C’era una volta il miglior titolo di basket mai realizzato. Un capolavoro videoludico, prodotto da una software house praticamente senza concorrenza. Si saranno riposati sugli allori dopo i successi della passata stagione? Saranno stati appagati dall’aver vinto il loro personalissimo anello o hanno invece puntato a costruire una dinastia di giochi destinata a rimanere nella leggenda? Scopriamolo insieme in questa recensione del nuovissimo capitolo della saga di basket più famosa del pianeta: NBA 2K18!
La prima cosa che salta agli occhi mettendo le mani su questo NBA 2K18 è una fisica del gioco completamente rivista. Le animazioni dei giocatori sono state completamente riscritte e il risultato è davvero fantastico. Ora sembra tutto più fluido e meno “spigoloso”. Ogni contatto, ogni movimento viene eseguito con una naturalezza quasi poetica. Prima di tutto sono stati eliminati dal gioco tutti quei movimenti di palleggio che permettevano ai giocatori di compiere movimenti innaturali in grado di portare enormi vantaggi al portatore di palla.
Mi spiego. Fino allo scorso anno, compiendo determinate combinazioni di comandi e con giocatori in grado di eseguire le skills di palleggio più difficili, si poteva letteralmente teletrasportare il proprio giocatore lateralmente, guadagnando un vantaggio praticamente impossibile da difendere. Oppure si poteva saltare all’indietro, allontanandosi dal difensore, usando rilasci ultra veloci e rilasciando la palla quasi senza toccare terra. Una combinazione micidiale che aveva completamente stravolto le normali meccaniche di gioco. Ebbene, da quest’anno scordatevi trucchi e trucchetti.
Le abilità di palleggio saranno ovviamente influenzate dall’abilità del giocatore che le esegue nel gioco e dalla nostra bravura con il joypad, ma non ci saranno movimenti irreali. Ogni palleggio, ogni movimento è di una fluidità e di un realismo incredibile, e superare dei buoni difensori sarà difficile come nel vero basket. Anche i tiri sono estremamente più fluidi, ma quello che veramente lascia stupiti è il realismo nei contatti fisici. Quando portiamo o subiamo un blocco, vedremo il nostro giocatore torcersi per provare a passarlo davanti o dietro, usando le braccia per liberarsi. Quando andiamo spalle a canestro, vedremo i giocatori spingersi l’uno con l’altro in una danza curata nei minimi dettagli.
Anche i passaggi saranno notevolmente influenzati dall’abilità del giocatore che controlliamo. Scordatevi passaggi perfetti con i centri, o durante torsioni o penetrazioni. Spesso vedremo infatti la palla finire in tribuna o fuori dal campo quando proviamo qualcosa di innaturale. I passatori più forti invece saranno in grado di regalarci passaggi spettacolari e precisi al millimetro, in grado di mettere in ritmo i compagni aumentandone la possibilità di realizzazione.
Per quanto riguarda le schiacciate, mai come in questo capitolo sono sembrate realistiche e naturali. Schiacciare con un avversario davanti sarà molto difficile, e spesso, al posto di una “posterizzata” uscirà un sottomano o un tiro contrastato. Se invece saremo bravi a superare il difensore, avremo accesso a tantissimi tipi di schiacciate diverse, oltre 50 animazioni in grado di accontentare qualsiasi appassionato.
Una giocabilità senza eguali, che proietta questo NBA 2K18 direttamente nell’olimpo dei giochi di basket mai arrivati nelle nostre case, ritoccando al rialzo un primato che già era solidamente nelle mani della 2K.
Come se non bastasse l’enorme lavoro fatto per riscrivere la fisica del gioco, questo NBA 2K18 ci regala una novità davvero grandiosa. Dite addio alla vecchia carriera, dite addio alle ore passate in partite a livello matricola per farmare i cartellini da usare nel parco, da oggi tutto questo sarà solo un ricordo. Benvenuti nel vostro nuovo quartiere. NBA 2K18 infatti ci regala la riproduzione di un intero quartiere, stile GTA, da girare liberamente con il nostro alter ego virtuale. Appena iniziamo la carriera dovremo infatti scegliere che giocatore creare, andando a scegliere tra gli oltre 189 diversi archetipi e ruoli disponibili. Se siete indecisi su che tipo di giocatore fare vi consigliamo di dare un’occhiata alla nostra guida sui 10 migliori giocatori.
Una volta creato il nostro giocatore saremo invitati ad un torneo, nel quale prendere confidenza con le nuove meccaniche del gioco e una volta fatto il grande salto nell’NBA saremo liberi di girare per il quartiere. Qui potremo fare davvero di tutto. Partite e allenamenti tecnici con la nostra squadra NBA. Partite nei classici campetti americani dove misurarci con gli altri giocatori online. Allenarci sul nostro campo e cambiare vestiti e scarpe. Guadagnare energia extra nella palestra con pesi ed esercizi fisici. Fare shopping negli NBA Store e nei negozi di vestiti e scarpe. Giocare ad alcuni mini-games nella 2K Zone, o ascoltare musica con le cuffie che avremo in dotazione e che potremo ovviamente comprare nell’apposito negozio. Dedicarci al nostro look nel barbiere e nel negozio di tatuaggi. Insomma, vivere la vita di quartiere, girare in bicicletta raggiunta una certa soglia di overall, oppure spostarci in metropolitana per arrivare da un punto all’altro della mappa.
Un mondo da esplorare che al suo interno nasconde la storia del nostro personaggio, i suoi rapporti personali, gli incontri con le stelle vere della NBA, la possibilità di ottenere sponsorizzazioni e trattare con agenti e grandi marchi. Se ad esempio veniamo scritturati dalla Jordan, dovremo stare attenti ad indossare solamente scarpe Jordan o rischiamo di far arrabbiare il nostro sponsor e portarlo fino alla rescissione del contratto. Lo strumento fondamentale per muoversi nel quartiere è il nostro smartphone.
Con il telefono infatti possiamo trovare i nostri amici, potenziare il nostro giocatore e ricevere missioni e obiettivi dai nostri contatti, sbloccabili man mano che procediamo nella carriera e nella storia. Per aumentare i nostri cartellini non dovremo più compiere un certo numero di cose da fare, ma basterà giocare e per ogni giocata realizzata, che sia in carriera, al parco o nel pro-am, ci darà un punteggio che andrà a riempire la barra dei badge e del progresso generale del giocatore. L’obiettivo è arrivare a 99 di overall. La reputazione è stata infatti abbandonata in questo NBA 2K18 a favore dell’overall generale che distinguerà i giocatori più forti da quelli più scarsi.
Un’altra modalità molto apprezzata è da sempre quella del My-team. Anche quest’anno potremo costruire la nostra “squadra” dei sogni, mettendo insieme giocatori del presente e del passato in un team costruito partendo da alcune figurine colorate in base al valore del giocatore che abbiamo. Con la nostra squadra potremo cimentarci in partite online o nel dominio. Nel dominio dovremo affrontare e battere tutte le squadre NBA attuali e del passato, arrivando a collezionare quasi 300 stelle, andando poi a ricevere delle ricompense uniche. Tutto questo ovviamente per mettere insieme il team più forte possibile da utilizzare poi negli scontri online.
Le novità più interessanti sono nella diversa struttura delle partite online, corrette e migliorate rispetto allo scorso titolo, ma accessibili unicamente dopo aver compiuto delle sfide offline. Una volta ultimato il nostro rodaggio verremo inseriti in una categoria di merito, e da li dovremo provare la nostra scalata verso la leggenda. Una modalità rinnovata ma che non ha perso i suoi capisaldi, cosa che gli utenti più affezionati non potranno non apprezzare.
Anche le modalità “dinastia” e stagioni sono ripartite da una base già solida. Quest’anno come GM dovremo interagire molto di più con i nostri giocatori, parlarci, convincerli della bontà del nostro progetto. Sposare un disegno economico e farlo coincidere con quello che tutti i tifosi desiderano, ovvero la vittoria finale. Per farlo dovremo, come nella realtà, essere bravi a gestire capitale umano e risorse finanziarie, contratti e scelte al draft.
Dovremo trattare con agenti e farci un nome come GM nella lega. Man mano che guadagnamo esperienza infatti aumenteremo le nostre capacità manageriali, con bonus alla capacità di contrattare, di risparmiare soldi, o di convincere altri GM che gli scambi sono favorevoli per entrambi. Insomma, una modalità destinata a tutti coloro che amano l’aspetto organizzativo e gestionale dell’NBA, senza dimenticare che le partite si sono posso sia giocare che simulare.
Il comprato grafico è, come ogni anno, il top nel suo genere. Il foto realismo dei volti è da brividi, basta guardare l’immagine di LeBron qui sotto. Ogni giocatore è identico alla sua controparte reale. I movimenti sono diversi e specifici per ogni giocatore, attuale e del passato. Le arene sono riprodotte fedelmente, con tanto di rumori e suoni personalizzati.
L’audio è come sempre di primissimo livello, complice una colonna sonora da sempre ricercata e varia. Andare in giro per il quartiere con le cuffie e ascoltare le hit del momento è quanto di più bello ci possa essere. Anche in NBA 2K18 si è scelto di sfruttare il microfono integrato nel joypad, per enfatizzare fischi arbitrali e sirene da campo. Una scelta che non fa che aumentare un realismo già totale.
NBA 2K18, nonostante sia un gioco stupendo, non è esente da Bug e problemi più o meno gravi. Non a caso è stata già rilasciata una patch da quasi 5 gb. In primiis alcuni utenti avevano lamentato la perdita dei loro PG nella modalità del quartiere. Cosa assolutamente frustrante e intollerabile che rischiava di compromettere l’enorme lavoro svolto per regalare un gioco altamente innovativo. Altro limite è la presenza di un vistoso lag nei match online nei parchi dove ci si avvicina al cap di 80 utenti connessi contemporaneamente.
Probabilmente questa scelta non è il massimo per quanto riguarda i server europei, da sempre fratellini di serie B rispetto a quelli americani. Questo fastidioso problema è stato riscontrato indipendentemente dalla connessione di cui si dispone, e se la 2K non ci metterà una pezza a breve, potrebbe rovinare completamente la fruizione della modalità più attesa e pubblicizzata.
Sono poi presenti dei bug minori, dagli allenamenti che si interrompono senza motivo, obbligandoci a ricaricare la partita, al dover invitare gli amici nella squadra almeno due volte, perchè la prima va automaticamente a vuoto. Senza tralasciare il fatto che i filmati durante la carriera non possono essere saltati, obbligandoci a volte a interminabili attese. Cosa che alle volte diventa frustrazione pura.
Visto che quest’anno per equipaggiare i vestiti bisogna per forza tornare sul proprio campo dopo l’acquisto, immaginate di voler mettere la maglia nuova tanto desiderata prima di una partita con gli amici, di tornare quindi al campo per un rapido cambio e trovarvi invischiati in una scena che magari dura 5 minuti. Per quanto possa essere carino a livello di storytelling, mal si sposa con la rapidità richiesta per un gioco online.
Di cose da sistemare ce ne sono eccome, ma la 2K da questo punto di vista non è mai stata passiva, arrivando a sfornare fior di patch in grado di evolvere continuamente il suo titolo di punta. L’attenzione verso la community è da sempre stata uno dei punti di forza di questo sviluppatore e difficilmente quest’anno vedremo qualcosa di diverso in questo senso.
NBA 2K18 è un titolo semplicemente fantastico. La vita nel quartiere, le animazioni totalmente riviste e portate ad un livello di realismo mai provato prima. Il fotorealismo nei volti dei giocatori. Un comparto audio di eccelsa qualità. Un titolo che riesce a rinnovare e migliorare un gioco che era già il top nella categoria delle simulazioni sportive. Ci sono una serie di problemi e bug che, grazie ai continui interventi della 2K, possono rappresentare un problema temporaneo ma non dovrebbero restarlo a lungo e non riescono comunque a inficiare un gioco che segna una nuova vetta nel suo genere
Grazie a: NBA 2K17, sviluppatore 2K SPORTS di 2K GAMES, piattaforma PS4.
This post was published on 20 Settembre 2017 15:00
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