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Battlefield 4 – Recensione single player

Nonostante quella di Battlefield sia una saga che per natura funziona quasi esclusivamente online, DICE ha scelto da qualche tempo di provare a proporre anche un comparto a singolo giocatore, molto simile alle campagne spettacolari e di stampo cinematografico messe in piedi dal rivale Call of Duty. Battlefield 3, in realtà, deluse molto sotto questo punto di vista, mettendo sul piatto una campagna scialba, raramente coinvolgente e assolutamente dimenticabile. Dire che con Battlefield 4 il team svedese abbia risolto tutti i difetti del predecessore sarebbe una bugia, ma perlomeno la modalità storia del nuovo capitolo della serie ha il merito di proporre situazioni varie ad alto tasso adrenalinico e risultare dunque più efficace rispetto quella vista in Battlefield 3.
La trama ovviamente non rientra tra gli aspetti migliori della campagna di Battlefield 4. Ci troveremo a controllare il tradizionale marine statunitense impegnato a salvare il mondo da una guerra mondiale che potrebbe coinvolgere tre super potenze come Stati Uniti, Cina e Russia. Un classico che non sorprende: tra situazioni stereotipate, dialoghi di scarsa fattura e una progressione degli eventi assolutamente lineare, non ricorderete certo Battlefield 4 per la sua storia.
Discorso leggermente migliore invece per il gameplay. Prendendo spunto da Call of Duty e sfruttando il sempre più impressionante motore tecnico FrostBite, DICE è riuscita a mettere in piedi una campagna abbastanza spettacolare e coinvolgente, che trascina il giocatore in situazioni ad alto tasso di adrenalina e con momenti che sembrano appunto usciti direttamente da un film di Michael Bay. Perlomeno, vengono evitate le situazioni noiose che la facevano spesso padrone in Battlefield 3, seppur, va detto, non ci si trova di fronte a un level design chissà quanto ispirato: i più esperti del genere noteranno la presenza di situazioni, sebbene come detto molto spettacolari, abbastanza abusate in questa tipologia di giochi e che dunque riescono a sorprendere più per l’impatto scenografico offerto che per reale sostanza creativa.
Battlefield 4 offre difatti la canonica progressione lineare che contraddistingue questo genere di giochi, senza sfruttare le mappe enormi e totalmente esplorabili che troviamo invece nel multiplayer. Il giocatore si trova a seguire un percorso prestabilito, senza avere la possibilità di apportare qualcosa di suo al modo in cui approcciarsi alle varie missioni. E tutto questo mentre il rivale Call of Duty cerca di innovarsi anche da questo punto di vista. Dispiace notare in tal senso come DICE voglia da una parte dedicare comunque una porzione in singolo del suo prodotto, dall’altra non riuscire o non volere in ogni caso sforzarsi più di tanto per creare qualcosa di diverso dal solito sparatutto militare lineare in prima persona nonostante avrebbe indubbiamente i mezzi per farlo.
A tutto questo bisogna aggiungere una intelligenza artificiale incredibilmente deficitaria, quasi inammissibile da vedere da quello che è di fatto un gioco di nuova generazione, seppur esca anche per piattaforme PlayStation 3 e Xbox 360. Non vi è nemmeno il bisogno di essere esperti per avere ragione di nemici che si fanno stanare fin troppo facilmente: le poche situazioni stealth presenti concedono molti errori, tanto che in rete vengono già diffuse “.gif” ironiche che mettono a punto il problema con soldati nemici che sembrano semplicemente ammirare il giocatore passargli vicino senza battere ciglio. Per un prodotto che fa dell’aspetto tecnico il suo punto di forza è un difetto inaccettabile.
E, concludendo proprio con il profilo tecnico, qui Battlefield 4 non delude neanche per un secondo. Quanto mostrato dal potente FrostBite 3 ha davvero dell’incredibile: filtri, texture, modelli poligonali, esplosioni ed altri effetti speciali sono semplicemente di nuova generazione, tra i migliori in assoluto su PC e sicuramente subito una delle migliori dimostrazioni di forza di quel che sarà in grado di offrire PlayStation 4. E Xbox One? Non abbiamo avuto la possibilità di provare le versioni per console di nuova generazione, ma stando a quanto affermato da colleghi e sviluppatore stesso, ci sono stati evidenti problemi con la nuova generazione di casa Microsoft tale da partorire una versione di netto inferiore rispetto quella concorrente. Attendiamo comunque di provare tutte le edizioni con mano prima di stabilire un verdetto.
Commento finale
In buona sostanza, inutile dire che comprare Battlefield 4 soltanto per la campagna in singolo sarebbe come apprezzare appena per il 20% l’esperienza di gioco che DICE vuole invece garantire. Detto ciò, il comparto in singolo non sorprende, ma è comunque superiore a quello scialbo proposto dal predecessore. Non mancano i difetti, su tutti longevità, intelligenza artificiale e level design, ma sarà perlomeno un buon e divertente allenamento prima di imbracciare i fucili online.

This post was published on 5 Novembre 2013 10:13

Redazione Player.it

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