Bloodborne – Recensione

bloodborne recensione player

Il panorama odierno è ricco di una varietà spropositata di generi videoludici, eppure capita raramente di imbattersi in qualcosa come Bloodborne, esclusiva PS4 nata dalla collaborazione tra From Software e Japan Studio.

Recensione di Simone Alvaro “Guybrush89” Segatori

A differenza delle nostre classiche recensioni, abbiamo analizzato l’online e l’offline di Bloodborne come se fossero due giochi distinti, con due commenti finali differenti. Il nero indica il gioco offline e il porpora l’online.

Dopo la lunga parentesi della scorsa generazione, che ha visto Playstation perdere colpi sul terreno del gaming casalingo, Sony ha deciso di intraprendere una irrefrenabile corsa alle esclusive che ha da subito spinto PS4 a riprendersi il trono di regina del salotto. L’ultima esclusiva proposta nasce da un idea di Hidetaka Miyazaki e From Software già creatori della famosa serie Souls che ha rivisto e approfondito il concetto odierno di Action RPG. Gli studios di sviluppo hanno fatto tesoro dell’esperienza costruita in passato arrivando a forgiare nel sangue degli RPG un Action puro, come non se ne vedevano da tempo, Bloodborne, che nasconde le ostiche meccaniche dei roleplaying games in favore di un interfaccia più semplice e comprensibile a qualunque tipologia di giocatore.

VIVERE E MORIRE A YHARNAM

Uno straniero, un patto di sangue, una notte di caccia, la storia di Bloodborne viene introdotta da un breve filmato in cui un vecchio uomo su una sedia a rotelle ci risveglia in un universo oscuro che sembra essere uscito da un racconto di Edgar Allan Poe. Il giocatore deve costruire se stesso attraverso un editor ricco e pieno di opzioni in cui poter scegliere il sesso, la voce e il passato del proprio personaggio.
La personalizzazione tipica degli RPG si sente sin da subito, sarà infatti possibile scegliere tra una grande varietà di elementi facciali, corporature e una serie di dettagliati parametri che impediscono di creare un personaggio troppo simile ad un altro. Terminata la parte estetica è il momento di fornire un passato al nostro eroe. Per fare ciò il gioco permette di scegliere attraverso alcune “classi” che rispecchiano il passato del protagonista e che modifica perfino i parametri iniziali dell’avventura. Sono circa 10 le storie disponibili e variano tra passati dolorosi e pieni di sfide a trascorsi più sfumati fino ad arrivare ad un uomo nato “solo per consumare aria” con parametri davvero miseri che offre al giocatore una sfida ancora più ardua. Terminata la creazione il giocatore si risveglierà all’interno di una clinica abbandonata dove dopo qualche passo farà la conoscenza con un terrificante lupo che lo sbranerà a morte portandolo ad un inevitabile Game Over. Il mondo di Bloodborne è difficile, la vita e la morte sono separate da un confine sottile, una soglia che dovremo prepararci a superare più e più volte. Il nostro personaggio si risveglierà all’interno di una sorta di Limbo chiamato “Il sogno del cacciatore” e caratterizzato da una collina piena di lapidi con in cima una chiesa. Per il momento non potremo fare molto ma più avanti questo luogo diventerà un vero e proprio hub di passaggio continuo, fondamentale per lo sviluppo della trama e dei parametri del personaggio creato. Delle strane creature chiamate messaggeri fuoriusciranno dal terreno per fornirci delle armi con cui combattere le Prede e diventare in tutto e per tutto Cacciatori.

Lo “starter pack” è formato dalla Sega, un ottima arma di base, equilibrata e capace di trasformarsi in un lungo bastone dentato, l’Ascia, arma pesante e lenta ma dall’attacco devastante e il Bastone, un bastone d’acciaio capace di trasformarsi in un agile frusta. E qui che le caratteristiche RPG del titolo entrano in gioco, le armi infatti hanno dei parametri iniziali che stabiliscono le classi/passati che possono impugnarle: il Bastone ad esempio richiede 15 punti di Abilità, caratteristica che favorisce l’uso di armi meccaniche e che possiede solo il passato da Professionista. Scelte le armi bianche è possibile passare a quelle da fuoco che si distinguono tra Pistola e Fucile e si basano sempre sui parametri iniziali del passato scelto. Le armi da fuoco funzionano tramite proiettili di Mercurio che potranno essere trovati o comprati in gioco. I proiettili vanno imbevuti del sangue di un cacciatore e consumano Punti Vita quando vengono utilizzati. L’ultimo dono dei messaggeri sarà un Emblema del Cacciatore che permette al giocatore di azzerare i parametri del suo eroe sacrificando tutti gli Echi di Sangue utilizzati. Gli Echi sono la moneta del gioco con cui potremo potenziare l’eroe ed acquistare nuovi oggetti dalla Vasca dei Messaggeri nel Sogno del Cacciatore. Grazie alle Lapidi presenti potremo tornare a Yharnam raggiungendo le Lanterne che saranno delle vere e proprie ancora di salvezza, un po’ quello che erano i Falò in Dark Souls 2. Tornati alla Lanterna della clinica dovremo riaffrontare il lupo ma questa volta avremo dalla nostra l’arsenale appena scelto e con cui sbarazzarci della creatura in poco tempo. Ora saremo finalmente pronti a raggiungere la città dove il giocatore verrà messo al corrente di pochissime ma sostanziali informazioni: È la notte della caccia a Yharnam, labirintica città in cui si sta diffondendo una strana malattia che trasforma gli abitanti in mostruose e folli bestie. I pochi sopravvissuti sono barricati in casa e sono molto ostili con i forestieri.
Con queste oscure premesse dovremo partire alla ricerca di un individuo chiamato Sanguesmunto nascosto tra le oscure vie della città piena di pericoli e popolata da mostri.

Bloodborne riesce ad appassionare senza snocciolare nulla o quasi sulla trama, il filmato iniziale dura una manciata di secondi, non vi sono cut-scene, se non quelle che introducono i numerosi boss, eppure non potremo fare a meno di essere rapiti dall’esperienza vissuta a Yharnam.

NON E’ UN PAESE PER GIOVANI

L’universo di Bloodborne cancella tutto quello che ci hanno insegnato i videogiochi degli ultimi 10 anni: scordatevi i checkpoint, scordatevi i potenziamenti gratuiti e scordatevi di buttarvi in battaglia senza una tattica ben precisa perché Bloodborne vi distruggerà. I videogiochi degli ultimi anni hanno, in un certo senso, imbonito il giocatore abbassando la difficoltò a livelli disarmanti, cancellando una delle caratteristiche più belle del videogioco in se, la sfida. Ci siamo trovati di fronte per anni a prodotti in cui la sfida è stata azzerata in favore di trame o gameplay entusiasmanti, per estendere la giocabilità a chiunque ma ve lo dico subito, Bloodborne non è un gioco per tutti e Yharnam non è un paese per giovani videogiocatori cresciuti a pane e checkpoint. Ogni nemico è letale soprattutto se incontrato in gruppo, non importa quanto forti sarete diventati, se scoprirete un fianco, Bloodborne ve la farà pagare cara e per potervela cavare dovrete imparare a combattere. Nella mano destra il cacciatore stringe l’arma bianca mentre in quella sinistra l’arma da fuoco, l’azione è affidata ai tasti dorsali che permetteranno di attaccare, caricare i colpi e trasformare la propria arma. Al tasto cerchio è affidata la schivata, importante caratteristica che più di una volta vi tirerà fuori dai guai. Il triangolo serve per la cura del protagonista grazie alle Fiale di Sangue, un particolare composto che ripristina la salute. Con il quadrato sarà invece possibile utilizzare degli oggetti consumabili molto potenti, come le Molotov Incendiarie, oppure semplici oggetti in grado di attirare l’attenzione nemica per non affrontare troppi avversari in una volta, come le Pietre.
Queste meccaniche di combattimento semplici e prettamente action si sposano perfettamente con le modalità RPG del titolo che prevedono l’attento studio dei nemici per carpirne i segreti e sapere quale tattica migliore adoperare per affrontarli.

L’avventura offre subito al giocatore un’immensa città da esplorare caratterizzata da numerose aree raggiungibili in più modi. In Bloodborne infatti non c’è un percorso predefinito da seguire, spesso troverete strade alternative nascoste da elementi dello scenario o bloccate da particolari nemici e boss definiti Prede. Non avete alcun impedimento strutturale tra l’inizio e la fine del gioco, l’unica cosa che vi impedisce di attraversare ogni area senza problemi sono proprio i letali nemici che incontrerete nel gioco, sempre molto numerosi, capaci di arrampicarsi e inseguire il giocatore in qualunque luogo della città. L’obiettivo principale è quello di trovare le Prede ed eliminarle in modo da sbloccare nuove Lanterne da cui raggiungere il Sogno del Cacciatore e ampliare la vostra rete di teletrasporti grazie alle lapidi che troverete nel Sogno. Se non uccidete Prede non potrete proseguire e ogni volta che morite sarete costretti a ricominciare sempre dalla stessa Lanterna. Morire non è però una sconfitta totale perché in Bloodborne anche la morte è parte del gioco, il giocatore sarà portato ad analizzare la situazione e capire dove ha sbagliato per non incorrere nuovamente in una morte certa. Inoltre se verrete uccisi, tutti gli Echi del Sangue guadagnati dai nemici andranno perduti a meno che non si torni nell’esatto punto in cui si viene uccisi, dopo il risveglio dalla morte, per riappropriarsi dei propri Echi. A volte può capitare che un nemico prenda gli Echi, in quel caso vedrete quel nemico emanare una luce fluorescente dagli occhi e dovrete eliminarlo per riottenere i punti. Gli Echi saranno quasi inutili se non raggiungerete un determinato punto del gioco in cui, guarda caso, verrete sicuramente uccisi. A questo punto si attiverà, all’interno del Sogno del Cacciatore, un Automa che scambierà gli Echi con un potenziamento dei parametri del protagonista che si farà sempre più costoso. Ad ogni potenziamento salirà anche il livello del nostro eroe che raggiunto il livello 30 potrà finalmente partecipare alle partite online grazie ad un particolare oggetto, la Campana, che però approfondiremo nella nostra recensione della modalità online e che serve a richiamare altri Cacciatori per aiutarvi ad abbattere determinati avversari.

I nemici di Bloodborne sono tenaci e forti, richiedono tattiche e strategie, soprattutto le Prede che potranno essere abbattute solo attraverso diverse fasi di preparazione. Una volta incontrata, la Preda verrà introdotta da un mini filmato e non si potrà uscire dalla zona di caccia finché il Cacciatore o il Boss non è stato sconfitto. Eliminare le Prede sbloccherà nuovi eventi all’interno del Sogno del Cacciatore, come l’apertura della chiesa che vi permetterà di potenziare le armi tramite alcune gemme da raccogliere a Yharnam. Per le strade della città è possibile intraprendere anche mini-quest fornite dagli abitanti del villaggio, basterà bussare alle porte con una piccola lanterna rossa accesa. Gli abitanti sono avidi di oggetti e informazioni ma sapranno ricompensare bene le vostre fatiche. Oltre ai nemici e alle Prede è possibile incontrare una sorta di mid-boss o avversari nascosti che presidiano alcune aree ricche di collezionabili, armi o passaggi segreti. Durante l’avventura è infatti possibile raccogliere dei particolari Calici che apriranno speciali tombe all’interno dell’Hub di gioco. I dungeon del calice potranno essere affrontati in singolo o in multiplayer e regalano al giocatore un esperienza aggiuntiva rispetto alla trama prestabilita del titolo. Infatti questi dungeon vengono generati casualmente dal gioco e sono sempre diversi ad ogni partita con l’unica eccezione fatta per i boss finali ed alcune ricompense.

LE DIABOLICHE STRADE DI YHARNAM

Non bastava il grande livello di difficoltà imposto; la stessa Yharnam risulta essere una trappola per il giocatore inghiottendolo tra le sue grottesche e ingarbugliate vie. L’enorme città del titolo è strutturata in varie zone, tutte interconnesse tra loro e dall’aspetto molto cupo. I toni oscuri sono infatti i preferiti del gioco e la potenza di PS4 è palpabile in ogni ombra. Non si trovano rallentamenti nemmeno affrontando orde di decine di nemici che presentano una grande varietà di animazioni sia per quanto riguarda i loro attacchi che i loro movimenti più semplici. E’ stato fatto un grande lavoro per disegnare le creature e i progettisti sono riusciti a creare dei mostri nuovi anche per il panorama videoludico. La città ricalca quella di una Londra vittoriana decaduta, dove ci sono bare e barili che riempiono ogni angolo. Qualche elemento del gameplay forse si ripete con troppa frequenza ma dato il “fattore labirinto” che la città ha sul giocatore non è un problema che va ad intaccare lo splendido motore grafico del gioco. Usando gli stessi elementi gli sviluppatori sono riusciti a creare un universo immenso con scorci che vale la pena fermarsi ad ammirare.
Le animazioni del protagonista sono fluide e variegate anche se il personaggio da noi creato verrà presto coperto dai numerosi completi sbloccabili nel corso dell’avventura con indumenti che coprono Testa, Mani, Gambe e Corpo. Il mondo di Bloodborne è davvero spaventoso, i versi dei nemici sono terrificanti e le musiche non fanno che rendere ancora più tetro il complesso apparato cittadino di Yharnam.
Se riuscirete a superare le prime ore, non vedrete l’ora di immergervi in questo splendido scenario vittoriano a metà tra il film dell’orrore e il classico dungeon ricco di segreti da scoprire.

Prima di passare al commento finale ci siamo soffermati su una nutrita panoramica della modalità online del gioco.

Recensione approfondita del comparto online di Bloodborne

IL DIN DON DAN DEL CACCIATORE

Dopo aver letto la nostra recensione al gioco offline, dovreste ormai avere ben chiaro lo spirito di Bloodborne, un videogioco vecchio stampo, RPG nel cuore e action nella forma. From Software merita però un ulteriore plauso perché partorire un’idea del genere e svilupparla egregiamente anche nel comparto online non è un’impresa da poco visto che anche i migliori titoli degli ultimi tempi avevano evitato di inserire una struttura online o si erano limitati al classico deathmatch. In Bloodborne il comparto multiplayer segue il filo della trama del gioco che viene snocciolata di scontro in scontro, raccontando di un vasto universo popolato da più cacciatori. Questi cacciatori sono i giocatori che tramite una particolare Campana, disponibile dopo aver abbattuto il primo boss, permetterà al player di richiamare gli altri giocatori in battaglia per un doppio scontro con i nemici nell’area di evocazione. Attenzione però, non è tutto oro ciò che luccica, se pensate di farvi aiutare da giocatori con livelli molto più alti per superare gli ostacoli della vostra avventura vi sbagliate di grosso: il Player che suonerà la Campana del Richiamo sarà il giocatore Host e informerà tutti gli altri utenti che si trovano in quella sezione di mappa che è disponibile per una partita cooperativa, gli altri giocatori potranno invece suonare una versione piccola della Campana che li collegherà all’Host fino ad un massimo di 3 player totali. I giocatori compariranno in diversi punti della stessa sezione di mappa e per terminare insieme la partita dovranno uccidere il boss dell’area così da ottenere ricompense condivise.
Se uno dei giocatori muore la partita finisce per tutti. I giocatori richiamati potranno essere di un livello di poco superiore a quello dell’Host e sarà possibile richiamare solo i giocatori che si trovano nella stessa area dell’Host al momento del richiamo. Se un player vuole terminare la partità basterà usare la Pistola apposita, fornita insieme alla campana, per annullare la sua sessione co-op. Non sarà nemmeno sempre possibile utilizzare la Campana. Per suonarla avremo bisogno dei Punti Intuizione che è possibile accumulare sconfiggendo Prede/Boss oppure tramite particolari oggetti. Questi punti saranno utilizzati sia per suonare la Campana sia per usare la Pistola e uscire dalla sessione.
La modalità cooperativa provata ci è sembrata molto stabile e abbiamo trovato molto divertente passare qualche ora in giro per Yharnam con un altro compagno cacciatore. Purtroppo però giocare con un amico invece che con un estraneo è un opzione resa ostica dalla totale mancanza di Lobby in cui attendere altri player. Il gioco sceglierà random gli altri giocatori online disponibili a giocare con voi e li farà comparire sulla vostra mappa. Per giocare con un amico dovrete darvi appuntamento nella stessa zona della mappa e informarlo della Password scelta per la vostra partita. La Password permette di creare una sessione online univoca a cui si può avere accesso solo un altro player che conosce la parola d’ordine impostata. Il matchmaking è quindi ridotto all’osso e gestito quasi completamente dal computer fatta eccezione per le Password che si rivelano alquanto instabili visto che ci è capitato spesso di dover inserire più volte una pass, prima di avere accesso alla partita hostata.

I DUNGEON DEL TERRORE

Una particolare funzionalità di Bloodborne che ha fatto molto discutere i giocatori è sicuramente quella dei dungeon casuali, i Dungeon del Calice. Per poter accedere a questi universi sotterranei si deve trovare il calice correlato tra i resti di alcuni Boss della campagna principale. Questi calici funzionano poi in combo con le tombe situate nella zona alla sinistra della Vasca ( Negozio ) nel Sogno del Cacciatore. Superato il primo Dungeon, uguale per tutti, sarà il giocatore a scegliere come costruire gli altri utilizzando il Calice è una serie di materiali che vanno a modificare le statistiche del Dungeon creandone sempre di nuovi che possono anche essere scambiati con altri giocatori. I Dungeon inglobano e rielaborano l’universo di Bloodborne con nemici sempre diversi e ricompense degne della fatica che si deve compiere per completarli. Il potenziale di una meccanica del genere è pressoché illimitato, e l’algoritmo che genera i percorsi è capace di tessere intricati labirinti pieni di spaventosi mostri e trappole mortali. Selezionando una lapide vuota ci verrà data la possibilità di settare una Password così da permettere solo a determinati amici di visitare il Dungeon creato. Lasciando invece la sessione aperta, potremo fare in modo che tutti i giocatori online possano affrontare il nostro labirinto.
I Dungeon potranno quindi essere di 2 tipi: normali e generati. Entrambi saranno giocabili offline e online, ma per generare i secondi dovremo necessariamente giocare online.

UN CACCIATORE NON E’ MAI SOLO

Grazie ai Messaggeri e al “Blocco Note” fornito all’inizio dell’avventura, potremo lasciare informazioni per gli altri cacciatori in qualsiasi punto della mappa. I cacciatori che passeranno in quel punto vedranno i Messaggeri sbucare dal terreno con una pergamena che contiene la nostra nota. Il giocatore potrà infine Valutare la nota tramite la pressione del touchpad del controller e un contatore mostrerà quanto quel commento è stato utile ad altri cacciatori. Questo sistema permette ai giocatori di aiutarsi a vicenda ma anche di ingannarsi, generando consigli fasulli e che spesso portano a morte certa. Ci è capitato spesso di trovare note molto utili ma anche di dover affrontare le terribili conseguenze di una menzogna. La meccanica dei Messaggeri creata da From Software non fa che sottolineare l’idea con cui Miyazaki, autore del gioco, ha voluto caratterizzare tutta l’avventura: la scelta è la chiave per la sopravvivenza, scegliere una strada piuttosto che un’altra, fidarsi di qualcuno, uccidere qualcun altro, Bloodborne è una continua scelta che porterà sempre il giocatore a chiedersi cosa sarebbe successo se avesse fatto diversamente.
I player potranno inoltre lasciare brevi replay del momento della loro dipartita visionabili grazie a dei particolari Messaggeri che come quelli delle Note compaiono in alcuni punti del terreno. Questi Messaggeri vi daranno accesso ad una piccola lapide da attivare che mostra, grazie ad uno spettro rosso che ricostruisce il giocatore deceduto, gli ultimi istanti di vita di quel player, così da capire, o almeno cercare di capire, cosa lo abbia portato a quella fine.

Bloodborne non abbandona nemmeno gli amanti del Deathmatch: Il giocatore Host potrà essere Invaso da alcuni guest che si daranno battaglia per ucciderlo e ottenere ricompense preziose. Per invadere gli altri giocatori è possibile usare un ulteriore Campana, diversa da quelle già descritte che vi porterà ad entrare in gioco come nemico. Questa modalità PvP trova conclusione nel momento in cui l’Host entra nella nebbia di un Boss, i player invasori vengono sconfitti, oppure l’Host viene ucciso. E’ importante sottolineare che è possibile sfruttare i nemici per farsi aiutare. Attirando i giocatori Invasori in particolari aree colme di avversari, l’host potrà trovare “aiuto” nei nemici comuni che però attaccheranno qualsiasi giocatore indiscriminatamente. Tramite la Pistola apposita, qualsiasi giocatore può lasciare la sessione multiplayer ed essere rispedito a casa senza alcuna ricompensa.

COMMENTO FINALE ONLINE

Dobbiamo ammettere che giocare Bloodborne in cooperativa ci ha fatto tirare qualche sospiro di sollievo, specie contro i nemici più ostici, anche se non possiamo non considerare l’altra faccia della medaglia: giocando in multiplayer le atmosfere che terrorizzano chi vaga da solo per Yharnam vengono annullate dalla presenza di altri due occhi a guardarvi le spalle ed anche il livello di sfida si abbassa di qualche tacca, pur considerando il livellamento automatico dei nemici nel caso dell’arrivo di altri giocatori. La modalità PvP non ci ha lasciato particolarmente convinti, anche per via di alcune armi a lunga gittata, come la Frusta, che non lasciano scampo a chi predilige seghe o accette. Il sistema dei messaggeri ci è sembrato invece un idea geniale capace di mettere continuamente il giocatore in dubbio e sfidarlo a provare più soluzioni. I Dungeon personalizzabili sono un’altra delle idee portanti del titolo, più si procede nell’avventura più è possibile creare mostruosi antri da affrontare sia da soli che in compagnia. Il tutto viene gestito egregiamente dal motore grafico che, proprio come nella modalità offline, presenta giusto qualche calo di frame rate magari risolvibile con un futuro aggiornamento. Gli sviluppatori di Bloodborne ci hanno già annunciato che i server andranno in down per circa tre ore alla settimana ma se il risultato di questa continua manutenzione è un online fluido e scattante come quello proposto direi che possiamo rinunciare alla caccia in compagnia per qualche ora e goderci Bloodborne in spaventosa solitudine!

COMMENTO FINALE OFFLINE

La rabbia è sicuramente la prima emozione che proverete giocando a Bloodborne mentre la seconda è senz’altro l’impotenza e infine la frustrazione e la rassegnazione. Se però riuscirete a superare una prima, durissima, fase sarete davvero pronti a diventare i cacciatori di un titolo che vi offrirà un livello di soddisfazione pazzesca. Sono anni che un videogioco non alzava così tanto l’asticella della sfida, non solo per determinati player ma per tutti. Combattendo contro una Preda sentirete il cuore pomparvi il sangue nel petto mentre la vostra mente è trafitta dal costante dilemma sul cosa fare per non perdere di nuovo tutto. Questo miscuglio di sensazioni è mosso dalla potenza di PS4 che ha ricreato un paesaggio da brividi ispirato ai panorami vittoriani dove le statistiche dell’RPG vengono fuse al ritmo frenetico dell’Action.
Bloodborne è tutto questo, se volete essere appagati da un videogioco non potreste scegliere titolo migliore ma prima di ottenere soddisfazione dovrete essere disposti a lasciare indietro il vostro involucro da videogiocatori odierni, stringere un nuovo patto e rinascere nel sangue!