteva la diagonale e il giocatore doveva fermarsi e roteare il personaggio prima di cambiare direzione. Purtroppo le pecche non finiscono qui, oltre al gameplay descritto poco sopra il gioco non offre praticamente altro e le missioni della storia principale si ripetono ossessivamente con solo qualche differenza estetica.
La modalità principale prevede l’ascesa di Godzilla che ritorna, approdando dal mare, fino a raggiungere il cuore dell’energia G. Le modalità secondarie invece ci mostrano un Versus Mode, in cui è possibile usare tutti i Kaiju sbloccati, una modalità Upgrade, che serve solamente a potenziare i mostri con i geni ottenuti in missione e una sorta di editor, chiamato Diorama, che permette di creare la propria città inserendo i mostri ottenuti nelle altre modalità. C’è anche una sezione che descrive le caratteristiche di ogni Kaiju e un versus online che non abbiamo avuto modo di provare per via dei server deserti prima dell’uscita del gioco.
TRA MOSTRUOSITA’ TECNICHE E GRAFICA PRIMITIVA
Come dicevamo, oltre alla distruzione delle Torri nello “Story Mode”, che poi di Story non c’e nulla perché la trama viene raccontata da piccole finestre di dialogo tra alcuni comandanti dell’esercito, e a qualche versus, noioso ed estremamente fastidioso per via dei comandi, il gioco risulta un vano tentativo di sfruttare un nome potente, come quello del lucertolone, per vendere un titolo totalmente inadatto sia per la nuova generazione che per quella passata. Il gioco sembra essere stato riesumato dagli anni di PS2, se non ancora prima e presenta una grafica vecchia, monotona e priva di spessore. Le città sono spesso identiche, presentando solo 3 o 4 modelli differenti, la realizzazione tecnica degli edifici e di ogni elemento di contorno è poco curata, graficamente primitiva così come le animazioni, lente e legnose. Fortunatamente le creature sono ben realizzate e sembrano uscite direttamente dai film di provenienza ma i loro movimenti risultavano migliori sulle pellicole degli anni 50. Le location di gioco inoltre sono strette, al giocatore sembra di avere di fronte una città immensa quando in realtà i suoi movimenti sono limitati da alcune strisce gialle nel terreno e dopo aver distrutto i primi edifici, si scopre di avere a disposizione solo una piccola porzione della città che si vede.
COMMENTO FINALE
Godzilla è il gioco che non aspettavamo, non volevamo e non riesce assolutamente a superare i canoni odierni della sufficienza videoludica con pecche evidenti che vanno dalla grafica al gameplay.
L’idea di resuscitare tutti i mostri giganti di una generazione cinematografica poteva funzionare ma l’intero gioco dove essere posto in un altro modo, con un altro titolo e soprattutto un diverso sviluppo tecnico, specie nei comandi che sono l’elemento meno performante di tutta la produzione. E’ difficile consigliare un titolo del genere, ma se siete appassionati di mostri giganti e volete scoprire chi è più forte tra Godzilla o King Kong, facendovi 4 risate tra amici, potete provare questo titolo anche se i film degli anni 30 sul lucertone risultano un’allettante alternativa!