Assassin’s Creed è ormai un brand che permea l’universo dell’intrattenimento e propone continuamente nuovi metodi per avvicinarsi alla saga. Dopo la parentesi della Francia rivoluzionaria, l’epopea degli assassini si sposta nella Cina feudale dando il via alla nuova trilogia della serie, Chronicles!
recensione di Simone Alvaro “Guybrush89” Segatori
Ecco il nostro gameplay della prima Sequenza dell’avventura di Shao Jun:
Se avete avuto modo di giocare con Unity, avrete sicuramente notato la sezione Chronicles presente nel menù iniziale che presagiva l’arrivo di alcuni “mini-capitoli” della serie, con personaggi ed epoche differenti.
Il primo a raggiungere le nostre console è AC Chronicles China, che segue l’avventura di Shao Jun, un ex-concubina dell’imperatore, diventata assassina per eliminare la tirannia templare dalle alte cariche dell’impero cinese. Ad aiutarla ed addestrarla per diventare una perfetta assassina troviamo nientepopodimeno che Ezio Auditore, protagonista di molti vecchi capitoli della serie che dopo le numerose avventure nel nostro stivale ha iniziato a viaggiare per il mondo istruendo nuovi adepti pronti a combattere per la causa degli Assassini. Ogni sequenza porterà Shao Jun sempre più vicina al suo obiettivo e al ricordo del suo maestro, Ezio, che tramite dei brevi flashback fungerà da tutorial a tutte le componenti che il gioco ha da offrire. La struttura narrativa rimane però superficiale e non riesce ad approfondire e caratterizzare i personaggi, attuando una sommaria descrizione tra i rappresentanti del bene e del male. Nemmeno la durata dell’avventura, circa 3 ore totali, aiutano il giocatore ad appassionarsi alla storia e una volta arrivato in fondo rimarrà interdetto, come se avesse avuto solo un breve assaggio di quello che potevano essere queste cronache cinesi.
La natura del gioco sposta le meccaniche tipiche della serie su un particolare piano bidimensionale che però si sviluppa su più livelli di profondità. Sarà spesso possibile, infatti, procedere spostandosi sullo sfondo, o sullo sfondo dello sfondo, una tecnica peculiare che crea l’illusione di muoversi in uno scenario quasi totalmente tridimensionale portando il giocatore a pensare al di fuori dei classici schemi del 2D.
Le ambientazioni mostrate, ricostruiscono una Cina feudale ricca di vitalità e con una particolare attenzione per i dettagli. Gli sviluppatori sono stati attenti a inserire in ogni sequenza scorci, particolari o oggetti di gameplay che non avevano inserito nella sequenza precedente. Il porto di Macao, il palazzo dell’Imperatore, sono solo alcuni delle molte sezioni del titolo costruite ad hoc proprio per mostrare la bellezza tecnica di questo piccolo universo orientale. Le rifiniture grafiche non si limitano però solo al gameplay, anche le cut-scene sembrano dipinti animati che prendono vita dalle sfumature di inchiostro e dai forti toni di rosso e nero. I volti dei personaggi non presentano caratteristiche di rilievo ma grazie alla visuale di gioco, costantemente lontana dai visi e più vicina all’azione globale della scena, si può tranquillamente sorvolare su questo dettaglio e godersi appieno l’avventura. Durante le nostre fasi di gameplay abbiamo potuto constatare qualche piccolo bug grafico che porta alcuni elementi a scomparire alla vista ma a rimanere presenti all’azione, tanto da vedere la nostra Shao fluttuare sul nulla.
Infine, i temi musicali del titolo sono sempre azzeccati e sono capaci di riportare alla mente le immagini della Cina antica, senza dimenticare però i ritmi tipici della saga.
Assassin’s Creed Chornicles China è un titolo atipico per la serie. E ‘ uno di quei titoli che ci si aspetterebbe di vedere su uno smartphone o su un tablet, eppure le avventure di Shao Jun ci hanno conquistato sequenza dopo sequenza. Il gioco si svolge in 10 capitoli dove dovremo portare a termine alcuni obiettivi ed eliminare l’esponente templare di turno protetto dalla solita schiera di guardie armate. Come già detto in precedenza l’azione si svolge su uno schema bidimensionale capace però di passare su più livelli di profondità. Questo permette al giocatore di creare tattiche e studiare ogni livello da cima a fondo per trovare il miglior metodo per proseguire. Ogni capitolo del gioco è suddiviso in varie zone in cui dovremo trovare la giusta tattica per oltrepassare le guardie e procedere alla fase successiva. In ogni zona ci verrà assegnato un punteggio a seconda della nostra abilità: il livello Ombra viene assegnato ai giocatori che sono riusciti a superare una zona senza far scattare nessun allarme e senza eliminare nessuno, il grado Assassino a coloro che hanno dovuto uccidere silenziosamente alcune guardie per poter proseguire e infine la classe Rissoso a quelli che hanno attirato l’attenzione delle guardi scendendo in combattimento. Per ognuno di questi gradi vi sono 3 medaglie ( le classiche bronzo, argento e oro ) che servono a stabilire i punti assegnati a fine missione che andranno a sbloccare i potenziamenti delle statistiche per Shao Jun che però non potremo scegliere e che verranno resi disponibili automaticamente dal gioco ottenendo un dato punteggio nel livello scelto. Proprio come nella saga madre, anche in questo mini-capitolo potremo eliminare silenziosamente le guardie e nascondere i corpi nei numerosi nascondigli disponibili oppure scendere in combattimento e mettere in pratica le tecniche di schivata, scivolata e attaccato che mano a mano verranno insegnato alla protagonista dal nostro Ezio Auditore. Il gioco spinge spesso il giocatore a passare inosservato, ottenendo così il grado Ombra, anche perché in molte zone i nemici allertati potranno richiamare i rinforzi e fermare in poco tempo l’avanzata della piccola assassina. Shao dispone inoltre di 4 gadget che possono essere utilizzati come diversivi per superare le guardie. I Pugnali da Lancio servono ad attivare interruttori, tagliare funi e colpire i nemici lontani. La Lama con Corda serve ad effettuare uccisioni furtive dalle sporgenze e arrampicarsi su soffitti appositi. Il fuoco d’artificio, può stordire gli avversari liberando, per qualche secondo, il passaggio dal cono di visuale nemica. Infine il Fischio, semplice richiamo in grado di distrarre le guardie. Come ogni assassino che si rispetti, anche Shao Jun potrà fare affidamento sull’Occhio dell’Acquila, molto utile per scoprire i movimenti delle ronde nemiche.
Shao potrà inoltre fare affidamento sui numerosi strumenti offerti dal gameplay come campane, tende, corde, casse e molto altro che potranno essere usate per ripararsi o distrarre i nemici.
Ogni livello va affrontato con un approccio strategico studiando la strategia migliore per proseguire e magari portare a termine gli Obiettivi Secondari che cambiano ad ogni sequenza. L’IA nemica non sarà rinchiusa solo nel suo livello d’azione, anzi, avremo nemici capaci di allarmarsi per i cadaveri ritrovati che violeranno la loro ronda per venirvi a cercare affacciandosi spesso anche negli altri livelli di profondità dello scenario. Questo continuo scambio tra azione 2D e 3D rende l’avventura ancora più divertente e gustosa da giocare soprattutto sapendo che è possibile trovare più modi per superare una stessa zona. Gli avversari si Shao saranno inoltre vari e capace di accorgersi anche dell’assassina più in gamba. Tra i vari nemici con scudo o con armi da fuoco, in cui l’unica cosa che cambia è appunto l’arma che usano, troviamo anche la Guardia Imperiale che è in grado di accorgersi di tutti i movimenti non furtivi effettuati dalla nostra eroe e gli animali, cani e uccellini, che allarmeranno le guardie se disturbati da Jun. Gli scenari sono anche ricchi di collezionabili come gli Scrigni e i Frammenti dell’Animus. I primi forniranno dei rotoli che narrano del misterioso passato di Jun mentre i secondi serviranno ad aumentare la percentuale di completamento della sequenza.
La saga di Assassin’s Creed propone un titolo atipico per la serie stessa. Grazie alla sua struttura 2.5D, l’avventura di Shao Jun è in grado di concatenare una serie di situazioni strategiche, divertenti e piacevoli da giocare. Purtroppo però questa mini-cronaca di AC non riesce a caratterizzare i personaggi che faticano a rimanere impressi nella mente del giocatore vista anche la bassa longevità dell’avventura.
Il primo capitolo delle cronache ci ha lasciato a metà, colpiti da alcune caratteristiche ma interdette da altre, nel complesso un buon gioco ma incapace di offrire quel qualcosa in più che manca da tanto tempo all’interno della serie.
This post was published on 21 Aprile 2015 11:19
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